Italia

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- Daniela D'Addeo: è stata la prima donna gruista a partecipare alla gara per il titolo di migliore gruista del 2012.
Dopo la laurea all'Accademia di Belle Arti, ha fatto svariati lavori: insegnante, progettista per i servizi sociali, assistente commerciale in una palestra.... Poi ha scoperto di essere bravissima a manovrare la gru.
Nella gara a cui ha partecipato i suoi avversari erano tutti uomini ma lei li ha battuti e dalle semifinali di Piacenza è arrivata alla finale di Milano. Alla fine ha perso ma anche se il premio l'ha vinto un uomo per lei è stata una bella soddisfazione.
La sua partecipazione al concorso, spiega, "è stata più che altro simbolica". L'obiettivo era "incoraggiare il mondo femminile a considerare l'edilizia come un settore accessibile".
All'inizio non è stato facile. "Sia durante il corso sia in cantiere mi sentivo isolata", ammette Daniela, "è un ambiente di lavoro molto maschile". 
Sebbene nei corsi di formazione del settore edile negli ultimi anni si sia registrato un boom della presenza femminile, passata da circa 6 mila unità del 2009 alle quasi 15 mila del 2011, in cantiere le donne sono ancora poche. E quelle al comando di una gru davvero rare.
In un'intervista ha dichiarato: "Quando sono arrivata gli altri operai erano incuriositi ma anche infastiditi perché hanno una visione machista di questo lavoro e quando arriva una donna pensano che sia incapace, così la osservano e aspettano che sbagli". Alla fine però anche i colleghi hanno riconosciuto le capacità di Daniela e l'hanno considerata una di loro.
Quello che lei ama di più in questo lavoro è il gioco di squadra. "Ci si aiuta a vicenda, si condividono rischi e pericoli". Anche perché "se si ferma uno si fermano tutti".
Essere responsabili è una delle qualità "più importanti, quando comandi un macchinario di quel tipo non puoi distrarti un attimo né essere approssimativa, la sicurezza di tante persone è nelle tue mani". Per questo imparare a "sentire la macchina è fondamentale, devi diventare un tutt'uno con lei. Devi comandare la macchina in maniera precisa e manovrare una gru è un lavoro di precisione e le donne sono bravissime".
Per essere gruista non servono quindi i muscoli. "Ci sono tante donne più esili di me che fanno lavori anche più usuranti". Lavorare sotto il sole cocente, la pioggia o la neve non è certo una passeggiata ma, secondo Daniela, il vero ostacolo da superare "è la mentalità". 
 

- Emanuela D'Alessandro: la prima donna a ricoprire l'incarico di consigliera diplomatica del Presidente della Repubblica italiana (2015). E' stata anche la prima (e unica) donna a dirigere, tra il 2008 e il 2011, la scuola di formazione del personale diplomatico italiano.

 

- Anna Maria D'Ascenzo: è stata la prima donna in Italia a dirigere una prefettura, nel 1993, a Grosseto.
Era già stata nominata prefetto nel 1990 ma senza incarico effettivo.
Nata ad Asmara è stata anche Direttore Centrale del Personale della Protezione Civile e del Servizio Antincendio e Capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione.
Ha dichiarato in un'intervista: "Coniugheremo al femminile i problemi di questa provincia.... sono ottimista, credo molto nel dialogo e nella collaborazione con tutti".

- Martina Dainelli: prima donna italiana a diplomarsi in tromba e attualmente l'unica ad avere la cattedra per l'insegnamento al Conservatorio "Frescobaldi" di Ferrara. E' nata nel 1964 a Castelfiorentino.

- Dalida: fu la prima donna a vincere il disco di Platino nel 1964. Il vero nome è Iolanda Cristina Gigliotti. Cantante e attrice francese di origine italiana. È nata a Il Cairo nel 1933 ed è morta a Parigi il 03-05-1987 (Wikipedia). 

- Antonella Dallari: prima donna dirigente di una federazione CONI.

- Ester Danesi Traversari: è stata la prima giornalista italiana inviata di guerra, corrispondente de "Il Messaggero" durante la prima guerra mondiale. Fu anche capo redattrice della rivista italiana "La Donna" che era il supplemento femminile illustrato de "La Stampa" di Torino e de "La Tribuna" di Roma. Questo supplemento raccontava il mondo e le città attraverso l'attività delle donne italiane. E' morta nel 1965 a Roma.

- Emma Dante: è la prima donna a vincere, per l'anno 2014, il prestigioso premio UBU con "Le sorelle Macaluso" (doppio premio: miglior spettacolo e migliore regia). L'UBU è il più importante riconoscimento del teatro italiano, nato 37 anni fa dalla mente del grande critico Franco Quadri.

 

- Saverina Davoli: la prima e unica donna gruista italiana

 Laura De Benedetti: prima donna generale delle Forze Armate

 - Fiorenza De Bernardi: la prima donna italiana pilota di un volo di linea

 

Myriam De Cesco: nel 1992 è stata la prima (e unica) giornalista donna a diventare direttrice

dell’ “Europeo” (dal 28-2-1992 all’11-10-1993).

 

- Fèlicie De Fauveau: la prima donna artista a partecipare all'esposizione al Salon di Parigi nel 1827. 

 - Maria Teresa De Filippis: la prima donna pilota in Formula 1
 
 - Concita De Gregorio: la prima donna direttrice de "l'Unità" nel 2008.

Anna De Maria: prima sindaca eoliana negli anni '60. 

- Virdimura De Medico: prima donna medica sicula-ebrea nel 1376.

- Antonella De Miro: prima donna Prefetta di Benevento nel 2008e prima donna Prefetta di Reggio Emilia nel 2009.

- Christine De Pizan: la prima donna scrittrice di professione

 

- Daria De Pretis: prima donna rettrice dell'Ateneo di Trento. È nata a Cles (Trento) il 31 ottobre 1956. Si è laureata in Giurisprudenza nel 1981.

- Properzia De Rossi: la prima donna scultrice d'Europa

 
- Trotula De Ruggiero: la prima ginecologa della storia

Margherita De Simone: prima donna preside di una facoltà universitaria. E’ stata eletta preside della facoltà di Architettura di Palermo nel 1981. Prima direttrice del Dipartimento di Rappresentazione, ha fortemente incentivato le attività e le ricerche al suo interno, anche attraverso confronti con realtà internazionali, e ciò ha permesso al Dipartimento di raggiungere un’ottima visibilità pure all’estero.   

Livia De Stefani: la prima donna che scrisse di mafia con il romanzo "La vigna di uve nere". Nata a Palermo nel 1913, con questo romanzo nel 1953 conseguì il premio “Salento”. E’ morta a Roma nel 1991.

- Anna De Toni: è stata la prima donna arbitro in Italia a dirigere un incontro di calcio tra squadre professionistiche.
E' nata a Schio 36 anni fa e di professione è medico ginecologo.

- Paola Del Din: è stata la prima ed unica donna a lanciarsi con il paracadute il 19 aprile 1945 durante la Liberazione. Nacque a Pieve di Cadore nel 1923. Staffetta partigiana è stata premiata con una Medaglia d'Oro al Valor Militare.

 

- Marisa Del Frate: la prima showgirl italiana (anni '50 - '60). 

 

- Maria Del Zompo: prima donna Magnifica Rettora a Cagliari dopo 60 uomini (marzo 2015).

- Grazia Deledda: è stata la prima donna italiana a ricevere il Nobel per la letteratura. Nacque a Nuoro il 27 settembre 1871 e morì a Roma il 15 agosto 1936.

- Donna Lucia Delitala Tedde: è stata la prima banditessa di Sardegna di cui abbiamo notizie certe.

Nacque nel maggio del 1705 a Nulvi.
Quella dei Delitala, nel Regno di Sardegna, era una famiglia nobile divisa, separata in due fazioni, paragonabile ai Guelfi e Ghibellini.
Lucia affermava che non si era voluta sposare per non dipendere da un uomo. Così viene descritta: "Ha due mustacchi da granatiere e usa le armi e il cavallo come un gendarme".
Si tramanda pure che disprezzava le "nobilotte vanitose" che indossavano vestiti attillati e le inseguiva fin dentro la chiesa riducendo a brandelli con le forbici i loro vestiti.
Giovanissima capeggiò una banda di malviventi che si facevano chiamare "combattenti contro l'autorità piemontese". Spesso in coppia con un'altra donna, Chiara Unali, seminava il terrore tra le milizie regie.
Arringava le popolazioni a non pagare le tasse al Re e dopo queste arringhe spesso gli altri "banditi" venivano arrestati, trasferiti a Sassari e impiccati. A quelli più fortunati veniva mozzata la lingua con tenaglie roventi, ma Donna Lucia riusciva sempre a sfuggire agli arresti, muovendosi tra gli impervi boschi della Gallura. Una volta "si fece beffa" di ben duemila uomini del Vicerè che le davano la caccia.
Sulla sua morte non si sa nulla di preciso, si presume sia avvenuta dopo il 1767: nessuna lapide la ricorda nella tomba di famiglia.
Acerrima nemica dei Savoia, per il governo piemontese era una banditessa, per molti altri era una partigiana e patriota.
Bandita? Patriota? Ribelle? Per l'opinione popolare di quei tempi fu un'eroina e lo stesso popolo ne esaltò le gesta e ne pianse la triste fine.
 
Manuela Di Centa: la prima donna in cima all'Everest. 
 

- Patrizia Di Dio: la prima donna alla guida della Confcommercio di Palermo (giugno 2015).

 

- Claudia Di Luca: la prima donna a dirigere una capitaneria di porto a Torre Annunziata.

 

- Donna Eleonora Di Mora: fu la prima e unica donna Vicerè di Spagna in Sicilia nel 1677. Fu destituita dopo solo 28 giorni in quanto non poteva assumere l'autorità di Legato Papale (titolo indivisibile da quello di Vicerè), a causa del suo sesso femminile.
Per disposizione testamentaria succede, nella carica, al marito Angel de Guzmàn.
Non si trova traccia di lei nelle "Cronologie dei Vicerè di Spagna", dove c'è un vuoto di 28 giorni, ma nel "Dizionario delle figure delle istituzioni e dei costumi della Sicilia storica" e nel terzo volume della "Storia cronologica dei Vicerè" troviamo il suo nome ed i suoi provvedimenti.
Fu una donna dalle doti politiche e umanitarie estremamente eccellenti. "Fece cose più e meglio degli altri Vicerè", pur avendo contro funzionari e cortigiani corrotti.
Una femminista ante litteram: ripristinò (chiuso prima per mancanza di fondi) il Conservatorio per le "Vergini pericolanti", il ricovero per le vecchie prostitute, la Dote Regia da devolvere alle donne più povere e istituì il Conservatorio delle "Maddalene pentite".
E' a lei che si deve la riduzione delle tasse per chi aveva una famiglia numerosa, la legge per abbassare il prezzo del pane, la creazione del Magistrato del Commercio che riuniva le 72 maestranze palermitane.
Lo scrittore Andrea Camilleri ha scritto un romanzo, "La rivoluzione della luna", unendo la storia documentata all'invenzione narrativa, su questa donna Vicerè che governò l'isola per 28 giorni "come il ciclo della luna, pianeta femminile per eccellenza". 

 

Giuseppina Di Rosa: prima donna Prefetta di Lecco nel luglio 2000.

- Marianna Candida Dionigi: fu la prima donna ad occuparsi di archeologia. Nacque a Roma ma la data è incerta, o nel 1756 o nel 1757. La sua casa di via del Corso fu un importante salotto letterario. Scrisse un trattato sulla prospettiva e sulle regole del paesaggio. Morì a Lanuvio il 10 giugno 1826.

- Bruna Dradi: prima donna Sergente dell’Esercito Italiano.

 

- Ruth Dureghello: la prima donna alla guida della Comunità ebraica di Roma (giugno 2015).

Eleonora Duse: fu la prima donna ad apparire sulla copertina del "Time".

 

 

Africa

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 - Maria De Lourdes Jesus: detta Lou, è la prima conduttrice di colore che debutta nei nostri telegiornali.

- Luis Dias Diogo: è stata la prima donna in Mozambico, nel 2004, a diventare Prima Ministra. E' rimasta in carica fino al 2010.

- Assia Djebar: prima donna algerina ammessa all’École Normale Supérieure a Sèvres.

Nata il 30.06.1936 a Cherchell, una piccola città algerina, è una scrittrice, poetessa, saggista, sceneggiatrice e regista che nelle sue opere affronta il tema della condizione della donna in Algeria.

 

- Nkosazana Dlamini Zuma: prima donna a capo dell'Unione Africana.

 

- Elisabeth Domitien: la prima donna Ministro della Repubblica Centrafricana. E' rimasta in carica dal 2 gennaio 1975 al 7 aprile 1976.

Italia

- E -

 

 

- Francesca Edera De Giovanni: è stata la prima donna ad essere fucilata a Bologna dai fascisti il 1° aprile 1944.

 

- Amelia Earhart, la prima donna che ha trasvolato l'Atlantico in solitaria (cfr. Wikipedia)

 

- Rossella Elisei: la prima donna insignita del premio "Light of Life Foundation" per la ricerca scientifica nell'ambito della patologia tumorale tiroidea. Il premio era sempre stato assegnato solo a ricercatori uomini. E' nata nel 1959, è livornese ma di origini marchigiane.

 

- Sara Errani: prima tennista italiana, in coppia con Roberta Vinci, campionessa nel doppio femminile di tennis a Wimbledon nel luglio 2014.

Italia

- P -

- Ada Pace: la prima donna campione automobilistico. Ha circa vent’anni quando nel 1947 partecipa alle prime gare del Vespa Club. E’ talmente brava che vince quasi sempre e la Piaggio la prende in squadra. Con una moto ufficiale partecipa alla Sei giorni e alla Mille Chilometri ottenendo sempre risultati lusinghieri. Nel 1951, dopo qualche gara automobilistica non entusiasmante, riesce a disporre di 1500 6C con cui partecipa alla Torino–Sanremo. La macchina è vecchiotta ma competitiva, e Ada contro ogni pronostico arriva prima.

- Carmela Pagano: prima Prefetta di Taranto nel 2010. 

- Lucia Pagano: è la prima donna a ricoprire l’incarico di segretario generale della Camera (gennaio 2015).

- Maria Antonietta Pagliara: prima donna in Italia ad assumere la carica di Rettora di una Università nel 1932.

- Michela Pagliara: è stata la prima donna in Italia ad ottenere nel 2009 il comando di una Compagnia di Carabinieri, quella di Bergamo. E' nata a Trescore Balneario il 16/08/1978.
Laureata in Giurisprudenza, con questo incarico coordina 170 militari controllando un territorio che comprende 25 comuni e 300.000 abitanti.

 

- Sabilia Palmieri Nuti Carafa di Roccella: principessa, prima Donna Capitana nella storia del Palio di Siena in carica dal 1947 al 1951.

 

- Marchesa Marianna Panciatichi Ximenes: fu la prima donna, nel 1882, ad essere iscritta alla Società Geologica Italiana.

Nacque il 03/02/1835 da una famiglia aristocratica.

Si interessò di malacologia, collezionando specie marine esotiche ed italiane e pubblicò il primo elenco delle specie della malacofauna terrestre italiana.

Fece anche studi approfonditi sulle faune di alcune regioni d'Italia. Fu inoltre membro della Società Italiana di Scienze Naturali.

Morì il 07/12/1919 nel suo castello nel comune di Reggello.

 

- Gerarda Pantalone: è stata nel 2012 la prima donna Prefetta di Salerno.

 

- Laura Paoletti: prima donna a ricoprire il ruolo di team manager in una squadra di serie A. La squadra è la Fiorentina.
Laura Paoletti, nata a Rassina (Arezzo) nel 1980, si è laureata in Psicologia a Firenze. Per sei anni è stata una delle tutor di «Promesse Viola» e aveva il compito di aiutare i ragazzi nella vita di tutti i giorni, con una particolare attenzione ai possibili disagi psicologici. Ha dimostrato di saperci fare, tanto che la sua nomina è destinata a fare storia.
 
- Lia Pasqualino Noto: la prima donna e la prima persona ad aprire a Palazzo De Seta la prima galleria d'arte privata della Sicilia, che dirigerà fino al 1940.
Lia Pasqualino Noto nasce a Palermo nel 1908.
Il suo primo approccio con la pittura risale a quando, a soli undici anni, inizia a dipingere sotto la guida di un maestro. A vent'anni frequenta già lo studio di Pippo Rizzo, dove incontrerà Renato Guttuso. Inizia ad esporre ed i suoi quadri rivelano chiaramente che Lia è una "delle massime espressioni della pittura del Novecento in Sicilia". Insieme al marito, il medico Pasqualino Noto, titolare dell'omonima clinica, anche lui amante della pittura, accoglie nella sua casa le personalità di spicco della cultura siciliana dell'epoca, che diventa così una sorta di cenacolo culturale in cui si dibattono le nuove tendenze artistiche.
Il suo famoso dipinto "L'Attesa" riassume lo spirito e la filosofia del cosiddetto "gruppo dei quattro" (la stessa Lia, Guttuso, Franchini e Barbera) che rinnega i canoni classici del Novecento imposti dal regime e vira verso "una rappresentazione onirica e metaforica della realtà".
Nel 1935, come componente della deputazione della Civica Galleria d'Arte Moderna di Palermo, fa acquistare quadri di Carrà, di Sironi, di Guttuso, di Marini, che oggi sono un vanto prezioso del Museo ma che ai tempi comportarono violente critiche a Lia.
A Palermo una via è a lei intitolata nel rione Brancaccio-Ciaculli.
 

- Maria Paternò: baronessa catanese, fu la prima donna a chiedere ed ottenere il divorzio nel 1808. Infatti vigeva a quei tempi, nel Regno di Napoli, la legge del Codice Napoleonico che prevedeva l'istituto del divorzio. La baronessa, aiutata da un colto e brillante avvocato, poté così separarsi dal marito che definiva "seviziatore, turpe e taccagno spilorcio". In base all'art. 296 del suddetto Codice Napoleonico, poté risposarsi dopo 10 mesi... con il colto e brillante avvocato!

 

- Graziella Patrizi: prima Prefetta di Ascoli Piceno nel 2011. 

 

- Laura Pausini: è per ben 5 volte prima donna. E' la prima donna ad aver tenuto un concerto a San Siro nel 2007; è la prima donna italiana ad avere vinto un "Platinum Europe Awards"; la prima ed unica donna italiana ad avere vinto un "Latin Grammy Awards"; la prima ed unica donna italiana a vincere un "Grammy Awards" e la prima artista italiana ad aver ricevuto un "World Music Awards".

 

- Federica Pellegrini: la prima donna italiana a vincere una medaglia olimpica nel nuoto a soli sedici anni. È accaduto alle Olimpiadi di Atene del 2004. Federica Pellegrini è stata anche la prima donna al mondo a scendere sotto i quattro minuti nei 400 metri stile libero nel 2009 a Roma durante i campionati mondiali di nuoto.

 

- Catia Pellegrino: la prima donna nella storia delle forze armate italiane a ricoprire il ruolo di comandante di una nave militare, il Libra.

 

- Ottavia Penna Buscemi: la prima donna a candidarsi per la Presidenza della Repubblica Italiana. È nata a Caltagirone il 2 aprile 1907 da una nobile famiglia siciliana. E’ stata un’antifascista italiana. Fu una delle 21 donne che parteciparono all’Assemblea Costituente. Eletta il 10 giugno 1946 nella lista del Fronte dell’Uomo Qualunque, unica donna. Dal 19 al 24 luglio 1946 è stata tra i componenti della Commissione per la Costituzione, insieme a Nilde Iotti, Teresa Noce, Lina Merlin e Maria Federici, una tra le cinque donne entrate in questa commissione che elaborò il progetto di costituzione. Ottavia venne candidata dal suo partito alla poltrona di Presidente della Repubblica in competizione con Enrico De Nicola. Nel candidarla Guglielmo Giannini, segretario dell’Uomo Qualunque, la definì “una donna colta, intelligente, una sposa, una madre”. Il 15 novembre 1947 lasciò il Partito dell’Uomo Qualunque per entrare nell’Unione Democratica Nazionale e rimanervi fino alla conclusione dei lavori dell’Assemblea Costituente. Si impegnò sempre a portare solidarietà ed assistenza ai bisognosi ed ai poveri. È morta il 2 novembre 1986.
A Caltagirone c'è una lapide che la ricorda ma nessuna via è a lei intitolata.
Fonti
Enza Pelleriti, Ottavia Penna Buscemi, in Siciliane a cura di Marinella Fiume , Emanuele Romeo Editore 2006, pp. 777 - 779
Ester Rizzo, Storie di donne siciliane: Ottavia Penna Buscemi Madre Costituente, in “La Vedetta”, gennaio 2014
Giuseppe Savà, L’ultima Gattopardo. Una madre costituente candidata al Quirinale. Ottavia”, in www.ragusanews.com

Lea Pericoli: prima telecronista donna della televisione italiana. http://danielaedintorni.com/2014/07/13/lea-pericoli-prima-telecronista-donna-della-televisione-italiana-e-tanto-altro/ 

- Marina Peroni: è stata la prima donna autista di autobus del trasporto pubblico.

Ha iniziato a lavorare il 1° aprile 1985 a Piacenza.

E' adesso in pensione dopo aver lavorato per 30 anni senza mai ricevere una nota di demerito ed ottenendo elogi ed attestati di stima sia professionali che umani.

Ha dichiarato: "Ho scelto questo lavoro perché mi piaceva guidare e mi sono sempre trovata bene. All'inizio c'era un po’ di diffidenza nei confronti delle donne autista, oggi non più".

 

- Giuliana Perrotta: è stata, nel 2011, la prima Prefetta di Lecce.

 

- Carla Perrotti: è stata la prima donna ad attraversare il deserto del Tenerè nel Sahara, la prima donna ad attraversare il Kalahari e la prima persona al mondo ad attraversare in solitario il lago del Salar de Uyuni in Bolivia.

E' nata a Milano nel 1947, ha compiuto spedizioni in zone ancora inesplorate della terra ed in luoghi selvaggi: Papua Nuova Guinea, Amazzonia, Borneo... In questi viaggi ha realizzato diversi documentari naturalistici per la televisione italiana, spesso in compagnia del marito medico e cineoperatore.

Carla non lo fa per un senso di sfida né verso se stessa né verso la natura. Lei vuole entrare in sintonia con il deserto, lo ama profondamente.

Nel libro "Deserti" descrive il senso di pace e di appagamento che prova nel corso delle sue traversate solitarie, nonostante le fatiche e le sofferenze.

Sahara, Salar de Uyuni, Kalahari, tre esperienze totalmente diverse ma legate da un unico filo conduttore: il bisogno di solitudine in grandi spazi aperti, la necessità di vivere a contatto stretto con la natura nelle sue forme più intense.

Riportiamo un breve brano "divertente" del suo libro:

"Siamo in Bolivia, sulle Ande, nel paese dei Salar. Miliardi di cristalli rimandano la luce rompendola in un’infinità di piccoli raggi accecanti... Nulla intorno per ricordare una qualsiasi presenza di vita… A testa bassa, con umiltà, muovo i primi passi sul sale, quasi in punta di piedi per non disturbare il magico equilibrio che sento tutt’intorno… Alla fine del viaggio succede una cosa curiosa: una donnina piccola dall’età indefinibile, vestita con le classiche gonne larghe degli abitanti delle Ande e con una bombetta in testa, si avvicina a Oscar (il marito), parlandogli sottovoce; lo sento ridere e mi avvicino incuriosita: -Che cosa ti ha detto?- Continua a ridere mentre risponde: - Mi ha chiesto che cosa hai fatto di tanto grave, perché io ti abbia costretta ad attraversare da sola il Salar! - La guardo sorridendo, mentre cerco di immaginarmi quali pensieri abbiano riempito la sua mente prima di formulare una simile domanda: a modo suo, secondo la sua cultura, ha creduto di trovare una spiegazione plausibile alla mia impresa.”

 

- Ondina Peteani: la prima donna che a soli diciotto anni entrò nel Movimento di Liberazione operaia dei cantieri di Monfalcone. Operaia e partigiana, è nata a Trieste il 26 aprile 1925 ed è morta nella stessa città il 3 gennaio 2003.

 

- Paola Picciafuoco: è stata, nell'Agosto 2013, la prima Prefetta di Cremona. E' nata a Roma nel 1954.

 

- Caterina Piccirilli: la prima donna a dirigere una capitaneria di porto a Pozzuoli.

 

- Luigia Picech: centralinista di Tarvisio, fu la prima donna della Resistenza ad essere decorata con medaglia d'argento al valor militare. Luigia, detta anche Gigia, restò a fianco dei combattenti italiani, pur potendo andar via, in quanto era l’unica in grado di far funzionare il centralino. Continuava a lavorare con le mani ferite e con una scheggia conficcata in un piede. Ad un certo punto, mentre infilava spinotti per chiedere aiuto, si ritrovò la canna di un fucile alla gola. E’ stata ricordata in alcuni convegni sulla Resistenza delle donne friulane.

 

Rita Piermatti: prima donna Prefetta ad Aosta.

- Gigliola Pierobon: è stata nel 1973 la prima donna italiana a subire un processo per procurato aborto. A questa vicenda seguirono innumerevoli manifestazioni del movimento femminista a favore del diritto di scelta delle donne.

 

- Marta Pierro: da settembre 2013, è la prima donna macchinista di Ferrotramviaria. Ha 31 anni.

 

- Laura Pinasco, comandante della più grande nave portabestiame del mondo

http://danielaedintorni.com/2013/07/04/laura-pinasco-comandante-della-piu-grande-nave-portabestiame-del-mondo/

 

- Aurelia Pincherle Rosselli: la prima donna che scrisse per il teatro nel 1898.

 

- Roberta Pinottila prima donna italiana ad essere nominata Sottosegretario alla Difesa nel maggio 2013 e Ministra della Difesa nel febbraio 2014. Nasce a Genova nel 1961.  

Laureata in Lettere Moderne, viene eletta nelle liste del PCI. Sempre militante di sinistra dal 1993 è stata anche assessora alla provincia di Genova.  

 

- Edmea Pirami: la prima donna medico eletta nel Consiglio dell'Ordine dei medici di Bologna.

 (Ascoli Piceno, 1889 - Bologna, 1978)
di Barbara Belotti

Edmea Pirami nasce ad Ascoli Piceno nel 1889 in una famiglia che crede nel valore delle sue figlie, in un’epoca in cui per le donne non era facile iscriversi all’università e seguire le proprie inclinazioni e le proprie passioni. Sia lei che le sorelle Ester e Lea intraprendono gli studi scientifici con brillanti risultati; Edmea in particolare si laurea in medicina a Bologna e diventa successivamente assistente nell’Istituto di pediatria. Si specializza in due campi fra loro vicini, in pediatria nel 1927 e in puericultura nel 1933.
La sua carriera accademica e ospedaliera si interrompe dopo il matrimonio e la nascita della figlia, ma la passione di Edmea per la medicina e per il mondo dell’infanzia è così forte che prosegue il lavoro nella pratica privata. Si prende cura dei bambini e delle bambine del brefotrofio, di tutte le mamme indigenti e delle ragazze madri che non possono accedere alle cure sanitarie per le loro creature. Dà vita a due ambulatori gratuiti nei quali assicura le terapie necessarie ai bambini spastici. Ancora più intenso è il suo impegno durante gli anni del secondo conflitto mondiale, cura le persone ferite dai bombardamenti, trova rifugio e nasconde bambini e bambine di religione ebraica.
Se la carriera medica femminile comincia a trovare sempre minori ostacoli nel corso del Novecento, meno scontato è, invece,  l’ingresso delle donne nei centri del potere. Edmea Pirami diventa la prima donna ad essere eletta nel Consiglio dell’Ordine dei Medici di Bologna.
Numerose sono le cariche che assume nel corso della sua vita. Dal 1961 diviene socia della Società e scuola medica chirurgica del capoluogo emiliano; diviene presidente dell’AIDM (Associazione italiana donne medico) di Bologna, in seguito presidente nazionale della stessa associazione; è nominata vice presidente del MWIA (Medical women’s international association) per l’Europa meridionale nel 1964. Alcuni anni prima la stessa associazione internazionale aveva adottato lo stemma con la figura di Igea e il motto Matris animo curant ideato e creato in casa di Edmea Pirami.
Il suo nome viene ricordato fra le fondatrici del Soroptimist Club di Bologna, del quale è stata presidente per due mandati.  Edmea Pirami muore a Bologna nel 1978. In suo  onore è stato istituito un premio, promosso dall’Associazione donne medico laureate e altri gruppi.
La città di Bologna ricorda con un giardino la figura di Edmea Pirami, pediatra e animatrice di attività filantropiche.
Fonti:
https://scienzaa2voci.unibo.it/biografie/106-pirami-emiliani-edmea
http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=7011

- Lidia Poet, la prima avvocata italiana.

 (Traverse, 1885 - Diano Marina, 1949)
di Loretta Junck

Sono venuta qui a Porte, un piccolo e grazioso centro a pochi chilometri dalla cittadina di Pinerolo, in provincia di Torino, a cercare la biblioteca Lidia Poët. E penso che vorrei averla sotto casa una biblioteca di genere così gradevole e ben fornita. Ma mi viene anche da riflettere che, anche quando siamo brave (e questa amministrazione femminile così attenta e presente lo è), anzi forse soprattutto allora, facciamo ancora fatica ad autolegittimarci.
Il fatto è che non la trovavo la biblioteca, perché non c’è insegna, né tanto meno un’indicazione segnaletica. Solo quando ci sei arrivata hai modo di sapere che accedi alla prima Biblioteca nazionale delle donne - http://www.comune.porte.to.it/index.php/biblioteca-donna.html - fortemente voluta dalla Sindaca e dall’ex Assessora alla cultura diventata mamma da poco, ma oggi qui a fare ”gli onori di casa”.
La scelta del nome è un altro tocco di intelligenza e sensibilità.
La biblioteca è stata dedicata a Lidia Poët, valdese della Val Germanasca (nacque a Traverse, una frazione di Perrero), prima donna a laurearsi in giurisprudenza e prima avvocata.
Quando Lidia vide la luce, nel 1855, non erano trascorsi molti anni da che l’editto di Carlo Alberto aveva liberato i valdesi dal ghetto alpino dove erano stati confinati due secoli prima, dopo la fase cruenta delle persecuzioni.
La personale persecuzione di Lidia Poët, come donna di legge, sarebbe iniziata invece un quarto di secolo dopo, quando, dopo aver discusso la tesi di laurea sulla condizione femminile nella società, superato brillantemente l’esame di abilitazione e svolto il prescritto periodo di praticantato nello studio di un collega a Pinerolo, ebbe l’ardire di chiedere l’iscrizione all’Albo degli avvocati di Torino. La storia di questa donna coraggiosa e volitiva è abbastanza nota: tra le eccellenze femminili pubblicate sul sito FIDAPA, esiste un’approfondita scheda che ne analizza il curriculum.
Maria Grazia Pellerino, assessora all’istruzione al Comune di Torino e avvocata, ci ragguaglia sull’iter legale della vicenda, che all’epoca suscitò scalpore e la stampa  diede molto spazio alla contesa tra innovatori e tradizionalisti.
«L’Ordine di Torino con decisione presa a maggioranza accolse la sua domanda. – scrive Pellerino -  I due consiglieri che si opposero appartenevano uno, Spantigati, alla sinistra, e l’altro, Chiaves, alla destra … Il provvedimento dell’Ordine di Torino destò molte censure e i due consiglieri citati si dimisero … Il Procuratore Generale del Re impugnò l’iscrizione della Poët avanti la Corte d’Appello richiamando, della donna, “l’indivisibiità della sua persona dall’eventuale portato delle sue viscere e la deficienza delle forze intellettuali e morali, fermezza, costanza e serietà”.»
In appello l’iscrizione all’Ordine fu annullata e la Corte di Cassazione confermò la sentenza di secondo grado.
Questo non impedì a Poët di seguire quella che era evidentemente una vocazione, perché «decise di dedicarsi alla difesa dei diritti non solo delle donne ma anche degli emarginati, dei minori e dei carcerati» (dal sito della Società di Studi Valdesi). Entrò a far parte stabilmente del Segretariato del Congresso Penitenziario Internazionale e nel 1922 presiedette il Comitato pro voto donne, fondato a Torino nel 1906.
Soltanto nel 1920, a sessantacinque anni, Lidia poté iscriversi all’Ordine degli Avvocati, grazie ad una legge del 1919 che aveva permesso alle donne di accedere a tutte le carriere professionali, esclusa la Magistratura.
Oltre alla biblioteca di Porte, finora nella provincia di Torino soltanto una scuola l’ha ricordata, la Scuola Media Statale Lidia Poët di Pinerolo, e nessun Comune ha ritenuto opportuno dedicarle una targa.
Credo che le amministrazioni dei luoghi dove nacque, visse e operò (Perrero, Torino e Pinerolo)  e dove avrebbe voluto poter esercitare la sua professione, dovrebbero deliberare una intitolazione stradale: un risarcimento simbolico alla memoria, una presa di coscienza istituzionale di un trascorso radicalmente discriminatorio, l’espressione concreta della  volontà di voltare veramente pagina.
Fonti:

Marino Raichich, Liceo, università, professioni: un percorso difficile, in Simonetta Soldani, ed., L'educazione delle donne: Scuole e modelli di vita femminile nell'Italia dell'Ottocento, Milano, 1989, 151-53
Clara Bounous, La toga negata. Da Lidia Poët all’attuale realtà torinese, Pinerolo, 1997
http://www.fidapa.com/index.php?option=com_content&view=article&id=387:lidia-poet&catid=904:distretto-nord-ovest&Itemid=46
http://www.senonoraquando-torino.it/2012/04/17/lidia-poet-prima-donna-iscritta-ad-un-ordine-degli-avvocati/http://www.mariagraziapellerino.it/public/file/Foro-di-Torino-le-prime-avvocate.pdf

- Gabriella Poli: prima donna capocronista di una testata nazionale. 

 

- Anna Polico: prima donna a 31 anni a divenire Capitano Comandante di Squadrone presso il "Savoia Cavalleria" di Grosseto.

Silvana Polizzi: prima donna a ricoprire l'incarico di capo redattore Tgr Rai Sicilia. Originaria di Messina, ha 59 anni. E’ laureata in Scienze Politiche e lavora nella redazione siciliana della Rai dal 1988. 

 

- Mascia Poma: prima donna al comando di uno yacht (ottobre 2014).

- Livia Pomodoro: la prima donna a diventare in Italia presidente di un tribunale, quello di Milano. 

 

- Adelina Pontecorvo Pertici: è stata la prima donna notaio in Italia nel 1930.

Nacque a Roma, si laureò in Giurisprudenza nel 1913 e quando entrò in vigore nel 1919 la legge 1176 che aboliva alcune preclusioni per il genere femminile, partecipò a tutti i concorsi pubblici che richiedevano il titolo di studio da lei conseguito.

Avendone tutti i requisiti chiese di essere iscritta nell'Albo dei Notai. L'Ordine accolse favorevolmente la sua richiesta, ma il Procuratore del Re si oppose. Alla fine di varie vicende processuali, Adelina ottenne la convalida dell'iscrizione.

Fu anche musicologa e si occupò, sorprendente per quell'epoca, di un problema di genere nell'ambito della musica lirica; pubblicò infatti uno scritto dal titolo "La donna nella musica di Puccini".

Ricoprì pure, tra tante altre cariche, quella di Primo Segretario nel Ministero delle Corporazioni, affidatole per essersi sempre occupata del lavoro delle donne e dei bambini.

Durante la guerra il Ministero degli Interni le conferì un attestato per la sua attività a favore dei profughi.

Morì a Roma ultranovantenne nel 1981. 

  

Cesira Pozzolini: la prima donna a fondare la prima scuola pubblica gratuita per figli di contadini o dei meno abbienti (Firenze16 novembre 1839 – Firenze5 settembre 1914).

Stefania Prestigiacomo: è stata la prima donna Ministra dell'Ambiente nel 2008. E’ nata a Siracusa il 16 dicembre 1966. E’ stata tra i più giovani ministri della storia della Repubblica (Wikipedia).

- Elda Pucci: è stata la prima donna in Italia Presidentessa di un Ordine Provinciale dei Medici, quello di Palermo.

Esponente della DC, è nata a Trapani nel 1928 ed è morta a Palermo nel 2005.

Prima sindaca di Palermo nel 1983: incarico avuto in un momento drammatico per la città, insanguinata dagli omicidi di mafia.

Purtroppo non entrò mai in sintonia con le donne di Palermo e si schierò anche contro il divorzio e contro l'aborto. Però la si ricorda per la determinazione con cui lottò contro la mafia degli appalti che gestiva il Comune e per questo fu soprannominata Lady di ferro.

All'inizio della sua carriera parlava bene dei più discussi protagonisti della DC ma pian piano si ricredette e, rendendosi conto della realtà, capì che l'avevano eletta per la sua ingenuità.

Restò sindaca solo un anno, fu poi sfiduciata dal suo partito e da coloro che l'avevano eletta. Ci fu uno scontro durissimo su un appalto di manutenzione a cui lei voleva opporsi, istituendo una gara pubblica, dato che aveva scoperto che i prezzi fissati fino ad allora erano dieci volte superiori a quelli di mercato. La mafia fece saltare in aria la sua villa a Piana degli Albanesi.

Dichiarò: "Nessuno, quando sono stata eletta, pensava che fossi capace di scelte autonome, ispirate solo dall'interesse della città".

Ha lavorato in solitudine; non si fidava di nessuno e studiava le delibere portate in Giunta dai vari assessori con pignoleria, bloccandole subito appena capiva che erano state "confezionate" per elargire soldi pubblici a parenti e clientele.

Ad un certo punto, non fu più disponibile a sottostare "alla disciplina del suo partito", così la DC la mise da parte definitivamente.

Verrà poi eletta al Parlamento Europeo ma con il Partito Repubblicano.
Ad Elda Pucci non risulta intitolata alcuna via.
Fonti:
Eugenia Roccella e Lucetta Scaraffia (a cura di), Italiane, volume II,  Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità
Amelia Crisantino, Siciliane, (a cura di Marinella Fiume) , Emanuele Romeo Editore, 2006
http://www.150anni.it/webi/index.php?s=60&wid=2012
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/15/la-scomparsa-di-elda-pucci.html
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/09/17/elda-pucci-orfana-di-politica.html
http://www.larisaccamensiletrapanese.it/wp/?p=1236

 

- Accursia Pumilia: è stata la prima donna a chiedere nel 1906 di essere iscritta nelle liste elettorali. Era agrigentina e nel 1906 la legge escludeva esplicitamente le donne soltanto dall’elettorato amministrativo.

 

 

Italia

- R -

 

Provvidenza Delfina Raimondo: prima donna Prefetta di Ferrara nel 2009.

 

- Camilla Ravera: politica italiana, fu la prima donna ad essere nominata nel 1982 senatrice a vita dal Presidente Sandro Pertini. Nacque ad Acqui Terme il 18 giugno 1889 e morì a Roma il 14 aprile 1988.

 

- Antonia Pasqua Recchia: il 14 ottobre 2013 è diventata la prima donna segretaria generale del MIBAC (Ministero per i beni e le attività culturali). E' un'architetta. 

 

- Regina Elena di Gallura: fu la prima donna ad accedere ad un trono sardo per proprio diritto e una delle prime in Europa. Nacque a Civita (attuale Olbia) intorno al 1190. A soli 13 anni salì sul trono giudicale con la reggenza della madre: suo padre, infatti, morì nel 1203. Elena morì a 28 anni (nel 1218), forse di parto, e fu tumulata, accanto agli antenati, nella cripta della cappella palatina di San Paolo presso il palazzo giudicale (Wikipedia).

 

- Regina Giovanna I: fu la prima regina di Napoli, nel 1343. Era anche regina titolare di Gerusalemme e Sicilia (Wikipedia).

 

- Luisa Regoli: è stata nel 1972 la prima donna tassista in Italia.

"Romana di sette generazioni" come amava definirsi ha lavorato per 25 anni sul suo "BOLOGNA 14".

Ha dichiarato: "All'inizio sembrava che fossi sbarcata sulla luna, andavo al bar e mi offrivano la colazione, mi regalavano fiori...."

Il lavoro le ha dato molti soddisfazioni. E' stata anche "tassista di vips": sono saliti sul suo taxi Pasolini, Fellini e Mastroianni.

 

- Liliana Renzi: è stata la prima donna italiana a conseguire il Diploma di Composizione e Direzione d'Orchestra. Il suo nome d'arte era Teresa Renzi.

Nacque a Pesaro il 05.01.1928.

Studiò pianoforte e a soli 14 anni si diplomò al Conservatorio "Gioacchino Rossini" di Pesaro.

A 20 anni si trasferì a Milano per studiare Composizione e Direzione d'Orchestra, conseguendo questo diploma.

Ha suonato in diverse trasmissioni radiofoniche e tenuto molti concerti sia in Italia che all'estero.

Negli anni ottanta pubblicò pure una serie di libri riguardanti la cura del corpo.

Insegnò all'Accademia "Carla Strauss" di Milano.

La regista e scrittrice Mara Cantoni ha affermato: "Mi ha particolarmente emozionato far nascere questo laboratorio nella scuola che ancora porta il nome di Carla Strauss. Questa donna speciale, che più di sessant'anni fa portò in Italia una nuova arte del movimento, resterà nel ricordo di generazioni di allieve. Ma è alla sua rivoluzionaria collaboratrice, Liliana Renzi, che devo l'impronta indelebile del gesto musicale."

E' morta tragicamente l'otto febbraio 2012 nella sua casa di Milano a causa di un incendio sviluppatosi nella cucina del suo appartamento.

 

 

Silvana Riccio: prima donna Prefetta di Piacenza nel maggio 2010.

 

- Giovanna Riccipetitoni: prima donna al vertice dell'Associazione dei chirurghi ospedalieri.

 

- Nicoletta Rizzato: è la prima donna a essere diventata presidente dell’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) Lombarda. In veste di amministratrice unica del Teatro Carcano gestisce una delle realtà più importanti della scena milanese.

 

- Giustina Rocca: avvocatessa del Foro di Trani, è passata alla storia come la prima avvocata del mondo (Trani metà XV sec.-Trani 1502) (Enciclopedia delle donne)

 

- Cristina Roccati, la prima donna italiana laureata in filosofia

http://danielaedintorni.com/2013/07/06/cristina-roccati-la-prima-donna-italiana-laureata-in-filosofia-di-miriam-focaccia/

 

- Gloria Rogliani: è stata, nel marzo 2013, la prima donna designata Presidente dell'Associazione dei Regatanti a Venezia. Dopo la prima donna gondoliera, un'altra donna ai vertici di una "istituzione" prettamente maschile.

 

- Alice Rohrwacher: con 'Le Meraviglie', è la prima donna regista italiana in assoluto a vincere un premio al Festival di Cannes 2014.

 

 

Manuela  Roncella: medica chirurga nata nel ‘57, dopo la brillante laurea e varie specializzazioni, è stata la prima donna in Italia (a Pisa) ad effettuare un trapianto di fegato. Ha poi maturato la scelta di dedicarsi ai tumori femminili, soprattutto al seno, per cui si è formata con il prof. Veronesi e a Santa Monica (Los Angeles). Primaria dal 2008, nel suo reparto si realizzano 900 interventi l’anno; dal luglio 2014 fa parte del Consiglio Superiore di Sanità.

 

- Maria Dolores Rucci: la prima donna a capo di un comando regionale della Polstrada nel 2013.

 

- Alba Russo: la prima donna paracadutista italiana che nel 1923 si lanciò a Napoli da 400 metri.

 

- Rosa Russo Iervolino: prima sindaca di Napoli e prima donna a capo del Ministero dell'Interno. Nata a Napoli il 17 settembre 1936. Russo è il cognome del marito (Wikipedia).

 

Italia

- S -

- Margherita Sabatin: torinese, è stata la prima donna nel 1959 ad attraversare a nuoto lo Stretto di Messina.

 

- Maria Sacco: la prima donna fantino italiana

http://danielaedintorni.com/2013/07/30/maria-sacco-la-prima-donna-fantino-italiana/

 

- Patrizia Saias e Valentina Zurru: sono le prime ed uniche donne italiane che lavorano nelle miniere di carbone della Sardegna.

Tutt'e due figlie di minatori, lavorano nella miniera di Carbosulcis di Monte Sinnu vicino a Portoscuso.

Un mestiere durissimo e pericoloso, storicamente riservato agli uomini.

Amano il loro lavoro ed hanno dichiarato di essere orgogliose di appartenere all'ultima realtà produttiva della tradizione mineraria sarda.

Entrambe residenti ad Iglesias, Patrizia Saias ha 52 anni e Valentina Zurru 46.

A giugno di quest'anno a loro due è stato assegnato il Premio "Minatore d'oro 2013".

 

- Vittorina Sambri: la prima donna italiana campionessa di motociclismo

http://danielaedintorni.com/2013/07/18/vittorina-sambri-la-prima-donna-italiana-campionessa-di-motociclismo-di-alessandra-antinori/

- Enza Sampò: prima donna a condurre un telegiornale nella fascia pomeridiana. È nata a Torino il 14 febbraio 1939.

- Chiara Samugheo: la prima donna in Italia a diventare fotografa professionista. Nel 2012 è stata allestita una mostra su di lei al Museo del Cinema di Torino.

 

- Maria Rosaria San Giorgio: prima e unica donna togata nel Consiglio Superiore della Magistratura.

  

- Santa Caterina da Siena: prima donna, insieme a Santa Teresa di Gesù, ad essere proclamata Dottore della Chiesa da Papa Paolo VI.

  

Santa Chiara: fu la prima donna nella storia della Chiesa a scrivere una sua propria Regola. 

 

- Santa Rita: la prima donna ad essere canonizzata nel Grande Giubileo dell'inizio del ventesimo secolo. 

  

- Santa Teresa di Gesù: prima donna, insieme a Santa Caterina da Siena, ad essere proclamata Dottore della Chiesa da Papa Paolo VI.

  

- Nadia Santini: è stata nel 1996 la prima donna chef italiana ad ottenere tre stelle Michelin.

 

- Clelia Sarnelli Cerqua: arabista e islamista italiana è stata la prima Preside della Facoltà di studi arabo-islamici. 

 

- Emilia Sarogni: la prima donna a ricoprire nel 1967 la carica di Direttora al Senato della Repubblica. E' nata il 28 maggio 1937 a Piacenza. E' una scrittrice, saggista e consigliera parlamentare italiana (Wikipedia).

 

 

- Lucia Sarzi: la prima donna arrestata dal regime fascista il 25 luglio 1943. 

 

- Elisabetta Satta: è la prima donna operatrice di volo della Guardia Costiera. E' nata nel 1984. Sin da ragazza si è distinta nella sua città per l'impegno prestato nella Protezione Civile.

 

- Rosa Scafa: la prima donna italiana in Polizia

http://danielaedintorni.com/2013/07/05/rosa-scafa-la-prima-donna-italiana-in-polizia/

 

- Francesca Scanagatta: prima donna italiana ufficiale dell'esercito.

 

- Maria Fiorella Scandurra: prima Prefetta di Siracusa nel 2007. 

- Caterina Scarpellini: è stata la prima donna ad ottenere dallo Stato italiano una medaglia d'oro per il valore delle sue ricerche.

Nacque a Foligno nel 1808 e a 18 anni si trasferì a Roma come assistente dello zio Feliciano Scarpellini, famoso astronomo e direttore dell’Osservatorio del Campidoglio. Con passione e preparazione si dedicò a osservare stelle ed eclissi, fino a scoprire la cometa che prese il suo nome.

Curò il primo catalogo sugli sciami di meteore e scrisse trattati sull'influsso lunare, sui terremoti e sulle eclissi. 

Fondò la "Stazione meteorologica Scarpellini", prima in Italia a fornire osservazioni idrotermiche e idrometriche sul Tevere, e il periodico “Corrispondenza Scientifica” cui contribuivano scienziati di tutta Europa.

Fu socia delle Accademie dei Georgofili, dei Quiriti, di Storia Naturale di Dresda e lo zar di Russia la nominò membro ordinario della Società Imperiale dei Naturalisti di Mosca. Anche lo Stato italiano la insignì nel 1872 di una medaglia d’oro per il valore scientifico delle sue ricerche, mentre non venne mai ammessa far parte dell’Accademia dei Lincei.
Nello spazio celeste esiste un cratere del pianeta Venere intitolato a Caterina Scarpellini, una delle maggiori astronome italiane, e c'è una stella cometa da lei segnalata nel 1854 che è rimasta legata al suo nome. Sulla Terra, invece, sia Foligno, che le diede i natali, quanto Roma, sede della sua attività scientifica, sono ancora in forte ritardo nel rendere omaggio al suo intelletto. Il gruppo di Toponomastica femminile ha proposto al Comune di Roma un'intitolazione nell'ex XX municipio, attuale XV.

 

- Francesca Schiavonela prima donna italiana ad aver vinto il Rolland Garros, nel 2010.

 

- Giovanna Scicolone: è stata la prima donna pastora valdese in Italia. E' stata consacrata nel 1967.

 

- Antonella Scolamiero: prima donna Prefetta di Viterbo nel 2011.

   

- Maria Scutti: prima donna italiana medaglia d'oro alle Paraolimpiadi, nel 1960.

  

- Celina Seghi: sciatrice, la prima donna italiana a vincere un titolo mondiale (anche se non è mai stato omologato a causa della seconda guerra mondiale).  

  

- Liliana Segre: nata a Milano il 10 settembre 1930, fu deportata ad Auschwitz-Birkenau il 30 gennaio 1944 dal binario 21 nei sotterranei della Stazione Centrale, insieme al padre e ai nonni (in totale 605 persone). Fu l’unica bambina a sopravvivere fra i 22 reduci di quel convoglio, nell’estate del ’45. Vive a Milano e dal 1990 ha deciso di essere testimone della Shoah.

 

 

- Elisabetta Serafin: la prima donna a ricoprire l'incarico di Segretaria Generale del Senato (febbraio 2011).

 

- Matilde Serao: la prima donna alla direzione di un quotidiano
(Patrasso, 07.03.1856 – Napoli, 25.07.1927)

 di Anna Paola Franzì

Prima in tanti campi, Matilde Serao, battagliera ed intraprendente innovatrice della cultura italiana: prima donna redattrice nella storia del quotidiano romano Capitan Fracassa, prima donna fondatrice di un giornale, anzi di due: Il Mattino, insieme al marito Edoardo Scarfoglio nel 1892, e Il Giorno nel 1904. Nuovo è anche il suo modo d’intendere il giornalismo: “Il giornalista é l’apostolo del bene – afferma - e  il giornale è la più nobile forma del pensiero umano”.
L’impegno di giornalista, centrale nella sua vita, si associa a quello di scrittrice, di animatrice di  progetti culturali, di madre di quattro figli, di moglie di un uomo discusso e prepotente. Lodata da Carducci come “la più forte prosatrice d’Italia”, si definisce, con l’umiltà che segna  il suo temperamento di donna e scrittrice, “fedele cronista della memoria”.
Nasce a Patrasso da Paolina Borely, nobildonna impoverita di origine greca, e da Francesco Serao, avvocato e giornalista antiborbonico esule in Grecia. Tornata in Italia, dopo l’Unità, vive prima a Carinola e poi a Napoli e lì Matilde compie i propri studi. Pare che avesse appreso tardivamente a scrivere e a leggere e solo per riempire il tempo e la tristezza durante la malattia della madre. Terminati gli studi, trova impiego presso i Telegrafi di Stato, anche perché la famiglia era in grande difficoltà economica. Esuberante, indipendente di spirito e “nemica di ogni convenzione”, abbandona  l’impiego per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, passione coltivata nel silenzio: scrive  articoli e novelle sui poveri di Napoli che le aprono anche le porte delle redazioni giornalistiche a Roma, dove si trasferisce nel 1882 collaborando con Il Corriere di Roma e con  Il Capitan Fracassa.  Al giornalismo Matilde affianca un’intensa e multiforme attività di scrittrice che l’accompagna per tutta la vita; pubblica, per ricordare alcuni tra i suoi titoli più significativi, Cuore Inferno, Il ventre di Napoli, La conquista di Roma, Il romanzo della fanciulla, Vita e avventure di Riccardo Joanna, Addio amore, Il paese di cuccagna.  
Alle sterili critiche di un pubblico borghese che non apprezza lo stile aspro e scabro dei racconti napoletani o trova affettato lo stile dei racconti borghesi, risponde con la rubrica satirica Api, mosconi e vespe, che smonta la perfidia delle dame imbellettate e salottiere e conduce con titoli diversi, su differenti testate, per circa 40 anni.
Ritrasferitasi a Napoli insieme alla famiglia, sarà l’animatrice del neonato Corriere di Napoli, sulle cui pagine scrivono anche Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio.  
Gli scandali che sconvolgono la sua vita familiare e professionale - la morte tragica della cantante Gabrielle Bessard e l’infamante e infondata accusa di corruzione nel caso Saredo - portano Matilde alla separazione da Edoardo ma non l’ “atterrano”. Ancora una volta, trova energie nuove e con il giornalista Giuseppe Natale inizia una nuova positiva stagione letteraria e giornalistica e una nuova convivenza.  Nel 1926 riceve la candidatura a premio Nobel per la Letteratura e, l’anno successivo, si spegne a Napoli, a 71 anni: era al suo tavolo di lavoro, scriveva e, raccontano, non s’accorse che la morte la portava via.
Matilde Serao ha segnato il nostro immaginario. Lo confermano anche le tante strade che le sono state dedicate  in tutto il Paese: da Nord a Sud, passando per il Centro, sia nelle grandi città - nella sua Napoli e a Roma, a Palermo e a Milano, a Padova e a Bari, a Torino e a Pescara, a Grosseto e a Caserta, a Perugia e a Parma, a Venezia e a Grosseto - che in oltre un centinaio di  piccoli centri.
Fonti:
A. R. Pupino, Matilde Serao, le opere e i giorni, Napoli, Liguori 2006
www.treccani.it\matilde serao
http://www.enciclopediadelledonne.it
http://www.instoria.it

- Paola Severino: è la prima donna Ministra della Giustizia nel 2011. Giurista ed accademica italiana, è nata a Napoli il 22 ottobre 1948 (Wikipedia).

 

- Assunta Signoracci: la prima donna becchino

http://danielaedintorni.com/2013/08/14/assunta-signoracci-la-prima-donna-becchino/

 

 

- Graziella Simbolotti: prima donna ambasciatrice italiana insieme a Jolanda Brunetti Goetz (marzo 2005). Dirige la nostra sede diplomatica in Oman.

 

- Sara Simeoni: la prima donna a superare i 2 metri nel salto in alto alle Olimpiadi di Mosca del 1980.

  

Emilia Simoncioni: una delle dieci maestre marchigiane prime elettrici d'Italia nel 1906.

 

- Aurelia Sole: prima Rettora dell'Università degli Studi della Basilicata (giugno 2014).

  

Laura Solera Mantegazza: (Milano 1813-1873) patriota attiva durante le 5 giornate, fu una emancipazionista ed educatrice. Fondò il primo ricovero italiano per lattanti (Milano, 1850) e la prima scuola professionale femminile laica e con finanziamenti pubblici (Milano, 1870); fu la prima donna a comparire nella lista dei “cittadini benemeriti nella storia patria”.

 

- Alga Soligo: prima ufficiale donna della Marina Mercantile. A lei è stata intitolata una piazza a Viareggio.

 

- Annamaria Sorge: prima donna Prefetta di Trieste nel 2005.

 

- Monica Specogna: la prima donna a scendere dal Monte Bianco in snowbike. L’impresa è stata compiuta il 20 marzo 2014 partendo da Courmayeur ed arrivando a Chamonix.

- Fiamma Spena: è stata, nel 2011, la prima Prefetta di Imperia. E' stata più volte componente di Commissioni straordinarie presso vari comuni sciolti x infiltrazioni mafiose.

 

Settimia Spizzichino: unica donna sopravvissuta (insieme a 15 uomini) degli oltre 1000 ebrei romani prelevati dal ghetto il 16 ottobre 1943 e deportati ad Auschwitz. Ha dedicato poi la vita alla testimonianza; era nata a Roma nel 1921 ed è morta nel 2000.

Antonella Stasi: la prima donna della storia alla guida della Regione Calabria, dopo aver trascorso 4 anni nella Giunta Regionale da Vice Presidente. Imprenditrice di successo, è crotonese ed ha 47 anni. E' sposata con due figli, laureata in Architettura ed esercita la professione di architetto dal 1992 nella Provincia di Crotone, collaborando con prestigiosi enti ed aziende del territorio. Dirige insieme al marito una holding di famiglia a cui fanno capo un gruppo di aziende ed oltre 160 collaboratori. Dal 2007 al 2012 è stata anche Presidente di Confindustria Crotone. 

 

- Maria Elena Stasi: prima donna Prefetta di Caserta.

- Alfonsina Strada: la prima donna a competere in gare maschili di ciclismo su strada (Castelfranco Emilia, 16.03.1891 – Milano, 13.09.1959).

 

- Emma Strada: è stata la prima donna ad ottenere il titolo di ingegnere in Italia. Risulta pure la prima laureata in Europa.

Si laureò a pieni voti e con lode il 5/9/1908 al Politecnico di Torino in Ingegneria Civile e, oltre ad esercitare la professione, fu assistente alla cattedra di Ingegneria Sanitaria.

E' stata inoltre la prima donna a presiedere l'AIDIA. Quest'ultima è l'Associazione Italiana Donne Ingegneri/e Architetti/e che è nata per volere di un'altra donna, l'ing. Maria Artini.

A Moncalieri c'è una scuola elementare intitolata ad Emma Strada. 

 

- Giuseppa Strano Materia: prima donna Prefetta di Pavia nel 2011. 

  

Sulpicia: la prima importante poetessa romana.

  

- Suor Maria Cleofe e Suor Maria Innocenza: sono le prime suore a prendere nel 1953 la licenza di volo per portare aiuti ed assistenza ai bisognosi in India e in Pakistan.

 

- Suor Mary Melone: la prima donna che diventa Rettora di una Università Pontificia della città eterna, l’Antonianum. 

- Suor Plautilla Nelli: la prima pittrice di Firenze. 

- Suor Raffaella Aleotti: la prima donna a pubblicare composizioni di musica sacra.