lombardia-mn-acquanegra sul chiese

TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: 120
INTITOLATE A UOMINI: 68
INTITOLATE A DONNE: 2
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLARE A DONNE
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): --
Sante, beate, martiri: --
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: --
Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: --
Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): 1
Ada Negri
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): --
Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): --
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): --
Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): 1
Lucia Sarzi
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: --
Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: --
Atlete e sportive: --
Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): --

  Censimento a cura di: Silvia Enzi  

Fonte: dati gentilmente forniti dal Comune di Acquanegra sul Chiese (MN).

 

 

LUCIA SARZI

Silvia Enzi

(1920-1968)

I Sarzi sono originari della bassa mantovana; la loro vicenda inizia con il nonno di Lucia, Antonio, che si dedicò all'attività teatrale, animato da una partecipazione civile e politica molto sentita che caratterizzerà il suo lavoro, continuato con altrettanta passione dal figlio Francesco. Lui e la moglie ebbero tre figli: Lucia (1920), Otello (1922) e Gigliola (1928). Negli anni più duri del fascismo la Compagnia Sarzi è tra le poche messe all’indice dalla censura. Matura la coscienza che il teatro sia un veicolo straordinario di contenuti antifascisti verso il popolo; Lucia ed Otello iniziano dalla ribalta la protesta contro il regime. Come tutti i teatranti ambulanti, i Sarzi si trasferiscono spesso e stringono molti rapporti. Questo è un vantaggio per chi, come Lucia ed Otello, esprime posizioni antifasciste: non fermandosi in un luogo a lungo, non si compromettono mai troppo con le reti di dissidenti che contattano. Benché sorvegliati, i primi guai per i Sarzi vengono soltanto nel 1940. Lucia ed Otello vengono arrestati ad Alessandria. Dopo qualche giorno sono rilasciati, ma ora sono schedati nei registri del regime. Otello viene nuovamente arrestato nel 1940. Nel 1941 la famiglia entra in contatto con gli antifascisti reggiani e in particolare con la punta avanzata dell’attività clandestina nella Val d’Enza: in quell’anno Lucia incontra Aldo Cervi, il più politicamente maturo dei figli di Alcide e il più determinato nello spingere alla ribellione la popolazione. Nel 1942, Aldo e Lucia sono parte integrante del “lavoro sportivo”, l’attività sovversiva organizzata dal Partito Comunista clandestino a Reggio Emilia. Partecipano a riunioni, promuovono il soccorso rosso e le campagne di solidarietà per i perseguitati politici. Alla fine del ’42 anche Dante Castellucci si riunisce al suo amico Otello e a tutta la sua famiglia, che si è trasferita a Campegine, vicinissimo alla casa dei Cervi. Lucia ed Otello, i fratelli Cervi e Castellucci sono così riuniti alla vigila dei fatti del ’43, che daranno il via al movimento partigiano. Lucia è instancabile nel lavoro di contatto, di agente di collegamento, reclutando giovani donne come staffette e stringendo legami con famiglie sicure in tutta la provincia. Casa Cervi è la centrale operativa della Resistenza. La vita di Lucia e la sua attività politica saranno legate a questo famoso primo enclave partigiano delle provincia reggiana. Dopo l’8 settembre da casa Cervi parte la prima banda partigiana della provincia. Il 10 di ottobre la “banda Cervi” è sui monti; dopo poche settimane di attività, però, il gruppo si divide, i Cervi ed altri tornano a casa. Il 25 novembre 1943 i repubblichini circondano la casa e arrestano tutti gli uomini; nel mese successivo, i fratelli Cervi saranno fucilati. Gli altri del “triangolo sportivo” verranno trasferiti ad altri incarichi. Otello giunge in Valsesia. Lucia è meno fortunata: viene arrestata a Casalbellotto (CR) qualche settimana dopo l’uccisione dei Cervi, e tradotta in carcere a Reggio. All’uscita dal carcere, a metà del 1944, la famiglia si trasferisce a Massa. 

Riassunto da: http://www.fratellicervi.it/content/view/14/29/1/3/