Angela Maria Guidi Cingolani

Angela Maria Guidi Cingolani

Roma, 31/10/1896 - 11/07/1991
Laurea in Lingue e letterature slave; Impiegata statale, Ispettrice del Lavoro

Mandati:

Consulta Nazionale
Assemblea Costituente
Camera I Legislatura

Progetti di legge presentati:
Prima firmataria:
Divenuti legge:
Interventi:
Incarichi di governo:

8
1
2
16
1

25/09/1945 - 24/06/1946 Membro Consulta Nazionale
25/06/1946 - 31/01/1948

12/12/1947 - 31/01/1948

19/01/1948 - 31/01/1948
Membro Assemblea Costituente
Gruppo democratico-cristiano 15/07/1946 - 31/01/1948
Membro Commissione speciale per l’esame del disegno di legge recante ”Norme per l’elezione del Senato della Repubblica”
Membro Commissione speciale per l’esame dei bozzetti per l’emblema della Repubblica
08/05/1948 - 24/06/1953

11 /06/1948 – 10/07/1951
15 /06/1948 - 24/06/1953
12 /12/1949 - 24/06/1953

27/07/1951 - 16/07/1953
I Legislatura della Repubblica italiana (Camera)
Gruppo democratico-cristiano 01/06/1948 - 24/06/1953
Membro II Commissione (Affari esterni)
Membro X Commissione (Industria e commercio)
Membro Commissione speciale per l’esame e l’approvazione dei disegni di legge sul teatro e sulla cinematografia (nn. 928 e 929)
VII Governo De Gasperi: Sottosegretario di Stato all'Industria e commercio

Angela Maria Guidi nasce nel 1896 in una famiglia della borghesia cattolica romana e compie i suoi studi nel collegio delle suore dorotee al Gianicolo. Qui conosce Maria Cristina Giustiniani Bandini, presidente dell’Unione donne cattoliche d’Italia (Udci), espressione di un movimento femminile polemico contro il femminismo pervaso da spinte anticlericali e animato da una tradizionale visione cristiana della donna.
Dal 1915 dà prova del suo impegno civile nelle opere di assistenza resesi necessarie durante la Prima guerra mondiale e nel 1918 si iscrive alla Gioventù Femminile cattolica italiana, appena fondata da Armida Barelli con l’intento di coinvolgere le masse femminili ad un impegno militante quotidiano da intendersi come un vero e proprio apostolato. La Guidi risponde occupandosi di valorizzare il lavoro femminile attraverso il cooperativismo ed agendo in seno all’Opera nazionale per gli orfani di guerra, chiamata dal segretario don Luigi Sturzo. Quando costui nel 1919 fonda il Partito Popolare, la Guidi vi si iscrive, risultandone la prima tessera femminile; guiderà la segreteria del gruppo femminile fino allo scioglimento nel 1926.
Sempre assertrice della funzione fondamentale della cooperazione, nel 1921 fonda il Comitato centrale per la cooperazione e il lavoro femminile, e, anche grazie a viaggi di studio, matura un’esperienza che la proietta su scala internazionale come rappresentante della cooperazione femminile in vari congressi.
Nel 1924 partecipa come unica donna e vince un concorso presso l’Ispettorato del lavoro. Negli anni del consolidamento della dittatura fascista si trova costretta a passare un anno a Ginevra, poi, nelle riunioni clandestine di partito, conosce l’ex parlamentare del PPI Mario Cingolani, che sposa nel 1935.
Ripresi gli studi universitari all’Orientale di Napoli, dove consegue la laurea in Lingue e letterature slave, collabora attivamente a tutte le fasi dell’organizzazione della Democrazia cristiana e nel 1944 è la sola donna eletta al primo Consiglio Nazionale del partito, investita anche del ruolo di Delegata nazionale del Movimento femminile della DC.

L’anno successivo viene nominata membro della Consulta Nazionale Italiana con altre dodici donne e suo è il primo intervento di una donna a Montecitorio. Già combattiva assertrice del suffragio femminile, la Guidi esprime l’insoddisfazione per la limitatezza degli spazi politici riservati alle donne, delle quali con orgoglio ribadisce la raggiunta maturità a rivestire ruoli determinanti nella politica e nel sociale.
Alle elezioni del 2 giugno del 1946 è eletta all’Assemblea Costituente con 18.165 voti di preferenza e alle elezioni del 18 aprile del 1948 alla Camera dei deputati con 22.779 voti di preferenza. La Guidi interviene nella discussione dell’importante legge, ratificata nel 1950, sulla “Tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri”, deterrente contro licenziamenti o penalizzazioni verso le donne in maternità; in quello stesso anno è fra le promotrici del Comitato Italiano di difesa morale e sociale della donna (CIDD), le quali, sensibili allo stato di disagio delle donne entrate nel giro della prostituzione, sosterranno il progetto di legge approvata nel ’58 per l’abolizione delle “case chiuse” (legge Merlin).
Nel 1951 De Gasperi la nomina Sottosegretario di Stato all’Industria e al Commercio, con delega all’Artigianato, ed è così la prima donna italiana ad entrare in un governo. Caduto nel 1953 il governo De Gasperi, la Guidi lascia l’impegno politico nazionale per dedicarsi all’attività amministrativa a Palestrina quale Sindaca. Importante è il suo impegno per la valorizzazione del patrimonio archeologico della città e per la sua vita culturale, rivitalizzata grazie alla fondazione dell’Accademia internazionale Giovanni Pierluigi da Palestrina.

Scomparsa nel 1991, la Guidi è stata insignita di una medaglia d’oro al merito della sua attività politica nell’ambito di una cerimonia organizzata per il suo novantesimo compleanno (1986).

Roberta Schenal