marche-an-jesi

TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: 528
INTITOLATE A UOMINI: 231
INTITOLATE A DONNE: 14
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLARE A DONNE
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): 2
Santa Maria (via)
Santa Maria del Colle (via)
Sante, beate, martiri: 2
Santa Chiara (vic.)
Santa Lucia (via)
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: 2
Suor Maria Mannori (via)
Monachette (piazza)
Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: --
Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): 2
Ilaria Alpi (via)
Maria Montessori (via)
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): --
Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): --
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): --
Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): 3
Ottilia Armanni (via)
Quartina Ceccarelli (via)
Anna Ciabotti (via)
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: 2
delle Fiammiferaie (via)
delle Setaiole (via)
Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: --
Atlete e sportive: --
Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): 1
Letteria Belardinelli (via)

  Censimento a cura di: Barbara Belotti  

 

Fonte: dati gentilmente forniti dal Comune di Jesi.

 

 

Le strade femminili di Jesi

Barbara Belotti 

 

Poco più del 2.6% delle strade di Jesi ricordano figure femminili. Percentuale limitata come in molte realtà italiane. Sei i toponimi si riferiscono alla sfera sacro-religiosa con intitolazioni alla Madonna (Via Santa Maria; Via Santa Maria del Colle), a sante (Vicolo Santa Chiara; Via Santa Lucia) a suore (Via Suor Maria Mannori; Piazza delle Monachette).

I nomi noti di Ilaria Alpi e di Maria Montessori consentono di sorvolare su queste intitolazioni e di soffermarsi sulle altre donne ricordate.

Ottilia Armanni è una donna di Jesi che, legata all’Azione Cattolica, si impegnò nell’assistenza materiale e morale ai soldati della grande guerra. Dal 1951 al 1955 fu presidente del Centro Italiano femminile (CIF) di Jesi. Quartina Ceccarelli e Anna Ciabotti sono state jesine impegnate nella vita politica, amministrativa e culturale della città negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso. In particolare Anna Ciabotti, insegnante e preside di Jesi, è stata Consigliera comunale, Assessora alla cultura e Vicesindaca tra il 1975 e il 1979. Iscritta al PSI ha svolto incarichi sia a livello regionale che nazionale. Fece parte della Consulta regionale delle Pari Opportunità, si impegnò per promuovere lo sviluppo delle scuole materne e degli asili nido e per l’inserimento dei ragazzi e delle ragazze con difficoltà motorie e psichiche.

 

Nella voce altro i ricorda il nome di Letteria Belardinelli professoressa di Jesi che, nel testamento, lasciò gran parte dei suoi beni alla gestione e manutenzione della casa di riposo per anziani della città. Antiche tradizioni lavorative invece negli altri due toponimi. Via delle setaiole rimanda alla coltivazione del baco da seta e all’attività delle filande, la prima delle quali vide la nascita, nel territorio jesino, nella prima metà del XIX secolo. Attività tutta femminile quella che si concentrava nelle filande e nell’opificio per la lavorazione dei cascami di seta. Fino a 2000 operaie erano impegnate nella produzione, con turni di lavoro duri e con retribuzioni bassissimi. Spesso le setaiole erano poco più che bambine, le loro mani ben presto diventavano veloci e abili nel lavoro, ma anche doloranti per le piaghe dovute all’acqua bollente utilizzata. Via delle fiammiferaie ricorda invece la produzione di fiammiferi dell’azienda Saffa, nata nel 1873. Il lavoro dell’azienda era retto soprattutto da manodopera femminile (le fiammiferaie appunto). Poco più di un secolo di produzione e di lavoro strettamente legati alla storia e al territorio della città, tanto da meritare una targa.

Un’ ultima precisazione: pur non rientrando nella classificazione delle vie, bisogna ricordare che a Jesi esiste via 8 Marzo.