Italia

 

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- Pia Nalli: prima donna siciliana ad ottenere una cattedra universitaria di ruolo.

- Carmelina Naselli: fu la prima donna ad ottenere una cattedra universitaria, nel 1949, nella Facoltà di Lettere dell'Università di Catania. Nacque nel 1894 e morì nel 1971. Antropologa, critica letteraria e bibliotecaria. A Catania c’è una via a lei intitolata (Wikipedia).

- Ada Natali: la prima donna sindaca d'Italia, eletta a Massa Fermana nel 1945.

- Ada Negri: la pima donna ammessa all'Accademia d'Italia
di Roberta Pinelli

Poche personalità letterarie italiane hanno conosciuto, come Ada Negri, un rapido successo e un altrettanto veloce oblio.
Nel suo Profilo storico della letteratura italiana, Carlo Salinari afferma: “ben poco rimane della vicenda letteraria di Ada Negri, forse alcune delle ultime liriche”.
Ada Negri nacque a Lodi il 3 febbraio 1870, da Giuseppe, vetturino, e Vittoria Cornalba, tessitrice. Figlia del proletariato, cresciuta in una situazione economicamente precaria (il padre era alcolizzato), era spesso ospite della nonna, portinaia del palazzo Barni, dove Ada conobbe la celebre mezzosoprano Giuditta Grisi.
Il padre morì quando lei aveva soltanto un anno di età, ma con grandi sacrifici la madre riuscì a farle frequentare la Scuola Normale femminile di Lodi, consentendole di diventare maestra. Il suo primo impiego fu al Collegio Femminile di Codogno, poi nel 1888 venne nominata presso la scuola elementare di Motta Visconti (Pavia), dove rimase per alcuni anni.
In questo periodo pubblicò le sue prime poesie, raccolte nel volume Fatalità (1892), che furono definite Poesie del Quarto Stato, per le tematiche sociali che presentavano. Dopo il grande successo di questo libro, Ada Negri acquistò una certa fama, le venne attribuito il titolo ad honorem di "professoressa" e le venne offerto un incarico presso l’Istituto Superiore “Gaetana Agnesi” di Milano. Si trasferì così in quest’ultima città insieme alla madre e, abbandonando l’insegnamento, si dedicò interamente al lavoro di scrittrice. Collaborò anche con numerosi periodici, fra cui il Corriere della Sera e Il Secolo. Il trasferimento a Milano le consentì inoltre di entrare in contatto con gli intellettuali del circolo socialista, come Filippo Turati, Anna Kuliscioff (di cui dichiarò di sentirsi sorella ideale) e il giovane Benito Mussolini.
Nel 1894 pubblicò la raccolta di poesie Tempeste e le fu assegnato il Premio “Giannina Milli” per la poesia, che consacrò l’umanitarismo socialista dei suoi versi, animati dall’utopia della redenzione sociale degli umili.
Si sposò con l’industriale Federico Garlanda, da cui ebbe due figlie: Vittoria, che purtroppo morì ad un mese di età, e Bianca. Da questo momento le sue vicende personali modificarono profondamente la sua poetica e le sue opere divennero fortemente introspettive e autobiografiche, influenzate anche dalla poesia pascoliana e dannunziana. Videro la luce così Maternità e Dal Profondo.
Nel 1913 il suo matrimonio, che era già in crisi da tempo, si concluse con la separazione.
Ada si trasferì a Zurigo, dove rimase fino all'inizio della Prima guerra mondiale. Qui scrisse Esilio, opera con evidente riferimento autobiografico, e la raccolta di novelle Le solitarie, opera moderna ed attenta alle molte sfaccettature della tematica femminile, in cui la scrittrice raccontò la sua modesta visione del mondo, in qualità di ragazza venuta dalla campagna. Pubblicò anche Orazioni, raccolta di odi alla patria, in quanto gli anni della guerra avevano trasformato la passione civile in patriottismo, con un avvicinamento alle “posizioni mussoliniane”.
Ricordiamo altre sue pubblicazioni: Il libro di Mara, Stella mattutina, I canti dell'isola, Finestre alte, Le strade, Di giorno in giorno, Vespertina ed Erba sul sagrato.
Nel 1931 fu insignita del Premio Mussolini  per la carriera. Questo premio consacrò Ada Negri come intellettuale di regime, tanto che nel 1940 fu la prima e unica donna membro dell'Accademia d'Italia. Non rinnegò mai la sua adesione al regime, che pare però più frutto di sentimento che di ideologia. Ne è un significativo esempio la poesia La Madonna del Fascio.
Avanti negli anni la sua vita era ormai permeata da profondo pessimismo. Si chiuse in se stessa e fu pervasa da una ritrovata religiosità.
L'ultima opera conosciuta di Ada Negri è infatti Oltre, uscito postumo nel 1946, in cui l'autrice propose una sua agiografia di santa Caterina da Siena.
L’11 gennaio 1945 fu trovata morta nel suo studio dalla figlia Bianca. Sepolta a Milano, nel 1976 la sua tomba è stata traslata nella Chiesa di S. Francesco a Lodi.
L’ultimo sprazzo di notorietà Ada Negri lo ebbe negli anni Ottanta, quando il musicologo Mario Genesi iniziò il recupero della vastissima ma tuttora sommersa produzione musicale di compositori italiani basata sui versi della poetessa lodigiana. Il progetto è ancora in corso e ha lo scopo di inventariare, ma soprattutto di analizzare e discutere criticamente e con un taglio prettamente musicologico, questo sconosciuto "corpus" musicale.
Tante strade, piazze e scuole sono state intitolate ad Ada Negri su tutto il territorio nazionale. Invece, non c’è una via dedicata a lei nella natia Lodi.
A Motta Visconti, dove lei lavorò per alcuni anni come maestra, le sono intitolate una strada ed un Istituto Comprensivo di scuola materna, elementare e media.
Altre scuole a lei intitolate le troviamo a Bologna, a Milano, a Magnago (MI) e a Villaricca (NA). In provincia di Modena ben 5 comuni le hanno intitolato una strada, compresa la città di Modena.
In Brasile, a Santo Amaro, distretto della città di San Paolo, una via porta il suo nome.
Fonti

E.Roccella e L.Scaraffia (a cura di), Italiane, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, Roma, 2004, 3 voll.
Rosanna Dedola, NEGRI, Ada in "Dizionario Biografico degli Italiani", Volume 78, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.
Elisa Gambaro, Il protagonismo femminile nell'opera di Ada Negri, LED Edizioni Universitarie, Milano, 2010, ISBN 978-88-7916-457-3.
Carlo Salinari, Profilo storico della letteratura italiana, Roma, Editori Riuniti, 1972
Edouard Schuré, Précurseurs et révoltés, Paris, 1904 (Ada Negri, une voix du peuple, pp. 183-207).
Elisabetta Rasy, Ritratti di signora. Grazia Deledda, Ada Negri e Matilde Serao, Milano, Rizzoli Editore, 1997.
http://www.italiadonna.it/public/percorsi/biografie/f076.htm
http://www.treccani.it/enciclopedia/tag/ada-negri/
http://www.treccani.it/enciclopedia/ada-negri_(Dizionario-Biografico)/
http://www.italialibri.net/autori/negria.html
http://www.paviafree.it/storia/ada-negri-la-maestrina-di-motta-visconti.html
http://www.amnesiavivace.it/sommario/rivista/brani/pezzo.asp?id=227

- Anna Nicolosi Grasso: prima donna Vicepresidente dell'ARS. Nel 1944, a guerra finita, tra le macerie di una Palermo bombardata, povera e degradata, si staglia nitida la figura di una donna: Anna Nicolosi Grasso. Si aggira tra le case sventrate e la miseria dilagante per parlare con le donne, ascoltarle, raccogliere le loro richieste. Si fa portavoce, insieme ad altre, di chiedere alle autorità competenti cibo, assistenza sanitaria, case, istruzione. Anna era nata nel 1913 a Lercara Friddi . I suoi primi contatti con i gruppi antifascisti risalgono al periodo degli studi alla Facoltà di Lettere, quando inizia a collaborare all’organizzazione clandestina dei comunisti in Sicilia. Lì studia anche Franco Grasso, con cui Anna si sposerà. E', in Sicilia, tra i fondatori del Partito Comunista e dell'UDI. Così viene descritta: "Una donna forte, sicura di sè, ben determinata e rapida nelle scelte, emanava un'autorevolezza che anche gli uomini le riconoscevano".

Nel 1947 organizza una manifestazione per chiedere l’istituzione delle colonie estive per i bambini: si vuole dare un soggiorno salutare, una buona alimentazione e un ambiente di gioco sicuro a bambini che abitualmente vivono in tutt’altre condizioni. Viene eletta alla Camera dei Deputati nel 1953 e, rieletta, rimane in carica fino al 1963. Nel 1960, presenta la proposta di legge per l’istituzione della Scuola Materna Statale.

Guida la battaglia delle lavoratrici contro i “temperamenti salariali”: in Sicilia, donne e giovani hanno salari minori di quelli degli uomini rispetto a quelli nazionali. Nel 1962, organizza le donne contadine siciliane nella battaglia contro il “coefficiente Serpieri” che fissa il valore del lavoro della donna contadina al 40% in meno di quello dell’uomo. Si mobilita anche per fare ottenere una pensione alle casalinghe. Dal 1956 al 1965, c’è l’impegno per la “Graduatoria unica magistrale”. Fino a quel momento, infatti,  le graduatorie dei docenti elementari venivano stilate in base al sesso dei docenti ed erano tre: una per i maestri, una per le maestre e una mista. I maestri maschi, che erano appena il 20% del corpo insegnante, avevano a disposizione un numero di posti  maggiore rispetto alle colleghe. Anna Grasso inizia una protesta che vede aderire migliaia di donne.

Negli anni seguenti continua l’impegno nelle istituzioni: è deputata regionale e prima donna Vice Presidente dell’ARS (Assemblea Regionale Siciliana); consigliera comunale a Palermo, a Palma di Montechiaro e Lercara Friddi; consigliera provinciale a Palermo e capogruppo del PCI. E’ presente nelle battaglie degli anni settanta per l’emancipazione e la liberazione delle donne: la riforma del diritto di famiglia, le campagne per il divorzio, per gli asili nido, per la depenalizzazione dell’aborto, per la legge contro la violenza sessuale. Anna Grasso, antifascista e comunista, è stata una donna esemplare di impegno civile, politico, culturale, ed era soprattutto consapevole della terribile condizione in cui versavano tante donne che subivano pesanti discriminazioni e violenze. E lei le incitava a non sottostare, a denunziare, a ribellarsi.

E' morta nel 1986 e la biblioteca e l'archivio dell'UDI di Palermo sono a lei intitolati. Ha scritto di lei Simona Mafai: "Seppe e volle mettersi sempre – ogni qual volta parve profilarsi uno scontro tra movimento delle donne e partito comunista – dalla parte delle donne".
Ad Anna Nicolosi Grasso è intitolata  una via di Palermo. A Lercara Friddi, invece, non risulta che le sia stata dedicata alcuna strada.

- Medea Norsa: prima direttrice dell'Istituto di Papirologia di Firenze.

- Elvira Notari, la prima donna regista italiana, http://danielaedintorni.com/2013/07/04/elvira-notari-la-prima-donna-regista-italiana/