Italia

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- Simonetta Vaccari: prima donna Prefetta di Varese nel 2008.

 

- Lucia Valerio: nel 1931 la prima italiana ad aver vinto gli internazionali d'Italia.

 

- Ondina Vallala prima atleta italiana a conquistare una medaglia d'oro olimpica negli 80 metri a ostacoli, alle Olimpiadi di Berlino del 1936

http://danielaedintorni.com/2013/07/02/ondina-valla-la-prima-donna-italiana-a-conquistare-una-medaglia-doro-olimpica-di-mara-cinquepalmi/

 

 

Andreina Vanni: livornese, morta a 65 anni nel 1998, è stata la prima grande manager dell’editoria italiana; è stata direttrice editoriale della Rusconi e - con Mondadori - dal 1976 ha rilanciato “Grazia “ e “Epoca”.

 

- Wilma Venturi: è stata la prima donna assunta in RAI come radiocronista.

 

- Elsa Vesco: prima donna nominata Presidente del Tribunale di Bolzano. L’incarico è stato conferito nel mese di Dicembre 2013. La Vesco ha 51 anni, due figli adolescenti ed è entrata in Magistratura nel 1988.

 

- Valentina Vezzali: la prima schermitrice al mondo ad essersi aggiudicata tre medaglie d'oro olimpiche consecutive.

- Marta Vincenti: prima sindaca di Genova e prima donna presidente della Provincia di Genova.

 

Roberta Vinci: prima tennista italiana, in coppia con Sara Errani, campionessa nel doppio femminile di tennis a Wimbledon nel luglio 2014. 

 

- Franca Viola: la prima donna che rifiutò il cosiddetto "matrimonio riparatore". Nata ad Alcamo il 9 gennaio 1947, è diventata per tale ragione un simbolo dell'emancipazione delle donne italiane. 

 

- Miriam Vitello: prima donna a vincere, nel 2012, il premio della SIF (Società Italiana di Fisica).

 

- Giuseppina Vittone Li Causi: la prima donna a rinunciare allo stipendio di parlamentare dell'ARS nel 1953. Era nata a Torino il 30 marzo 1923 e nel 1943 aveva conosciuto Girolamo Li Causi, detto Mommo, un nome prestigioso fra i comunisti di quei tempi, più grande di lei di ventisette anni; divenne sua moglie nel 1946 con rito civile e arrivò così in Sicilia. Sebbene giovanissima, era stata partigiana.
Si occupava di diffondere clandestinamente il giornale L’Unità.
Nel 1945 in Sicilia iniziò ad organizzare le donne dei quartieri popolari di Palermo, battendosi per la loro emancipazione e per l’acquisizione dei diritti loro spettanti.
Quando venne eletta all’ARS rifiutò lo stipendio da deputata affermando che già c’era quello del marito e che quindi potevano vivere dignitosamente. Non fu un gesto pubblico per ottenere consensi, ma un gesto dettato dall’idea profonda che la politica è un servizio da dare alla città e ai cittadini senza ricevere benefici. Una figura di donna e di politica eticamente ineccepibile, onesta, idealista, attiva, generosa e, come al solito, poco o per nulla conosciuta.
E’ morta il 2 settembre 2013 a novant’anni.
A Giuseppina Vittone Li causi non risulta intitolata alcuna via.
Fonti
http://www.ilcaleidoscopio.infoNotizie_giuseppina_vittone_li_causi_ricordo_di_partigiana_luciano_li_causi___stata_protagonista_ma_non___stata_primadonna_?idNews=feb70e83-5a2a-4646-a78b-b057a498e6d1#.VETQAGd_uSohttp://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/09/10/la-partigiana-deputata-che-rifiuto-soldi-dellars.html
Ester Rizzo, Storie di donne siciliane – Giuseppina Vittone Li Causi, La Vedetta, Agosto 2014
 

 

- Luciana Viviani: la prima donna candidata a Napoli nel 1946. Nel 1948 è stata tra le uniche quattro donne in Parlamento.

- Alma Vivoda: è stata la prima donna italiana a "cadere" nella Resistenza antifascista. Dopo la sua morte, una Brigata prese il suo nome ma, ad oggi, a Trieste nessuna strada risulta intitolata a lei. Solo a Chiampore, frazione di Capodistria, le hanno intitolato una via.

 

- Lucia Votano: la prima donna a dirigere i laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso. È nata in Calabria e si è laureata in Fisica nel 1971. Ha partecipato alla realizzazione di importanti esperimenti in varie parti del mondo. Nel settembre 2009 è stata la prima donna chiamata a dirigere i laboratori di Fisica Nucleare allestiti nel Gran Sasso.