TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: 153
INTITOLATE A UOMINI: 25
INTITOLATE A DONNE: 9
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLATE A DONNE
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): --
Sante, beate, martiri: --
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: --
Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: --
Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): 3
 
Sibilla Aleramo, Ada Negri, Maria Montessori 
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): 1
 
Anna Heid 
Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): --
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): --
Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...):

1

Pallavicina

Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: --
Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: --
Atlete e sportive: --
Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): 4
 

: Donnicciola, Pidocchiosa, Pitocchetta, Signora 

  Censimento a cura di: Rosalba Martini e Silvia Natale

Verificato su Agenzia del Territorio

Piacevole è la sorpresa nel rilevare  che questo paese ha saputo distribuire gli onori della toponomastica tra moltissimi generi senza peraltro eccedere nella percentuale dei nomi maschili come spesso i censimenti altrove mostrano. La percentuale più alta, ben 38 strade, è ispirata alla flora e alla fauna ( acacie, betulle, cicuta. faina, passero), il resto viene equamente distribuito tra nomi di città, fiumi e località italiane, mestieri, colli (anticamente campestri) che hanno mantenuto gli antichi nomi dialettali,  per esempio Colle de Fora (colle fuori dell’abitato), o Calcara Muratelle (muretti di calce).
Nota simpatica è il nome di 4 strade genericamente “descrittive” al femminile: Via della Signora , via della Donnicciola,  via della Pidocchiosa e via della Pitocchetta!
L’elenco fornito dal Comune mostra 205 strade, ma dopo attento controllo della sequenza numerica se ne rilevano soltanto 153. Si presume che le mancanti 30 siano rimaste pertinenza di Zagarolo dal quale  San Cesareo si è staccato diventando  uno dei comuni più giovani d’Italia, istituito con Legge Regionale n.32 del 23 marzo 1990.Le strade al femminile sono di 4 donne di grande intelligenza, caparbietà e capacità, ma anche  bellissime donne!

Maria Montessori: Chiaravalle (An) 30/8/1870 – Olanda  6/5/1952.
Laureata in medicina a Roma, partecipa alla nascente scienza della psichiatria assieme ai colleghi Jean Marc  Itard, Eduard Séguin Sante De Sanctis, Giuseppe Montesano e Clodomiro Bonfigli. La relazione amorosa con Montesano le dona un figlio Mario (1898) che per motivi di convenienze sociali Maria riesce a riprendere con sé solo nel 1913.Si appassiona ai problemi di bambini con handicaps e capisce che l’educazione dei sensi è la via maestra per potenziare le capacità mentali. Ovunque questa modalità educativa che rinuncia ad esprimere giudizi, premi e castighi, ma predispone con cura spazi di libertà accuratamente organizzati, produce gli stessi effetti: gli inquieti si calmano, i passivi si svegliano, rivelando comportamenti sociali inaspettati: è il metodo Montessori.
Oggi esistono in tutti i Continenti centinaia di luoghi montessoriani per bambini.
L’effigie di Maria Montessori era 
sulle vecchie mille lire italiane.

Anna Heid: (Anna Fraentzel Heid in Celli), (Berlino 17/5/1878) – Roma 28/9/1958).
Anna Fraentzel nasce in una famiglia di medici e scienziati. Perde il papà prematuramente e deve abbandonare gli studi ma seguendo i consigli della zia Margherita (fisiologa) si rivolge  ad un celebre igienista dell’epoca, Angelo Celli, ottiene un posto da inserviente all’Ospedale per malattie tropicali di Amburgo, e frequenta contestualmente la scuola per infermiere. Raggiunge Celli nel 1897 per poi sposarlo due anni dopo, e si trasferisce in Italia lavorando presso l’Istituto di anatomia patologica dell’Ospedale Santo Spirito di Roma. Vicina al  gruppo romano  di scienziati  ( Celli, Marchiafava,  Grassi, Bignami e Bastianelli), vive un periodo intenso di ricerche e scoperte scientifiche che nel 1898 individuano nella zanzara Anopheles il vettore responsabile della trasmissione della malaria.Anna affianca  il marito nella direzione della Società italiana per studi sulla malaria, prende parte attiva nel Comitato per l’istituzione di un’infermeria di ambulatorio pediatrico “la Scarpetta”, avvia un corso infermieristico  al Policlinico di Roma e più tardi, organizza corsi per infermiere profilassatrici alla Scuola di Malariologia di Nettuno e colonie per bambini malarici in tutta Italia.
Quella di Anna fu una instancabile attività di sensibilizzazione nella convinzione che un miglioramento delle condizioni di vita, l’opera di alfabetizzazione ed educazione igienica sono premesse indispensabili per la lotta alla malaria.

Ada Negri: Lodi 3/2/70 – Milano 11/1/1945.
Di famiglia umile, Ada perde il padre ad appena un anno e trascorre la sua  infanzia nella portineria dove sua nonna Peppina fa la custode. Vittoria, la mamma, trova un lavoro in fabbrica che le permetterà di far studiare la figlia  per il diploma di insegnante elementare. La sua produzione poetica si manifesta quando inizia a pubblicare i suoi scritti sul giornale Fanfulla di Lodi.
Nel 1892  le viene conferito il titolo di Docente per chiara fama presso l’Istituto Superiore Gaetana Agnesi per la sua raccolta Fatalità.Successivamente  vince il Premio Milli per la Poesia, poi pubblica un’altra raccolta di Poesie  (Tempeste) meno apprezzata  e addirittura criticata da Luigi Pirandello. Ada in questo periodo si concentrava sui temi sociali con toni di denuncia, tanto da essere definita Poetessa del Quarto Stato.Il 1896  fu l’anno del suo fallimentare matrimonio con un industriale tessile di Biella, Giovanni Garlanda. Ebbe le figlie Bianca e poi Vittoria (quest’ultima morì un mese dopo la nascita); la sua poetica divenne introspettiva ed autobiografica.
Dopo la separazione dal marito, Ada si trasferisce a Zurigo dove rimane fino all’inizio della Prima Guerra mondiale. Scrive Esilio (riferimento biografico), Le Solitarie (tematica femminile), Orazioni (tematica patriottica).
Corde principali della sua poesia  diventano i sentimenti e la memoria.Nel 1921 (anno di matrimonio della figlia Bianca) Ada pubblica Stella Mattutina che è subito un successo. Nel 1931 la Negri viene insignita del Premio Mussolini per la  carriera e consacrata intellettuale di Regime tanto che nel 1940 fu la prima donna membro dell’Accademia d’Italia.

Sibilla Aleramo: (Pseudonimo di Rina Faccio) , Alessandria 14/8/1876 – ROMA  13/1/1960.
Figlia di Ambrogio Faccio, professore di scienze, e di Ernesta Cottino, casalinga, era la maggiore di quattro fratelli.Interrompe gli studi a 12 anni quando la famiglia si trasferisce a Civitanova nelle Marche dove il marchese Sesto Ciccolini offre la direzione della propria azienda industriale al padre. La mamma di Rina, sofferente da tempo di depressione, tenta il suicidio e viene ricoverata in manicomio. Nel 1891, a 15 anni, Rina viene violentata, rimane incinta, perde il bambino  e tuttavia, viene costretta ad un matrimonio riparatore. Nel 1895 nasce Walter dalla triste convivenza di Rina e questo squallido marito. La caduta dall’illusione di potersi procurare un minimo di felicità tramite la cura del figlio, la porta addirittura ad un tentativo di suicidio.
La prigionia di una convivenza  indesiderata e una vita  condotta nel gretto provincialismo verranno riscattate a seguito di un suo personale impegno nei movimenti femministi appena nati, impegno  che non si limita alla scrittura ma si concretizza nel costituire sezioni del movimento delle donne, manifestazioni per il diritto di voto e lotta contro la prostituzione.
Frequenta gli intellettuali progressisti del momento (Paolo Mantegazza. Maria Montessori, Ada Negri, Matilde Serao, Alessandrina Ravizza) Nel 1900 lascia marito e figlio per trasferirsi a Roma alla ricerca di una nuova gioventù amorosa, quella spensieratezza di sentimenti che le era stata negata durante la sua triste infanzia. Con lo pseudonimo di Sibilla Aleramo firma il romanzo di successo internazionale “Una Donna”, (autobiografia dalla sua infanzia fino all’abbandono di marito e figlio), un romanzo di  denuncia  contro le costrizioni, le umiliazioni e i sacrifici imposti alle donne da una ideologia sociale ipocrita. Conduce una vita spregiudicata con una lunga serie di brevi relazioni amorose anche bisessuali con personalità celebri o che lo diventeranno.
Femminista, pacifista e fascista, ma convinta comunista dopo il 1945, Sibilla Aleramo non si adeguò mai a ruoli femminili tradizionali.