TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: 116
INTITOLATE A UOMINI: 40
INTITOLATE A DONNE: 4
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLATE A DONNE
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): --
Sante, beate, martiri: --
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli:

2

Maestre Pie (via e piazza)

Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli:

1

Annamaria Buttaoni

Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): --
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): --
Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): --
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): --
Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): --
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: --
Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari:

1

Stenebea

Atlete e sportive: --
Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): --

  Censimento a cura di:Anna Altobelli  

Fonte: Agenzia del Territorio.

Le Maestre Pie  sono un istituto religioso femminile, fondato da Rosa Venerini, per l'educazione delle fanciulle del popolo.

Stenebea è una figura della mitologia greca, moglie di Preto, re di Tirinto, e figlia di Iobate, re di Licia. Innamoratasi di Bellerofonte, ospite del marito, fu da lui ripudiata.

 Anna Maria Buttaoni nel suo testamento, redatto  nel 1842, lascia tra i tanti eredi tra cui ripartire le proprie sostanze, l'Ospedale di Tolfa , altre opere pie, ordini religiosi, cittadini privati e parenti prossimi alla testatrice. Il suo capitale ammontava ad un valore di 23.435 scudi, una cifra enorme per quei tempi