Chiamarlo amore non si puo'

Chiamarlo amore non si puo'

La  violenza degli uomini sulle donne  ha mille facce,  qualche volta esplicite e manifeste, più spesso   sotterranee,  subdole e  ingannevoli. E per questo pericolose: chi non le  riconosce non si difende, chi non le conosce non le evita. La sua invisibilità   le consente di mietere vittime e di proliferare.

 Parlarne a ragazze e   ragazzi sembra facile, ma   renderli  consapevoli  della mostruosità di questo abisso invisibile  è un’impresa complessa  perché, naturalmente,  i giovani e le giovani  inseguono l’amore e desiderano  fortemente amare ed essere amati, perché   sperimentano  l’amore senza altre  categorie di valutazione e conoscenza, che non siano quelle che vengono dall’educazione o dalla mala educazione sentimentale che si nutre di stereotipi, preconcetti sessisti, pregiudizi, disparità radicata nelle coscienze e in tanti falsi modelli di relazione affettiva e di amore.

L'editrice battagliera di Mammeonline, Donatella Caione, non ha dubbi: l'amore sbagliato va raccontato senza mezze parole, messo a nudo, svestito dell'involucro che lo rende inespugnabile. Accoglie, allora, dal concorso  letterario nazionale Lingua Madre  23 racconti,   duri, forti, nella loro volontà di denuncia, in cui   tanti ragazze e ragazzi,  donne e   uomini,    si  ritroveranno, fosse solo per un attimo.

Nasce così la raccolta di racconti  Chiamarlo amore non si può in cui le autrici raccontano ai ragazzi e alle ragazze la violenza maschile contro le donne

Le protagoniste sono donne vere -perfino Cenerentola veste panni umani-  ragazze, giovani donne, donne adulte che ripensano a se stesse ragazze: tutte attraversano difficili e dolorose strade di consapevolezza e scoperta, si destreggiano tra l’inganno micidiale dello stereotipo, i ricatti subdoli di innamorati possessivi, le aspettative sociali che diventano gabbie da cui scappare per non  finire stritolate.    E' l'inferno invisibile della violenza che attraversa le loro vite normali: ha tante facce, diverse ma simili, tutte riconducibili ad una idea di relazione, consolidata dalla cultura patriarcale  fondata  sul dominio e sul possesso  che l'uomo deve esercitare sulla donna, sul suo corpo, sulle sue scelte, sulla sua vita.

Eppure per tutte c’è una via di salvezza, e così  la densità, spesso dolorosa, dei racconti diventa    catartica perché il  problema non è solo denunciato: in tutti i racconti, c’è, sempre come conquista difficile, una via di uscita che  passa per la conoscenza di sé, per il rispetto di se stesse, del proprio corpo, e del proprio desiderio di vivere da persone libere che hanno progetti e desideri   che    nessuno, e tanto meno chi dice di amarti,    può comprimere e stritolare.

E se le voci narranti volute dalle  narratrici sono tutte di segno femminile, il racconto  dà evidenza anche alla prospettiva maschile: perché la  violenza  è un problema femminile ma è soprattutto   problema maschile.

  Bella, infine,   la molteplicità e policroma delle voci delle scrittrici, di diversa formazione ma tutte dedite alla narrativa per ragazzi e ragazze: tutte potenti di competenza, ma diverse per tonalità, sfumature. Tutte capaci di andare dritto al cuore.

  Una nota conclusiva, ma non meno importante:   l’editrice,  l’illustratrice Paola Sorrentino, le autrici- Anna Baccelliere, Alessandra Berello, Rosa Tiziana Bruno, Fulvia Degl’Innocenti, Ornella Della Libera, Giuliana Facchini, Ilaria Guidantoni, Laura Novello, Isabella Paglia, Daniela Palumbo, Elena Peduzzi, Cristiana Pezzetta, Annamaria Piccione, Manuela Piovesan, Livia Rocchi, Maria Giuliana Saletta, Chiara Segrè, Luisa Staffieri, Annalisa Strada, Pina Tromellini, Pina Varriale, Laura Walter, Giamila Yehja- devolvono all’Aidos i compensi derivanti dal libro   al progetto  Salute e prevenzione delle mutilazioni dei genitali femminili nel Burkina Faso.

Così l’impegno letterario delle donne, scrittrici, illustratrice ed editrice, di  Chiamarlo amore non si può  diventa impegno civico, sociale, politico. E’ questa la letteratura che entra nelle vite delle persone e aiuta a cambiare il mondo.