Lili Novi
Alessandra Paci
Grafica di Giada Ionà
Niente è stato ancora tradotto in italiano di Lili Novy, il cui busto in bronzo campeggia sulla facciata di una delle più celebri case del centro storico di Lubiana, in Stari trg 11, dove visse gran parte della vita e morì. Ma chi era Elizabeta Haumeder – questo il suo nome di battesimo – considerata la prima poeta e una delle più grandi in assoluto della Slovenia, di cui molto poco si sa oltre i confini della sua terra d’adozione?
Busto in bronzo di Lili Novy sulla facciata di ua casa del centro storico di Lubiana, Stari trg 11.
Nasce il 24 dicembre 1885 a Graz (Austria) da famiglia nobile, sua madre è slovena e il padre di origine tedesca. Lili Haumeder mostra sin da piccola un carattere forte. All’età di tre anni dopo il suicidio del padre si trasferisce con la madre presso la casa dei nonni a Lubiana, nel più antico edificio barocco della città, in origine di proprietà del nobile Schweiger. Le stanze del secondo piano, arredate con trofei di caccia, porcellane orientali e vasi cinesi, tappeti importanti, argenteria e antichi soprammobili,sono il mondo fantasticamente abitato che affascina Lili... Le porte nere con le maniglie scintillanti in ottone saranno di ispirazione per il titolo della sua unica raccolta poetica stampata mentre è ancora in vita. I nonni si occupano della sua istruzione, che inizia presso l’Istituto di Huth, da cui viene presto espulsa a causa del comportamento giudicato non idoneo. Prosegue comunque a studiare presso insegnanti privati; dotata di una grande curiosità, impara il latino, il greco antico, il francese, oltre al tedesco e allo sloveno.
Lili Novy.
L’apertura "al mondo" che già interiormente le apparteneva avviene in occasione di un viaggio a Vienna, invitata da una zia – la zia Bella, Isabella, sposata con un pilota di mongolfiera, comandante in capo della prima forza aerea austro-ungarica – e si innamora di questa città cosmopolita, piena di stimoli, nella quale comincerà a recarsi regolarmente ogni anno. Si lascia affascinare dalla vivacità intellettuale, dai caffè in cui si incontrano gli artisti che scrivono per riviste letterarie e culturali in tedesco, inglese e francese. Lili sente confermata la sua grande attrazione per questo mondo artistico senza confini, lei che già all’età di sei anni aveva cominciato a scrivere: prima canzoni, poi poesie. Inizialmente scrive in lingua tedesca e comincia a tradurre ma, una volta rientrata a Lubiana, si dedica allo studio della letteratura slovena e alla traduzione nelle due lingue, facendo conoscere nei Paesi di lingua tedesca il più grande poeta classico sloveno: il romantico France Prešeren.
Una strada di Lubiana intitolata a Lili Novy.
A 26 anni sposa Edvard Wilhelm Nowy von Wallesberg, figlio di un grande colonnello austro-ungarico di origine ceca e colonnello a sua volta, che la sostiene nella sua passione letteraria e nella scrittura. Nei due anni successivi nascono le loro figlie, Nives e Fides. Libera e aperta, in un momento storico che lo permetteva a malapena, legge e traduce in sloveno una parte della produzione di Goethe e in tedesco le poesie dei più noti poeti sloveni, Županċiĉ, Dragotin, Murn e Gradnik, che confluiscono nella raccolta Blatter aus der slovenischen Lyrick, del 1936. In questo stesso anno prepara una selezione di poesie femminili jugoslave per il Congresso dell’Unione internazionale delle donne a Dubrovnik e le traduce in tedesco. Entra nella cerchia degli scrittori e scrittrici sloveni/e tra le due guerre. Nell’atmosfera del risveglio dell’identità nazionale, con il crollo della monarchia austro-ungarica, gli/le intellettuali sviluppano ben presto un sentimento di rifiuto di tutto ciò che è tedesco e austriaco, ed anche Lili è vista con sospetto. In lei, però, più che contraddizione tra i due mondi, si sviluppa un sentimento di continuo dialogo tra le due culture, un’apertura veramente "d’avanguardia" in quell’epoca: vive lo spazio europeo ante litteram con grande libertà. Poco dopo l'inizio della Seconda guerra mondiale, nel 1941, viene pubblicata la sua raccolta di poesie Temna vrata (La porta scura) di cui una sola singola copia, per di più strappata, fu trovata presso una biblioteca dal nipote Dušan Petek che, in occasione del quarantesimo anniversario della sua morte, voleva far conoscere e diffondere l’opera di Lili.
«Qualcosa si muove nel mio cuore,
Oscuro, selvaggio e forte...
Qualcosa vuole rilassarsi,
Come una bestia intrappolata che
Cerca di liberarsi dalle catene
E fuggire questa sera.»
Questi versi, tratti dalla poesia L’incontro, ben riflettono la sua anima inquieta, che vive la complessità della doppia cultura e del periodo storico in cui matura la propria consapevolezza artistica. Conosciuta allora come la "grafica folle" sembra avesse l’abitudine di scrivere su qualsiasi supporto le capitasse sotto mano: menù di trattorie, volantini, scatole e addirittura sulla carta che avvolge i pacchetti di carta igienica... tutto ciò è conservato nell’archivio dei manoscritti presso la biblioteca di Lubiana, insieme a più di 670 poesie scritte in lingua tedesca, mai pubblicate. Boris Grabnar, che su di lei realizzò un breve documentario dopo la sua morte, scrisse, nel suo Memorie di Lili Novy – il nostro sguardo, il 2 agosto 1958, che in occasione del festeggiamento dei 70 anni esclamò davanti agli amici: «Non possiamo considerare che io stia festeggiando i miei 50 anni?» Ironica, intelligente, curiosa, aperta, Lili Novy muore a Lubiana il 7 marzo 1958. Nel 1959 esce postuma la sua seconda raccolta: Oboki (Archi). Ha scritto anche lavori per bambini: Pika-poka, Majhni ste na tem velikem svetu (Siete piccoli in questo grande mondo) e lo spettacolo teatrale Mojca in Živali (Mojca e gli animali).
Una delle sale del centro culturale Cankar Hall di Lubiana porta il suo nome.
Traduzione francese
Valentina Simi
Rien n’a encore été traduit en italien des écrits de Lili Novy, dont le buste en bronze se trouve sur la façade de l’une des maisons les plus célèbres du centre historique de Ljubljana, à Stari trg 11, où elle a vécu la majeure partie de sa vie et où elle est morte. Mais qui est Elizabeta Haumeder - son prénom - considérée comme la première poète et l’une des plus grandes de Slovénie, dont on sait très peu au-delà des frontières de sa terre d’adoption?
Buste en bronze de Lili Novy sur la façade d'une maison de la vieille ville de Ljubljana, Stari trg 11.
Elle est née le 24 décembre 1885 à Graz (Autriche) dans une famille noble, sa mère est slovène et son père d’origine allemande. Lili Haumeder montre un caractère fort dès son plus jeune âge. À l’âge de trois ans, après le suicide de son père, elle s’installe avec sa mère dans la maison de ses grands-parents à Ljubljana, dans le plus ancien bâtiment baroque de la ville, appartenant à l’origine au noble Schweiger. Les chambres du deuxième étage, meublées de trophées de chasse, de porcelaines orientales et de vases chinois, de tapis précieux, d’argenterie et de bibelots anciens, sont un monde fantastiquement habité qui fascine Lili… Les portes noires avec des poignées en cuivre brillant seront une inspiration pour le titre de son unique recueil de poésie imprimé de son vivant. Ses grands-parents se sont occupés de son éducation, qui a commencé à l’Institut Huth, dont elle a été rapidement expulsée en raison d’un comportement jugé inapproprié. Cependant, elle continue d’étudier avec des professeurs privés, et douée d’une grande curiosité, elle apprend le latin, le grec ancien, le français, ainsi que l’allemand et le slovène.
Lili Novy.
L’ouverture au monde, qui déjà l’habitait, a lieu lors d’un voyage à Vienne, lorsque invitée par une tante - tante Bella, Isabella, mariée à un pilote de montgolfière, commandant en chef de la première armée de l’air austro-hongroise - elle tombe amoureuse de cette ville cosmopolite, pleine de stimuli, vers laquelle elle commencera à se rendre régulièrement chaque année. Elle est fascinée par la vivacité intellectuelle, et par les cafés où se rencontrent les artistes qui écrivent pour des magazines littéraires et culturels en allemand, anglais et français. Lili ressent une grande attirance pour ce monde artistique sans frontière, elle qui avait déjà commencé à écrire à l’âge de six ans : d’abord des chansons, puis des poèmes. Au début, elle écrit en allemand et commence à traduire mais, une fois de retour à Ljubljana, elle se consacre à l’étude de la littérature slovène et à la traduction dans les deux langues, faisant connaître le plus grand poète classique slovène dans les pays germanophones : le romantique France Prešeren.
Une rue de Ljubljana portant le nom de Lili Novy.
À 26 ans, elle épouse Edvard Wilhelm Nowy von Wallesberg, fils d’un grand colonel austro-hongrois d’origine tchèque et colonel lui-même, qui la soutient dans sa passion littéraire et son écriture. Dans les deux années qui suivirent naissent leurs deux filles, Nives et Fides. Libre et ouverte, dans un moment historique qui le permettait à peine, elle lit et traduit une partie de la production de Goethe en slovène, et les poèmes des plus célèbres poètes slovènes, Županċiĉ, Dragotin, Murn et Gradnik, en allemand, qui convergent dans le recueil Blätter aus der slovenischen Lyrick, de 1936. La même année, elle prépare une sélection de poèmes de femmes yougoslaves pour le Congrès de l’Union internationale des femmes à Dubrovnik et les traduit en allemand. Ensuite, elle rejoint le cercle des écrivaines et écrivains slovènes entre les deux guerres. Dans l’atmosphère de l’éveil de l’identité nationale, avec l’effondrement de la monarchie austro-hongroise, les intellectuels développent bientôt un sentiment de rejet de tout ce qui est allemand et autrichien, et Lili est elle- même considérée avec méfiance. Mais en elle, plus qu’une contradiction entre les deux mondes, se développe un sentiment de dialogue continu entre les deux cultures, véritable ouverture « avant-gardiste » à cette époque : elle vit l’espace européen avant l’heure avec une grande liberté. Peu de temps après le début de la Seconde Guerre mondiale, en 1941, son recueil de poèmes Temna vrata (La porte sombre) est publié, dont un seul exemplaire, d’ailleurs déchiré, a été retrouvé dans une bibliothèque par son neveu Dušan Petek qui, à l’occasion du quarantième anniversaire de sa mort, voulait faire connaître et diffuser l’œuvre de Lili.
«Quelque chose bouge dans mon cœur,
Sombre, sauvage et fort…
Quelque chose veut se détendre,
Comme une bête piégée
Essayant de se libérer de ses chaînes
Et de s’échapper ce soir.»
Ces vers, extraits du poème La rencontre, reflètent bien son âme agitée, qui éprouve la complexité de la double culture et la période historique dans laquelle sa conscience artistique mûrit. Connue alors comme "graphomane folle", elle avait l’habitude d’écrire sur tous les supports qui lui passaient sous la main : menus de restaurants, tracts, boîtes et même sur le papier qui enveloppe les paquets de papier toilette… Tout cela est conservé dans les archives de manuscrits de la bibliothèque de Ljubljana, ainsi que plus de 670 poèmes écrits en allemand, jamais publiés. Boris Grabnar, qui a réalisé un court documentaire sur elle après sa mort, a écrit, dans ses Mémoires de Lili Novy - notre regard, le 2 août 1958, qu’à l’occasion de la célébration de ses 70 ans, elle s’écria devant des amis : "Nous ne pouvons pas considérer que je fête mes 50 ans ?" Ironique, intelligente, curieuse, ouverte, Lili Novy meurt à Ljubljana le 7 mars 1958. En 1959, son deuxième recueil est publié à titre posthume : Oboki (Arcs). Elle a également écrit des œuvres pour enfants : Pika-poka, Majhni ste na tem velikem svetu (Tu es petit dans ce grand monde) et la pièce Mojca à Živali (Mojca et les animaux).
L’une des salles du centre culturel Cankar Hall de Ljubljana porte son nom.
Traduzione inglese
Cettina Callea
Lili Novy was considered the first female poet in Slovenia, and also one of the greatest ever in that land. Despite that, almost nothing is known of her outside her adopted land, and nothing has yet been written in Italian about her life and work. Her birth name was Elizabeta Haumeder, and now a bronze bust of her stands outside the famous house in the center of Ljubljiana where she lived most of her life, and died.
Bronze bust of Lili Novy on the facade of a house in the old town of Ljubljana, Stari trg 11.
She was born on December 24, 1885 in Graz (Austria) to a noble family. Her mother was Slovenian and her father of German origin. Lili Haumeder showed a strong character at an early age. When she was three years old, her father committed suicide, and she then moved with her mother to her grandparents' home in Ljubljana. They lived in the oldest Baroque building in the city, originally owned by the noble Schweiger family. The rooms on the second floor, furnished with hunting trophies, oriental porcelain and Chinese vases, important carpets, silverware and antique knick-knacks, were a fantastic world that fascinated Lili. The black doors with gleaming brass handles would inspire the title of her only poetry collection printed while she was still alive. Her grandparents arranged and paid for her education, which began at the Huth Institute, from which she was soon expelled - her behaviour was deemed unsuitable. However, she continued to study with private teachers. Endowed with great curiosity, she learned Latin, ancient Greek and French, as well as German and Slovenian.
Lili Novy.
Her “opening to the world" took place when she was invited to Vienna, by her aunt - Aunt Bella, Isabella, married to a hot-air balloon pilot, commander in chief of the first Austro-Hungarian air force. She began to go there every year, and she fell in love with this cosmopolitan city, full of stimuli. She was fascinated by the intellectual vivacity, by the cafes where artists who wrote for literary and cultural magazines in German, English and French used to meet. Lili, who had already started writing songs and poems at the age of six, recognized her great attraction to this boundless artistic world. Initially she wrote in German. But, once back in Ljubljana, she devoted herself to studying Slovenian literature and translating into two languages. She made the romantic poet France Prešeren, the greatest Slovenian classical poet, known in German-speaking countries.
A street in Ljubljana named after Lili Novy.
When she was 26, she married Edvard Wilhelm Nowy von Wallesberg, the son of a great Austro-Hungarian colonel of Czech origin. He was also a colonel, and supported her literary passion and writing. In the following two years their daughters, Nives and Fides, were born. Free and open, in a historical moment that barely allowed it, she read and translated into Slovenian part of Goethe's work, and into German the poems of the most famous Slovenian poets, Županċiĉ, Dragotin, Murn and Gradnik, published as the “Blatter aus der slovenischen Lyrick” in 1936. In that same year she prepared a selection of Yugoslav women's poems for the Congress of the International Women's Union in Dubrovnik, and translated them into German. She joined the circle of Slovenian writers between the two wars. In the atmosphere of the awakening of national identity, with the collapse of the Austro-Hungarian Empire, intellectuals in Slovenia soon developed a feeling of rejection of everything German and Austrian, and even Lili was viewed with suspicion. However, rather than being a contradiction between the two worlds, she helped create a continuous dialogue between the two cultures, a truly "avant-garde" openness at that time. She lived in a European literary space with great freedom. A collection of Lili’s poems, Temna vrata (The Dark Door) was published in 1941, after the beginning of World War II. Only a single, torn, copy of the book has ever been found – by her nephew, Dušan Petek – who on the occasion of the fortieth anniversary of her death wanted to bring her work once again to light.
«Something moves in my heart,
Dark, wild and strong ...
Something wants to relax,
Like a trapped beast
trying to free itself from its chains
And escape this evening.»
These lines, taken from her poem “The Encounter”, well reflect her restless soul, which experienced the complexity of the double culture and the historical period in which her artistic awareness matured. Known then as "crazy graphics", she seemed to have the habit of writing on anything that came to her hand: menus of restaurants, flyers, boxes and even on wrappings of toilet paper... All this is preserved in the archive of manuscripts in the library of Ljubljana, together with more than 670 poems written in German, never published. After she died in 1958, Boris Grabnar wrote, in his “Memoirs of Lili Novy – Our Gaze” about the occasion of her 70th birthday celebration, at which she exclaimed to friends, “Can’t we consider that I’m celebrating my 50th birthday?”. Ironic, intelligent, curious, open, Lili Novy died in Ljubljana on March 7,1958. In 1959 her second collection was published posthumously: Oboki (Arches). She also wrote works for children: Pika-poka, Majhni ste na tem velikem svetu (You are small in this big world) and the play Mojca in Živali (Mojca and the animals).
One of the halls of the Cankar Hall cultural centre in Ljubljana bears her name.
Traduzione slovena
Klara Luznika
O Lili ni bilo še nič napisanega v italijanskem jeziku, katere doprsni kip se nahaja na Starem trgu 11v Ljubljani, kjer je do smrti preživela največji del svojega življenja. Kdo je bila Elizabeta Haumeder, njeno krstno ime, prva in ena najpomembnejših slovenskih pesnic, ki preko meja Slovenije ni poznana?
Bronasto doprsni kip Lili Novy na fasadi hiše v starem mestnem jedru Ljubljane, Stari trg 11.
Rodila se je 24. decembra leta 1885 v Gradcu v plemiški družini slovenske matere in očeta nemškega rodu. Že od majhnega je pokazala njen močan karakter. Pri treh letih, po samomoru očeta, se je z materjo preselila k starim staršem v Ljubljano, v eno najstarejših baročnih stavb lastnika plemiča Schweigerja. Sobe drugega nadstropja, opremljene z lovskimi trofeji, orientalno porcelano in kitajskimi vazami, dragocenimi tepihi, srebrnino in antičnim pohištvom so njen fantastični svet..... Črna vrata s svetlikajočimi kljukami so navdih naslova njene zbirke poezij. S šolanjem začne v Huthovem zavodu, iz katerega je bila odpuščena zaradi neprimernega vedenja. Z izobrazbo nadaljuje na domu z zasebnim učiteljem. Nadarjenost velike radovednosti ji pomaga hitre osvojitve latinščine, grščine, francoščine, nemščine in slovenščine.
Lili Novy.
Vstop v “novi svet” se ji odpre s potovanjem na Dunaj, kamor je bila povabljena k svetovljanski teti Belli, Isabelli. Dunaj ji postane ljubezen na prvi pogled, katerega v najstniških letih obiskuje vsako leto. Zelo jo navdihnejo hitra intelektualnost, gostilne, kjer se srečujejo umetniki, ki pišejo za literarne in kulturne revije v nemškem, angleškem in francoskem jeziku. Lili se takoj počuti del tega privlačnega brezmejnega umetniškega sveta, saj je že pri šestih letih začela pisati v nemščini svoje prve poezije. V nemščino prevede celoten Sonetni venec Franceta Prešerna. Po vrnitvi v Ljubljano se začne posvečati slovenski literaturi in vstopi v svet književnosti.
Ulica v Ljubljani, poimenovana po Lili Novy.
Pri 26. letih se poroči z Edvardom Wilhelm Nowy von Wllesbergom, sinom pomembnega avstroogrskega oficirja, ki jo vestno podpira pri njenem pisanju. V prvih letih zakona se jima rodita dve hčeri, Nives in Fides. Svobodna in odprta, v težkem zgodovinskem času, prebere in prevede v slovenščino en del Goethejevih del in v nemščino poezije najpomembnejših slovenskih pesnikov, Župančiča, Dragotina, Murna in Gradnika, ki jih združi v zbirko Blätter aus der slovenischen Lyrick, leta 1936. V istem letu je izšla zbirka ženskih pesnic Jugoslavije na Mednarodnem kongresu skupnosti žensk v Dubrovniku, prevedena v nemški jezik. V času med dvema vojnama postane del skupnosti slovenskih pesnikov in pesnic. Po padcu Avstro-Ogrske se intelektualci uprejo vsemu kar je bilo povezano z avstrijskim in nemškim. Prej kot nasprotje med dvema svetovoma se v Lili razvije čustvo neprekinjenega dialoga med dvema kulturama, izredna odprtost “d’avanguardia” v tistem času. Živi evropski prostor ante litteram z veliko svobodo. Takoj po začetku druge svetovne vojne, leta 1941, izzide njena zbirka poezij Temna vrata, katere edina kopija, strgana, je bila najdena v neki knjižnici. Lilin nečak Dušan Petek je za 40. obletnico njene smrti poskušal razkriti Lilino delo.
«Nekaj se mi v srcu giblje,
Mračno, divje in močno.
Veter, ki drevesa ziblje, drami tam, kar spi, tako.
Nekaj hoče se sprostiti,
Kakor bi ujeta zver
Skušala se spon znebiti
in zbežati v ta večer.»
Verzi poezije Srečanje, nam razkrijejo njeno nemirno dušo, ki je živela kompleksnost dvojne kulture in zgodovinskega obdobja, v katerem dozoreva njena umetniška zavednost. V njenem času je bila poznana kot “ grafična blaznost “ ker je imela navado pisati na katerikoli papir, ki ji je prišel pod roke: gostilniški meniji, kartonske škatle, celo na ovoj toaletnega papirja.... vse to je shranjeno v arhivu rokopisov v ljubljanski knjižnici, skupaj z več kot 670 poezij v nemškem jeziku,ki niso bile nikoli izdane. Boris Grabnar, je po njeni smrti realiziral kratek dokumentarni film in 2.avgusta leta 1958 napisal Spomini od Lili Novy – naš pogled. Ironična, inteligentna, radovedna, odprta, Lili Novy umre v Ljubljani, 7.marca 1958. Že takoj naslednje leto, 1959, izzide njena druga posthumna zbirka Oboki. Napisala je tudi nekaj del za otroke: Pika-Poka, Majhni ste na tem velikem svetu in gledališko igro Mojca in živali.
Po njej je imenovana ena izmed dvoran Cankarjevega doma v Ljubljani.