Donne estoni tra leggenda e realtà


1_panorama TallinnFig. 1

Tallinn, capitale dell’Estonia e suo principale porto, affaccia sul Mar Baltico, nel Golfo di Finlandia, quasi di fronte a Helsinki.

L’etimologia del nome è ancora incerta, probabilmente deriva da Castrum Danorum, nome che la città aveva durante il periodo danese (1219-1346), e che tradotto in estone divenne Tannin lidna, poi abbreviato inTallinn. Toompea è il nome della collina che si erge sul centro della città, col suo castello medioevale, sede del governo estone, con le ambasciate e le rappresentanze diplomatiche.

Tallinn è stata crocevia dei commerci dal Nord Europa alla Russia; i mercanti tedeschi ne fecero uno dei più importanti porti della Lega anseatica. Passata dal dominio danese, che convertì gli abitanti al cristianesimo, a quello svedese e poi a quello della Russia zarista, divenuta indipendente nel 1918, fu occupata dall’URSS nel 1944, e Tallinn divenne la capitale delle Repubbliche socialiste sovietiche estoni, che comprendevano la Lituania, l’Estonia e la Lettonia. Il periodo di occupazione sovietica, durato quasi cinquant’anni, terminò nel 1991, quando l’Estonia proclamò la propria indipendenza.

Benché nel corso della sua storia la città sia stata più volte attaccata, saccheggiata e assediata, e durante la seconda guerra mondiale anche pesantemente bombardata, la città vecchia medioevale mantiene intatto il suo fascino, ed è divenuta patrimonio dell’umanità dell’UNESCO nel 1997. Da visitare la chiesa di Sant’Olav, in stile gotico, fino al 1600 l’edificio più alto del mondo; il palazzo del Municipio, con la guglia del Vecchio Tommaso, risalente agli inizi del 1300, la chiesa medievale di San Nicola, oggi utilizzata prevalentemente come parte del Museo d’arte medioevale e come sala da concerti; il Duomo, cattedrale di Tallinn, dedicato a Maria Vergine; la cattedrale ortodossa dedicata ad Aleksandr Nevskij; la Colonna della Vittoria dell’Indipendenza dell’Estonia che sorge in piazza della Libertà. Notevoli anche la Cinta muraria, medioevale con torri di guardia, il Monastero domenicano e il Passaggio di Santa Caterina.

2_Passaggio S. Caterina

Fig. 2

Quest’ultimo (in estone: Katariina Käik) è un passaggio pedonale di origini medioevali, nel centro storico di Tallinn. È un tipico e caratteristico percorso pedonale, con la pavimentazione risalente all’epoca medioevale. È chiamato di Santa Caterina, in quanto conduce al monastero domenicano o di Santa Caterina, uno degli edifici più antichi della Città Vecchia. Da una ventina di anni ospita la Gilda di Santa Caterina: un insieme di botteghe di artigianato tradizionale che vendono oggetti di vetro, cappelli, piumini, ceramica, gioielli, seta dipinta a mano e altre merci.

3_via Linda.ridotta

Fig. 3

Linda è un personaggio della mitologia finnica, sposa di Kalev e madre di Kalevipoeg; compare nel poema epico in lingua estone Kalevipoeg, redatto nell’Ottocento dallo scrittore Friedrich Reinhold Kreutzwald e pubblicato dal 1857 al 1861. Linda nacque da un uovo che la madre aveva trovato al pascolo assieme a un pulcino, che si trasformò in sua sorella Salme, e un corvo, che diventò una piccola serva. Sposò Kalev, da cui ebbe moltissimi figli, forti e coraggiosi come il padre; ma l’eredità delle sue virtù doveva essere destinata, per intero, a un solo figlio, e nessuno, per quanto avesse ricevuto dal padre la forza, sembrava degno di succedergli. In età molto avanzata Kalev chiamò la moglie per annunciarle una nuova maternità, un figlio che avrebbe ereditato tutto. Nella speranza di salvare l’ormai vecchio Kalev, Linda chiamò una coccinella e la mandò alla ricerca di un grande mago che potesse scongiurare la morte dello sposo, ma ben tre maghi predissero l’imminente morte di Kalev. Linda pianse il marito per sette giorni, poi lo seppellì in una fossa profonda, infine eresse un tumulo sulla cui sommità voleva trasportare un grande blocco di pietra, ma, mentre faticosamente saliva, cadde e la pietra rotolò alla base della tomba. Linda allora cominciò a piangere, e le sue lacrime divennero dapprima una pozza, poi uno stagno e infine un lago che oggi è individuato nel Lago Ulemiste presso Tallinn. Poco tempo dopo mise al mondo il figlio postumo di Kalev, e in suo onore lo chiamò Kalevipoeg ovvero “Figlio di Kalev”. Questi crebbe rapidamente e fu l’immagine del padre, ereditando tutte le sue virtù. Kalevipoeg è l’eroe nazionale estone. Si dice che la tomba di Kalev sia sulla collina di Toompea, che è sorta proprio dal mucchio di pietre trasportate da Linda.

4_Elfriede Lender

Fig.4

Elfriede Lender Amanda (nata Elfriede Meikov, Tallinn, 19 maggio 1882 – Stoccolma, 10 aprile 1974) è stata la fondatrice della prima scuola femminile estone.

Nata da famiglia operaia (suo padre era un sellaio, la madre si guadagnava da vivere cucendo), dopo aver studiato all’Alexander Gymnasium, si laurea all’Università di Tartu e diventa insegnante. Comincia a lavorare con bambini che avevano difficoltà di apprendimento e problemi con la disciplina. Sposa nel 1904 l’ingegnere Voldemar Lenderig, che nel 1906 diventa il primo sindaco estone di Tallinn. Elfriede deve però rinunciare al suo insegnamento perché allora le leggi non permettevano alle donne sposate di lavorare nella scuola pubblica. Nel 1907, a soli 25 anni, fonda l’Elfriede Lender Eragümnaasium, scuola secondaria per ragazze estoni, di studi umanistici. A quel tempo, c’erano solo le scuole tedesche, che fornivano l’istruzione scolastica secondaria, Elfriede Lender diede alle ragazze l’opportunità di studiare in estone anche nella scuola secondaria. Subito dopo l’apertura della scuola, purtroppo, arriva una battuta d’arresto. Poche sono le iscrizioni e i genitori considerano Elfriede troppo giovane e non credono in lei. Nel 1927 la scuola però raggiunge un livello di élite.

Nel 1944 Elfriede fugge in Svezia durante il periodo di occupazione tedesca. Qui scrive le sue memorie, pubblicate nel 1967. Muore all’età di 92 anni.

Nel 2006 le è stato dedicato un francobollo.

L’autore della targa commemorativa, di granito nero, con in rilievo il ritratto di bronzo, è lo scultore Aime Kuulbusch-Molder.

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Fig.5

ll Palazzo Kadriorg è un edificio in stile barocco petrino risalente al 1718: situato nell’omonimo parco di Kadriorg fu costruito per volere di Pietro il Grande in onore della moglie Caterina I di Russia da Gaetano Chiaveri, su progetto dell’architetto veneziano Nicola Michetti. Originariamente era chiamato Catherinethal (la Valle di Caterina); dopo la morte dello Zar Pietro, Caterina si mostrò disinteressata a questa proprietà, che entrò progressivamente nell’oblio. Con l’indipendenza dello stato, nel 1918, prese il nome estone di Kadriorg, utilizzato anche per il quartiere e il parco circostante. Il palazzo odierno è il risultato di drastici restauri ordinati da Nicola I di Russia nel 1827. Attualmente in parte è sede del Museo estone d’arte.

Sculture femminili si possono ammirare in giro per Tallinn.

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Fig.6

Il Russalka Memorial è un monumento in bronzo scolpito da Amandus Adamson nel 1902 a Kadriorg, in occasione del nono anniversario del naufragio della nave da guerra russa Russalka, o “Sirenetta”, affondata in Finlandia nel 1893. E ‘stato il primo monumento in Estonia realizzato da uno scultore estone. Raffigura un angelo che regge una croce ortodossa verso la direzione assunta dal naufragio. Il modello per l’angelo fu la governante dello scultore Juliana Rootsi.

7_Eva copia

Fig.7

Eve (Hämarik) è una statua di donna nuda con la mano sulla testa. Secondo una leggenda, nei tempi antichi Eve (Hämarik= Crepuscolo) aveva il compito di mettere a riposo il sole ogni sera e Dawn invece doveva accendere la sua luce ogni mattina. Nei paesi nordici l’estate è il periodo delle notti bianche. In questo momento i due si incontrarono e si innamorarono. Il Creatore suggerì che si sposassero, ma gli amanti rifiutarono, sostenendo che il loro amore sarebbe rimasto in questo modo sempre fresco e nuovo. Il Creatore rispettò il loro desiderio e li benedì.

L’autrice della scultura è Mare Mikoff (Tallinn 1941). Mare ha studiato storia presso l’Università di Tartu e scultura presso l’Istituto Statale d’Arte Estone. Dal 2005 è docente di scultura presso l’Estonian Art Academy. Ha iniziato a impegnarsi attivamente nel campo delle arti nei primi anni ‘70, influenzata dalla pop art e dall’iperrealismo. Tra i suoi lavori più noti, oltre a questo di Eve nel centro di Viru, anche Nõmme Madre(1998) a Tallinn nel dstretto di Nõmme. Allo stesso tempo produce anche immagini digitali. Mostre personali hanno avuto luogo in Estonia, Austria e Russia, mostre collettive in Estonia, Cina, Lituania, Francia, Finlandia, Russia e molti altri paesi.

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Fig.8

Le Cariatidi sono 6 figure femminili sulla facciata del Tallinna Reaalkool (The Building of Tallinn Secondary Science School). Si intervallano tra ampie finestre e raffigurano varie discipline scolastiche, avendo in mano libri, scultura, tavolozza con pennello e altri attributi.

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Fig.9

La poeta estone Lydia Koidula è stata raffigurata sulle banconote da 100 korone.

Lydia Koidula (Vana-Vändra, 24 dicembre 1843 – Kronštadt, 11 agosto 1886) è considerata la prima autrice di poesia patriottica della letteratura estone. Figlia di Johann Voldemar Jannsen, attivo nel movimento nazionalista estone, fondatore del primo giornale in lingua estone e autore dell’inno nazionale estone, collaborò strettamente col padre, e fu una pioniera del giornalismo femminile estone. Non ebbe una produzione letteraria molto vasta, ma le sue raccolte di poesie Emmajöe Öpik (L’usignolo del fiume Emma) eVaino-Lilled (I fiori del campo) sono ritenute la prima espressione di poesia patriottica estone.

Fu legata da una forte amicizia con Friedrich Reinhold Kreutzwald, l’autore del Kalevipoeg, il poema epico nazionale estone.

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Fig.10

Betti Alver (Jõgeva, 23 novembre 1906 – Tartu, 19 giugno 1989) è stata una delle poete estoni più importanti. Appartenuta alla prima generazione educata nelle scuole dell’Estonia indipendente, ha studiato a Tartu. Ha fatto parte dell’Arbujad (“Indovini”), un piccolo gruppo di poeti estoni. Dopo la guerra il marito Heiti Talvik è stato imprigionato dai sovietici ed è morto in Siberia. Per qualche decennio Betti è rimasta in silenzio come poeta, in segno di protesta contro il dominio sovietico, poi ha ripreso a scrivere nel 1960. Da segnalare in questo secondo periodo la raccolta del 1966 Tähetund o Starry Hour. Ha scritto anche romanzi e ha fatto il lavoro di traduzione. Nel centesimo anniversario della sua nascita le è stato dedicato un francobollo.

E per finire, sapevate che la nostra Ornella Muti è nata a Roma nel 1955 da padre napoletano, giornalista, e da madre estone, Ilse Renate Krause, scultrice?