JUNKO TABEI

La prima donna a scalare l'Everest, lo Shisha Pangma e le Seven Summits

Miharu, Fukushima 22.9.1939 - Kawagoe, Saitama 20.10.2016

 

Questa piccola donna con gli occhiali, che sarebbe poi diventata la prima alpinista a salire sull’Everest, nacque il 22 settembre 1939 in Giappone, nella prefettura di Fukushima.
Fin dalla scuola elementare, grazie alla sua maestra, si avvicinò alla montagna iniziando ad arrampicarsi sul vicino Monte Nasu.
Completati gli studi universitari in Letteratura Inglese e combattendo contro la radicata tradizione nipponica che riteneva non appropriati per le donne i sogni di avventura, nel 1969 fondò un club di alpinismo per sole donne, il Ladies Climbing Club: Japan. Nel frattempo si era sposata e con il marito salì tutte le più alte vette del Giappone e delle Alpi, fra cui il Cervino.
Nel 1970 un giornale e una televisione giapponese, cedendo anche alla sua insistenza, decisero di finanziare una spedizione femminile sul monte Everest, che nel 1953 era stato conquistato da Hillary e Tenzing Norgay, ma che nessuna donna aveva ancora salito. Junko Tabei fu una delle quindici donne selezionate per l’impresa. Iniziò una preparazione di cinque anni, durante la quale, nel 1974, Junko Tabei conquistò il suo primo record salendo, con altre tre alpiniste giapponesi, sulla vetta del Manaslu, prima donna al mondo a salire su un Ottomila. Nel 1975 la spedizione attaccò l’Everest per la via normale del Colle Sud e la cresta sud-est. Nonostante una valanga che colpì la spedizione, fortunatamente senza fare vittime, il 16 maggio 1975 Junko Tabei, all’età di 35 anni, toccava la cima dell’Everest, prima donna al mondo.
Da allora non ha mai smesso di salire sulle montagne più alte; è infatti suo anche un altro primato, conquistato nel 1992: è stata la prima donna ad avere completato le Seven Summits, cioè ad aver salito la cima più alta di ognuno dei sette continenti terrestri.
Fino a 69 anni di età, sette otto volte all’anno è andata all’estero per scalare la montagna più elevata di ogni paese; nel marzo 2008 scalò la vetta più alta di ben 56 paesi.
Nel 2000, a dimostrazione della sua sensibilità sociale e ambientale, ha completato presso l’Università di Kyushu un master in culture sociali comparate con uno studio sul problema dei rifiuti in Himalaya. Ancora oggi è presidente dell’Himalayan Adventure Trust of Japan, organizzazione nata per proteggere l’ambiente himalayano. Fa parte del Consiglio del Club Alpino giapponese, del Consiglio Centrale presso il Ministero giapponese dell’Ambiente, del Consiglio dell’Università Showa Women e direttrice dell’associazione giapponese di Trekking. Ha dichiarato: «
La tecnica e la capacità da sole non ti fanno arrivare in cima. È la forza di volontà che è più importante. Questa forza di volontà non si può comprare con i soldi o essere regalata dagli altri. Sorge dal tuo cuore». 
Un modello per le donne del mondo, non solo per le alpiniste.
Nel 1987 un astronomo ceco, Antonin Mrkos, le ha dedicato un asteroide da lui appena scoperto, chiamandolo “6897 Tabei”.

Roberta Pinelli


Fonti: 
www.japantimes.co.jp/
http://www.everesthistory.com/tabei.htm
www.italnews.info
www.encyclopedia.com
www.mcnbiografias.com
www.britannica.com