L'Aula Magna dell'Orto Botanico da oggi porta il nome di Eva Mameli

L'Aula Magna dell'Orto Botanico da oggi porta il nome di Eva MameliPubblicato in "La Donna Sarda", 14 novembre 2016
di Federica Ginesu
 

STORIE DI DONNE

Una delle prime donne laureate in Italia, scienziata di prim'ordine, viaggiatrice intraprendente, ricercatrice prolifica, scopritrice di rari fiori e prima direttrice donna dell'Orto Botanico di Cagliari. Eva Mameli Calvino è una donna sarda che brilla nel firmamento della storia della scienza.

A lei è stata intitolata stamane l'aula magna dell'Orto Botanico dell'Università di Cagliari, iniziativa promossa e realizzata dall'Ateneo del capoluogo sardo in collaborazione con l'Associazione Toponomastica Femminile.

Ci spiega l'importanza di questo gesto la dottoressa Agnese Onnis dell'Associazione Toponomastica Femminile.

 

 

 

Presenti anche il direttore dell'Orto Botanico, Gian Luigi Bacchetta, e la professoressa Consolata Siniscalco, presidente della Società Botanica Italiana: «La nostra organizzazione - spiega Siniscalco - annovera molte donne importanti a livello internazionale. Di Eva Mameli Calvino mi piace ricordare il suo amore straordinario per i giardini e gli orti botanici, una grande passione trasformata in potente strumento di divulgazione scientifica».

L'evento ha aperto la serie di manifestazioni ideate per celebrare i 150 anni dell'Orto Botanico che Eva Mameli diresse dal 1926 al 1929: «Tre anni significativi - ricorda la prof.ssa Annalena Cogoni, ex direttrice dell'Orto - Sono contenta di questo riconoscimento significativo perché Mameli non sia più identificata come la madre dello scrittore Italo Calvino, ma come donna di scienza capace di una ricca produzione scientifica».

 

Ambiziosa e talentuosa, Eva nasce a Sassari il 12 febbraio 1886, studia a Cagliari e nel 1907 si laurea a Pavia in scienze naturali. È la prima donna a conseguire la libera docenza in botanica in Italia. Andrà a Londra e a Cuba. Sposerà lo scienziato Mario Calvino e avrà due figli: Italo e Floriano. «Scienziata e madre, con grande determinazione Mameli metterà in atto strategie per mantenersi salda sia alla famiglia che alla carriera. I suoi frequenti spostamenti attraverso isole e atenei furono da lei fortemente voluti e cercati, ma quelle postazioni, quei porti professionali furono dalla lei stessa abbandonati quando fu necessario e opportuno farlo» dice la studiosa Maria Cristina Secci, docente dell'Università di Cagliari, che ha tracciato il ritratto della grande ricercatrice sarda.

Una donna, Eva, che per via della gravidanza vide il suo stipendio dimezzarsi e, a 40 anni, dovette rinunciare alla cattedra universitaria a Cagliari. Non smise però mai di studiare, di essere appassionata senza incertezze coltivando sempre se stessa.