Perdaxius (CI)

 

TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: 28
INTITOLATE A UOMINI: 15
INTITOLATE A DONNE: 1
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLATE A DONNE
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): --

Sante, beate, martiri: -- 
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: --
Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: --
Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): 1
Grazia Deledda  (via)
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): --
Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): --
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): --
Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): --
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: --
Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: --
Atlete e sportive: --
Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): --

 

Censimento a cura di: Agnese Onnis

  Fonte: Archivio del Territorio (2011)                                                                               

 

Perdaxius: Come attestano i numerosi ritrovamenti il paese fu abitato fin dall'epoca nuragica e in particolare in località Su Moinu de Perdaxius è possibile visitare alcune caverne le quali erano adibite al tempo come sepolcro. Lo sviluppo del centro abitato si ebbe però solo nel Medioevo, in conseguenza della fondazione da parte dei padri francescani di un convento di cui sono ancora visibili tracce come il pozzo, la casa dei religiosi e parte delle stalle. Fu parte della curatoria di Sulcis e apparteneva al Giudicato di Cagliari. L'esistenza della villa col nome di Petrargio, Perdacha o Pantagus è attestata dal 1260 al 1421, anno in cui fu abbandonata per l'invasione dei barbareschi