Roma - IV Municipio

 
TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: 891
INTITOLATE A UOMINI: 467
INTITOLATE A DONNE: 56
   

 
 
Sante, beate, martiri:


Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.):

  1. Piazza Santa Maria Consolatrice
  2. Piazza Santa Maria dell’Olivo
  3. Piazza Santa Maria del Soccorso
  4. Via Santa Maria dell’Olivo

Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli:

  1. Via Giuseppina Nicoli
  2. Largo Gertrude Comensoli

Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli:

  1. Via Elena Brandizzi Gianni
  2. Via Gina Mazza
  3. Via Marchesa di Barolo
  4. Via Marianna De Fusco
  5. Via Camilla Virginia Savelli [nobile del XVI sec.]

Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...):

  1. Via Guglielmina Ronconi
  2. Via Emma Amadei
  3. Via Isotta Gaeta

Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...):

  1. Via Virginia Chiodi [medica condotta]
  2. Via Caterina Scarpellini
  3. Via Rita Levi Montalcini
  4. Via Marie Curie
  5. Rotatoria Maria Goeppert-Mayer
  6. Via Lise Meitner
  7. Via Emmy Noether

Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...):

  1. Via Maria Bice Valori

Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...):


Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...):

  1. Ripa Mammea [da Giulia Mamea, madre dell’imperatore Alessandro Severo, reggente per conto del figlio ancora adolescente, morta nel 235 d.C.]
  2. Ponte Mammolo [da Giulia Mamea, madre dell’imperatore Alessandro Severo, reggente per conto del figlio ancora adolescente, morta nel 235 d.C.]
  3. Via Adelaide Aglietta
  4. Via Angelica Balabanoff
  5. Via Caterina Martinelli;
  6. Via Eufrasia Martinetti [figura storica del Risorgimento]
  7. Via Galla Placidia
  8. Via Maria Brighenti
  9. via Poppea Sabina

Lavoratrici / imprenditrici / artigiane:

  1. via Zoe Fontana

Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari:

  1. Largo Camesena
  2. Largo Cassandra
  3. Largo Didone
  4. Via Amarilli
  5. Via Camesena
  6. Via Creusa
  7. Via Cupra
  8. Via Dea Opi
  9. Via Faunia
  10. Via Feronia
  11. Via Flora
  12. Via Galatea
  13. Via Licoride
  14. Via Marica
  15. Via Melissa
  16. via Naide
  17. Via Pomona
  18. Via Sibilla Tiburtina
  19. Via Vacuna

Atlete e sportive:


Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...):

  1. Via Elisea Savelli
  2. via Faustiniana [nome desunto dalla storia di Tivoli]
  3. Via Plancina [nome desunto dalla storia di Tivoli]
  4. Via Popilia [nome desunto dalla storia di Tivoli]
  5. Via Tersilia la Divina [moglie di Troilo Savelli, XVI sec.]

 Aggiornamento a cura di Barbara Belotti (novembre 2023)

Toponomastica femminile a Roma - IV Municipio

di Barbara Belotti


Il IV Municipio di Roma comprende un territorio molto vasto che si estende nella parte nord est della città, attraversato dal fiume Aniene e dalla via Tiburtina. Sul portale del IV Municipio la cartina mostra ben 23 zone fra quartieri, suburbi e nuovi insediamenti che, oltrepassando il GRA, arrivano fino al comune di Guidonia Montecelio: con i suoi 178.000 abitanti (dati 2010) una vera e propria città nella città. Una parte del tessuto urbano è sorto nel secondo dopoguerra, ma un’altra parte, più vecchia, risale al periodo tra gli anni Venti e Quaranta quando gli sventramenti e i piani urbanistici nel centro di Roma costrinsero moltissime famiglie a trasferirsi in periferia. L’ulteriore espansione della città ha seguito la direttrice della via Tiburtina fino a superare il “confine” del GRA e dilagare nell’Agro Romano. In alcuni casi si è trattato di espansioni edilizie basate su lottizzazioni abusive, in altri di quartieri a carattere residenziale che hanno divorato la bellissima campagna che giungeva fino a Tivoli. In questo territorio così esteso le strade dedicate a figure femminili sono 44 (poco più del 5%). E’ interessante notare che 19 toponimi (il 43% del totale) si riferiscono a figure della mitologia antica e a personaggi della letteratura classica, soprattutto virgiliana. Al contrario le strade intitolate a nomi maschili sono 451, oltre il 50% del totale, mentre il rapporto fra maschi e femmine è sotto al 10%.
Cominciando dalle zone più vicine allo Scalo Tiburtino si incontra Via Maria Brighenti dedicata ad una donna insignita della Medaglia d’oro, morta in Libia nell’estate del 1915 nel corso di un attacco di ribelli alle postazioni del presidio militare italiano al cui comando si trovava il marito di Maria. Nonostante la sua partecipazione eroica ai drammatici giorni dell’attacco e la sua tenacia nel prodigarsi nella cura dei feriti, le viene assegnata una strada piccola e senza uscita. Per la cronaca il vero nome della donna è Maria Boni, Brighenti è il cognome del marito, ma la targa non fa alcuna differenza. Poco distante si trova via Galla Placidia, la principessa imperiale romana che fu reggente dell’Impero Romano d’Occidente per conto del figlio Valentiniano III. Il suo nome si lega a molti edifici costruiti a Ravenna fra i quali anche il suo mausoleo. Nel quartiere di Pietralata ci sono strade con nomi femminili, ma nessuna di queste ricorda personagge reali. Si tratta di nomi di divinità romane o sabine, legate all’abbondanza e alla fertilità, come per esempio Feronia, Marìca, Flora, Vacuna, Dea Opi, Melissa. Per trovare altre figure storiche bisogna andare nel quartiere Colli Aniene. Qui si incontra via Caterina Martinelli, una donna romana che Carla Capponi, nel suo libro Con cuore di donna, così ricorda: Il tre maggio Caterina Martinelli guidava all'assalto di un forno le donne della borgata che la fame e la miseria avevano esasperato dopo un inverno terribile. Mentre ritornavano nelle loro baracche con le sporte piene di pane, le donne furono bloccate da un milite della PAI. Al rifiuto di cedere il pane, quelli spararono con il mitra colpendo Caterina Martinelli, che teneva in braccio la bambina ancora lattante e aveva una grossa pagnotta stretta al petto. La donna stramazzò a terra cadendo sopra la figlia, che sopravvisse ma ebbe la spina dorsale lesionata; altre restarono ferite.
Vicino si snoda via Angelica Balabanoff, ucraina di nascita ma vissuta a più riprese in Italia fin dal 1900. Impegnata politicamente durante tutta la sua esistenza, fu su posizioni di assoluto pacifismo allo scoppio della Prima Guerra Mondiale; in seguito ebbe importanti incarichi nella prima fase della Rivoluzione Russa e fu segretaria della Terza Internazionale. A causa di profonde divergenze con la dirigenza del partito bolscevico tornò in Italia nel 1922, durante il fascismo fu esule in Svizzera, a Parigi e a New York e rientrò definitivamente a Roma dopo la conclusione della guerra.
All’attrice Bice Valori è intitolata una strada nella zona di Casal de’ Pazzi, tra la via Nomentana e la via Tiburtina, unica figura femminile tra altri otto nomi di attori e sceneggiatori. Vicino ci sono molte strade dedicate a grandi filosofi e pensatori del passato, ma nessuna donna. In compenso non lontano si incontra via Eufrasia Martinetti figura della storia risorgimentale distintasi come infermiera e nell’assistenza ai combattenti nel corso della III Guerra di indipendenza. Nella zona di Rebibbia e nel quartiere di San Basilio le strade sono intitolate a donne impegnate, a vario titolo, nella realtà sociale in particolar modo quella carceraria. Via Virginia Chiodi ricorda una delle prime donne in Italia a laurearsi in medicina del lavoro che svolse la sua attività medica, agli albori del 1900, fra le maestranze dei primi insediamenti industriali lungo la via Tiburtina; Via Gina Mazza è dedicata invece ad una donna di origine veneta attiva nella capitale con un patronato per l’assistenza e la protezione delle donne liberate dal carcere. Via Gugliemina Ronconi celebra la pedagogista e insegnante marchigiana che si dedicò alle detenute delle carceri romane e ai loro bambini organizzando, anche a livello nazionale, gli asili infantili carcerari. Via Marchesa di Barolo è dedicata invece a Juliette Colbert Maulévrier, nobile benefattrice che si dedicò a iniziative come istituzione di scuole gratuite, assistenza ai poveri e un continuo impegno in favore delle carcerate che culminò in un progetto di riforma carceraria presentato nel 1821, a seguito del quale Sovrintendente del carcere femminile delle "Forzate" di Torino, il cui regolamento fu da lei sottoposto all'approvazione delle detenute riunite in assemblea. Un’altra strada ricorda Giuseppina Nicoli, una suora lombarda che svolse una intensa attività tra i giovani ex carcerati e diresse istituti per orfani in Sardegna. Via Elena Brandizzi Gianni si riferisce ad una benefattrice che si prodigò in favore delle famiglie povere di San Basilio e della Tiburtina.
Lungo la Tiburtina Valley, tra capannoni, aziende e uffici, una sola strada è dedicata ad una donna, la celebre Zoe Fontana, grande maestra di sartoria insieme alle sorelle Micol e Giovanna e fondatrice di una delle più prestigiose case di alta moda internazionali.
Proseguendo, i nomi femminili che si incontrano sono quelli dei personaggi della letteratura classica come Creusa, figlia di Priamo e moglie di Enea, Galatea o Amarilli solo per citarne alcuni. Nel quartiere Casal Monastero le vie sono dedicate a località e personaggi della Sabina. Troviamo il nome di Camilla Virginia Savelli, nobile del XVII secolo che fondò un convento di suore oblate agostiniane annesso alla chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori sul Gianicolo, poco distante dalla strada intitolata a Poppea Sabina che la tradizione storica romana ci tramanda come donna bellissima, ambiziosa sposa dell’imperatore Nerone. Sembra quasi che i responsabili della toponomastica si siano divertiti a creare “paradossali” intrecci viari.
Sempre nei pressi esistono via Elisea Savelli e via Tersilia la Divina, moglie di Troilo Savelli vissuta nel XVI secolo.
Per “chiudere in bellezza” questo percorso al femminile nel IV municipio troviamo una strada dedicata al Ratto delle Sabine, celebre esempio di arrogante prepotenza maschile, espressione di una sessualità di rapina che si mescola all’ incredibile certezza sulle capacità seduttive dei Romani.

Per completare, uno sguardo alle scuole e alle aree verdi del IV Municipio. In totale, fra scuole per l’infanzia, elementari e superiori di 1° e 2° grado, gli istituti di istruzione pubblica sono 60. Di questi 36 sono intitolati a figure maschili: alcuni sono indicati solo con il nome della strada in cui si trovano, ma vista la prepotente presenza di vie o piazze dedicate a uomini più o meno celebri, il risultato non cambia. Le scuole intitolate alle donne sono tre: ad Angelica Balabanoff, a Sibilla Aleramo e a Madre Teresa di Calcutta. I 6 parchi e i 3 giardini presenti nel territorio del municipio sono tutti intitolati a figure maschili.