marche-mc-tolentino

TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: 348
INTITOLATE A UOMINI: 202
INTITOLATE A DONNE: 8
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLARE A DONNE
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): 2
Santa Maria (Traversa)
Santa Maria (Via)
Sante, beate, martiri: 4
Madre Teresa di Calcutta
Santa Lucia
Santa Rita da Cascia
Santa Teresa
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: --
Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: 1
Maria Antonietta Bartolozzi
Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): --
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): --
Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): --
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): --
Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): 1
Laura Zampeschi
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: --
Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: --
Atlete e sportive: --
Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): --

Fonte: dati gentilmente forniti dal Comune di Tolentino.

 

 

Le donne di Tolentino

Barbara Belotti

Otto le intitolazioni femminili fra le strade di Tolentino, quasi tutte nell’ambito religioso; una di queste riguarda Maria Antonietta Bartolozzi, alla quale hanno dedicato un piazzale per i grandi meriti umanitari e l’impegno verso i bisognosi, in particolare per i bambini indiani. Nata nel 1925 e morta nel 1994, Maria Antonietta è stata la prima, a Tolentino, a promuovere le adozioni a distanza in India.

Molto diversa invece la figura di Laura Zampeschi, gentildonna di Tolentino vissuta nella seconda metà del XVI secolo. Sorella di un noto condottiero dell’epoca, Brunoro Zampeschi di Forlinpopoli, duca di Candia, sposò un personaggio influente di Tolentino, Alessandro Parisani. Dopo molti anni di matrimonio, nel 1588, nacque a Roma il piccolo Felice che “scompaginava” i progetti ereditari dei parenti di Alessandro Parisani. Fino a qui una storia con un normale svolgimento, se non che sia il padre che la madre del neonato risultavano un po’ troppo avanti con l’età: Laura in particolare aveva oltre 55 anni. Tutti questi fatti non vennero messi discussione fino al 1593 anno della morte del bambino. A questo punto erede legittima, essendo morto anche il coniuge, diventava Laura e i parenti del marito la denunciarono per “parto supposto”. Con questo termine si indicava, nel ‘500, una nascita simulata in cui una donna, solitamente ricca e importante, diventava madre di un figlio generato da un’altra donna. Il maschile è d’obbligo perché per lo più si trattava di bambini e non di bambine, il gioco favoriva le famiglie senza eredi per “risistemare” l’asse ereditario destinando al figlio “opportunamente” nato i patrimoni e i diritti ereditari. Il “parto supposto” era a tutti gli effetti un reato grave: si trattava di un vero e proprio raggiro che veniva perseguito, in caso di condanna, anche con la pena di morte. Nel 1594 Laura Zampeschi, che viveva a Roma, fu sottoposta a processo nel tribunale di Tor di Nona; contro di lei i presunti genitori carnali di Felice, due persone di modeste origini, probabilmente istigati e guidati dalla famiglia di Alessandro che le attribuiva tutta la colpa del misfatto.

Al termine del lungo processo la gentildonna di Tolentino non fu ritenuta colpevole e qualche anno dopo Laura e la famiglia Parisani stipularono un accordo, una sorta di “pax”. Laura riottenne le sostanze portate in dote e il diritto di vivere, fino alla morte, nel palazzo di Tolentino.