Camicette bianche. Oltre l'8 marzo

Per ridare dignità alle vittime del rogo e andare “oltre l’8 marzo”, il Gruppo Toponomastica Femminilecon l’autrice Ester Rizzo e l'editore Navarra, ha lanciato un appello rivolto a tutte le amministrazioni comunali italiane che hanno dato loro i natali affinché ricordino le storie di queste donne attraverso l'intitolazione di una piazza, una via, un giardino o altro luogo di pubblico interesse.

Per restituire loro non una memoria indistinta e generica, ma un ricordo tangibile, che abbia la qualità di essere personale e nominale, per riconsegnare alle donne il posto che meritano nella storia del nostro Paese.

L’idea dell’appello nasce dal libro Camicette bianche. Oltre l’8 marzo di Ester Rizzo (in uscita il 9 maggio per Navarra Editore) che, per la prima volta in Italia, non solo ricostruisce il contesto storico della tragedia, ma racconta le vite di quelle donne, dando a ciascuna un nome, un cognome, un luogo di nascita e una storia da raccontare. Un lavoro di recupero della memoria che l’autrice ha portavo avanti attraverso un’ardua ricerca sul campo, consultando gli archivi delle anagrafi, viaggiando tra piccoli e grandi comuni della Sicilia, della Puglia, della Campania e della Basilicata, intervistando i discendenti delle vittime, i parenti, i compaesani.

La petizione è stata lanciata il 10 aprile sulla piattaforma Change.org col titolo “Ridiamo dignità alle donne vittime dell'incendio della Triangle Waist”, e in pochi giorni - ha già superato iquattrocento sottoscrittori. L’appello, che si prefigge di raggiungere l’intitolazione entro l’8 marzo 2015, viene rivolto ai sindaci di diciassette comuni: Armento (PZ), Bitonto (BA), Bisacquino (PA), Casamassima (BA), Casteldaccia (PA), Cerami (EN), Cerda (PA), Licata (AG), Marineo (PA), Marsala (TP), Mazara del Vallo (TP), Noto (SR), Polignano a Mare (BA), Sambuca di Sicilia (AG), Sciacca (AG), Sperlinga (EN), Striano (NA). Per primo, il Comune di Sambuca di Sicilia si è già mostrato disponibile ad accogliere l’appello e presto una via del paese porterà i nomi di Rosa e Caterina Bona, due sorelle morte insieme nell’incendio.

“La storia delle operaie perite nell’incendio della Triangle Shirtwaist Company merita di essere ricordata nell’individualità di ciascuna delle vittime, ove è stata possibile l’identificazione certa – commenta Maria Pia Ercolini, ideatrice del progetto “Toponomastica femminile” - Con l’inserimento dei loro nomi nell’odonomastica locale i comuni italiani da cui partirono le lavoratrici coinvolte nella tragedia, renderanno onore non solo alle cittadine perdute, ma a tutti quei milioni di migranti spinti ad abbandonare la propria terra per bisogno. Recuperare il loro ricordo nei luoghi che le hanno viste nascere e in cui hanno trascorso la loro adolescenza e la prima giovinezza significa tramandare alle nuove generazioni che il lavoro è fatica e sacrificio, ma soprattutto che nessuna ricchezza è lecita quando viene costruita calpestando la dignità di altri individui.”

Le vite e la tragica morte delle lavoratrici della Triangle Waist richiamano, infatti, ingiustizie sociali che esistono ancora oggi. E Ester Rizzo nel suo Camicette bianche, con un stile a metà tra saggio e narrazione e una cifra emozionale, ci pone davanti allo scottante quanto mai attuale problema dellasicurezza sul posto di lavoro e dei diritti dei lavoratori, nonché ci porta a riflettere sulla migrazione di ieri e di oggi e sulla condizione delle donne “ultime fra gli ultimi, vittime di quotidiana violenza e discriminazione”, come scrive la stessa autrice in una nota al testo.

La petizione “Ridiamo dignità alle donne vittime dell'incendio della Triangle Waist” è disponibile sulla piattaforma Change.org all’indirizzo http://www.change.org/it/petizioni/franco-curto-ridiamo-dignit%C3%A0-alle-donne-vittime-dell-incendio-della-triangle-waist-2

Il 25 Marzo 1911 bruciò

la Triangle Waist Company a New York City, una fabbrica di camicette alla moda.

Nell’incendio morirono 146 persone di cui 126 donne, e ben 38 italiane.

Il rogo è tra i tragici avvenimenti che si commemorano per la giornata internazionale della donna.

 

Un libro racconta, per la prima volta in Italia, tutte le vittime dell’incendio e ricostruisce il contesto storico.

Furono 146 le vite spezzate nell’incendio della Triangle Waist, tra cui 126 giovani lavoratrici morte in una fabbrica in cui mancavano le norme minime di sicurezza sul lavoro.

Vite che per decine e decine di anni sono rimaste nell’oblio, alcune addirittura non identificate e riunite in un unico monumento funebre: un bassorilievo raffigurante una donna inginocchiata con il capo chino.

Con uno stile a metà tra saggio e narrazione e una cifra emozionale, Camicette bianche. Oltre l’8 marzovuole ridare dignità a quelle morti, dando a ciascuna vittima un nome, un cognome e un storia da raccontare.

Un lavoro di recupero della memoria - che l’autrice ha portavo avanti per la prima volta in Italiaattraverso ricerche negli archivi e interviste ai discendenti delle vittime - per far conoscere un’immane tragedia che viene, in maniera talvolta erronea, legata a doppio filo con la giornata internazionale delle donne, l’8 marzo.

Un testo che ci pone davanti allo scottante quanto mai attuale problema della sicurezza sul posto di lavoro e dei diritti dei lavoratori, nonché ci porta a riflettere sulla migrazione di ieri e di oggi.

A partire dal libro è stata lanciata con il “Gruppo di Toponomastica Femminile” una petizione pubblica che chiede ai comuni italiani che diedero i natali alle vittime, di dedicare loro una piazza o una strada per onorarne la memoria.

 

Un testo per riflettere su diritti dei lavoratori, donne, migrazioni, memoria.

Un invito a recuperare il vero spirito della giornata internazionale della donna e andare oltre l’8 marzo.