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Come hanno verificato le ricercatrici di Toponomastica femminile, ben poche vie delle nostre città ricordano nelle intitolazioni figure femminili,

Ma in Piemonte, e con tutta probabilità anche in altre regioni, tra le rare targhe femminili spiccano, per la loro presenza anche in piccoli centri, quelle dedicate a donne dello spettacolo, attrici ma soprattutto cantanti liriche dell’Ottocento e inizio Novecento.

 

 

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Roma, 26 novembre 2016 RACCONTO PER IMMAGINI Dal giorno alla notte

Piazza della Repubblica. Esponenti dell’associazione Toponomastica femminile si preparano a sfilare nel corteo.

 



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“Una città nella città, un museo a cielo aperto. Un luogo magico in cui perdersi per ore ad ammirare opere d’arte eccezionali e antiche fotografie in bianco e nero e in cui fantasticare sulle storie della gente che fu leggendo le prolisse epigrafi ottocentesche. Uno spazio protetto dalla frenesia della quotidianità, dove poter riflettere anche sul senso della nostra vita.” Così in www.lacivettaditorino.it viene presentato il Cimitero Monumentale di Torino, in cui sono seppellite anche molte persone illustri legate alla città.



Il lavoro di ricerca iniziato dalle storiche alcuni anni fa, fa emergere L’altra metà del Risorgimento[1], figure femminili estremamente attive nelle lotte per l’Unità d’Italia, in contrasto con le descrizioni contenute nei libri degli storici del Risorgimento. 



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FOTO1. Comiso. Foto di Rosa Perupato

Completamente diversa è la figura della nuora di Margherita, la regina Elena. Mentre Margherita amava la vita di corte, i balli, il lusso, i gioielli, Elena era schiva, riservata e amava la sua privacy.



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FOTO 1. Intitolazioni a Torino. Foto di Loretta Junck

Margherita ed Elena, la prima e la seconda regina d’Italia, detengono un primato: insieme alla giudicessa Eleonora d’Arborea sono le uniche laiche tra le prime dieci figure femminili più frequenti nella toponomastica dei comuni italiani.



Villa Sciarra, preziosa area verde del quartiere Monteverde Vecchio, non lontana dalla più vasta e celebre Villa Pamphili, conserva memorie storiche femminili assolutamente insospettabili, come un filo continuo che dal mondo antico giunge fino al XX secolo.



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A Mestre, nel rione di Viale San Marco, esistono due quartieri chiamati Corti femminili e Corti maschili. Ideati nel dopoguerra per rispondere al sovraffollamento del centro storico di Venezia, l’intenzione di realizzare questo villaggio nasce dall’idea di ricreare il paesaggio urbano veneziano in terraferma, con case aperte sulle corti che da sempre hanno facilitato la socializzazione, per consentire alle persone che dovevano abbandonare Venezia, di poter ritrovare a Mestre condizioni simili di vita.

 



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Dalla rubrica SIGNORE SI NASCE di Toponomastica femminile

Io mi sentivo libera e leggera
come quei fiocchi bianchi di pelurie
che si sprigionano dai pioppi, in maggio
e cercan l’alto.

Antonia Pozzi ci introduce con questi versi alle donne nate a maggio che “cercan l’alto”.

 


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Nel 1946, per la prima volta in Italia, si consentì alle donne l’esercizio del voto attivo e passivo, prima nelle elezioni amministrative di marzo e successivamente con il Referendum istituzionale monarchia-repubblica del 2 giugno. Il diritto di votare e di essere votate costituiva una reale svolta nell’Italia ferita e lacerata da anni di regime e di guerra: le donne potevano scrivere pagine nuove e significative della loro storia e della storia della nazione.

 


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Dalle “fattrici di figli” di mussoliniana memoria alle partigiane, dalle cittadine del 2 giugno 1946 alle femministe degli anni Settanta, la voce delle donne è ciò che più di ogni altra ha saputo cambiare la nostra società, distruggendone la millenaria struttura patriarcale e affermando l’ineludibilità del tema del diritto, di ogni diritto. Nessuna trasformazione è stata capace di tanta profondità e nessuna ha segnato così tenacemente il nostro vivere quotidiano.


Pinerolo, meno di quaranta chilometri da Torino, quasi 36000 abitanti. Tra i palazzi dignitosi, sotto i portici pulitissimi, nel fascinoso centro storico, nei viali che conservano il ricordo di un’aristocratica eleganza circola un’aria un po’ d’antan, di chi non ha bisogno di mostrarsi troppo alla moda.


Il desiderio di rievocare nei quadri suggestivi scorci della campagna romana o delle memorie archeologiche portò gli artisti, attivi a Roma nei secoli passati, a cercare modelle e modelli capaci di incarnare lo stereotipo di bellezza naturale e selvaggia attribuito alle genti italiche.


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Nell’ambito del Festival Le Compositrici, organizzato nella capitale dall’Università Roma Tre e della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, si apre domani al pubblico, nei locali del teatro Palladium, a Garbatella, una nuova sezione tematica della mostra Donne e Lavoro, curata dall’associazione Toponomastica femminile.


Le società dei paesi di mare, nonostante le apparenze, hanno avuto connotati matriarcali. Vista l’assenza continua degli uomini, il ruolo delle donne era centrale nell’organizzazione familiare: alla lontananza dei maschi per lunghi periodi corrispondeva lo sviluppo di saldi rapporti orizzontali, che attraversavano più nuclei, sempre gravitanti intorno a figure femminili; si solidificavano vincoli di parentela, di vicinato o di gruppo e si potenziavano i sentimenti di solidarietà che garantivano un guscio protettivo contro le avversità. 


Dora d’Istria, Ida Pfeiffer, Maria Henrietta Kingsley, Nellie Bly, Giuseppina Croci, Isabella Lucy Bird e Alexandra David-Néel non furono le prime viaggiatrici note. Nel Medioevo altre donne avevano lasciato il focolare per attraversare il mondo, mosse soprattutto dalla fede.

 


Il Comune di Agliana si trova all’estremità orientale della provincia di Pistoia, nella direzione Prato- Firenze, e sorge in un’area completamente pianeggiante, delimitata da tre corsi d’acqua e attraversata dal torrente Brana. Attualmente ha poco più di 17.000 abitanti, molti dei quali impiegati nelle attività principali: l’industria tessile e il vivaismo. Qui ha sede anche uno dei più famosi cioccolatieri italiani che esporta i suoi prodotti di eccellenza in tutto il mondo.

 


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L’arte della cura è stata praticata dalle donne sin dagli albori della civiltà,: incarnata in maghe e streghe, vestali e sacerdotesse, fu raccolta da levatrici, profetesse e guaritrici.

 


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(prima parte)

Tra Ottocento e Novecento, sfidando le convenzioni sociali, molte donne viaggiano, anche da sole, raccontando la loro personale visione del mondo. Partono, osservano, studiano, disegnano, scrivono, fotografano, ritornano.

 


Chiude in questi giorni la bella mostra fotografica e documentaria DONNE E LAVORO, esposta al Centro Commerciale EUROMA 2 della capitale: 90 pannelli, curati dall’Associazione Toponomastica femminile, attraversano gli spazi lavorativi delle donne, fra tradizione e modernità.


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Gli odonimi contemporanei in Polonia sono sostanzialmente di due tipi: quelli motivati da un vero significato semantico (ulica Rzeźnicka ‘Via dei Macellai’, antico luogo di residenza dei macellai; ulica Kościelna ‘Via della Chiesa’, porta o è adiacente a una chiesa), e quelli commemorativi, che costituiscono tra un quarto e due quinti del totale. Tanto gli uni, quanto gli altri, hanno lunga vita.


1.Cavalieri. Foto di Marta Rossi Doria.ridotto

Il III municipio di Roma, con i suoi numerose quartieri, negli ultimi decenni ha visto cambiamenti straordinari. Dalla fine degli anni Settanta sono cresciuti in maniera rapida nuovi insediamenti residenziali che hanno “divorato” in breve un’ampia zona di campagna romana trasformandola in “mattoni e cemento”, come canta Celentano nel “Il Ragazzo della via Gluck”. In questa zona si è deciso di intitolare le strade a figure femminili e maschili del mondo dello spettacolo italiano.


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Il centro storico di Cagliari risponde ancora oggi alla conformazione assegnatagli dalle genti pisane, che nel XIII secolo fortificarono Castello e murarono parte dei tre quartieri circostanti. Stampace fu probabilmente l’insediamento più antico e se ne ha notizia a partire dall’XI secolo: la sua rete viaria, a pettine, lascia presumere un impianto pre-medioevale.


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Posta a sud dell’isola, di cui è capoluogo, Cagliari si caratterizza per i suoi sette colli da cui prendono nome alcuni quartieri: CastelloTuvumannu/TuvixedduMonte ClaroMonte UrpinuColle di BonariaColle di San MicheleCalamosca/Sella del Diavolo e da zone pianeggianti laddove a partire dall’Ottocento sono sorti quelli nuovi.


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Capoluogo della Baviera e terza città della Germania per numero di abitanti, Monaco vanta una lunga storia dal Medioevo ad oggi, e, come tutte le città metropolitane d’Europa, una forte espansione urbana verso la periferia. La fede luterana ha reso i riferimenti religiosi, comunque presenti, molto meno rilevanti che in paesi di religione cattolica; questo rende molto meno presenti le dediche a figure di santi e beati rispetto alle città italiane.


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Diffondere la cultura delle pari opportunità attraverso la toponomastica femminile è stato il fulcro del secondo Convegno per la Provincia di Rovigo di Toponomastica Femminile, svoltosi sabato 7 novembre presso la Sala Consiliare del Comune di Lendinara (RO), fortemente voluto da Rosanna Beccari, in qualità di referente di Toponomastica Femminile per la Provincia di Rovigo, e realizzato in tempi record con la collaborazione della Commissione Pari Opportunità e dell’amministrazione comunale lendinarese – assessorato Pari Opportunità -, oltre al patrocinio della Provincia di Rovigo, del Comitato dei Beni Culturali del Polesine e di Soroptimist.