Una Margherita sulle nostre strade

        

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All’annuncio della morte di Margherita Hack, il gruppo di Toponomastica femminile si attiva proponendo al sindaco di Firenze l’intitolazione di un osservatorio a suo nome e invitando paesi e città a ricordarla negli spazi pubblici urbani. All’invito, rispondono anche le scuole, attraverso iniziative locali, lavori studenteschi e apposizione di targhe.

Margherita Hack (Firenze 12 giugno 1922 – Trieste 29 giugno 2013), astrofisica, è autrice di trecento pubblicazioni scientifiche, 45 libri divulgativi. Nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, si laurea in Fisica e comincia la sua carriera scientifica presso l’Osservatorio di Arcetri. Nel 1954 ottiene la libera docenza e il trasferimento all'Osservatorio di Merate (LC). Tiene corsi di astrofisica e di radioastronomia presso l'Istituto di Fisica dell'Università di Milano, collabora con atenei stranieri. Nel 1964 è docente di Astronomia presso l'Istituto di Fisica teorica all’Università di Trieste, assumendo contestualmente la direzione del locale Osservatorio Astronomico, carica che manterrà fino al 1987.

È la prima donna alla guida di un Osservatorio in Italia.

In pensione dal 1997, continua a dirigere il "Centro Interuniversitario Regionale per l'Astrofisica e la Cosmologia" (CIRAC) di Trieste, dedicandosi a incontri e conferenze al fine di "diffondere la conoscenza dell'Astronomia e una mentalità scientifica e razionale". Nel 1998 riceve la Medaglia d'oro ai benemeriti della scienza e della cultura.

In segno di apprezzamento per il suo importante contributo, le è stato intitolato l'asteroide 8558. Per iniziativa dei sindaci di Barberino e di Tavarnelle le viene intitolato l’osservatorio astronomico del Chianti.

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