CESARINA MONTI STELLA

La prima donna a ottenere una cattedra universitaria nel regno d'Italia

Arcisate (Varese) 16.08.1871 - Pavia 25.01.1937

La ricorda una piccola via periferica a Roma e per i suoi pregevoli studi di limnologia le è stato dedicato un laghetto antartico scoperto nel 1988 da una spedizione scientifica italiana. Recentemente la municipalità di Pavia ha intitolato a lei una strada cittadina e una scuola di Pallanza porta il suo nome. A Sassari il suo nome è stato inserito, da un gruppo locale, in un elenco di nomi femminili da proporre al Comune in vista di un riequilibrio toponomastico di genere.

 

Cesarina (Rina) Monti, nata in provincia di Varese ad Arcisate nel 1871, nel 1892 si laureò a pieni voti a Pavia in scienze naturali. All’ateneo pavese rimase una decina d’anni, impegnata nell’attività di ricerca, prima di ottenere un incarico per l’insegnamento di zoologia e anatomia comparata all’ateneo di Siena e di vincere in seguito una cattedra per la stessa disciplina a Sassari nel 1907, prima donna a raggiungere tale traguardo da quando si era costituito il Regno d’Italia. Erano gli anni in cui anche in Italia gruppi di suffragette scandalizzavano la società benpensante con le loro richieste, e soprattutto con manifestazioni pubbliche che sembravano provocazioni.
Lontana da questo stile, tanto riservata e schiva quanto determinata, la dottoressa Monti puntava sull’eccellenza dei suoi studi. Dopo la permanenza in Sardegna, si spostava prima a Pavia, quindi a Milano. Le prime brillanti ricerche avevano riguardato il sistema nervoso degli insetti, ma la sua strada era un’altra: l’idrobiologia.  Era un campo nuovo. Favorita da una preparazione vasta (le sue competenze andavano dalla mineralogia alla zoologia, alla fisiologia, all’anatomia, alla chimica) e dall’apertura mentale che era necessaria verso concetti e metodi innovativi, Rina Monti si lanciava nell’impresa con quella tenacia che certo non le faceva difetto. Non si tirava indietro davanti a escursioni impegnative per raggiungere laghi alpini ad alta quota, con una speciale imbarcazione smontabile per solcarne le acque e uno strumento inventato da lei (il Monti net tube) per prelevare i campioni da analizzare in laboratorio. 
Il lavoro, che lei viveva in modo quasi ascetico, e gli spostamenti frequenti non le impedirono una vita privata: ebbe anche il tempo di sposarsi con il geologo Augusto Stella ed allevare due figlie, una delle quali seguì le orme materne.
Morì a Pavia nel 1937.

 

Loretta Junck

 

Fonti: 
Brunella Danesi, Rina Monti Stella, in Rina, Rebecca e le altre. Voci femminili nell'Italia unita, Pisa, Edizioni ETS, 2012, pp. 66-79.
Ariane Dröscher, Monti Stella Cesarina, in Scienza a due voci. Le donne nella scienza italiana dal Settecento al Novecento, dizionario biografico delle "scienziate" italiane dell'Università di Bologna
Rachele Farina (a cura di), Dizionario biografico delle donne lombarde, Milano, Baldini e Castoldi,1995, pp. 755-757, s.v. "Monti Cesarina in Stella".
Livia Pirocchi, Rina Monti. In memoriam, in «Atti della Società italiana di scienze naturali», 1937, vol. 76, pp. 56-68.
S. Ranzi, Ricordo di Rina Monti Stella nel cinquantenario della sua scomparsa, in «Rendiconti dell'Istituto lombardo - Accademia di scienze e lettere», 1987, vol. 121, pp. 174-182.
Teresa Spano e Maria Pia Ercolini, Prime donne: Rina Monti  http://www.sardegnademocratica.it/culture/prime-donne-rina-monti-1.28108