DAL GIARDINO DEI GIUSTI E DELLE GIUSTE IN OGNI SCUOLA AL VIALE DELLE GIUSTE Idee che ispirano altre idee

Nel settembre 2015 veniva lanciato a Catania, dalla sezione locale di Toponomastica femminile, un progetto intitolato “Un giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola”, che riceveva il patrocinio del Comune di Lampedusa e della sezione catanese di Fnism (Federazione Nazionale Insegnanti).
Il progetto, ispirato al Giardino dei Giusti tra le Nazioni, creato nel 1960 presso il Museo Yad Vashem di Gerusalemme, si proponeva di valorizzare il contributo offerto dalle donne per la costruzione di un mondo di pace, equità e giustizia e “promuovere l’idea della condivisione, femminile e maschile, delle battaglie e dell’impegno contro ogni forma di violenza, sopraffazione, discriminazione, guerra”. A questo scopo, si invitavano le scolaresche a individuare e proporre i nomi di una persona Giusta e di piantare un albero, in suo ricordo, nel giardino della scuola.
La bella iniziativa siciliana è piaciuta al gruppo francese “Osez le féminisme”, e dopo essere stata esportata a Parigi, è rimbalzata, modificandosi, nel Nord Italia, e anche nel Centro della Penisola, esempio di collaborazione e di comune sentire in tutto il Paese, e in tutta Europa. Comune sentire che avvicina e unisce, a dispetto dei pregiudizi che tendono invece a disgregare e allontanare.
Ecco come è andata.
Nel settembre del 2015 Toponomastica femminile teneva il suo quarto convegno nazionale, dal titolo Lavoratrici in piazza, presso la Libera Università di Alcatraz, in Umbria (a suo tempo, se n’è data notizia in questa rubrica) e in quell’occasione veniva invitata ai lavori anche l’Associazione parigina che mandava due sue rappresentanti; queste, in seguito a una visita a Catania, accoglievano poi il progetto “Un giardino dei Giusti e delle Giuste ”.  
Non solo, ma nel numeroso gruppo delle insegnanti lodigiane presenti al Convegno umbro nasceva il proposito di condurre le loro classi, per uno stage di alternanza scuola- lavoro, proprio ad Alcatraz, luogo che si era dimostrato così adatto alla comunicazione. L’idea poi si concretizzava in una riuscitissima esperienza con la III A del Liceo di Scienze umane “Maffeo Vegio” di Lodi, in collaborazione con Toponomastica femminile. Momento forte e centrale di questa esperienza era la costruzione del progetto “Viale delle Giuste”.
Lo scorso 26 aprile, il progetto è stato presentato da una delegazione della stessa classe a Roma, presso l’Università Roma 3, nell’ambito del  concorso “Sulle vie della parità” di Tf e Fnism, e poi messo a punto in un bando di concorso indetto da Toponomastica femminile e dalla Libera Università di Alcatraz, indirizzato alle scuole di ogni ordine e grado. Ogni scolaresca o gruppo di studenti dovrà individuare cinque nomi di donne non più viventi che possano essere considerate Giuste “sia per le loro attività volte alla salvezza di singole persone oggetto di persecuzione e di discriminazione, sia per la loro lotta e denuncia dei soprusi e delle ingiustizie, in difesa di un ideale superiore di dignità e umanità”. I nomi dovranno essere corredati da un testo che illustri l’opera della persona scelta e i motivi per cui viene ritenuta degna del titolo di Giusta. Tra i nomi proposti se ne selezioneranno quaranta e in onore di queste quaranta donne saranno erette altrettante sculture commemorative che, nella tenuta di Alcatraz, costeggeranno il Viale delle Giuste.
Ecco come le idee sbocciano e diventano progetti che, nell’incontro con altri fermenti, producono altre idee e altri progetti. Ma c’è bisogno dell’incontro di persone, di pensieri, di volontà. Di buone volontà.