Didattica-Puglia

PUGLIA - Relazione lavoro su Teodolinda Casamassima -

classe IIIF con la prof. Virginia Mariani, IC “Manzoni”- Mottola (TA)

20161120 150510Il concorso “Sulle vie della parità” alla sua prima edizione, ci ha fatto riscoprire il nostro territorio, la sua toponomastica prettamente maschile (meno di 10 strade su 500 sono intitolate a donne!) e, grazie al confronto con lo studioso locale Domenico Rotolo, ci ha fatto conoscere alcune figure femminili dell'Ottocento e del Novecento.

Dopo il lavoro in gruppo conclusosi con la presentazione accorata alla classe della candidata scelta e seguente votazione democratica,  è stata scelta  la dottoressa Teodolinda Casamassima, prima consigliera comunale nel 1946 e filantropa, in quanto chiese di poter utilizzare la sua casa come ambulatorio per aiutare gli indigenti e soprattutto le donne incinte, e la pineta detta "spallone", il cui nome è prettamente geografico (spalla della collina), poiché donna e pineta rappresentano la vita. Anzi, sono la vita!

La pineta, non senza polemiche, è stata intitolata ufficialmente il 20 novembre 2016, durante l’iniziativa di piantumazione di alberelli per ogni nato/a “Nasce un ... albero!”; la delibera della Giunta era del 3 dicembre 2015, la richiesta protocollata del luglio 2014).

- Relazione lavoro su Renata Fonte

classe IE con la prof. Virginia Mariani, IC “Manzoni”- Mottola (TA)

imageSiamo al secondo anno del Concorso “Sulle vie della parità” e casualmente mi imbatto in una sorta  di “catene di Sant’Antonio” che capita di trovare su facebook che l’ho conosciuta: bella, serena e pure un po’ spavalda con quel grande fiore tra i capelli.

Donna eclettica e, oltre che moglie e mamma che cura con amore la famiglia e le sue due figlie, era insegnante, pittrice, scrittrice, politica  con una particolare attenzione per il territorio, l’ambiente, la legalità. Sarà la prima Consigliera e Assessora per il PRI a Nardò (LE). Quando è stata ammazzata dalla mafia ero lo stesso mese di 33 anni prima, quando era nata. Era il primo omicidio nel Salento.

Ne parlo alla mia classe, una prima, con la quale abbiamo già iniziato, attraverso un approfondimento proposto dal testo di Geografia, a esplorare  la nostra Mottola ricercando immagini, cartoline vecchie e nuove, scattando foto e inventando le didascalie per presentarla al meglio. E per conoscerla meglio. E così scopriamo che a Mottola c’era un castello e che, nascoste sotto alcune abitazioni e sotto al parcheggio realizzato sullo spiazzo di una scuola elementare crollata, ci sono i resti delle mura megalitiche greche. Troviamo poi, una piccola carta geografica sulla quale manca l’indicazione di dove sia Mottola, ma c’è Nardò, e prima ancora scopriamo, attraverso un documento dei primi del XX secolo (una pagella del nonno di uno studente), che Mottola era in provincia di Lecce.

Successivamente contatto il presidio locale di Libera e gliene parlo: loro sono entusiasti/e e mi propongono di incontrare una delle due figlie o gli autori della grafic novel su Renata Fonte. Prima di questo probabile incontro, le/gli studenti di IE realizzano per ricordare e raccontare Renata Fonte meravigliosi disegni, mesostici, poesie, e cercano strade, vicoli, piazzole … senza un nome.

L’attenzione si concentra su un triangolino di verde al di sotto del cosiddetto “stradone”, quasi all’inizio di G. Matteotti (!), con gradini aiuole e muretti rivestiti in pietra, con due panchine e un lampione e … con una cabina del gas. E’ proprio lei, questa piccola macchia di verde in mezzo a tanto cemento, che può rappresentare Renata Fonte col suo esempio di vita in mezzo al grigio della corruzione; è proprio questa piccola ma preziosa ‘fonte’ di ossigeno che può farci ricordare l’importanza dell’esistenza che si rinnova (Renata = nata di nuovo); è proprio questo angolo da proteggere, anche in quanto simbolo della precarietà per la presenza di quella cabina (può infiammarsi? Può esplodere?), che vogliamo ricordi con il suo nome i valori che Renata Fonte, insieme alle altre vittime della mafia, rappresenta: trasparenza, diritti, legalità, coraggio, libertà, consapevolezza, dignità, sicurezza, responsabilità, determinazione, integrità.

Quella piazzetta, però, nonostante la richiesta all’Amministrazione verrà dedicata a un medico mottolese; a Renata subito dopo verrà intitolata, con delibera della Giunta del 6 agosto 2015, una piazzetta vicina alla nostra scuola: stiamo ancora attendendo l’inaugurazione ufficiale … (maggio 2017).

 

PUGLIA - Relazione lavoro su Wangari Muta Mathaai

classe IIIF con le proff. Beatrice Campanella, Maria Grazia Caragnano, Virginia Mariani, IC “Manzoni”- Mottola (TA)

WangariStillDopo aver lavorato sulle donne locali, mottolesi e poi pugliesi, per la terza edizione del concorso quest’anno è sembrato necessario ampliare lo sguardo verso altre realtà geografiche; inoltre la donna scelta si è distinta per il suo impegno per l’ambiente e i diritti umani, cosa che da sempre ci sta a cuore: nel 2004, infatti, è diventata la prima donna africana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la Pace per «il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace».

La classe ha partecipato condividendo il risultato di un compito di realtà, cioè un compito autentico atto a valorizzare e valutare le competenze degli studenti e delle studenti, dal titolo “Meglio al verde … attrezzato” che  ha previsto l’elaborazione e la realizzazione di progetti riguardanti la riqualificazione di un’area urbana con spazio verde attrezzato e con intitolazione a una donna; i progetti sono poi diventati sei differenti plastici realizzati soprattutto con materiali di recupero … siamo ecologici/che fino alla fine!