Izabela Textorisovà
Federica Nicolosi



Giulia Canetto

 

Quella di Izabela Textorisová è una storia le cui caratteristiche principali sono la perseveranza e la voglia di imparare anche quando ci sono tanti ostacoli. Parliamo di una donna che ha dato e continua a dare un grande esempio di coraggio, con la sua ostinazione nel rompere gli stereotipi che ai tempi limitavano la sua libertà. Izabela è stata la prima botanica slovacca, una donna piena di risorse che è stata in grado di scoprire i segreti della natura, nonostante la sua professione ne fosse ben lontana.

La sua storia inizia il 16 marzo 1866. Nata in una famiglia di avvocati a Ratková, un comune della Slovacchia facente parte del distretto di Revúca, Izabela manifesta fin da piccola un grande interesse per la natura. Sebbene la voglia di imparare fosse tanta, i suoi rapporti con la scuola si chiudono abbastanza presto, nel 1877. Ciò nonostante, la giovane continua gli studi da autodidatta, dando notevole esempio della sua tenacia. Voleva diventare un'insegnante, ma suo padre aveva altri piani per lei e per questo l'ha indotta a fare la postina. Nel 1886 supera un esame a Revúca per lavorare presso il servizio postale di Blatnica, dove passerà il resto della sua vita. Qui non vi è ancora l’elettricità, per cui Izabela è costretta a utilizzare una lampada a cherosene in una stanza dove vive con i genitori e le sorelle, riuscendo comunque a imparare diverse lingue senza perdersi d’animo nonostante i pregiudizi della società contro il lavoro femminile ai suoi tempi. Izabela vive in un'epoca in cui mestieri di tipo scientifico non sono considerati adatti alle donne, infatti era impensabile essere una medica o una botanica. Tuttavia, gli ostacoli non la fermano e così riesce a imparare il latino, il tedesco, il francese, il russo, un po' di italiano, il rumeno, l’ungherese e successivamente, dopo aver pubblicato su alcune riviste ceche, impara anche questa lingua. La necessità di istruirsi così tanto era dovuta pure alla volontà di condividere e commentare le sue scoperte con esperti esteri.

Oltre alle lingue, si dedica intensamente allo studio delle scienze naturali, motivo principale per cui la conosciamo oggi, come piante, minerali e speleologia. La sua passione per la natura è sostenuta da Václav Vraný, un insegnante di scuola elementare che le fa apprendere le basi della botanica, persuadendo Izabela a creare un erbario. Il naturalista slovacco Andrej Kmeť la conduce invece a uno studio più approfondito della botanica, incoraggiandola a raccogliere e identificare non solo piante, ma anche muschi e licheni. Nel suo lavoro usa solo una lente d'ingrandimento e alcune opere botaniche ceche, ungheresi e tedesche. Inoltre, si confronta regolarmente con Jozef Ľudovít Holuby, che la aiuta a verificare i suoi disegni sulle piante e a identificare specie particolarmente rare. Il suo nome è inserito definitivamente nella nomenclatura botanica nel 1893, quando scopre un interessante cardo sulla collina di Tlstá, fino ad allora sconosciuto, che in seguito prenderà il suo nome: Carduus textorisianus Marg. Nel 1913 pubblica nella rivista ungherese Flora Data from the County of Turiec un articolo in cui classifica oltre 100 specie di piante fino a quel momento non in elenco nelle zone del Turiec e sulle montagne circostanti di Mala Fatra e Veľká Fatra, come la dafne rosa Daphne Cneorum, il ciclamino di Fatrzan e la stella alpina Leontopodium alpinum. Pubblica altri lavori su diverse riviste professionali ma perlopiù sotto pseudonimo. Inoltre, Izabela si impegna ad avere un ruolo attivo nella vita culturale e civile del suo popolo e fa la conoscenza di numerose/i intellettuali, per lo più scrittori e scrittrici: ha infatti stretti rapporti con Máša Haľamová, una poeta slovacca, autrice di testi puramente femminili. Pubblica anche piccoli articoli letterari su riviste rivolte alle donne come Listy žien (Women's Letters) e Svet dievčat (Girls 'World), raccoglie materiale sui dialetti slovacchi e collabora con rappresentanti dei movimenti femminili slovacchi e cechi. La sua storia si conclude nel 1949, quando si ammala gravemente. Nonostante le cure in ospedale le sue condizioni non migliorano, quindi viene trasferita a Krupina dalla sorella più giovane, dove si spegne il 12 settembre 1949. I suoi resti si trovano adesso al cimitero nazionale di Martin, dimora di molte personalità di spicco della storia slovacca, dove sono state trasferite nel 1981.

La sua ricca collezione di erbari storici composta da circa 5000 articoli, conservata presso il Dipartimento di Botanica all’Università Comenius di Bratislava, è tuttora consultata da studiosi e studiose di botanica. Ѐ necessario aggiungere che molti esemplari di vegetazione identificati da Izabela sono scomparsi e che la loro ultima traccia è presente solo nella sua collezione. Questo è uno dei motivi per cui il suo lavoro è di così alto valore e suscita un interesse costante. Senza Izabela e il suo grande contributo, ad oggi l'immagine della vegetazione del Turiec sarebbe molto più povera.

A una donna tanto importante sono stati dedicati dei tributi per tenerla ancora viva nel presente. In occasione del centesimo anniversario della nascita, le è stata dedicata una targa a Blatnica e successivamente, nel 1987, è stata inaugurata una sala commemorativa. Il 3 maggio 1996, per l’anniversario dell'apertura dell'ufficio postale di Blatnica e della nascita di Izabela, il Ministero dei trasporti, delle poste e delle telecomunicazioni della Repubblica slovacca ha emesso dei francobolli commemorativi con un focus tematico sulle donne importanti. Su uno di essi c'è il suo ritratto, su un altro una rappresentazione della specie del Carduus textorisianus Marg. Uno dei tributi più recenti e originali è un asteroide scoperto il 30 aprile 2000 dall'astronomo slovacco Petr Kušnirák che porta il suo nome. Allora, a fronte di tutto ciò, è davvero possibile considerare conclusa la storia di Izabela?

La risposta può essere solo una: no.

La storia di Izabela non si è affatto conclusa, perché questa preziosa donna continua a vivere grazie al contributo che ha lasciato al mondo della botanica, regalandoci la possibilità di avere a disposizione delle conoscenze che senza di lei non si sarebbero mai diffuse.

 

Traduzione francese
Valentina Simi

L'histoire d'Izabela Textorisová est une histoire dont les principales caractéristiques sont la persévérance et le désir d'apprendre même lorsqu'il y a plein d'obstacles. Il s’agit d'une femme qui a donné et continue de donner un bel exemple de courage, avec son obstination à briser les stéréotypes qui limitaient à l'époque sa liberté. Izabela a été la première botaniste slovaque, une femme débrouillarde qui a su découvrir les secrets de la nature, bien que sa profession en soit éloignée.

Son histoire commence le 16 mars 1866. Issue d'une famille d'avocats à Ratková, commune slovaque du district de Revúca, Izabela manifeste dès son plus jeune âge un grand intérêt pour la nature. Bien que le désir d'apprendre soit grand, ses relations avec l'école se terminent assez tôt, en 1877. Néanmoins, la jeune femme poursuit ses études en autodidacte, donnant un exemple remarquable de sa ténacité. Elle voulait être enseignante, mais son père avait d'autres projets pour elle, et cela l'a amenée à devenir postière. En 1886, elle réussit l’examen à Revúca pour travailler au service postal de Blatnica, où elle passera le reste de sa vie. Il n'y avait toujours pas d'électricité là-bas, alors Izabela était obligée d'utiliser une lampe à pétrole dans une pièce où elle vivait avec ses parents et ses sœurs, réussissant quand même à apprendre plusieurs langues, sans se décourager malgré les préjugés de la société contre le travail féminin à son époque. Izabela a vécu à une époque où les professions scientifiques ne sont pas considérées comme adaptées aux femmes, en fait, il était impensable pour une fille de pouvoir devenir médecin ou botaniste. Pourtant, ces obstacles ne l’arrêtent pas, et elle réussit à apprendre le latin, l’allemand, le français, le russe et un peu d’italien, le roumain, le hongrois et, successivement, après avoir publié des articles sur certaines revues tchèques, elle apprend aussi cette langue. Le besoin de tant d'éducation était également dû à la volonté de partager et de commenter ses découvertes avec des experts étrangers.

En plus des langues, elle se consacre intensément à l'étude des sciences naturelles, la raison principale pour laquelle nous la connaissons aujourd'hui, comme les plantes, les minéraux et la spéléologie. Sa passion pour la nature est soutenue par Václav Vraný, un enseignant du primaire qui lui enseigne les bases de la botanique, persuadant Izabela de créer un herbier. Le naturaliste slovaque Andrej Kmeť la conduit, en outre, à une étude plus approfondie de la botanique, l'encourageant à collecter et à identifier non seulement des plantes, mais aussi des mousses et des lichens. Dans son travail, elle n'utilise qu'une loupe et quelques ouvrages botaniques tchèques, hongrois et allemands. De plus, elle discute régulièrement avec Jozef Ľudovít Holuby, qui l'aide à vérifier ses dessins sur les plantes et à identifier des espèces particulièrement rares. Son nom a été définitivement inscrit dans la nomenclature botanique en 1893, lorsqu'elle découvrit un intéressant chardon sur la colline de Tlstá, jusqu'alors inconnu, qui prendra plus tard son nom : Carduus textorisianus Marg. En 1913, elle publie dans la revue hongroise Flora Data from the Country of Turiec un article dans lequel elle classe plus de 100 espèces de plantes non répertoriées jusque-là dans les régions de Turiec et dans les montagnes environnantes de Mala Fatra et Veľká Fatra, comme le daphné rose Daphne Cneorum, le cyclamen de Fatrzan et l’edelweiss Leontopodium alpinum. Elle publie d'autres ouvrages dans diverses revues professionnelles, mais le plus souvent sous un pseudonyme. Par ailleurs, Izabela s'attache à jouer un rôle actif dans la vie culturelle et civile de son peuple et fait la connaissance de nombreux intellectuels, pour la plupart des écrivain.e.s : elle entretient en effet des relations étroites avec Máša Haľamová, une poète slovaque, auteure de textes purement féminins. Elle publie également de petits articles littéraires dans des magazines féminins tels que Listy žien (Lettres des femmes) et Svet dievčat (Le monde des filles), rassemble des documents sur les dialectes slovaques et collabore avec des représentantes des mouvements de femmes slovaques et tchèques. Son histoire se termine en 1949, lorsqu'elle tombe gravement malade. Bien qu'elle soit soignée à l'hôpital, son état ne s'améliore pas, elle est donc transférée à Krupina par sa sœur cadette, où elle meurt le 12 septembre 1949. Ses restes se trouvent maintenant où ils ont été déplacés en 1981 : au cimetière national de Martin, qui abrite de nombreuses personnalités éminentes de l'histoire slovaque.

Sa riche collection d'herbiers historiques composée d'environ 5000 pièces, conservée au Département de botanique de l'Université Comenius de Bratislava, est toujours consultée par les universitaires et les botanistes. Il faut ajouter que de nombreux spécimens de végétation identifiés par Izabela ont disparu et que leur dernière trace n'est présente que dans sa collection. C'est l'une des raisons pour lesquelles son travail est d'une telle valeur et suscite un intérêt constant. Sans Izabela et sa grande contribution, aujourd'hui l'image de la végétation du Turiec serait bien plus pauvre.

Des hommages ont été dédiés à cette femme si importante pour la maintenir en vie dans le présent : à l'occasion du 100e anniversaire de sa naissance, une plaque lui a été dédiée à Blatnica et plus tard, en 1987, une salle commémorative a été inaugurée. Le 3 mai 1996, à l'occasion de l'anniversaire de l'ouverture du bureau de poste de Blatnica et de la naissance d'Izabela, le ministère des Transports, des Postes et des Télécommunications de la République slovaque a émis des timbres commémoratifs thématiques sur les femmes importantes. Sur l'un d'eux se trouve son portrait, sur un autre, une représentation de l'espèce de Carduus textorisianus Marg. L'un des hommages les plus récents et originaux est un astéroïde découvert le 30 avril 2000 par l'astronome slovaque Petr Kušnirák, qui porte son nom. Alors, face à tout cela, est-il vraiment possible de considérer l'histoire d'Izabela comme terminée?

La réponse ne peut être qu'une: non.

L'histoire d'Izabela n'est pas terminée du tout, car cette précieuse femme continue de vivre grâce à la contribution qu'elle a laissée au monde de la botanique, nous donnant l'opportunité de disposer de connaissances qui ne se seraient jamais diffusées sans elle.

 

Traduzione inglese
Chiara Celeste Ryan

Izabela Textorisová’s story is one of perseverance and the desire to learn, even in the face of numerous obstacles. She was a woman who provided and still continues to provide a great example of courage, with her determination to break down the stereotypes that in her day limited her freedom. Notwithstanding the fact that she worked in a completely different field, Izabela, a resourceful woman who was able to discover the secrets of nature, became the first female Slovak botanist.

Her story began on 16 March 1866. Born into a family of lawyers in Ratková, a Slovakian municipality in the district of Revúca, Izabela showed a great interest in nature from an early age. Although she was eager to learn, her formal education ended all too soon, in 1877. Nonetheless, the young girl continued her studies on her own, a remarkable example of her tenacity. She wanted to become a teacher, but her father had other plans for her and persuaded her to become a postmistress. In 1886 she passed an exam in Revúca to work in the Blatnica postal service, where she would work for the rest of her life.Electrical lighting was not yet available and so Izabela studied by the light of a paraffin lamp in a room where she lived together with her parents and sisters. She succeeded in learning several languages notwithstanding the prevalent prejudices held against professional women. Izabela lived at a time when scientific vocations were not considered suitable for women: it was unthinkable that she be a doctor or botanist. However, all this did not prevent her from learning Latin, German, French, Russian, a little Italian, Romanian, Hungarian and later, after publishing in Czech magazines, she also learned that language. The aspiration to educate herself was due in part to the desire to share and comment on her findings with foreign experts.

In addition to languages, she was dedicated to the study of natural sciences, particularly botany, mineralogy and speleology, in which subjects her name is renowned to this day. Izabela was supported in her passion for nature by Václav Vraný, a primary school teacher, who taught her the basics of botany and persuaded her to create a herbarium. The Slovak naturalist Andrej Kmeť, encouraged her to focus on the study botany in greater depth, encouraging her to collect and identify not only plants but also mosses and lichens. Her tools were merely a magnifying glass and a few Czech, Hungarian and German botanical texts. She regularly exchanged views with Jozef Ľudovít Holuby, who assisted with the verification of her botanical drawings and helped with the identification of particularly rare species. Her name became part of botanical nomenclature owing to the discovery she made in 1893 of a hitherto unknown thistle on the hills of Tlstá, which was later named in her honour: Carduus textorisianus Marg. In 1913 she published in a Hungarian journal an article entitled “Flora Data from the County of Turiec”, in which she classified more than 100 previously unlisted plant species from the area of Turiec and the nearby mountains of Mala Fatra and Veľká Fatra, such as the rose daphne Daphne Cneorum L., the Cyclamen fatrense and the edelweiss Leontopodium alpinum Cass. She published other articles in various professional journals, but mostly under a pseudonym. Izabela strove to play an active role in Slovakia’s cultural and civic life and made the acquaintance of numerous intellectuals, mostly writers. She formed a close friendship with Máša Haľamová, a Slovak poet and author of feminist texts. She also published articles in women’s magazines such as Listy žien (Women’s Letters) and Svet dievčat (The World of Girls), collected material on Slovak dialects and collaborated with representatives of the Slovak and Czech women’s movements. Her story ended in 1949 when she became seriously ill. Despite hospital treatment her condition did not improve, and was then taken to Krupina by her younger sister, where she died on 12 September 1949. In 1981 her remains were transferred to the National Cemetery in Martin, the final resting place of many prominent figures in Slovak history.

Her extensive herbarium kept at the Department of Botany at the Comenius University in Bratislava is made up of about 5,000 items, and is still consulted by botany scholars to this day. It is important to note that many of the specimens identified by Izabela have become extinct, her collection being their last known trace. This is one of the reasons why her work is considered so highly and arouses constant interest. Without Izabela and her notable contribution, the knowledge of the vegetation of the Turiec region would be significantly poorer today.

Many tributes have been dedicated to this important woman, to keep her memory alive. A plaque was dedicated to her in Blatnica on the 100th anniversary of her birth, and in 1987 a memorial hall was opened. As part of a European initiative of issuing commemorative stamps focused on important women, on 3 May 1996, for the anniversary of the opening of the post office in Blatnica and of Izabela's birth, the Slovak Ministry of transportation, post and telecommunication printed two postage stamps featuring her portrait, one of which also depicted the species Carduus textorisianus Marg. One of the most recent and original tributes is an asteroid, discovered on 30 April 2000 by Slovakian astronomer Petr Kušnirák, that bears her name. So, in view of all this, can the story of Izabela really be considered over? The answer can only be no. Izabela’s story is not over, because this important woman lives on through her contribution to the world of botany, providing us with knowledge that would never have been available without her.

 

Traduzione spagnola
Anastasia Grasso

La historia de Izabela Textorisová es una historia cuyas características principales son la perseverancia y la voluntad de aprender incluso cuando hay muchos obstáculos. Estamos hablando de una mujer que ha dado y sigue dando un gran ejemplo de valentía, con su obstinación en romper los estereotipos que en aquella época limitaban su libertad. Izabela fue la primera botánica eslovaca, una mujer llena de recursos que fue capaz de descubrir los secretos de la naturaleza, a pesar de que su profesión estuviera muy lejos. 

Su historia comienza el 16 de marzo de 1866. Nacida en el seno de una familia de abogados en Ratková, un municipio de Eslovaquia perteneciente al distrito de Revúca, Izabela mostró un gran interés por la naturaleza desde edad muy temprana . Aunque estaba ansiosa por aprender, su relación con la escuela terminó muy pronto, en 1877. No obstante, la joven continuó sus estudios como autodidacta, dando un ejemplo notable de su tenacidad. Quería ser maestra, pero su padre tenía otros planes para ella y por eso la indujo a trabajar en correos. En 1886 aprobó un examen en Revúca para trabajar en el servicio postal de Blatnica, donde pasaría el resto de su vida. Si bien las ganas de aprender eran grandes, su relación con la escuela terminó muy pronto, en 1877. Sin embargo, la joven continuó sus estudios como autodidacta, dando un ejemplo notable de su tenacidad. Quería ser maestra, pero su padre tenía otros planes para ella y por eso la indujo a convertirse en una cartera. En 1886 aprobó un examen en Revúca para trabajar en el servicio postal de Blatnica, donde pasaría el resto de su vida. Aquí aún no hay electricidad, por lo que Izabela se ve obligada a utilizar una lámpara de queroseno en la habitación donde vive con sus padres y hermanas, sin embargo logra aprender varios idiomas sin desanimarse, a pesar de los prejuicios de la sociedad sobre el trabajo femenino en su época. Izabela vive en una época en la que las profesiones científicas no se consideran adecuadas para las mujeres; era impensable ser médica o botánica. Sin embargo, los obstáculos no la detienen y así consigue aprender latín, alemán, francés, ruso, un poco de italiano, rumano, húngaro y más tarde, tras publicar en algunas revistas checas, también aprende este idioma. La necesidad de instruirse tanto se debió también al deseo de compartir y comentar sus hallazgos con expertos extranjeros.

Además de a los idiomas, se dedica intensamente al estudio de las ciencias naturales, que es la principal razón por la que hoy la conocemos, como las plantas, los minerales y la espeleología. Su pasión por la naturaleza cuenta con el apoyo de Václav Vraný, un maestro de primaria que le enseña los fundamentos de la botánica y persuade a Izabela para que cree un herbario. En cambio, el naturalista eslovaco Andrej Kmeť la lleva a un estudio más profundo de la botánica, animándola a recoger e identificar no sólo plantas, sino también musgos y líquenes. En su trabajo sólo utiliza una lupa y algunas obras botánicas checas, húngaras y alemanas. También consulta regularmente a Jozef Ľudovít Holuby, que le ayuda a verificar sus dibujos de plantas y a identificar especies especialmente raras. Su nombre se incluyó definitivamente en la nomenclatura botánica en 1893, cuando descubrió en el cerro de Tlstá un interesante cardo, hasta entonces desconocido, que luego tomó su nombre: Carduus textorisianus Marg. En 1913, publicó un artículo en la revista húngara Flora Data from the County of Turiec en el que clasificaba más de 100 especies de plantas hasta entonces no catalogadas en las zonas de Turiec y las montañas circundantes de Mala Fatra y Veľká Fatra, como la dafne rosa Daphne Cneorum, el ciclamen Fatrzan y el edelweiss Leontopodium alpinum. Publica otros trabajos en diversas revistas profesionales, pero principalmente bajo seudónimo. Además, Izabela se esfuerza por desempeñar un papel activo en la vida cultural y cívica de su pueblo y conoce a numerosos intelectuales, sobre todo escritores y escritoras: efectivamente mantiene una estrecha relación con Máša Haľamová, poeta eslovaca y autora de textos puramente femeninos. También publica pequeños artículos literarios en revistas dirigidas a las mujeres, como Listy žien (Cartas femeninas) y Svet dievčat (Mundo de las chicas), recopila material sobre los dialectos eslovacos y colabora con representantes de los movimientos femeninos eslovacos y checos. Su historia termina en 1949, cuando se enferma gravemente. A pesar del tratamiento en el hospital, su estado no mejora, por lo que su hermana menor la traslada a Krupina , donde muer el 12 de septiembre de 1949. Sus restos se encuentran ahora en el Cementerio Nacional de Martin, hogar de muchas figuras prominentes de la historia eslovaca, donde fueron trasladados en 1981.

Su rica colección de herbarios históricos, compuesta por unos 5.000 ejemplares, que se conserva en el Departamento de Botánica de la Universidad Comenius de Bratislava, sigue siendo consultada por los estudiosos y estudiosas de la botánica. Hay que añadir que muchos de los ejemplares de vegetación identificados por Izabela han desaparecido y su último rastro sólo está presente en su colección. Esta es una de las razones por las que su obra tiene tanto valor y despierta un interés constante. Sin Izabela y su gran contribución, la imagen de la vegetación de Turiec sería hoy mucho más pobre.

Se han hecho homenajes a esta mujer tan importante para mantenerla viva en el presente. En el centenario de su nacimiento, se le dedicó una placa en Blatnica, y más tarde, en 1987, se abrió una sala conmemorativa. El 3 de mayo de 1996, en el aniversario de la apertura de la oficina de correos de Blatnica y del nacimiento de Izabela, el Ministerio de Transportes, Correos y Telecomunicaciones de la República Eslovaca emitió sellos conmemorativos con una temática centrada en mujeres importantes. Uno de los sellos lleva su retrato, otro una representación de la especie Carduus textorisianus Marg. Uno de los homenajes más recientes y originales es un asteroide descubierto el 30 de abril de 2000 por el astrónomo eslovaco Petr Kušnirák que lleva su nombre. Entonces, a la vista de todo esto, ¿se puede considerar que la historia de Izabela ha terminado realmente?

La respuesta sólo puede ser una: no.

La historia de Izabela no ha terminado en absoluto, porque esta valiosa mujer sigue viva gracias a su contribución en el mundo de la botánica, proporcionándonos conocimientos que nunca se habrían divulgado sin ella.