GERTY THERESA RADNIZ CORI

La prima donna a vincere il Nobel per la medicina

Praga 15.8.1896 – Glendale (Usa) 26.10.1957

 

A Gerty Theresa Radnitz Cori sono dedicati un pezzettino di Luna e di Venere, i “Crateri di Cori”.

 

In segno di riconoscenza per aver messo a disposizione dell’umanità

il suo tempo,

la sua scintilla di genialità scientifica

e il suo amore per la conoscenza.

 

Prima donna al mondo, nel 1947 Gerty vinse il Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina avendo scoperto, in collaborazione con il marito Carl Cori, anch’egli medico, che esiste un rapporto strettissimo tra muscoli e fegato che collaborano in un ciclo, detto appunto “Ciclo di Cori”, per la riconversione dell’acido lattico in glucosio.

A sedici anni Gerty desiderava diventare medica. La famiglia la sostenne in tal senso, anche se viveva in un periodo difficile della storia, ancor più difficile per le donne, che le procurò molte delusioni ma non spense mai il suo desiderio di conoscenza.

Era nata a Praga nel 1896 da una famiglia ebrea. La madre, Martha, era una donna di grande cultura, amica di Franz Kafka. Il padre era un chimico ingegnoso che studiò un metodo efficace per raffinare lo zucchero: questa intuizione gli permise di diventare il proprietario di una grande fabbrica di zucchero.

A diciotto anni Gerty superò la prova di ammissione al corso di laurea in Medicina. Studiava con una passione travolgente e, durante gli studi, conobbe Carl, uomo brillante e ironico, che sarebbe diventato suo compagno di vita nonché di studi e di ricerca.

Una volta conseguita la laurea, Gerty e Carl si sposarono e si trasferirono in Austria, a Vienna.

La vita si fece molto difficile quando, subito dopo la Prima guerra mondiale, per la mancanza di viveri Gerty si ammalò di xeroftalmia, malattia che colpisce gli occhi dovuta alla carenza di vitamina A. Inoltre il diffondersi di un sempre più aggressivo sentimento antisemita spinse i coniugi a emigrare negli Stati Uniti, dove avrebbero lavorato come ricercatori.

La vita in America non fu facile poiché molte università rifiutavano di concedere spazi lavorativi a Gerty, mentre accoglievano Carl. Durante un colloquio le venne detto che il suo essere “non- americana” e la stretta collaborazione con il marito avrebbero«compromesso la carriera di Carl». Anche se scoraggiati, Gerty e Carl non si separarono mai e continuarono a cooperare e a confrontare i loro studi.

Le ricerche di Gerty e Carl dimostrarono che, se sottoposti a uno sforzo eccessivo, i muscoli demoliscono glucosio per produrre energia, ma nel farlo, vista la scarsa affluenza di ossigeno al tessuto, producono una sostanza, l’acido lattico, causa dell’irrigidimento doloroso del muscolo stesso. Attraverso il circolo sanguigno, però, l’organismo fa confluire l’acido lattico, prodotto dal muscolo, al fegato che a sua volta è in grado di riconvertirlo in glucosio. Nel 1929 Gerty e Carl proposero la teoria del “Ciclo di Cori” che, quasi venti anni più tardi, avrebbe valso loro il Premio Nobel. Da quel momento in poi ricevettero numerosi riconoscimenti e premi.
Insieme continuarono il lavoro in laboratorio scoprendo l’esistenza di un enzima detto “di Cori”.

Gerty entrò a far parte, con nomina del Presidente Truman, della National Science Foundation.

Nel 2004 le sue ricerche sul metabolismo degli zuccheri sono state riconosciute dall’American Chemical Society come una “pietra miliare nella Storia Nazionale della Chimica”.

Oggi esistono sulla Luna e su Venere due crateri, chiamati “Crateri di Cori” in suo onore. È anche possibile leggere il nome di Carl e Gerty Cori in una delle stelle della St. Louis Walk of Fame. Nell’aprile del 2008 gli Stati Uniti onorarono la scienziata emettendo un francobollo.
La storia e il nome di Gerty riecheggiano tra la Terra, le stelle e la Luna.

 

Costanza Marianna Franzì

Fonti:
http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/1947/cori-gt-bio.html
http://www.famousscientists.org/gerty-theresa-cori/
http://www.treccani.it/enciclopedia/cori-carl-ferdinand-e-gerty-theresa-nata-radnitz/