Alva Reimer Myrdal

(Uppsala, 1902– 1986)

Ad Eskilstuna, in Svezia, c’è una strada intitolata ad Alva Myrdal. In Francia un viale porta il suo nome a Trappes. In Germania sono a lei intitolate una via a Gottinga ed una a Lemgo. In Spagna troviamo una via a Rubì ed un viale a Getafe.
Una scuola è a lei intitolata in Messico.

Una vita per il disarmo
di Saveria Rito

Alva Reimer nacque ad Uppsala il 31 gennaio 1902 e, dopo essersi laureata all'Università di Stoccolma, sposò a ventidue anni Gunnar Myrdal, a sua volta Premio Nobel per l'Economia nel 1974. Insieme viaggiarono a lungo in Europa e negli Stati Uniti per osservare da vicino diversi problemi socio-economici e furono autori del libro-manifesto, pietra miliare del sistema politico svedese, "Kris befolkningsfrågan" (La crisi nella questione demografica), pubblicato nel 1934, col quale proponevano di istituire una commissione d'inchiesta demografica e avviare nuove politiche di welfare, soprattutto a sostegno della maternità, per incrementare le nascite in una Svezia preoccupata dal crollo della popolazione. Per tale ragione vennero richiesti case, assegni familiari, sussidi statali e istruzione gratuita a sostegno delle famiglie. Della commissione, inaugurata l'anno successivo, fecero parte gli stessi coniugi Alva e Gunnar Myrdal insieme a psicologi, economisti e accademici, quasi tutti sostenitori di teorie eugenetiche positive, che portarono alla legalizzazione dell'aborto, alla liberalizzazione dei contraccettivi e ad ampi programmi di sterilizzazione per "utilità sociale".
Qualche anno più tardi, nel 1956, Alva si occupò in modo specifico del doppio ruolo della donna, a casa e a lavoro, in un'opera a quattro mani con Viola Klein, con ampie riflessioni sulle fasi della vita della donna, sui mutamenti della famiglia e dei modelli sociali e suggerendo proposte concrete per favorire il lavoro femminile.
Alva entrò in politica come esponente del Partito Socialdemocratico svedese con un programma incentrato proprio sul welfare, ma dimostrò sin da subito anche uno spiccato interesse per le questioni internazionali che la portò, a partire dai primi anni Quaranta, ad occuparsi dei programmi di ricostruzione postbellica presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Tra il 1950 e il 1955 fu presidente della sezione scientifica UNESCO e, nel 1962, ricoprì l'incarico di delegata del suo paese alla Conferenza di Ginevra per il disarmo, che mantenne fino al 1973. Proprio in quel contesto giocò un ruolo determinante proponendo, in collaborazione con altre nazioni, la necessità che fossero le due superpotenze, Stati Uniti ed ex Unione Sovietica, a dare per prime segnali tangibili di politiche di disarmo. Dopo la fine della sua esperienza al tavolo dei negoziati, nel 1976, scrisse  The game of disarmament : how the United States and Russia run the arms race, sottolineando come non ci fossero stati reali passi avanti nelle limitazioni agli armamenti soprattutto per opposizione delle superpotenze.
Fu anche membro del Parlamento e del Governo svedese, ambasciatrice in India per il suo paese ed ebbe parte attiva nell'apertura dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI).
Per il suo importante contributo alla politica di disarmo, nel 1982, Alva Myrdal fu insignita del Premio Nobel per la Pace con il diplomatico messicano Alfonso Garcia Robles, riconoscimento preceduto dal German Peace Prize (vinto con suo marito nel 1970), dall'Albert Einstein Peace Prize del 1980 e dal Jawaharlal Nehru Award for International Understanding dell'anno successivo.
Un riconoscimento arrivato ad ottant'anni dopo una vita dedicata alla politica, alla diplomazia internazionale, alla lotta per il disarmo.
Morì nel 1986 ad Uppsala.

Fonti
Stefan Bollmann, Le donne che pensano sono pericolose, Edizioni Piemme, 2014
Thomas Etzemüller, Alva and Gunnar Myrdal : social engineering in the modern world, Lanham, Lexington Book, 2014
Luca Dotti, L'utopia genetica del welfare state svedese (1934-1975), Soveria Mannelli, Rubbettino, 2004
Alva Myrdal-Viola Klein, Women's two roles. Home and Work, London, Routledge & Kegan Paul, 1956

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