Rinascita, il tuo nome è donna

rinascita 2Pubblicato in "z3xmi. Milano informata e attiva", 9 aprile 2014
di Nadia Boaretto 
 

A Milano, Rinascita non è un sostantivo astratto, è un luogo fisico saldamente costruito sulla memoria della Resistenza. Sabato 5 aprile era un giorno dedicato ai martiri del Giambellino, morti giovanissimi, e ad Alba Dell'Acqua, partigiana.

"Per difendere la libertà", cosi  hanno raccontato i primini della scuola media in un lavoro collettivo di recitazione e presentations di materiale grafico. Il Convitto Rinascita è nato allo scopo di offrire la possibilità di istruirsi ai reduci che avevano la fortuna di tornare vivi dalla guerra “lassù in montagna” e agli orfani dei combattenti. Molti loro compagni erano caduti con il moschetto in mano, oppure a seguito delle torture dei nazifascisti. Una lapide sotto il profumato glicine del cortile e una mostra fotografica all'interno ne danno testimonianza.

Come sempre avviene a scuola, l'atmosfera era carica di energia, anche perché c'era un'ospite d'onore, la figlia di Alba Dell'Acqua, attiva nella Resistenza milanese dal settembre 1943 ed entrata l'anno successivo nella divisione Garibaldi in Valsesia e in Valdossola. 

Sposata con cerimonia partigiana a Pino Rossi (nome di battaglia Neri), dopo la liberazione Alba partecipò all'avvio del Convitto della Rinascita Amleto Livi, intitolato a colui che si era arruolato a 14 anni nella Resistenza con il nome di battaglia Matteotti ed era morto sedicenne in una imboscata.

C'è un che di reverenziale nel ripercorrere le storie di queste vite spezzate ancor prima di sbocciare. E se ciò avviene sotto l'egida dell'ANPI e dell'Istituto Pedagogico della Resistenza, il cuore si gonfia, mentre il coro scandisce gli intermezzi sulle note di Bella Ciao, Fischia il Vento, Dalle Belle Città, I Fratelli Cervi...

I ragazzi ne sono consapevoli e mantengono una condotta irreprensibile in questa emozionante cerimonia lunga più di due ore.

La classe 1a E sotto la guida della professoressa Simonetta Muzio e dei suoi colleghi Cecilia Cosulich e Fabrizio Crescenti ha illustrato il progetto con cui partecipa al concorso SULLE VIE DELLA PARITÀ, indetto da Toponomastica Femminile. 

L'idea corre parallela all'iniziativa della figlia di Alba Dell'Acqua, la dottoressa Livia Nicoletta Rossi, che conta sulla sensibilità del Comune di Milano perché si dedichi alla madre lo spiazzo attiguo al centro congressi della Provincia e al liceo scientifico Leonardo, che la ebbe tra i suoi docenti. I primi passi sono già stati fatti ed è tutto pronto, anche il bozzetto di una fontana che i giovani studenti hanno ideato con il titolo: “Fontana Dell'acqua, Da Cui Zampillano Numeri” (i numeri di Alba, insegnante di matematica). 

La segnaletica prevista tutto intorno recita:“Diritto di precedenza all’uguaglianza”; “Divieto di sosta all’ignoranza”; “Libero accesso alla conoscenza”; “Attenzione! Pericolo di violenza”. La figlia di Alba conserverà con cura il disegno, in attesa di trasformarlo in una scultura, non appena Milano deciderà di regalare a se stessa e all’intera cittadinanza lo slargo Alba Dell'Acqua Rossi, a completare il già avvenuto inserimento nel Famedio il 2 novembre 2012.