Roma - III Municipio

 
TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: 896
INTITOLATE A UOMINI: 368
INTITOLATE A DONNE: 57
   

 
 
Sante, beate, martiri:

  1. Largo Santa Felicita
  2. Via Santa Colomba

Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.):

  1. Via Regina dei Gigli
  2. Via Santa Maria della Speranza

Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli:

  1. Largo Annunciata Cocchetti
  2. Piazza Madre Maria Teresa Spinelli
  3. Via Bartolomea Capitanio
  4. Via Maria Elena Bettini

Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli:


Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...):

  1. Via Ada Negri
  2. Via Clelia Bertini Attilj
  3. Via Ida Baccini
  4. Via Elisabetta Barrett
  5. Via Gaspara Stampa
  6. Via Grazia Deledda
  7. Via Maria Barbara Tosatti
  8. Via Sibilla Aleramo
  9. Via Veronica Gambara
  10. Via Luce d'Eramo
  11. Giardino Paolina Gervasi Mantovani

Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...):

  1. Via Eva Mameli

Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...):

  1. Largo Cloe Elmo
  2. Largo Fausta Labia
  3. Largo Lyda Borelli
  4. Largo Rina Morelli
  5. Largo Sorelle Gramatica
  6. Piazza Giulietta Masina
  7. Piazza Marianna Benti Bulgarelli
  8. Via Amalia Bettini
  9. Via Dina Galli
  10. Via Dolores Palumbo
  11. Via Elsa de’ Giorgi
  12. Via Erminia Frezzolini
  13. Via Evi Maltagliati
  14. Via Gianna Pederzini
  15. Via Ines Alfani Tellini
  16. Via Lea Padovani
  17. Via Lia Zoppelli
  18. Via Maria Melato
  19. Via Pupella Maggio
  20. Via Rina De Liguoro
  21. Via Rosetta Pampanini
  22. Via Rosina Anselmi
  23. Via Sorelle Tetrazzini
  24. Via Sylva Koscina
  25. Via Teresa Boetti Valvassura
  26. Via Tina De Lorenzo
  27. Via Tina Pica
  28. Via Wanda Capodaglio
  29. Via Wanda Osiris
  30. Viale Ave Ninchi
  31. Viale Lina Cavalieri
  32. Viale Titina De Filippo
  33. Viale Sora Lella
  34. Via Valeria Moriconi
  35. Via Delia Scala
  36. Via Alida Valli
  37. Via Elvira Notari

Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...):


Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...):


Lavoratrici / imprenditrici / artigiane:


Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari:


Atlete e sportive:


Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...):


  Aggiornamento a cura di Barbara Belotti (novembre 2023)

Toponomastica femminile a Roma - III Municipio

di Barbara Belotti


Il III municipio (ex IV) di Roma, con oltre 200.000 abitanti, è collocato a nord del centro cittadino. Formato da 13 zone urbanistiche, mantiene in una parte dei suoi territori più periferici (la Riserva Naturale della Marcigliana), le caratteristiche di quella Campagna Romana che, tra Settecento e Ottocento, ha ispirato tanti pittori europei giunti a Roma per il Grand Tour. La fisionomia del IV Municipio comincia a svilupparsi negli anni Venti quando, su progetto dell’architetto Gustavo Giovannoni, venne costruita la Città Giardino-Aniene ispirata al modello della garden-city dei paesi nordeuropei, Inghilterra soprattutto. L’intero municipio si è caratterizzato, e si caratterizza ancora, per un notevole “dinamismo” edilizio che costantemente trasforma il panorama delle aree periferiche.
Molte strade nel municipio hanno toponimi che ricordano valli, monti, passi alpini ed appenninici, isole, città e paesi d’Italia. Man mano che i quartieri crescevano e si sviluppavano, sono state dedicate strade e piazze anche a scrittori e poeti, critici e letterati, attori e registi, cantanti di musica lirica e pop in un “tripudio” di genere maschile che può essere sintetizzato in poche cifre: su un totale di 856 toponimi, 346 ricordano figure maschili (40.4 % del totale) mentre solo 50 nomi (quasi il 6%) si riferiscono a figure femminili, in un rapporto fra loro che equivale al 14,45%.
Queste possono essere raccolte in tre categorie: attrici o personagge del mondo dello spettacolo e della cultura: cantanti liriche, scrittrici e poetesse. Vanno poi aggiunti pochi odonimi riferiti a figure di sante e di religiose che in parte riprendono la tradizione toponomastica consolidata da secoli e in parte confermano come, pur nell’avvicendarsi dei decenni e delle tendenze socio-economiche, le figure in odore di santità siano rassicuranti e confermino il carattere misogino della società.
Per rendere merito alle poche donne ricordate nel III Municipio, provo a parlare di loro precisando che per alcune è stata veramente un’ardua impresa riuscire a rintracciare anche solo brandelli di notizie biografiche o tracce di attività. Al tempo stesso mi sono resa conto di quante omissioni sono state fatte, di quante figure femminili non sono state ricordate.
Cominciamo con il gruppo delle scrittrici e delle poetesse.
Sono in tutto nove “disperse” in una vasta area dedicata al mondo della letteratura e della critica letteraria di tutti i tempi. La prima, in ordine alfabetico, è Sibilla Aleramo, celebre scrittrice e celebre donna la cui fama mi consente di sorvolare verso figure più ignote. Seguono alla lettera B Ida Baccini, Elisabetta Barret Browing e Clelia Bertini Attilj. La prima è stata, oltre che insegnante, una scrittrice di libri per l’infanzia interessata a promuovere la stampa periodica per i ragazzi e le ragazze. Il suo primo libro venne pubblicato nel 1875 in forma anonima e solo successivamente, a seguito del notevole successo del testo, le ristampe portarono il suo nome. Elisabetta Barret Browing è stata una poetessa inglese, amante e conoscitrice fin dall’adolescenza della cultura e della letteratura classica. Visse a lungo a Firenze, fu vicina alle idee e alle istanze del Risorgimento che descrisse, soprattutto gli anni del 1848-49, in un suo libro. La ricerca su Clelia Bertini Attilj ha richiesto molta pazienza e ha dato scarsi risultati. Digitando il suo nome su Google vengono fuori quasi unicamente riferimenti alla strada a lei dedicata e alle attività commerciali che qui si svolgono. Rari accenni informano che fu una scrittrice romana, vissuta tra la seconda metà del XIX secolo e gli anni Dieci del Novecento. Insegnante alla Scuola Normale E. Fonseca Pimentel di Napoli, diresse le riviste Vita Nuova e Galatea e sembra fosse una famosa improvvisatrice di poesia estemporanea.
Alla lettera D posto d’onore (ed anche unico) a Grazia Deledda vincitrice del premio Nobel nel 1926.
Segue Veronica Gambara, poetessa rinascimentale, che ebbe il privilegio di ricevere un'ottima educazione umanistica comprendente lo studio della filosofia, della teologia, del greco e del latino. Fu attenta e partecipe alla vita culturale e politica del suo tempo ottenendo il giusto riconoscimento dai contemporanei. Dopo la lettera G nulla fino alla lettera N. La strada è dedicata ad Ada Negri, poetessa e scrittrice, prima ed unica donna ad essere ammessa (nel 1940) all’Accademia d’Italia, dopo aver vinto alcuni anni prima il premio Mussolini ed essere stata consacrata a tutti gli effetti intellettuale di regime.
Di nuovo un altro grande salto fino alla S dove si incontra Gaspara Stampa, poetessa cinquecentesca la cui fama letteraria si intreccia a doppio filo con le notizie tramandate sui suoi amori e le sue passioni private. Le sue poesie costituiscono una delle raccolte liriche più interessanti del XVI secolo, originali rispetto alle complesse elaborazioni tecnico-formali del discorso poetico cinquecentesco, con forme quasi discorsive vicine ad una confessione autobiografica. L’ultima letterata ricordata nel IV Municipio è Maria Barbara Tosatti, vissuta tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Pur avendo trovato che in vita raggiunse una buona fama, di lei rimangono deboli tracce sia biografiche che letterarie e una piccola nota critica in cui è indicata come Leopardi in gonnella.
Altre strade del III Municipio, soprattutto nell’area del quartiere della Serpentara e dintorni, sono dedicate a cantanti e a donne del teatro e del cinema. Cominciamo dalla musica e da alcune sue protagoniste. La prima è Ines Alfani Tellini che ha avuto due carriere distinte. Affermatasi nella prima metà del Novecento come soprano (negli anni Trenta fu la prima cantante lirica ad esibirsi a Mosca e Leningrado), dopo la seconda guerra mondiale scelse la carriera di regista teatrale di opere da camera e opere liriche. Marianna Benti Bulgarelli, cui è stata intitolata una piazza, è stata una importante soprano del XVIII secolo, nata a Roma e per questo soprannominata la Romanina. Scopritrice del talento di Metastasio, lo appoggiò e lo consigliò nelle fasi iniziali della carriera. Lina Cavalieri è sicuramente il nome più popolare: a lei, la donna più bella del mondo è stato dedicato un viale. La sua voce seducente e il talento scenico le aprirono la strada dei più famosi teatri d’Italia e del mondo consacrandola una vera diva degli anni a cavallo fra Ottocento e Novecento e schiudendole anche le porte del cinema. Largo Cloe Elmo ricorda invece una delle più apprezzate voci liriche del XX secolo, diretta da illustri direttori in molti prestigiosi teatri del mondo. Dopo il ritiro dalle scene si dedicò all’insegnamento e dal 1954 insegnò al Conservatorio di Ankara. Via Erminia Frezzolini ricorda una soprano di grande talento vissuta nel XIX secolo, mentre la memoria di Fausta Labia, cantante lirica attiva fra Ottocento e Novecento, è affidata a un largo in questo municipio e a una via nel XIV. Ben più famosa all’epoca fu la sorella Maria, anche lei soprano alla quale però –curioso destino– non è stata intitolata alcuna strada. Via Rosetta Pampanini ricorda una delle più grandi interpreti pucciniane degli anni Trenta, cui si aprirono i palcoscenici di tutto il mondo. Un’altra strada è intitolata a Gianna Pederzini, celebre mezzosoprano la cui fama indiscussa attraversò molti decenni del Novecento e che, al ritiro dalla fortunata carriera, insegnò nell’Accademia di Santa Cecilia di Roma. Curiosamente l’ultima via dedicata alle protagoniste della musica lirica è dedicata alle sorelle Tetrazzini. Si chiamavano Luisa ed Eva e sono state entrambi soprano. Luisa ebbe una fortunata carriera interpretando il repertorio lirico leggero, mentre Eva si affermò in quello drammatico. Peccato non aver “osato” dedicare a ciascuna di loro uno spazio pubblico.
Il terzo gruppo toponomastico "omogeneo” è quello degli attori e delle attrici, dei registi e delle registe.
Rosina Anselmi, la prima in ordine alfabetico, ha iniziato a recitare fin da bambina e per i primi decenni del Novecento si è dedicata al teatro partecipando a tournèe in Italia e all’estero (nei primi anni del secolo si recò nel Nord America recitando in spettacoli per le comunità italo-americane). Negli anni trenta debuttò nel cinema sonoro e alla radio EIAR; in seguito partecipò a programmi anche per la televisione. Via Amelia Bettini ricorda una famosa attrice del XIX secolo. Apprezzata protagonista di molte stagioni teatrali, spaziava tra repertori drammatici e leggeri, ebbe l’ammirazione profonda di Stendhal e di Belli. Dopo il matrimonio si ritirò, nel pieno del successo, dalla scena teatrale e morì a Roma alla fine del secolo pressoché dimenticata. Poche notizie sono reperibili per ricostruire la fisionomia di Teresa Boetti, attrice di teatro drammatico, vissuta a cavallo fra Ottocento e Novecento, che si dedicò anche al cinema muto. Largo Lyda Borelli ricorda una vera diva dei primi anni del XX secolo. La sua forte espressività gestuale e la presenza scenica furono sempre apprezzate dal pubblico e dalla critica anche quando dal palcoscenico teatrale passò ai ruoli cinematografici. La sua fu una carriera trionfale e intensa, ma breve: nel 1918, nel pieno del successo, lasciò la sua attività dopo aver sposato Vittorio Cini, aristocratico e ricco finanziere italiano. Wanda Capodaglio, cui è intitolata una strada, proveniva da una celebra famiglia di attori e iniziò la carriera giovanissima, prima nel teatro e poi nel cinema affiancando a questi impegni ruoli di protagonista della prosa radiofonica EIAR. Ha anche partecipato, con l’avvento della televisione, a diversi sceneggiati della RAI, quelle “mitiche” riduzioni in bianco e nero per il piccolo schermo che hanno introdotto molte e molti di noi ai classici della letteratura nazionale e internazionale. Sotto la lettera D troviamo più di un nome. Per la prima, Titina De Filippo, le righe a disposizione non bastano. È stata una delle più grandi attrici del teatro napoletano del Novecento, figlia di Eduardo Scarpetta e sorella degli altrettanto famosi Eduardo e Peppino De Filippo. Si è dedicata sia al teatro che al cinema; con il fratello Eduardo ha fondato la Compagnia di Eduardo portando al trionfo opere come Napoli milionaria, Filumena Marturano, scritta appositamente per lei, Questi fantasmi. A causa dei gravi problemi di salute che la affliggevano,abbandonò negli anni ’50 le scene, dedicandosi alla pittura e al cinema sia come attrice che come sceneggiatrice e dialoghista. Via Elsa De Giorgi ricorda una donna che fu conosciuta soprattutto come attrice di teatro e di cinema, ma che fu anche scrittrice, scenografa, regista. Negli anni Trenta girò molti film in costume, ma le sue idee antifasciste la portarono a preferire il teatro al cinema di regime. Una via è dedicata a Lina De Liguoro, il cui vero nome era Elena Caterina Catardi. Dopo aver studiato pianoforte e aver cominciato una brillante carriera come concertista, passò negli anni Venti al cinema dimostrando una grande incisività nei ruoli interpretati che, insieme alla notevole bellezza, le aprì la via di Hollywood. Non riuscì però ad imporsi nel cinema statunitense e preferì quindi tornare alla carriera di pianista e al successo nel campo della musica. Infine Tina De Lorenzo: fu un’attrice teatrale che, per la notevole bellezza, i modi da gran signora e le raffinate doti di artista, su soprannominata in Italia l’Angelicata. Svolse anche numerose tournée all’estero ottenendo grandi successi che, in Argentina, le valsero il soprannome di L’Encantadora. Alle sorelle Gramatica si è scelto (non si capisce perché) di dedicare una sola via: Irma, Emma e Anna furono tutte e tre attrici di successo sia di teatro che di cinema. Irma, forse il nome più noto al grande pubblico, fu prima attrice e direttrice di compagnie intitolate al suo nome, con le quali interpretò molti ruoli drammatici. Nella sua compagnia mosse i primi passi Maria Melato, alla quale è dedicata un’altra strada, attrice dalla brillante carriera teatrale, cinematografica e radiofonica. La sua esperienza sul palcoscenico, particolarmente ricca negli anni Venti, la vide impegnata non solo nella recitazione ma anche nella cura di ogni aspetto del “fare teatro”, dalla regia all’adattamento testi, dalla formazione degli attori e delle attrici all’ideazione dei costumi. Via Rina Morelli è dedicata ad una celebre protagonista del mondo teatrale italiano, impegnata con successo anche alla radio e alla televisione e che, come doppiatrice, prestò la sua voce duttile ed espressiva a numerose attrici straniere. Carriere teatrali, cinematografiche e televisive di successo ebbero anche Evi Maltagliati, Lia Zoppelli, Pupella Maggio e Tina Pica, queste ultime interpreti del teatro napoletano nella Compagnia di Eduardo e poi bravissime attrici cinematografiche che hanno saputo dar vita a ruoli anche brillanti e comici. La lunga carrellata fra le (poche) vie dedicate alle attrici italiane si chiude con due nomi celebri: Sylva Koscina e Giulietta Masina. Di recente istituzione (luglio 2012) sono i viali intitolati a Ave Ninchi e alla Sora Lella (Elena Fabrizi). Molto differenti fra loro sia per atteggiamenti che per ruoli e impegni professionali, sono ora accumunate dall’essere ricordate in periferia, lontane dal centro della città dove gli spazi pubblici sono dedicati ai loro colleghi maschi con cui condividevano, in passato, successo e popolarità. Il percorso nel IV Municipio si conclude con 6 strade estranee ai gruppi toponomastici omogenei fino ad ora riletti in ottica di genere. Via Maria Elena Bettini ricorda una religiosa romana, vissuta nel XIX secolo e proclamata beata nel 1994, che fondò l’istituzione delle Figlie della Divina Provvidenza, congregazione di maestre dedite all’insegnamento delle fanciulle povere che svolgevano un compito ardito in un periodo in cui l’istruzione era privilegio maschile e delle classi elevate. Via Bartolomea Capitanio è stata una religiosa lombarda, beatificata nel 1950, fondatrice della congregazione delle Suore di Maria Bambina.
Nella parte più periferica del Municipio i nomi delle strade mantengono la vecchia topografia e le antiche denominazioni che la tradizione e l’uso hanno consolidato. Si tratta di Via di Santa Colomba, Via di Santa Maria della Speranza e Via di Santa Felicita.
Nella Riserva naturale della Marcigliana, infine, esiste un Casale di Belladonna. In questa zona, tra la via Salaria e la Nomentana sulla sponda destra del fiume Allia, ora fosso di santa Colomba, si trovava l’antico centro di Crustumerium, antica città latina in posizione strategica a controllo dell’antico percorso tra Etruria e Campania. La storia del centro urbano si lega alle origini di Roma e alla sua espansione. Crustumerium fu, in alterne vicende, alleata e nemica di Roma e alcune sue donne furono vittime del ratto perpetrato contro le Sabine. Il sito dove si trova il casale di Belladonna è ricordato fin dalle cronache dell’Ottocento per la presenza di un Castel delle Donne o Casale delle Donne. Si asseriva che le donne romane si fossero rifugiate qui a piangere dopo la battaglia di Allia fra Roma e i Galli invasori, i quali sconfissero duramente i soldati romani.

Per chiudere il discorso sul III municipio, delle dieci aree verdi (tra giardini e parchi) una sola è dedicata a una donna: Paolina Gervasi Mantovani (1907-1999) poetessa e scrittrice calabrese.
Infine su 60 istituti di istruzione pubblica, 27 sono intitolate a figure maschili, 4 a donne. Nell'ordine abbiamo: Anna Frank, Anna Magnani, Maria Stern, Caterina Usai.