“Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola” : verso l’8 marzo

“Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola” : verso l’8  marzo

Gli alberi del  “Giardino delle  Giuste e dei Giusti “ dell’I.I.S ”Vaccarini” sono stati piantati. Così, anche la scuola pilota  del progetto di Toponomastica femminile e Fnism conduce a compimento il suo impegno.

Quattro piccoli melograni ed un carrubbo donati dal Servizio della Forestale di Catania, così esili che è difficile immaginare gli alberi adulti e forti che diventeranno, sono stati piantati in memoria di quattro donne e di un uomo che hanno fatto il bene del mondo: Elena Fava, Pia Nalli, Anna Nicolosi Grasso, Rita Atria, Pippo Fava.

E’ l’ultimo atto di  un lavoro di ricerca,   emozionante perché diverso e straordinario, cominciato sei mesi fa, in classe, negli archivi, attraverso racconti di chi ha conosciuto donne di valore che il mondo non ricorda o ricorda poco.    È stato soprattutto esplorato un mondo in cui le donne non conoscono  riconoscenza, riconoscimento e memoria.

Che la ricerca fosse rivolta sia alla storia  maschile che alla storia  femminile ha reso il percorso ricco e vario, più   aperto alla riflessione sulle differenze e sulla discriminazione.  Ragazze e ragazzi   mi dicevano che “scovare” donne è un’impresa. Di uomini grandi  da ricordare invece ce n’erano tanti sui libri , nei documenti e nella memoria collettiva.   

Poi abbiamo scelto gli alberi. E li abbiamo piantati insieme -studenti, insegnanti, donne dell’associazionismo-  con una  manifestazione  straordinaria poiché atipica:  abbiamo scavato le buche nella terra, in luoghi selezionati perché accogliessero le nostre piantine; abbiamo parlato insieme di battaglie civili e di impegno, nel nostro nascente Giardino, attorno all’aiuola che ha accolto le nostre piantine.

Donne e uomini di tre generazioni:  Grazia Giurato, madre delle battaglie femministe a Catania, Fiorella Granà e le  donne della Fildis, la prima associazione di donne lavoratrici diplomate in Italia, insegnanti battagliere che attraverso la via della toponomastica femminile conducono poderosi percorsi di educazione alla parità, ragazze  e ragazzi  appassionati,   che hanno condiviso l’impegno alla pari.

Ultimo momento: abbiamo apposto le targhe. Colorate, vive: raccontano, con le parole delle  e degli studenti, le ragioni delle loro scelte. Accanto al nome di Rita Atria, Testimone di Giustizia,  leggiamo ” Il coraggio della denuncia”; accanto al  nome di Anna Nicolosi Grasso, Maestra e Politica, “Il coraggio dell’impegno civile e politico”; accanto al nome di Pia Nalli, Matematica,  ”il coraggio della Conoscenza”, accanto a quello di Elena Fava, Promotrice di legalità , “il  Coraggio dell’impegno e della coerenza”.  

Sono emozionate Flora, Giulia, Lorena, mette appongono le targhe. Emozionate e  fiere.

“Mi sono anche  divertita tanto” mi dice Rossella con il viso arrossato dal caldo sole marzolino. 

“ Ci sono tanti altri nomi di Giuste e Giusti da ricordare. Quando si ricomincia?” chiede Samuele mentre, insieme ad Antonio, Stefano e Debora, ripone  zappe, forbici, secchi, guanti da giardiniere.

Non finisce qui: l’8 marzo incontreremo tutte le scuole che hanno aderito al progetto “Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola”,  e sono tante e non solo siciliane. Ciascuna  racconterà  il lavoro svolto in memoria di Donne e Uomini che insieme hanno fatto migliore il mondo.

E con le scuole, ci saranno le associazioni UDI, Fildis, Legambiente, Osez le fémminisme. Con il patrocinio dei Comuni di Catania e Lampedusa. Così -  nel confronto, nella conoscenza, nella ricerca- crescono cittadine e cittadini  pari che piantano i semi di un mondo diverso.