Le vie delle donne che vorremmo

 

Alma Sabatini

Alma SabatiniFemminista, studiosa e critica del linguaggio, insegnante e anglista raffinata, le lotte femministe la videro in prima fila dal divorzio all’aborto, alla violenza contro le donne sempre col suo sorriso che contagiava tutte. La sua profonda cultura, il suo amore per la libertà, la sua speciale caparbietà nell’affrontare le situazioni più delicate, andando con ironia alla radice dei problemi, hanno fatto di lei una figura di grande spessore e sicuro riferimento culturale e politico per le donne.

Lei, nata col Partito Radicale, ne uscì con analisi lucida, seppur dolorosa, preferendo la lotta femminista e fondando nel 1970 il Movimento di Liberazione della Donna (MLD), denunciando in tal modo le strettoie che un partito, comunque, creava per la rivoluzione delle donne.

Nel 1973 aderì al Movimento Femminista Separatista Romano di Via Pompeo Magno.

La lotta politica, dunque, non fu per lei solo rivendicazione di diritti, ma volo verso la liberazione “con la coscienza che non esiste liberazione individuale al di fuori di quella di tutte le altre donne”.

Nel 1985 divenne membra della Commissione Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri lavorando, con geniale intuizione, all’analisi della falsa neutralità nell’uso del linguaggio denunciandone, per prima, il sessismo. Nel 1987, la Presidenza del Consiglio pubblicò le sue ricerche: “Il sessismo nella lingua italiana” e “Raccomandazioni per un uso non sessista nella lingua italiana”. Il vivace dibattito che ne seguì è di grande attualità ancora oggi.

Morì il 12 aprile 1988 in un incidente automobilistico insieme al marito Robert Braun.

di Edda Billi


Jeanne-Désirée Véret Gay

Jeanne-Désirée Véret GaySi firma “Désirée Véret, proletaria“ ed è una giovane donna arguta e anticonformista: nata a Parigi nel 1810 da una modesta famiglia di operai, è una donna-simbolo dell’emancipazione femminile nell’Europa d’inizio Ottocento.

Désirée inizia a lavorare come cucitrice poco più che adolescente e, quando scopre la dura realtà di emarginazione riservata alle sue contemporanee, è invasa da un’incontenibile ribellione: entra nel movimento sansimonista e milita attivamente tra le sue fila, battendosi contro le ingiustizie e le disparità che caratterizzano la società del suo tempo. Nel 1832, con l’amica Marie-Reine Guindorf, fonda La Femme Libre, il primo giornale femminista di ogni tempo: scrive nel primo numero che “le donne, fino a ora, sono state schiave sottomesse o schiave in rivolta: ma mai libere”. Apprezza il pensiero di Charles Fourier e quello di Robert Owen, conosciuto in Inghilterra; sposa Jules Gay, owenista e sostenitore dell'uguaglianza sociale e della libertà sessuale. Durante i moti rivoluzionari del ’48 fonda la Mutua Associazione delle donne e un nuovo giornale, L'Opinion des Femmes; ottiene dall’Assemblea costituente un finanziamento di 12.000 franchi per fondare un'associazione di operaie tessili. Emigrata in Belgio, aderisce alla I Internazionale Socialista e nel 1866 è eletta presidente della Sezione femminile.

Energica e indomita, Désirée sopravvive al marito e ai due figli, e muore a Bruxelles, quasi cieca, all’età di 81 anni.

di Anna Altobelli


Simonetta Massaroni

Simonetta MassaroniNasce a Roma il 23 giugno 1946, si laurea in pedagogia e in giurisprudenza. La passione per la giustizia applicata ai diritti della persona la vedrà sempre in prima linea nel difendere i diritti delle donne.

Nel 1981 è lei a rendere possibile legalmente la prima convivenza omosessuale trasformando una coppia di fatto in una coppia di diritto in base a una vecchia legge che permette di certificare le convivenze more uxorio.

Nel 1989 fonda, con altre avvocate, il CODI (Coordinamento Operatrici Diritto Informazione, che collabora con altre associazioni di donne, per il quale svolge attività di consulenza gratuita e assistenza legale alle donne in difficoltà o vittime di violenza.

Simonetta interviene nei processi per stupro, violenza, molestie a sostegno della costituzione di parte civile delle associazioni di fatto, quale strumento per l’emersione, nel processo, degli interessi diffusi e collettivi delle donne. Questo diventerà il nodo centrale della sua attività di elaborazione.

Con l’associazione Differenza Donna, per il centro antiviolenza, organizza un Servizio legale con competenze specifiche nelle materie del diritto di famiglia, minorile e penale che ottiene risultati apprezzabili dal punto di vista tecnico-giuridico e culturale, riconosciuti dalla Magistratura del Tribunale di Roma. Contro le molestie e discriminazioni sul posto di lavoro, a partire dal 1999, presterà la sua opera di consulente per vari Comitati PO nazionali e locali.

Il 3 aprile 2002 muore a Roma per tumore.

di Irene Giacobbe e Carola Carlotti