Sicilia

Relazione sui lavori della commissione pari opportunità istituita all’I.C. “G.Caruano” di Vittoria (RG) e coordinata dalla docente Rosa Perupato.

Ogni anno, la commissione affronta tematiche particolari e realizza attività, spesso sottoforma di autoformazione ed aggiornamento. Una delle tematiche affrontate in questi due ultimi anni  (2015/16, 2016/17) è stata quella riguardante la Toponomastica femminile., di cui Rosa Perupato si è fatta portavoce,  essendo referente per la provincia di Ragusa ed avendo fatto partecipare i propri alunni ai concorsi proposti anche a livello nazionale.  È stato realizzato uno strumento didattico per coinvolgere alunni ed alunne, in modo ludico ed accattivante, ma soprattutto, per sensibilizzare docenti dell’istituto  alla tematica, ancora per lo più sconosciuta. Sono state fatte escursioni per le strade della città e della frazione balneare, alla ricerca di targhe femminili, da fotografare per poi poter realizzare il gioco del Memory Street sulla toponomastica. Il gioco è stato presentato al collegio docenti di fine anno. Per l’anno prox (2017/18) ci si avvierà verso una nuova avventura creativa…Il gioco dell’oca sulle Pari Opportunità.

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2015: tre incontri siciliani sotto la stella di Toponomastica femminile.

Il giorno 16 gennaio mattina si è svolto a Catania nell'aula magna dell'I.I.S. "G. B. Vaccarini" il Seminario di studi "Didattica delle differenze e Toponomastica Femminile: metodi ed esperienze". Tra le relatrici la prof.ssa Maria Pia Ercolini, fondatrice Gruppo Toponomastica Femminile, la prof.ssa Graziella Priulla, docente Università di Catania, e la prof.ssa Pina Arena, referente progetto Didattica di Toponomastica Femminile.L'incontro ha avuto il patrocinio Fnism con esonero ministeriale dagli obbighi di lavoro. 

Il giorno 16 gennaio pomeriggio si è svolta presso lo Stabilimento di Monaco di Misterbianco la presentazione del libro "Camicette Bianche" di Ester Rizzo. Tra le relatrici la prof.ssa Marinella Fiume, Referente Distretto Sicilia Commissione Arte e Cultura,  la prof.ssa Maria Pia Ercolini, fondatrice Gruppo Toponomastica Femminile, la prof.ssa Pina Arena, referente Area Didattica. L'incontro è stato coordinato da Lella Grazia Condorelli.

Il giorno 17 gennaio si è svolto nell'aula consiliare di Rometta il Convegno sulla Toponomastica Femminile "Via delle pari opportunità". Tra le relatrici la prof.ssa Maria Pia Ercolini, fondatrice Gruppo Toponomastica Femminile, la prof.ssa Giuseppina Seidita, past President Fidapa Italia, la dott.ssa Lucia Chisari Santoro, responsabile Commissione Nazionale Fidapa Politiche Sociali e Pari Opportunità, e la dott.ssa Maria Andaloro, ideatrice di "Posto Occupato".

Appuntamento a Polignano a Mare il giorno 8 marzo pomeriggio (orario e luogo da definire) in occasione della presentazione del libro "Camicette Bianche". Ester Rizzo racconterà del lavoro svolto dal Gruppo Toponomastica Femminile.

 L’anno 2015 in Sicilia è iniziato sotto la buona stella di Toponomastica femminile: dal 16 al 18 gennaio 2015, tre gli appuntamenti toponomastici siciliani, da Catania a Misterbianco a Rometta: Toponomastica Femminile viaggia con le donne e gli uomini della Fnism, della Fidapa, della scuola, delle amministrazioni locali, della società civile delle città dell’isola.

Tante voci si incontrano, raccontano esperienze diverse ma tutte rivolte verso lo stesso obiettivo, quello di una Democrazia paritaria, in cui a donne e uomini siano riconosciuti pari spazi.

Maria Pia Ercolini è venuta da Roma per partecipare alle tre giornate. Parla dell’invisibilità femminile nella lingua, nei linguaggi simbolici e nella toponomastica e tocca note forti in ciascuno degli incontri: a Catania, a scuola, presso l’IIS ”Vaccarini”, con docenti e dirigenti giunti da ogni parte della Sicilia - da Catania, Ragusa, Agrigento, Palermo e Messina- ma anche da altre regioni, incoraggiati dal sostegno della Fnism che ha ottenuto dal Miur l’esonero dagli impegni di servizio.

A Misterbianco e a Rometta la battaglia per la toponomastica femminile sposa la presentazione dell’opera di Ester Rizzo, “Camicette bianche”, dedicata alla tragedia del rogo della Triangle a New York in cui morirono 121 donne , di cui 38 italiane, quasi tutte meridionali.

Ciascuno degli incontri ha una sua chiara specificità: la didattica della differenza segna il primo incontro e vede gli interventi di Graziella Priulla e Pina Arena, dedicati all’educazione e all’ “evidenza invisibile” della discriminazione di genere per le giovani generazioni le quali ereditano conquiste non vissute e non sofferte, che rischiano di perdersi anziché costituire il terreno per ulteriori passi verso una reale democrazia paritaria.

Cambia lo scenario a Misterbianco. Qui, nella Sala Riunioni dello Stabilimento Monaco, Lella Condorelli e Dina Palmeri, referenti delle sezioni Misterbianco, Motta Sant'Anastasia, Fiumefreddo della Fidapa, aprono i lavori. Lella, dopo aver presentato la mostra “Donne Nobel”, della quale è anche curatrice ed ideatrice, conduce il giro degli interventi : quello di Ester Rizzo che racconta con la semplicità delle grandi donne il suo percorso per le vite e le strade delle donne della Triangle; quello della scrittrice Marinella Fiume, lettrice coinvolgente di “Camicette bianche”; quello di Pina Arena che riflette sulla lettura in chiave di didattica di genere e toponomastica dell’opera poliedrica di Ester; quello della dirigente scolastica Caterina Lo Faro che s’impegna ad integrare la proposta di Toponomastica femminile nei percorsi didattici del suo Istituto, il “Leonardo da Vinci” di Misterbianco. L’incontro ha una preziosa sorpresa: le parole delle relatrici sono cadenzate da canti di emigrazione, antichi e moderni, sapientemente selezionati da Lella e intonati dalle ragazze dell’Istituto. Voci cristalline e visi emozionati di fanciulle che indossano, in omaggio all’opera di Ester, camicette candide di pizzo bianco, emozionano profondamente il pubblico!

Ultima giornata a Rometta: ancora una volta le donne della Fidapa introducono i lavori e tessono i fili di un discorso di parità che a Rometta viene coronato con la costituzione di una commissione toponomastica tutta femminile, presieduta da Rosalba Rantuccio; partecipa il Sindaco Nicola Merlino, uomo sapiente, attento alla coesione sociale e allo sviluppo che, sa bene, passano anche attraverso Toponomastica femminile. Madrina della serata Maria Andaloro, luminosa combattente che medita, dopo Posto Occupato, altre battaglie e nuove strade per le battaglie di parità: ci sarà un’Associazione che si chiamerà Agathae, per le donne che subiscono violenza, ci sarà una biblioteca dedicata ai ragazzi e alle ragazze, naturalmente da intitolare ad una donna. E con quale più bella notizia potevano chiudersi i tre appuntamenti dedicati alla memoria femminile e al contributo delle donne per un mondo migliore!

 


 

2014 - “Sulle strade di lei” - IIS ”Vaccarini” – Catania 


13.09.14 CATANIA || I. I. S. S. "G. B. Vaccarini": "Vie di parità" 

Ho fatto un viaggio che mi ha portato a un punto, mi ha fatto scoprire la storia di una persona bella che non conoscevo perché era stata fin ad allora un fantasma invisibile e meritava di tornare ad essere donna vivente…, mi ha insegnato a guardare in un altro modo. Ma la cosa più bella è che non è finito: continua“. (Andrea, 14 anni, membro del gruppo di lavoro di “Sulle strade di lei”)
Il video-documentario “Sulle strade di lei” racconta un viaggio di consapevolezza civica e di identità di genere attraverso le vie della città e può essere utilizzato quale micro-guida per la costruzione di un itinerario, descrittivo, narrativo o multimediale, per il recupero della memoria femminile, contro la discriminazione della cultura patriarcale.
Il viaggio viene proposto come ricerca condivisa per giungere pian piano a un’azione civica, come naturale conquista di un percorso vissuto. Attraversando la città, si pongono domande, si ascoltano voci, si raccolgono fili di conoscenza e scoperta che vengono legati insieme, per giungere infine a destinazione: è un viaggio che non si chiude, come dice Andrea, ma si riapre alla luce della consapevolezza acquisita, “…intitoliamo una strada a una giovane donna, Andreana Sardo, che ha salvato la Biblioteca e con essa la nostra memoria, il nostro passato, il nostro presente… Intitoliamo altre strade anche ad altre a donne, alle tante donne ancora invisibili che hanno contribuito al nostro presente. A quali donne? ”.
Il video, realizzato nell’ambito di un progetto contro la dispersione scolastica, dà evidenza alla centralità e al protagonismo delle e degli studenti. E’, infatti, il frutto di un lavoro nel quale le docenti hanno svolto il ruolo di facilitatrici e il gruppo si auto-regolato, attribuendosi ruoli differenti che dessero valore a talenti differenti (chi scrive, chi parla, si riprende, chi cura suoni, montaggio, fotografia). Il prodotto finale è stato, così, pensato e costruito da 15 quattordicenni ai quali è stato posto un problema difficile poiché in sé astratto (la discriminazione di genere e l’invisibilità femminile) attraverso domande concrete che rimandano a luoghi concreti e a conteggi statistici (“puoi dirmi il nome di una strada intitolata a una donna? Quante strade sono dedicate a donne nella tua città? Perché sono così poche’ le donne cui sono intitolate strade? Perché le donne non hanno memoria e riconoscimento del loro contributo che continua nella nostra vita presente?”.) Le stesse domande poste alle e ai discenti sono state poi da loro poste alle/ai passanti nel loro viaggio in città. La città diventa così luogo di scoperta, di conoscenza e di riflessione sul sé e sull’altro\a.
Il video propone, inoltre, un METODO di indagine e di ricerca condivisa, che attraversa le seguenti fasi:
* Osservare la città, le strade, le intitolazioni
* Interrogarsi sulle presenze e sulle assenze osservate nelle intitolazioni femminili nel territorio e rispetto alle statistiche generali
* Porre domande ad altri e ad altre interlocutrici, per sollevare il problema, per individuare i punti di vista differenti, per cercare risposte
* Ascoltare diverse e differenti voci e a tutte dare valore
* Proporre “nuove strade” che recuperino il vuoto osservato
Il video può essere anche utilizzato per riflettere insieme sui tanti “ non so”, “non ci avevo pensato”, sugli stereotipi della cultura patriarcale, sulla differenza tra i punti di vista maschili (“le donne non hanno fatto storia”) e quelli femminili (“viviamo in una società un po’ maschilista”) che emergono nelle interviste ai\alle passanti.
Può essere, inoltre, interessante chiedere a studenti, di età differenti, cui si propone la visione di “Sulle strade di lei”, di interpretare lo spot che precede il documentario e lo completa: all’inizio, un gruppo in bianco-nero, di ragazzi e ragazze vede sparire le ragazze; alla fine, le ragazze ricompaiono, il quadro si colora e tutti e tutte e tutti sorridono.
Si può chiedere quale relazione, secondo loro, leghi lo spot\cornice al documentario.
Il momento di arrivo della riflessione porterà a parlare di invisibilità, di cancellazione della presenza delle donne, di dovere e diritto alla restituzione della memoria femminile.
Se questo accadrà, l’esperienza didattico-formativa centrata sul video “Sulle strade di lei” potrà considerarsi riuscita.

 


2013 - Il libro delle scuole Toponomastica femminile e tre strade a Catania

Scegliere il taglio da dare al  nostro libriccino  è stato difficile: abbiamo visto e rivisto le proposte  pervenute e infine abbiamo scelto di ascoltare soprattutto  le ragioni delle scelte, dando  spazio alle storie delle donne più menzionate e  a qualcuna, menzionata solo una volta, ma poco nota o segnalata con motivazioni che ci sono sembrate significative.

fotoIICon la pubblicazione del libro “Tre strade per tre donne a Catania”  raccolta di storie di donne  meritevoli di intitolazioni toponomastiche, giunge a conclusione il progetto di Toponomastica femminile-Scuole-Comune di Catania partito un anno fa con l’omonimo Concorso per le scuole catanesi  .  Ora il libriccino- curato dalla referente di Toponomastica femminile per la sezione didattica e fortemente voluto da Carmancita Santagati, assessora alle Po al Comune di Catania-   propone  le biografie di 50 delle 120 donne  proposte da 400 studenti catanesi   degli  istituti tecnici e dei   licei cittadini, del centro e della periferia, che hanno aderito all’iniziativa. Prime fra tutte le biografie di   Rita Atria, Francesca Morvillo, Indira Gandhi, “donne che hanno contribuito, in modi diversi, a rendere migliore e più giusto questo Paese e questo mondo” alle quali il sindaco Stancanelli si è impegnato ad intitolare tre strade in città. Seguono le altre storie:  di  cantanti di ogni tempo, attrici, poetesse, artiste, politiche, giovani donne contro-la-mafia, insegnanti, partigiane, matematiche, sportive, scienziate, astronaute- alcune note, altre poco o per nulla famose (la cantante Carmelina Barilli, la partigiana Graziella Giuffrida…), talora inattese (Nilde Iotti), d’ogni tempo (da Ipazia a Goliarda Sapienza.  E alle storie seguono le motivazioni delle candidature.  Colpisce nel racconto come nelle motivazioni il ritorno di parole forti: “rigore”, “coraggio”, “ responsabilità”, “senso morale”. Scrive Anna  motivando la candidatura di Aung Suu Kyi  “sorridendo ha lottato e lotta per la pace, non solo del suo paese ma del mondo di noi tutti”; Michelangelo ha proposto Francesca Morvillo ”perché è stata  una donna  che    non amava  comparire, lavorava con rigore e gentilezza  per il bene delle altre persone”.  E’ un libriccino civico, in cui i giovani incontrano il passato recente e lontano, attraverso storie esemplari, riflettono sulla differenza e sul merito, sull’identità e sulle relazioni. Un libriccino  che dà la parola alle donne   di cui si raccontano le storie e alle e agli studenti che spiegano le ragioni per le quali le hanno scelte. Ci sono sempre ammirazione e rispetto, talora  indignazione e rabbia nelle parole delle  e dei giovani biografi: “…dobbiamo restituirle il merito che gli uomini  le hanno rubato” scrive Elisa, proponendo un’intitolazione a  Rosalind Franklin, defraudata delle sue scoperte.  Qualche volta ci si spinge oltre e la motivazione si traduce in  racconto di sé: “Voglio conoscervi tutte, leggere i vostri nomi, conoscere le vostre storie, abbracciarvi, donne del mio passato, del mio presente, del mio futuro” scrive Costanza scegliendo Olympe de Gouges.  Le parole di Costanza concludono un percorso di conoscenza e insieme ne aprono  un altro, aperto ad altre scoperte e ad altri incontri con persone, uomini e donne, che possano aiutare i nostri giovani e le nostre giovani nell’opera complessa della costruzione consapevole e responsabile di sé e della propria identità. E in questa direzione, Toponomastica femminile, approdata alla didattica, dà loro una mano.

 


2013 - Sala conferenze del Museo Civico Castello Ursino - Presentazione del  libro “Tre strade per tre donne a Catania”

Alla presenza di  100 studenti  delle scuole catanesi di ogni ordine e grado , deii loro docenti, del Sindaco Raffaele Stancanelli, dell’assessore alle pari opportunità Carmencita Santagati, della referente di Toponomastica femminile per la foto 3Sicilia orientale, nella magnifica cornice del Museo Civico  Castello Ursino viene presentato il libro “Tre strade  per tre donne a Catania”  che Pina Arena- curatrice dell’opera- presenta come il frutto di un lavoro condiviso, di un’azione di cittadinanza attiva in cui si è creato un circolo virtuoso di partecipazione democratica: gli studenti, accolgono  la proposta di Toponomastica femminile che chiede intitolazioni di strade alle donne,  osservano la città, denunciano la disparità di genere  anche nella toponomastica, studiano, scrivono e chiedono intitolazioni di strade e piazze a tre donne ; le istituzioni rispondono e sostengono  la proposta in un percorso che, da un Concorso,  porta alle intitolazioni e alla raccolta in un libro  dei lavori che sono stati prodotti.

Oggi, quindi,  il libro viene  presentato: raccoglie  50 delle 120 biografie proposte dalle scuole e le motivazioni delle e degli studenti che hanno candidato donne di ogni tempo, note o per nulla note, che si sono distinte in   campi diversi – dalla politica  alla cultura, dall’imprenditoria all’associazionismo, dalla scienza allo sport. 

Il sindaco Raffaele Stancanelli apre l’incontro dicendo  di aver voluto “fortemente essere a fianco di questa iniziativa, perché pone a contatto con la parte più bella di questa esperienza di primo cittadino: il futuro di Catania, i nostri giovani”. Concorda Carmencita Santagati sottolineando che l’iniziativa “Tre strade per tre donne a Catania  ha dato agli studenti la possibilità di prendere ”coscienza del loro ruolo di uomini e donne  e del rispetto dovuto all’altro nel rispetto delle differenze”.  Anche Grazia Giurato, amica dell’iniziativa, parla di un “percorso di democrazia” che deve essere continuato. La prof.ssa Pina Arena va oltre e  chiede  l’introduzione delle quote rosa nel regolamento toponomastico di Catania, e  la partecipazione di un membro di Toponomastica femminile ai lavori della Commissione. Dà, infine, la parola alle e agli studenti presenti in aula perché raccontino la loro esperienza, alle amiche del mondo della cultura e dell’associazionismo presenti -  alla scrittrice Samanta Giambarresi, ad Adriana Palmieri, presidente dell’associazione dedicata a Stefania Noce- che hanno aderito e sostenuto il lavoro delle scuole.

Nadia chiede infine la parola,  parla a  nome degli studenti  presenti del Liceo e dell’Istituto Tecnico Vaccarini”, capofila dell’iniziativa,  dell’ IC “De Felice”, dell’IC “San Giorgio”, dell’Istituto Sacro Cuore (autori della bella copertina del libro)- e chiede di continuare a lavorare insieme. Un applauso segue le sue parole e conferma che l’azione di cittadinanza attiva intrapresa non si chiude qui.


Novembre 2013 - Concorso di TF e FNISM - Sicilia

Il Concorso “Vie di parità in Sicilia” ha dato al Comune di Palermo i nomi delle sette donne e sette uomini a cui intitolare, con un criterio assolutamente pari, le strade dei quartieri culturali della Zisa, cittadella rinascente della Cultura siciliana. Le schede pervenute sono state valutate da una commissione costituita da rappresentanti di Toponomastica femminile e del Comune di Palermo.

Ecco i nomi delle donne e degli uomini ritenuti meritevoli di memoria dagli e dalle studenti partecipanti al Concorso: Sibilla Aleramo, Tina Madotti, Elvira Sellerio, Goliarda Sapienza, Giuliana Saladino, Rosa Balestreri, Fernanda Pivano, Rosetta scaglione, Antonino De Stefano, Danilo Dolci, Pippo fava, Gesualdo Bufalino. Menzione speciale per Elena Formica e menzione per l’intitolazione virtuale a Marella Ferrera.

 


28 Novembre 2013 - Manifestazione di premiazione del Concorso “Strade di parità in Sicilia”

marella-ferrera

 

Con frasi ferme e decise contro il femminicidio ha inizio la manifestazione di del Concorso regionale di Toponomastica femminile –Fnism “Vie di parità in Sicilia” che ha dato al Comune di Palermo i nomi di sette donne e sette uomini a cui intitolare, con un criterio assolutamente pari, le strade dei quartieri culturali della Zisa: “Violenza sulle donne è non riconoscere i loro meriti”, “Violenza sulle donne è considerare dramma della gelosia l’assassinio di una donna da parte di un uomo che dice di amarla”, “Violenza sulle donne è pretendere in nome del tuo amore che lei cancelli da fb le foto delle persone alle quali ha voluto o vuole bene”. “Contro la violenza sulle donne, bisogna essere insieme, uomini e donne: con l’ascolto, il rispetto, l’attenzione, la cura”. Le hanno scritte loro, i ragazzi dell’IIS”Vaccarini” , ed ora le leggono a voce alta, schierati di fronte ad un pubblico di 200 studenti e studentesse arrivati dalle scuole medie e dai licei catanesi e da fuori provincia. Ci sono anche le donne delle Istituzioni e dell’associazionismo: Carmencita Santagati, ex assessora alle po, Giovanna Crivelli dell’UDI, Grazia Giurato , protagonista delle lotte femminili a Catania già dagli anni sessanta. Tutte parlano della necessità di coesione contro il massacro delle donne che non sembra fermarsi. Ma perché parlare di femminicidio nel giorno della premiazione di Toponomastica femminile?

Perché la matrice della discriminazione è sempre quella: l’invisibilità delle donne, il disconoscimento della loro dignità, del loro valore, del loro diritto ad esserci e a prendere la parola. Dopo le parole forti di Stefano, Fabrizio, Gianluca, Martino, Giovanni , sono le parole delle e dei giovani premiati a continuare il discorso sulla discriminazione di genere e sugli uomini e sulle donne che vorrebbero: e con loro ritorniamo a sperare, perché aprono squarci inattesi sull’immaginario giovanile, su desideri e attese, sui modelli e sull’esempio che chiedono al mondo adulto.

danilo-dolciMichelangelo Zanghì dell’IIS “Vaccarini” conquista il primo premio con la proposta di intitolazione ad un grande maestro, Danilo Dolci, perché dalla sua vita “ arriva ad ogni ragazzo l’ invito a mantenersi integro, coerente, a resistere in nome di quello in cui crede”. E’ un elogio del valore della coerenza e della differenza, misurato ed appassionato insieme, la motivazione di Antonio Russo del Liceo “Cutelli” che propone una intitolazione a Goliarda Sapienza “sontuosamente cittadina del mondo” . Francesco Attanasio, anche lui studente del “Vaccarini”, viene premiato per aver proposto un’intitolazione ad Elvira Sellerio che ha saputo valorizzare, anche attraverso l’impresa, la cultura e la bellezza della parola. Vengono premiate per l’ intitolazione a Sibilla Aleramo, donna “coraggiosa e fuori dal coro” , Federica Lo Voi e le sue compagne dell’IC “De Felice”. C’è anche una coppia-modello che merita l’intitolazione ai Cantieri. La propone Costanza Franzì del “Liceo Principe Umberto” : si tratta di Rosetta Scaglione e Antonino De Stefano che “hanno condiviso l’amore per la bellezza della cultura, riconoscendo ognuno il valore dell’altro”. Una menzione speciale per i bambini e le bambine dell’ IC “Lombardo Radice” di Vittoria che propongono Elena Formica, ricamatrice intelligente, donna intraprendente, artigiana-artista del ricamo nella loro Città. Una menzione speciale, infine, emoziona e sorprende perché, tra le donne antiche e di valore, colloca una donna speciale e di grande valore, del nostro presente , capace di vincere tra le altre battaglie anche quella dei limiti di tutti i regolamenti toponomastici : è la stilista Marella Ferrera, proposta da Costanza Franzì perché ha creato impresa anche valorizzando la tradizione dell’artigianato artistico siciliano, perché ha sfidato il mondo dell’impresa maschile, perché ha avuto il coraggio di restare in Sicilia, perché nelle sue opere ci sono bellezza, creatività, coraggio: “lei mette insieme passato e presente per proiettarci in un futuro di speranza”. Le parole di Costanza scorrono alla presenza, elegante e gentile, di Marella Ferrera e, infine, la Donna-simbolo, commossa, abbraccia la sua giovane paladina che chiede di continuare su questa strada: intitolazioni virtuali alle donne eccellenti, visibili e meno visibili, del presente, che siano punto di riferimento e modello per le ragazze nei percorsi delle loro vite.

 Locandina

Si vedano anche

2012 -  Il Concorso   “Tre strade,  tre  donne  per  Catania“

foto1Siamo partiti nel 2012  con il  concorso per le scuole di  Catania: lo ha avviato il gruppo Toponomastica femminile della  Sicilia orientale, coordinato da Pina Arena , invitando ragazze e ragazzi delle scuole e dell’università a proporre i nomi di tredonne – una di rilevanza locale, una di rilevanza nazionale, una straniera-  alle quali il sindaco del Comune di Catania, Raffaele Stancanelli, si è impegnato  ad intitolare tre strade  in città. L’iniziativa è stata  subito accolta   e sostenuta dalla Presidente del Comitato Pari opportunità del Comune di Catania,  Carmencita  Santagati, che ha riconosciuto l’alto valore civico e formativo dell’iniziativa.

Tutto è partito dall’idea-chiave di Toponomastica femminile: le strade italiane, così come le amministrazioni o i luoghi di potere,  sono quasi esclusivamente maschili. Ora i numeri dei censimenti di genere denunciano “l’evidenza invisibile” della discriminazione di genere anche a Catania:  su 2172 strade, più di 700 sono intitolate ad uomini, 65 a donne. Per colmare questo vuoto, per far riflettere sulle ragioni che lo hanno prodotto e sulla sua forza atavica ed arrogante, per promuovere la cultura della differenza, il Concorso attiva le \i giovani, raggiungendoli nel luogo della formazione e dell’istruzione: la scuola.

Hanno aderito all’iniziativa  più di 400 alunne\i  delle scuole medie, degli istituti tecnici e dei licei cittadini, del centro e della periferia, guidati dai e dalle docenti o in autonomia. Le scuole vincitrici del Concorso – l’IIS “G.B. Vaccarini”,   l’IC “San Giorgio”, le scuole medie “Carducci” e “Cavour”, l’ITC “De Felice-   hanno proposto  i nomi  delle  donne “di valore e di merito” alle quali è stata infine riconosciuta  l’intitolazione di tre strade a Catania.  In un secondo momento sono entrati nel gioco gli alunni dell’Istituto “Sacro Cuore”   con il progetto grafico per la copertina.  Anche giovani iscritti all’università hanno fatto sentire le loro voci consapevoli e, in qualche caso, arrabbiate.

Sono stati proposti, attraverso le biografie corredate da motivazioni delle proposte,  120   nomi di donne - cantanti di ogni tempo, attrici, poetesse, artiste, politiche, giovani donne contro-la-mafia, insegnanti, partigiane, matematiche, sportive, scienziate, astronaute- alcune note, altre poco o per nulla famose (la cantante Carmelina Barilli, la partigiana Graziella Giuffrida…), talora inattese (Nilde Iotti), d’ogni tempo (da Ipazia a Goliarda Sapienza), anche viventi e perciò non candidabili alle intitolazioni toponomastiche. 

Infine sono arrivate le tre intitolazioni  a tre donne che hanno contribuito, in modi diversi, a rendere migliore e più giusto questo Paese e questo mondo: Rita Atria, Francesca Morvillo, Indira Gandhi hanno messo d’accordo tutte le fotoIscuole partecipanti e ottenuto il maggior numero di voti.

Si è andati oltre: Carmencita Santagati ha proposto l’introduzione del criterio delle PO di genere nelle intitolazioni delle vie cittadine. Non solo: il sindaco di Catania ha  chiesto una sintesi dei risultati alla quale attingere per future intitolazioni. Questi i risultati tecnici  sui quali continuare a lavorare, ma quel che più ci fa riflettere e sperare sono le motivazioni con le quali  le\i  giovani hanno motivato le loro proposte.

Per tenere viva questa speranza è nata l’idea di una  raccolta di una parte delle biografie prodotte e delle rispettive motivazioni. L’opera, curata  da Pina Arena, sarà  il frutto di un lavoro di condivisione di tutte le persone -studenti e docenti, operatori ed operatrici dell’aministrazione-  coinvolte nel progetto.