21 aree per 21 donne

Per l’8 marzo Toponomastica femminile ha deciso di richiedere alla Città di Torino 21 intitolazioni in memoria delle Madri della Patria, cioè le 21 donneche nelle storiche elezioni del 2 giugno 1946 furono elette nell’Assemblea Costituente.
Si potrebbe iniziare dalle torinesi, che furono ben tre: Angiola Minella, Rita Montagnana, Teresa Noce.
L’iniziativa è appoggiata da “SeNonOraQuando? Torino”, da Fnism Torino (sezione torinese, intitolata a Frida Malan, della Federazione Nazionale Insegnanti) e da Fnism nazionale.
Anche la Circoscrizione 6, coinvolta nell’iniziativa, si dice interessata a sostenerla: ha delle aree di circolazione ancora senza nome per le quali vorrebbe richiedere intitolazioni alle Costituenti.
Questo il testo della petizione:
 
Al Sindaco di Torino, Piero Fassino
All’Assessora alle Pari Opportunità, Ilda Curti
All’Assessore alla Toponomastica, Stefano Gallo
Alla Commissione Comunale per la Toponomastica
Alla Redazione della Stampa di Torino
All’Associazione delle Giornaliste “Giulia”
 
Oggetto: intitolazione di 21 aree di circolazione alle 21 donne dell’Assemblea Costituente
L’associazione Toponomastica femminile, Fnism (Federazione Nazionale Insegnanti), Fnism Torino, SeNonOraQuando? Torino chiedono l’intitolazione di 21 aree di circolazione cittadine in memoria delle Madri della nostra Repubblica e del loro determinante contributo al riconoscimento di quei principi di parità che hanno costituito la base per la trasformazione della legislazione, ma anche della vita e del modo di pensare delle donne italiane. Le donne elette alla Costituente furono solamente 21, a fronte dei 556 posti nell’assemblea costituente, rappresentando cosi meno del 4% dell’intera Assemblea. Le ventuno elette furono: Maria Agamben Federici, Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter Jervolino, Nadia Gallico Spano, Angela Gotelli, Angela Maria Guidi, Nilde Iotti, Teresa Mattei, Angelina Livia Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana, Maria Nicotra Fiorini, Teresa Noce, Ottavia Penna, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio. Ventuno donne che avevano alle spalle storie d’impegno sociale e politico e alcune anche esperienze da combattenti, di lotta partigiana, di carcere per attività antifascista, di esilio o di deportazione nei campi di concentramento nazisti.
Fra di loro Teresa Noce, esponente della lotta partigiana, reduce dal lager di Ravensbruck; Rita Montagnana Togliatti e Nilde Iotti, per il Partito Comunista; Maria Federici, che si distinse fra le donne della DC per i numerosi interventi a favore della parità nel campo del lavoro e della possibilità di accesso per le donne a tutte le carriere, Maria Cingolani Guidi, esponente del Partito Popolare, Angelina Merlin, socialista e rappresentante del primo antifascismo. Ventuno figure femminili diverse per età, estrazione sociale e bagaglio ideale, ma capaci di effettiva e produttiva trasversalità e decise ad allearsi per scardinare i meccanismi sociali e politici che fino ad allora avevano recluso il femminile nei modelli elaborati per le donne da altri.

Solo cinque di loro, Angela Gotelli (Dc), Maria Federici (Dc), Nilde Iotti (Pci), Angelina Merlin (Psi) e Teresa Noce (Pci) fecero parte della cosiddetta “Commissione dei 75”, cioè del gruppo che si occupò di stendere concretamente il testo poi sottoposto all’Assemblea plenaria. “Le Costituenti – ricorda Annamaria Barbato Ricci in occasione della Conferenza sulle Costituenti, Cagliari 2009 – fecero un lavoro lungimirante, perché guardarono avanti, anticipando con grande lucidità l’evoluzione della società italiana. Esse, non tenendo conto delle convinzioni e dei pregiudizi del tempo, si batterono per far conquistare alla donna una parità di diritti che, in alcuni casi, rimane solo sulla Carta, sia pure Costituzionale, ma che in ogni modo, garantisce e legittima ogni riforma e ogni legge successiva, a partire dall’approvazione della legge Noce sulla maternità nel 1950, per arrivare, nel 1964, all’abolizione del coefficiente Serpieri (in base al quale, posto il valore della giornata lavorativa in agricoltura di un uomo pari a 1, quello della giornata lavorativa della donna risultava pari 0,60. Una donna, cioè, lavorava lo stesso numero di ore dell’uomo per ricevere un compenso che era poco più della metà. Tale regola era stata introdotta con una legge del 1934); all’apertura alla Magistratura, o alla riforma del codice di famiglia del 1975 o alla legge sulla parità nel lavoro del 1977, fino all’ultima importante modifica, apportata all’articolo 51 della Costituzione, che stabilisce il principio delle pari opportunità.”
Chiediamo quindi che vengano ricordate nella toponomastica torinese ventuno figure femminili di fondamentale importanza, nella consapevolezza che “l’esclusione delle donne e del femminile passa anche attraverso la cancellazione dei nomi, delle storie e delle vite” (Monica Lanfranco su “Donne di fatto”) e che bambine e ragazze, oggi, diversamente dai loro coetanei, difficilmente possono incontrare nei loro percorsi quotidiani modelli di donne di spessore culturale con cui identificarsi e sui quali costruire la propria personalità.
Precisiamo che per quattro delle ventuno Costituenti (Filomena Delli Castelli – Nadia Gallico Spano – Teresa Mattei – Maria Nicotra Fiorini) non sono trascorsi i dieci anni dal decesso che occorrono di norma per le intitolazioni, ma che esiste la possibilità di richiedere deroghe al Prefetto, secondo quanto previsto dall’art. 4, ultimo comma, della legge n.1188 del 23.06.1927 e s.m.i., relativamente a persone riconosciute benemerite per l’intera Nazione, come già avvenuto per due dei quattro personaggi sopra citati.
Ricordiamo inoltre che ben tre Costituenti, Angiola Minella, Rita Montagnana, Teresa Noce, sono nate proprio a Torino, che risulta quindi la città da cui è venuto il maggior contributo femminile alla redazione della nostra Carta costituzionale, ma finora non hanno avuto alcun riconoscimento toponomastico nel luogo di nascita, cosa che si è invece verificata per la maggior parte delle altre Costituenti (cfr. allegato A).
Ci sembra giunto il momento di porre rimedio a tale dimenticanza e perciò chiediamo che la Città di Torino si pronunci, in occasione del prossimo 8 Marzo, festa della donna, in merito alla nostra richiesta, e che si impegni a ricordare queste ventuno figure femminili così significative, magari partendo proprio dalle sue tre illustri cittadine.
Augurandoci un vostro pronto interessamento, vi forniamo i nostri recapiti e riferimenti per ogni eventuale comunicazione. Distinti saluti. Loretta Junck, Referente Associazione Toponomastica femminile per il Piemonte Fonti: toponomasticafemminile