Calendaria 2021 - Melina Mercouri

Melina Mercouri

Katerina Kapernarakou


Monica Fabbri

 

Melina Mercouri (1920-1994) era una donna poliedrica e talentuosa, cosmopolita con una forte identità greca. La stampa internazionale l’aveva definita l'Ultima Dea Greca. Attrice, cantante, attivista e politica, è stata la prima, tra le donne, ad essere nominata Ministra della Cultura in Grecia (1981-1989) e “ambasciatrice” del Paese nel mondo. Melina era conosciuta e amata in Grecia e all'estero; però aveva anche dei nemici. Una combattente assertiva, una rivoluzionaria di un ambiente borghese, una personalità vivace e affascinante: la sua memoria e la sua influenza sono ancora vive. Il Ministero della Cultura greco ha dichiarato il 2020 Anno Melina Mercouri, commemorando i 100 anni dalla sua nascita. Il suo lavoro per la Cultura, che lei considerava costituire “l'industria pesante del Paese”, ha lasciato un segno indelebile: tra gli altri progetti, ha introdotto l'istituzione delle Capitali Europee della Cultura, progettato e realizzato la pedonalizzazione collegata dei siti archeologici di Atene e ha avviato il progetto per il Museo dell'Acropoli. In qualità di Ministra della Cultura (1981-1989) ha richiesto con passione il ritorno dal British Museum. dei Marmi del Partenone (la decorazione scultorea del tetto del tempio). Aveva detto: «Spero di rivedere i Marmi di nuovo ad Atene, prima di morire. Ma se torneranno più tardi, sarò nata di nuovo». Melina Mercouri è nata il 18 ottobre 1920. Tra i suoi antenati c'erano combattenti per la libertà nella Guerra d'Indipendenza Greca contro i Turchi Ottomani nel 1821. Suo padre, Stamatis Mercouris, era un ex ufficiale di cavalleria e un membro del Parlamento Greco, la madre era Irini Lappa, nata in una famiglia ateniese benestante. Il nonno, che lei amava, era Spyros Mercouris, il sindaco in carica più a lungo di Atene (1899-1914, 1929-1934). Nel 1938, tenendolo segreto ai suoi genitori, sostenne l'esame di ammissione alla Scuola di recitazione del Teatro Nazionale e lo superò. Nel 1939, di nuovo segretamente, sposò il ben più anziano proprietario terriero Panagis Harokopos. Le aveva promesso – e poi mantenuto – che le avrebbe dato la totale libertà di dedicarsi al teatro, che era la sua passione. Divorziarono molti anni dopo. Durante l'occupazione nazista, usando i suoi contatti, aiutò a salvare combattenti antinazisti e attori impoveriti. Nascose a casa sua il fratello Spyros e i suoi compagni, tutti partecipanti alla Resistenza. Poco prima di morire, con la sua rinomata sincerità, parlando dell’occupazione ha ammesso in un'intervista televisiva «sono stata coraggiosa nella mia vita privata, non ero devota alla Grecia: non ho partecipato alla Resistenza e questa è probabilmente l'unico rimorso della mia vita». Nel 1971, la dittatura dei colonnelli (1967-1974) la privò della cittadinanza e le impedì di entrare in Grecia. Nella sua autobiografia Sono nata greca, pubblicata in quel periodo, scrive: «Durante la guerra non ho superato gli esami, ma ora non lo farò. Combatterò la dittatura fino alla morte».

Fuoco sul palco e sullo schermo

Dopo aver completato i suoi studi alla Scuola di recitazione del National Theatre, ha debuttato nel 1945, nei panni di Lavinia, nella commedia di Eugene O'Neill Il lutto si addice ad Elettra. Il suo primo grande successo coincise con un altro debutto: nel 1949, fu la prima donna nel teatro greco a interpretare l'impegnativo ruolo di Blanche Dubois in Un tram che si chiama Desiderio di Tennessee Williams; messo in scena dall'Art Theatre di Karolos Koun. Presto si trasferì a Parigi, iniziando la sua carriera internazionale sul palcoscenico teatrale francese. Nel 1955 tornò in Grecia e recitò nel Macbeth di Shakespeare, Lark di Jean Anouilh e La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams. Quello stesso anno, il 1955, fu l'inizio della trionfante carriera di Melina nel cinema, con Stella di Michael Cacoyannis, in cui impersona una donna dinamica ed emancipata, che paga la sua libertà con la vita. Il film è stato molto apprezzato e nominato per il Premio come Migliore Attrice al Festival di Cannes nel 1956. Lì, Melina incontrò il regista americano Jules Dassin che diventerà l’uomo della sua vita. Nello stesso anno recitò nel suo film Christ Recrucified (L’Uomo che deve morire) e da allora lavorò in molti dei suoi film (Never on Sunday, Phaedra, Topkapi, ecc.), nonché in film di altri illustri registi, come Vittorio de Sica, Norman Jewison e Carl Foreman. Ha recitato in 19 film e il cinema è diventato una buona opportunità per mostrare a livello internazionale il suo talento nel canto. Le canzoni che ha cantato in Stella “L'amore è diventato un'arma a doppio taglio”, in Mai di Domenica, “Guys of Piraeus”, in Phaedra “My star, my moon”, “I fed you rosewater”, e in altri film ancora rimangono indimenticabili fino ad oggi. Il 1960 fu il suo anno. Mai di Domenica, venne nominato per cinque Oscar e ne vinse uno per la musica di Manos Hadjidakis ed è allora che Melina cantò Guys of Piraeus, famosa in tutto il mondo. Al Festival di Cannes di quell'anno, condivise il Premio alla Migliore Attrice per Mai di Domenica con Jean Moreau in Moderato Cantabile. Si esibì anche al Karolos Koun's Art Theatre di Atene. Il suo co-protagonista era Giannis Fertis e lo spettacolo, Sweet Bird of Youth di Tennessee Williams fu un grande successo. Le recensioni furono trionfanti: un giornale scrisse: «Melina non ha interpretato Alexandra del Lago, era Alexandra del Lago sul palco». Nel 1967 prese il volo per Broadway con Jules Dassin che dirigeva Ilya Darling, la versione teatrale del film Mai di Domenica. Lo spettacolo, annunciato con una copertina sulla rivista LIFE, fu ampiamente acclamato. Il 21 aprile 1967, data del colpo di stato in Grecia, la coppia si trovava negli Stati Uniti. In lacrime, Melina disse ai media americani: «Per favore, non andate nel mio Paese». Il 12 luglio la giunta rispose privandola della cittadinanza greca. La sua replica rimane leggendaria: «Sono nata greca e morirò greca. Pattakos (uno dei golpisti) è nato fascista e morirà fascista». Per tre mesi, nel 1967, l'FBI la seguì per tutti gli Stati Uniti, dopo che ricevette una minaccia di morte. Nel 1969 fu piazzata una bomba in un teatro a Genova dove doveva parlare. Ne seguì un'esplosione, fortunatamente senza vittime.

L’attività politica

Insieme al famoso compositore greco Mikis Theodorakis, Jules Dassin e altri amici, Melina divenne l'incubo della giunta. In quel periodo incontrò Andreas Papandreou, poi fondatore del Partito Socialista PASOK e Primo Ministro della Grecia. Viaggiò in tutta Europa aumentando la consapevolezza politica dei crimini della dittatura, una campagna organizzata da suo fratello, Spyros; partecipò a manifestazioni, scioperi della fame, concerti e manifestazioni politiche, rilasciando interviste e cantando contro il regime dei colonnelli. Comitati di sostegno politico e artistico furono organizzati in tutta Europa. Persone importanti sostennero lei e la sua causa, tra cui André Malraux, Jean-Paul Sartres, Oriana Fallaci, Amalia Fleming ecc. Edward Albi propose che nessun artista partecipasse al Festival di Atene fintanto che permanesse la dittatura. Dopo il 1967 si trasferì a Parigi, e da allora Melina e Jules Dassin offrirono rifugio e ogni tipo di aiuto a chiunque fuggisse dalla dittatura greca. Uomini e donne di lettere e arti riempivano la loro casa ogni notte. Tra loro c'erano Costas Gavras, Nikos Poulatzas, Iannis Xenakis, Nikos Koundouros, George Sevastikoglou, Vassilis Vasilikos, Alki Zei, Simon Signoret e Yves Montand. La giunta reagì vietando le canzoni di Melina in Grecia e sequestrando la sua proprietà. Il 26 luglio 1974, due giorni dopo la restaurazione della Repubblica, tornò in Grecia e si dedicò prima alla politica e poi all'arte. Nel 1977 venne eletta per la prima volta parlamentare con PASOK, il partito di centrosinistra, di cui fu co-fondatrice, ottenendo il maggior numero di voti in tutto il Paese. Nel 1980, recitò nuovamente con Giannis Fertis in Sweet Bird of Youth, sotto la direzione di Jules Dassin. In estate, con la sua Clitennestra in Orestea di Eschilo, diretta da Karolos Koun, trionfò nel teatro di Epidauro. Nel 1981, dopo la vittoria elettorale del PASOK, il Primo Ministro, Andreas Papandreou, le assegnò il Ministero della Cultura, incarico che mantenne ininterrotto fino al 1989 e di nuovo, poco prima della sua morte, nel 1993-1994. Melina perseguì una politica dinamica, organizzando grandi mostre e incontrando importanti leader stranieri come Jacques Lang, Giulio Andreotti, Hans-Dietrich Genscher, François Mitterrand, Indira Gandhi e altri, cercando in tal modo di promuovere la cultura greca a livello internazionale.

Le sculture del Partenone

Alla Conferenza Internazionale dei Ministri dell'UNESCO, nel 1982, sollevò per la prima volta la questione della restituzione dei marmi del Partenone. Queste belle sculture, parti estremamente importanti di un monumento unico, furono spogliate da Lord Elgin nel XIX secolo e sono esposte oggi al British Museum. Melina aveva ribadito più volte che non avrebbe chiesto la restituzione di altri tesori greci custoditi da vari musei stranieri. «Dovete capire», aveva detto, «cosa significhino per noi i marmi del Partenone. Sono il nostro orgoglio... un tributo alla nostra filosofia democratica... l'essenza del nostro essere Greci». A sostegno della sua iniziativa e per negare le argomentazioni di coloro che si opponevano al loro ritorno, concepì l'idea di un nuovo Museo dell'Acropoli, che avrebbe ospitato le sculture. Indisse un concorso internazionale di architettura per la sua costruzione. Per finanziare il progetto, attivò l'antica istituzione degli sponsor e a questo scopo organizzò vari eventi, tra cui concerti di V. Papathanassiou, M. Rostropovich. Promosse il restauro dei monumenti dell'Acropoli ed ebbe la brillante idea di creare un collegamento pedonale dei siti archeologici del centro storico di Atene sull'asse Iera Odos-Plaka-Colonne di Zeus Olimpio, mirando alla creazione di un parco archeologico. Nel 1983, su invito dei Ministri della Cultura della CEE, sottolineò l'importanza vitale della cultura: «Com’è possibile che una comunità si sviluppi senza una dimensione politica?... La definizione di identità europea sta proprio nel rispetto dell'individualità e nel creare un esempio vivente attraverso il dialogo delle culture europee… La cultura, l'arte e la creazione non sono meno importanti del commercio, dell'economia o della tecnologia». È così che è nata l’Istituzione delle Capitali Europee della Cultura, con Atene eletta per prima, nel 1985. Altre due iniziative altrettanto importanti sono state lanciate da Melina: l'istituzione dei teatri regionali municipali, in modo che uomini e donne di tutta la Grecia potessero godere dell’arte teatrale, e il programma Melina – Introduzione alla Cultura e all’'Educazione Teatrale nelle Scuole. Nel febbraio 1994, salutò i suoi colleghi del ministero e partì per una cura contro il cancro al Memorial Hospital negli Stati Uniti, portando con sé una piccola lanterna – regalo del suo buon amico e grande pittore Giannis Tsarouchis – che suonava Mai di domenica. Se n'è andata in silenzio. L'ultimo saluto è stato dato il 10 marzo 1994. I suoi funerali si sono svolti con gli onori riservati a un Primo Ministro. Un piccolo omaggio per il suo contributo è il Premio Teatrale Melina Mercouri. A partire dal 2007, il premio viene assegnato annualmente a una giovane artista donna con la migliore interpretazione nella precedente stagione teatrale.

 

Traduzione francese
Piera Negri

Melina Mercouri (1920-1994) était une femme polyédrique et talentueuse, cosmopolite avec une forte identité grecque. La presse internationale l’avait nommé la Dernière Déesse Grecque. Actrice, chanteuse, militante et politicienne, elle a été la première femme Ministre de la Culture de Grèce (1981-1989) et « ambassadrice » du pays dans le monde. Melina était connue et aimée en Grèce et à l’étranger; mais elle avait des ennemis aussi. Une combattante, une révolutionnaire d'origine bourgeoise, une personnalité vive et charmante : sa mémoire et son influence sont toujours vivantes. Le ministère grec de la Culture a déclaré le 2020 Année Melina Mercouri, commémorant le 100e anniversaire de sa naissance. Son travail pour la Culture, qu'elle considérait comme « l'industrie lourde du pays », a laissé une empreinte indélébile : parmi d’autres projets, elle a introduit la création des Capitales Européennes de la Culture, conçu et réalisé la piétonisation des sites archéologique à Athènes et a démarré le projet pour le Musée de l'Acropole. En tant que ministre de la Culture (1981-1989), elle a demandé avec passion le retour du British Museum des Marbres du Parthénon (la décoration sculpturale du toit du temple). Elle avait dit : « J’espère revoir les Marbres à Athènes, avant de mourir. Mais s'ils reviennent plus tard, je naîtrai de nouveau. Melina Mercouri est née le 18 octobre 1920. Ses ancêtres comprenaient des combattants de la liberté dans la Guerre d'Indépendance Grecque contre les Turcs Ottomans en 1821. Son père, Stamatis Mercouris, était un ancien officier de cavalerie et membre du Parlement Grecque, sa mère était Irini Lappa, née dans une riche famille athénienne. Son grand-père, qu'elle aimait, était Spyros Mercouris, le maire d'Athènes qui a été en fonction le plus longtemps (1899-1914, 1929-1934). En 1938, le gardant secret de ses parents, elle passe l'examen d'entrée à l'École d'art dramatique du Théâtre National et le réussit. En 1939, toujours secrètement, elle épousa le propriétaire terrien Panagis Harokopos, bien plus âgé. Il lui avait promis - puis tenu - la promesse qu’il lui aurait donné la liberté totale de se dédier à sa passion, le théâtre. Ils ont divorcé plusieurs années plus tard. Pendant l'occupation nazie, en utilisant ses contacts, elle a aidé à sauver des combattants antinazis et des acteurs appauvris. Elle a caché dans sa maison son frère Spyros et ses compagnons, tous participants à la Résistance. Peu avant sa mort, avec sa bien connue sincérité, elle a admis dans une interview à la télé que pendant l'Occupation, « j'ai été courageuse dans ma vie privée, je n'étais pas dévoué à la Grèce : je n'ai pas participé à la Résistance et c'est probablement le seul remords de ma vie. » En 1971, la dictature des colonels (1967-1974) l'a privée de la citoyenneté et lui empêcha d'entrer en Grèce. Dans son autobiographie Je suis née grecque, publiée à cette époque, elle écrit : « Pendant la guerre je n’ai pas passé mes examens, mais maintenant je ne le ferai pas. Je combattrai la dictature jusqu’à la mort ».

Feu sur la scène et sur l'écran

Après avoir terminé ses études à la National Theatre’s Drama School, elle fait ses débuts en 1945, dans le rôle de Lavinia, dans la pièce d'Eugene O'Neill Mourning Becomes Electra (Le deuil sied à Électre). Son premier grand succès coïncide avec un autre début : en 1949, elle est la première femme du théâtre grec à jouer le rôle difficile de Blanche Dubois dans A Streetcar Named Desire (Un tramway nommé Désir) de Tennessee Williams; mis en scène par le théâtre d'art de Karolos Koun. Elle s'installe rapidement à Paris, débutant sa carrière internationale sur la scène théâtrale française. En 1955, elle retourne en Grèce et joue dans Macbeth de Shakespeare, Lark de Jean Anouilh et The cat on the hot roof (La Chatte sur un toit brûlant) de Tennessee Williams. Cette même année, 1955, a été le début de la carrière triomphale de Melina dans le cinéma. Tout a commencé avec Stella de Michael Cacoyannis, où elle incarne une femme dynamique et émancipée, qui paie sa liberté de sa vie. Le film est très apprécié et nominé pour le prix de la meilleure actrice au Festival de Cannes en 1956. Là, Melina rencontre le réalisateur américain Jules Dassin qui deviendra l'homme de sa vie. La même année, elle a joué dans son film Christ Recrucified (Le Christ recrucifié) et a depuis joué dans plusieurs de ses films (Never on Sunday, Phaedra, Topkapi, etc.), ainsi que dans des films d'autres réalisateurs illustres, comme Vittorio de Sica, Norman Jewison et Carl Foreman. Elle a joué dans 19 films et le cinéma est devenu une bonne occasion de montrer au niveau international son talent de chanteuse. Les chansons qu'elle a chantées dans Stella / « L’amour est devenu une épée à double tranchant », dans Never on Sunday (Jamais le dimanche )/ «Les gars du Pirée», dans Phaedra / «Mon étoile, ma lune», «Je t'ai nourri de l'eau de rose», et encore d'autres les films restent inoubliables à ce jour. Le 1960 a été son année. Jamais le dimanche, a été nominé pour cinq Oscars. Il en a remporté un pour la musique de Manos Hadjidakis. Melina a realisé Guys of Piraeus, la chanson du film, célèbre dans le monde entier. Au Festival de Cannes cette année-là, elle partage le prix de meilleure actrice de tous les temps Jamais le dimanche avec Jean Moreau dans Moderato Cantabile. En 1960, elle se produit également au Théâtre d'Art de Karolos Koun à Athènes. Sa co-vedette était Giannis Fertis et la série Sweet Bird of Youth de Tennessee Williams était un gros succès. Les critiques ont été triomphantes : un journal a écrit : "Melina n'a pas joué Alexandra del Lago, elle était Alexandra del Lago sur scène". En 1967, elle part pour Broadway avec Jules Dassin qui dirige Ilya Darling, la version théâtrale du film Jamais le Dimanche. La représentation a été annoncée avec une couverture dans le magazine LIFE et a été largement acclamée. Le 21 avril 1967, date du coup d'État en Grèce, le couple était aux États-Unis. En larmes, Melina déclara aux médias américains : « S'il vous plaît, n'allez pas dans mon pays ». Le 12 juillet, la junte a répondu en la privant de la nationalité grecque. Sa réponse reste légendaire : « Je suis née grecque et je mourrai grecque. Pattakos (l'un des chefs du coup d’état) est né fasciste et mourra fasciste ». Pendant trois mois, en 1967, le FBI l'a suivie à travers tous les États-Unis après avoir reçu une menace de mort. En 1969, une bombe a été placée dans un théâtre de Gênes où elle aurait dû parler. Une explosion s'est ensuivie, heureusement sans blessés.

L’activité Politique

Avec le célèbre compositeur grec Mikis Theodorakis, Jules Dassin et d'autres amis, Melina est devenue le cauchemar de la junte. A cette époque, elle rencontra Andreas Papandreou, plus tard fondateur du Parti socialiste PASOK et Premier ministre de Grèce. Avec base à Paris, elle a voyagé dans toute l'Europe pour sensibiliser la politique aux crimes de la dictature, une campagne organisée par son frère Spyros. Melina a pris part à manifestations, grèves de la faim, concerts et manifestations politiques, a donné des interviews, a chanté contre le régime des colonels. Des comités de soutien politique et artistique ont été organisés dans toute l'Europe. Des personnalités importantes l'ont soutenue ainsi que sa cause, entre eux André Malraux, Jean-Paul Sartres, Oriana Fallaci, Amalia Fleming etc. Arthur Miller a interdit l'exécution de ses œuvres en Grèce ; et Edward Albi a proposé qu'aucun artiste ne participe au Festival d'Athènes tant qu'il y aurait une dictature en Grèce. Après 1967, ils ont déménagé à Paris et depuis, Melina et Jules Dassin ont offert refuge et toutes sortes d'aide à quiconque fuit la dictature grecque. Des hommes et des femmes de lettres et d'arts remplissaient leur maison tous les soirs. Parmi eux figuraient Costas Gavras, Nikos Poulatzas, Iannis Xenakis, Nikos Koundouros, George Sevastikoglou, Vassilis Vasilikos, Alki Zei, Simon Signoret et Yves Montand. La junte a réagi en interdisant les chansons de Melina en Grèce et en saisissant ses biens. Le 26 juillet 1974, deux jours après la restauration de la République, elle revient en Grèce et se consacre d'abord à la politique et puis à l'art. En 1977, elle est élue parlementaire pour la première fois avec le PASOK, le parti de centre-gauche, dont elle est membre fondateur. Elle a obtenu le plus de votes dans tout le pays. En 1980, elle joue encore avec Giannis Fertis dans Sweet Bird of Youth, sous la direction de Jules Dassin. L'été, avec son Clytemnestra in Orestie de Aeschylus, dirigée par Karolos Koun, elle triomphe dans le théâtre d'Épidaure. En 1981, après la victoire électorale du PASOK, le Premier ministre, Andreas Papandreou, lui confie le ministère de la Culture, poste qu'elle occupe sans interruption jusqu'en 1989 et de nouveau, peu avant sa mort, en 1993-1994. Melina a mené une politique dynamique. Elle a organisé d'importantes expositions et rencontré d'importants dirigeants étrangers tels que Jacques Lang, Giulio Andreotti, Hans-Dietrich Genscher, François Mitterrand, Indira Gandhi et d'autres, essayant de promouvoir la culture grecque au niveau international.

Les sculptures du Parthénon

Lors de la Conférence internationale des ministres de l'UNESCO en 1982, elle a soulevé pour la première fois la question du retour des marbres du Parthénon. Ces belles sculptures, parties extrêmement importantes d'un monument unique, ont été dépouillées par Lord Elgin au 19e siècle et sont aujourd'hui exposées au British Museum. Melina avait déclaré à plusieurs reprises qu'elle ne demanderait pas le retour d'autres trésors grecs conservés par divers musées étrangers. « Vous devez comprendre, elle avait dit, ce qu’ils signifient pour nous les marbres du Parthénon. Ils sont notre orgueil… un hommage à notre philosophie démocratique… l’essence de notre être Grecs » Pour soutenir son initiative et pour nier les arguments de ceux qui se sont opposés à leur retour, elle a conçu l'idée d'un nouveau musée de l'Acropole, pour héberger les sculptures. Elle a annoncé un concours international d'architecture pour la construction de ce musée. Pour financer le projet, elle a activé l'ancienne institution des sponsors et a organisé à cet effet divers événements, tels que les concerts de V. Papathanassiou, M. Rostropovich. Elle a promu la restauration des monuments de l'Acropole et a eu la brillante idée de créer un lien piétonnier des sites archéologiques du centre historique d'Athènes sur l'axe Iera Odos - Plaka - Colonnes de l'axe olympien Zeus, visant à la création d'un site archéologique. En 1983, à l'invitation des Ministres de la Culture de la CEE, elle a souligné l'importance vitale de la culture : "Comment une communauté peut-elle se développer sans dimension politique ? ... La définition de l'identité européenne réside précisément dans le respect de l'individualité et en créant un exemple vivant à travers le dialogue des cultures européennes… La culture, l'art et la création ne sont pas moins importants que le commerce, l'économie ou la technologie ». Il est né ainsi l'Institution des Capitales Européennes de la Culture, avec Athènes la première élue, en 1985. Deux autres initiatives aussi importantes ont été lancées par Melina: l'institution des théâtres régionaux municipaux, afin que les hommes et les femmes de toute la Grèce puissent profiter de l'art théâtral, et le programme "MELINA - Introduction à la culture et à l'Education Théâtrale dans les Ecoles". En février 1994, elle dit au revoir à ses collègues du ministère et part pour un traitement contre le cancer au Memorial Hospital aux États-Unis. Elle a apporté avec elle une petite lanterne, un cadeau de son bon ami et grand peintre Giannis Tsarouchis, qui jouait Jamais le Dimanche, et s’en est allée en silence. Le dernier adieu a eu lieu le 10 mars 1994. Ses obsèques ont eu lieu avec les honneurs réservés à un premier ministre. Un petit hommage pour sa contribution est le Prix Théâtral Melina Mercouri. À partir de 2007, le prix est décerné chaque année à une jeune artiste ayant la meilleure performance de la période théâtrale précédente.

 

Traduzione inglese
Piera Negri

Melina Mercouri (1920-1994) was a multi-faceted and multi-talented woman, a cosmopolitan with a strong Greek identity. She had been called the Last Greek Goddess by the international press. Actress, singer, activist and politician, she was the first female Minister of Culture in Greece (1981-1989) and an “ambassador” of the country all over the world. Melina was known and loved in Greece and abroad; though, she had enemies too. An assertive fighter, a revolutionary with a bourgeois background, a lively and charming personality - her memory and influence are still alive. The Greek Ministry of Culture declared 2020 Melina Mercouri Year, commemorating 100 years from her birth. Her work in Culture, which she believed constituted "the heavy industry of the country", has left an indelible mark: among other projects, she introduced the institution of European Capitals of Culture, designed and implemented the linked pedestrianisation of the archeological sites in Athens and initiated the project for the Acropolis Museum. As Minister of Culture (1981-1989) she passionately claimed the return of the Parthenon Marbles (the sculptural decoration of the temple’s roof) from the British Museum. She had said: "I hope to see the Marbles back in Athens, before I die. But if they come later, I will be born again. " Melina Mercouri was born the 18th of October 1920. Among her ancestors were freedom fighters in the Greek War of Independence against the Ottoman Turks in 1821. Her father, Stamatis Mercouris, was a former cavalry officer and a member of the Greek Parliament, and her mother was Irini Lappa, born into a well established Athenian family. Her grandfather, whom she cherished, was Spyros Mercouris, the longest-serving mayor of Athens (1899 -1914, 1929 - 1934). In 1938, keeping it a secret from her parents, she took the entrance examination at the Drama School of the National Theatre and succeeded. In 1939, she married, secretly again, the much older wealthy landowner Panagis Harokopos. He had promised – and had kept his promise - that he would give her total freedom to engage in the theatre, which was her passion. They divorced many years later. During the Nazi Occupation, using her contacts, she helped to rescue anti-nazi fighters and impoverished actors. She hid in her house her brother Spyros and his comrades, all of whom participated in the Resistance. Shortly before she died, with her renowned sincerity, she admitted in a TV interview that during the Occupation, “I was bold in my private life, I was not devoted to Greece: I did not participate in the Resistance and this is probably the only remorse in my life”. In 1971, the dictatorship of the colonels (1967-1974) deprived her of her citizenship and barred her from entering Greece. In her autobiography I Was Born Greek, that was published at that time, she writes: "During the war I failed the exams, but now I will not. I will fight the junta until I die."

Fire on stage and screen

After completing her studies at the National Theatre’s Drama School, she made her debut in 1945, as Lavinia, in Eugene O'Neill's play Mourning Becomes Electra. Her first big success coincided with another debut: in 1949, she was the first woman in the Greek theatre to play the demanding role of Blanche Dubois in A Streetcar Named Desire by Tennessee Williams; it was staged by Karolos Koun's Art Theatre. Soon she moved to Paris, launching her international career on the French theatrical stage. In 1955 she returned to Greece and played in Shakespeare's Macbeth, Jean Anouilh's Lark and Tennessee Williams' Cat on a Hot Tin Roof. That same year, 1955, was the beginning of Melina’s triumphant career in the cinema. It started with Stella by Michael Cacoyannis, where she impersonated a dynamic and emancipated woman, who paid for her freedom with her life. The film was highly praised and nominated for the Best Actress Award at the Cannes Film Festival in 1956. There, Melina met the American director Jules Dassin with whom she shared a lifelong partnership. That same year she starred in his film Christ Recrucified (He Who Must Die) and from then on she starred in many of his films (Never on Sunday, Phaedra, Topkapi, etc.), as well as in films of other distinguished directors, such as Vittorio de Sica, Norman Jewison and Carl Foreman. She starred in 19 films and cinema became a good opportunity to internationally display her talent in singing. The songs she sung in Stella /”Love became a double-edged sword”, in Never on Sunday /”Guys of Piraeus”, in Phaedra / “My star, my moon”, “I fed you rosewater”, and other films still remain unforgettable until today. 1960 was her year. Never on Sunday, was nominated for five Oscars. It won one for the music of Manos Hadjidakis. Melina made Guys of Piraeus, the song of the film, famous around the world. At that year's Cannes Film Festival, she shared the Best Actress Award for Never on Sunday with Jean Moreau in Moderato Cantabile. In 1960, she also performed at the Karolos Koun’s Art Theater in Athens. Her co-star was Giannis Fertis and the play, Tennessee Williams' Sweet Bird of Youth was a great success. Reviews were triumphant: "Melina did not perform Alexandra del Lago; she was Alexandra del Lago on stage", one newspaper wrote. In 1967 she spread her wings for Broadway with Jules Dassin directing Ilya Darling, the theatre version of the film Never on Sunday. The play was announced in advance with a cover in LIFE magazine and the performance was widely acclaimed. On 21 April 1967, the date of the coup d'état in Greece, the couple were in the US. In tears, Melina said to the American media: "Please, do not go to my country". On July 12th, the junta responded by depriving her of her Greek citizenship. Her response remains legendary: "I was born Greek and I will die Greek. Pattakos (one of the coup leaders) was born a fascist and will die a fascist". For three months, in 1967, the FBI followed her throughout the United States, after a threat of assassination against her. In 1969 a bomb had been planted in a theatre in Genoa, Italy, where she was to speak. An explosion ensued, fortunately without casualties.

The politician

Together with the famous Greek composer Mikis Theodorakis, Jules Dassin and other friends, Melina became the junta's nightmare. During that period she met with Andreas Papandreou, later founder of the PASOK Socialist Party and Prime Minister of Greece. Based in Paris, she traveled all over Europe raising political awareness of the crimes of the Dictatorship, a campaign organized by her brother, Spyros. Melina participated in demonstrations, hunger strikes, concerts and political rallies, gave interviews, sung against the colonels’ regime. Political and artistic support committees were organized across Europe. Important people supported her and her cause, among them Andre Malraux, Jean-Paul Sartres, Oriana Fallaci, Amalia Fleming etc. Arthur Miller banned the performance of his works in Greece; and Edward Albi proposed that no artist participated in the Athens Festival as long as there was a junta in Greece. After 1967 they moved to Paris, and since then Melina and Jules Dassin offered shelter and all kinds of help to anyone fleeing the Greek junta. Men and women of letters and arts filled their house every night. Among them were Costas Gavras, Nikos Poulatzas, Iannis Xenakis, Nikos Koundouros, George Sevastikoglou, Vassilis Vasilikos, Alki Zei, Simon Signoret and Yves Montand. The junta reacted by banning Melina's songs in Greece and seizing her property. On July 26, 1974, two days after the restoration of the Republic, she returned to Greece and devoted herself first to politics and then to art. In 1977 she was elected for the first time member of parliament with PASOK, a centre-left party, of which she was a founding member. She obtained the highest number of votes in the whole country. In 1980, she once again co-starred with Giannis Fertis in the Sweet Bird of Youth, under the direction of Jules Dassin. In the summer, with her Clytemnestra in Oresteia by Aeschylus, directed by Karolos Koun, she triumphed in the theatre of Epidaurus. In 1981, after the election victory of PASOK, the Prime Minister, Andreas Papandreou, assigned the Ministry of Culture to her, a position she kept uninterrupted until 1989 and again, a short time before her death, in 1993-1994. Melina pursued a dynamic policy. She organized important exhibitions and met with prominent foreign leaders such as Jacques Lang, Giulio Andreotti, Hans-Dietrich Genscher, François Mitterrand, Indira Gandhi and others, trying to promote Greek culture internationally.

The Parthenon Sculptures

At the International Conference of Ministers of UNESCO, in 1982, she raised the issue of the return of the Parthenon Marbles for the first time. These fine sculptures, extremely important parts of a unique Monument, were despoiled by Lord Elgin in the 19th century and are exhibited today in the British Museum. Melina had reiterated repeatedly that she would not ask the return of other Greek treasures kept by various foreign museums. "You have to understand," she had said, "what the Parthenon Marbles mean to us. They are our pride … a tribute to our democratic philosophy… the essence of our Greekness ". In support of her initiative and in order to negate the arguments of those opposed to their return, she conceived the idea of a new Acropolis Museum, which would house the masterpiece sculptures. She announced an international architectural competition for the construction of this Museum. For financing the project she activated the ancient institution of sponsors and organized various events for this purpose - among them concerts by V. Papathanassiou, M. Rostropovich. She promoted the restoration of the Acropolis’ monuments and had the brilliant idea of creating a pedestrianised link of the archeological sites of the historic centre of Athens on the axis Iera Odos - Plaka - Columns of Olympian Zeus, aiming at the creation of an archaeological park. In 1983, at the invitation of the EEC Ministers of Culture, she emphasized the vital importance of culture: "How is it possible for a community to develop without a political dimension?…..The definition of European identity lies precisely in respecting individuality and in creating a living example through a dialogue of European cultures… Culture, art and creation are no less important than trade, economy or technology." This is how the institution of the European Capitals of Culture was born, with Athens elected first, in 1985. Two equally important initiatives were launched by Melina: The establishment of the Municipal Regional Theatres, so that men and women all over Greece would enjoy Theatre Art, as well as the programme "MELINA - introduction of Culture and Theatrical Education in Schools”. In February 1994, she said goodbye to her colleagues at the ministry and left for anti-cancer treatment at Memorial Hospital in the US. She took a small lantern with her, a gift from her good friend and great painter Giannis Tsarouchis, which played Never on Sunday, and she left in silence. The last farewell was given on March 10, 1994. Her funeral was conducted with the honours reserved for a Prime Minister. A small tribute for her contribution is the Theatric Award Melina Mercouri. Starting in 2007, the award is given yearly to a young female artist with the best performance during the previous theatrical period.

Traduzione greca
Simon Hamilton

Η Μελίνα Μερκούρη (1920-1994) υπήρξε μία διεθνής Ελληνίδα, μια πολυσχιδής και πολυτάλαντη γυναίκα, μια κοσμολίτισσα με πολύ έντονο το στοιχείο της ταυτότητάς της - ήταν η «τελευταία Ελληνίδα θεά» για τον διεθνή Τύπο. Ηθοποιός, ακτιβίστρια, πολιτικός, η πρώτη γυναίκα υπουργός Πολιτισμού, μία μεγαλοαστή επαναστάτρια, μία εν τη ευρεία εννοία πρέσβειρα της Ελλάδας σε όλο τον κόσμο, που την αγάπησαν και την πολέμησαν, εκρηκτική, διεκδικητική, γοητευτική με την λάμψη της μνήμης της και της επιρροής της να παραμένει ακόμα ανέπαφη. Το 2020 είχε ανακηρυχθεί από το υπουργείο Πολιτισμού της Ελλάδας ως ΄Ετος Μελίνας Μερκούρη, μιας και συμπληρώθηκαν 100 χρόνια από την γέννησή της. Το έργο της στον Πολιτισμό, για τον οποίον πίστευε πως συνιστά «τη βαρειά βιομηχανία της χώρας», έχει αφήσει ανεξίτηλη σφραγίδα εντός και εκτός Ελλάδος: θεσμός Ευρωπαϊκών Πολιτιστικών Πρωτευουσών, ενοποίηση αρχαιολογικών χώρων στην Αθήνα, Μουσείο Ακροπόλεως κ.α. Η Μελίνα Μερκούρη πολέμησε με όλες της τις δυνάμεις για την επιστροφή των Γλυπτών (Μαρμάρων) του Παρθενώνα από το Βρετανικό Μουσείο. Είχε πει χαρακτηριστικά: «Ελπίζω να δω τα Μάρμαρα πίσω στην Αθήνα, προτού πεθάνω. Αν, όμως, έρθουν αργότερα, εγώ θα ξαναγεννηθώ». ΄Ηρθε στη ζωή στις 18 Οκτωβρίου 1920 στην Αθήνα και καταγόταν από οικογένεια αγωνιστών της Επανάστασης του 1821 και πολιτικών. Ο πατέρας της Σταμάτης Μερκούρης είχε υπηρετήσει ως αξιωματικός στο Ιππικό και είχε εκλεγεί βουλευτής και η μητέρα της Ειρήνη Λάππα προερχόταν από γνωστή αθηναϊκή οικογένεια. Ο αγαπημένος της παππούς Σπύρος Μερκούρης υπήρξε ο μακροβιότερος δήμαρχος Αθηναίων (1899 -1914, 1929 - 1934). Το 1938 δίνει κρυφά εξετάσεις στην Δραματική Σχολή του Εθνικού Θεάτρου και πετυχαίνει. Ένα χρόνο μετά η Μελίνα παντρεύεται κρυφά με τον κατά πολύ μεγαλύτερό της πλούσιο κτηματία Παναγή Χαροκόπο, από τον οποίο χωρίζει πολύ αργότερα. Της υπόσχεται - και τηρεί την υπόσχεσή του - ότι θα της παράσχει πλήρη ελευθερία να ασχοληθεί με το θέατρο, που είναι το πάθος της. Στην Κατοχή με τις γνωριμίες της βοηθούσε στην διάσωση αγωνιστών και εξαθλιωμένων συναδέλφων της ηθοποιών, ενώ έκρυβε στο σπίτι της και τον αδελφό της Σπύρο, που συμμετείχε στην Αντίσταση καθώς και συντρόφους του. Με την παροιμιώδη της ειλικρίνεια παραδέχθηκε σε τηλεοπτική της συνέντευξη, λίγο πριν πεθάνει, ότι «τότε (στην Κατοχή) ήμουν τολμηρή ιδιωτικά – δεν ήμουνα για την Ελλάδα, δεν έκανα αντίσταση και ίσως είναι η μόνη τύψη, που έχω στη ζωή μου». Το 1971, κι ενώ της έχει απαγορεύει η Χούντα την είσοδό της στην Ελλάδα, κυκλοφόρησε η αυτοβιογραφία της “ΓΕΝΝΗΘΗΚΑ ΕΛΛΗΝΙΔΑ”. Εκείνη είχε ομολογήσει: «Στο διάστημα του πολέμου απέτυχα στις εξετάσεις, αλλά τώρα όχι. Θα πολεμήσω τη Χούντα, ώσπου να πεθάνω».

Φωτιά στο σανίδι και στο πανί

Ολοκληρώνοντας τις σπουδές της στην Δραματική Σχολή του Εθνικού Θεάτρου, κάνει το ντεμπούτο της το 1945 ως Λαβίνια στο έργο του Ευγένιου Ο’ Νηλ «Το πένθος ταιριάζει στην Ηλέκτρα». Η πρώτη μεγάλη της επιτυχία συμπίπτει με ένα ακόμα ντεμπούτο. Είναι η πρώτη στο ελληνικό θέατρο που ερμηνεύει τον απαιτητικό ρόλο της Μπλανς Ντυμπουά στο «Λεωφορείον ο Πόθος» του Τέννεσυ Ουίλλιαμς, στην παράσταση του Θεάτρου Τέχνης του 1949 κι έτσι εδραιώνεται ως πρωταγωνίστρια. Μεταβαίνει στο Παρίσι, όπου πρωταγωνιστεί στη Γαλλική θεατρική σκηνή, εγκαινιάζοντας την διεθνή της καρριέρα. Το 1955 επανέρχεται στην Ελλάδα και σε έργα ρεπερτορίου, όπως ο «Μάκβεθ» του Σαίξπηρ, ο «Κορυδαλλός» του Ζαν Ανούιγ και η «Λυσσασμένη Γάτα» του Τέννεσσυ Ουίλλιαμς. Η ίδια χρονιά, το 1955, είναι η απαρχή μίας θριαμβευτικής πορείας της Μελίνας στον κινηματογράφο, αρχής γενομένης με την «Στέλλα» του Μιχάλη Κακογιάννη – η ηρωίδα είναι μια δυναμική και χειραφετημένη γυναίκας, που πληρώνει την ελευθερία της με τη ζωή της. Στο Φεστιβάλ των Καννών το 1956 η ταινία επαινέθηκε ιδιαίτερα, και θεωρούνταν πως η Μελίνα θα ελάμβανε βραβείο ερμηνείας και η ταινία τον Χρυσό Φοίνικα. Στο ίδιο φεστιβάλ η Μελίνα γνώρισε τον Αμερικανό σκηνοθέτη, Ζυλ Ντασσέν - κι αυτή ήταν μια πραγματικά μοιραία συνάντηση, μιας κι έγινε κατοπινά ο δια βίου σύντροφός της. Την ίδια χρονιά πρωταγωνιστεί στο φιλμ «Ο Χριστός ξανασταυρώνεται» και από τότε θα παίξει και σε πολλές ακόμα ταινίες του («Ποτέ την Κυριακή», «Φαίδρα», «Τοπκαπί» κ.α), καθώς και σε δημιουργίες άλλων διακεκριμένων σκηνοθετών, όπως των Βιττόριο ντε Σίκα, Νόρμαν Τζούϊσον, Καρλ Φόρμαν κ.α. Συνολικά πρωταγωνίστησε σε 19 ταινίες, ενώ το σινεμά έγινε μια καλή αφορμή να ξεδιπλώσει σε διεθνή κλίμακα και το ταλέντο της στο τραγούδι – οι ερμηνείες της έχουν μείνει αξέχαστες στην «Στέλλα/ Αγάπη, πού 'γινες δίκοπο μαχαίρι, στο «Ποτέ την Κυριακή/ Τα παιδιά του Πειραιά», στην «Φαίδρα/ Αστέρι μου, φεγγάρι μου/ Σε πότισα ροδόσταμο» κ.α. Το 1960 είναι η χρονιά της. Το «Ποτέ την Κυριακή», υποψήφιο για πέντε ΄Οσκαρ, κερδίζει ένα για την μουσική του Μάνου Χατζιδάκι, ενώ η Μελίνα κάνει πασίγνωστο το τραγούδι της ταινίας «Τα παιδιά του Πειραιά» σε όλη την Υφήλιο. Στο Φεστιβάλ των Καννών εκείνου του έτους, μοιράζεται το βραβείο γυναικείας ερμηνείας για το «Ποτέ την Κυριακή» με την Ζαν Μορό για το «Moderato Cantabile». Το 1960, επίσης, παίζει στο Θέατρο Τέχνης στην Αθήνα με συμπρωταγωνιστή τον Γιάννη Φέρτη το «Γλυκό πουλί της Νιότης» του Τέννεσυ Ουίλλιαμς, ενώ οι κριτικές είναι διθυραμβικές. «Η Μελίνα δεν έπαιζε την Αλεξάνδρα ντελ Λάγκο, ήταν η Αλεξάνδρα ντελ Λάγκο επί σκηνής», γράφουν οι εφημερίδες. Το 1967 ανοίγει τα φτερά της για το Μπρόντγουέϊ και με τον Ζυλ Ντασσέν ανεβάζουν το «Ιλλυα Ντάρλινγκ», ενώ η προαναγγελία του εγχειρήματος έχει γίνει με ένα εξώφυλλο στο περιοδικό LIFE. Είναι η θεατρική εκδοχή του «Ποτέ την Κυριακή», μία παράσταση, που αποθεώνεται. Εκεί τους βρίσκει το στρατιωτικό πραξικόπημα στις 21 Απριλίου. Η Μελίνα δακρυσμένη κάνει δηλώσεις στα αμερικανικά ΜΜΕ: «Σας παρακαλώ, μην πάτε στη χώρα μου», και ως συνέπεια η Χούντα των συνταγματαρχών της αφαιρεί την ελληνική ιθαγένεια στις 12 Ιουλίου του ίδιου χρόνου. Η απάντησή της έμεινε θρυλική: «Γεννήθηκα Ελληνίδα και θα πεθάνω Ελληνίδα. Ο Παττακός (ένας εκ των πραξικοπηματιών) γεννήθηκε φασίστας και θα πεθάνει φασίστας». Επί τρεις μήνες το 1967 το FBI την ακολουθεί παντού στις ΗΠΑ, λόγω προειδοποίησης για απόπειρα δολοφονίας εναντίον της. Το 1969 σε θέατρο στη Γένοβα, όπου θα μιλούσε, είχε τοποθετηθεί βόμβα. Επακολούθησε έκρηξη, ευτυχώς χωρίς θύματα.

Η πολιτικός Μελίνα Μερκούρη

Μαζί με τον Μίκη Θεοδωράκη, τον Ζυλ Ντασσέν κι άλλους φίλους η Μελίνα θα γίνει ο εφιάλτης της Χούντας, ενώ στην περίοδο αυτή γνωρίζει και τον Ανδρέα Παπανδρέου, μετέπειτα ιδρυτή του Σοσιαλιστικού κόμματος του ΠΑΣΟΚ και πρωθυπουργού της Ελλάδας. Με βάση της το Παρίσι, οργώνει την Ευρώπη σε μία πολιτική εκστρατεία ευαισθητοποίησης για τα κακουργήματα της Δικτατορίας και ο αδερφός της Σπύρος είναι ο οργανωτής. Η Μελίνα συμμετέχει σε διαδηλώσεις, απεργίες πείνας, συναυλίες και πολιτικές συγκεντρώσεις, δίνει συνεντεύξεις, τραγουδάει ενάντια στους συνταγματάρχες. Συγκροτούνται πολιτικές και καλλιτεχνικές επιτροπές στήριξης σε όλη την Ευρώπη. Σημαντικοί άνθρωποι τους συμπαρίστανται, όπως οι Αντρέ Μαλρό, Ζαν – Πωλ Σαρτρ, Οριάνα Φαλλάτσι, Αμαλία Φλέμινγκ κ.α.. Ο ΄Αρθουρ Μίλερ απαγόρευσε το ανέβασμα οποιουδήποτε έργου του στην Ελλάδα, ο ΄Εντουαρντ Αλμπυ ζήτησε να μη συμμετάσχει κανείς καλλιτέχνης στο Φεστιβάλ Αθηνών, ενόσω υπήρχε η Χούντα. Η Μελίνα και ο Ζυλ Ντασσέν, όντας στο Παρίσι μετά το 1967, προσφέρουν στέγη και παντός είδους βοήθεια σε όποιον έφθανε εκεί, φυγάς από την Ελλάδα. Οι σκηνοθέτες, διανοητές, μουσικοί και συγγραφείς Κώστας Γαβράς, Νίκος Πουλατζάς, Ιάννης Ξενάκης, Νίκος Κούνδουρος, Γιώργος Σεβαστίκογλου, Βασίλης Βασιλικός, ΄Αλκη Ζέη γέμιζαν το σπίτι τους κάθε βράδυ. Μαζί και η Σιμόν Σινιορέ με τον Υβ Μοντάν. Η Χούντα αντιδρά, απαγορεύοντας τα τραγούδια της Μελίνας στην Ελλάδα και δεσμεύοντας την περιουσία της. Στις 26 Ιουλίου 1974, μόλις δύο ημέρες μετά την αποκατάσταση της Δημοκρατίας, επιστρέφει στην Ελλάδα και αφοσιώνεται πρωτίστως στην πολιτική και μετά στην Τέχνη. Το 1977 εκλέγεται πρώτη φορά βουλευτής με τον ΠΑΣΟΚ, του οποίου είναι ένα από τα ιδρυτικά στελέχη. Λαμβάνει τις περισσότερες ψήφους σε όλη τη χώρα. Το 1980 ακόμα μια φορά στην σταδιοδρομία της πρωταγωνιστεί στο «Γλυκό πουλί της νιότης» μαζί με τον Γιάννη Φέρτη ξανά και σε σκηνοθεσία Ζυλ Ντασσέν, ενώ το καλοκαίρι με την Κλυταιμνήστρα της στην «Ορέστεια» του Αισχύλου σε σκηνοθεσία Καρόλου Κουν γεμίζει την Επίδαυρο. Το 1981, μετά την εκλογική νίκη του ΠΑΣΟΚ ο τότε πρωθυπουργός Ανδρέας Παπανδρέου της αναθέτει το υπουργείο Πολιτισμού, το οποίο υπηρετεί αδιαλείπτως έως το 1989 και για ένα σύντομο διάστημα προ του θανάτου της το 1993 - 1994. Η Μελίνα ασκεί έντονα εξωστρεφή και δυναμική πολιτική. Οργανώνει σημαντικές εκθέσεις και συναντάται με διεθνείς προσωπικότητες όπως οι Ζακ Λανγκ, Τζούλιο Αντρεότι, Χανς Ντίντριχ Γκένσερ, Φρανσουά Μιττεράν, Ιντιρα Γκάντι κ.ά., διεκδικώντας μία εξέχουσα θέση για τον ελληνικό πολιτισμό

Μαρμάρων του Παρθενώνα

ενώ το 1982 στην Διεθνή Διάσκεψη Υπουργών Πολιτισμού της ΟΥΝΕΣΚΟ στο Μεξικό θέτει πρώτη φορά το ζήτημα της επιστροφής των Μαρμάρων του Παρθενώνα. Πρόκειται για τα γλυπτά, που σύλησε και απέσπασε ο ΄Ελγιν τον 19ο αιώνα, βρίσκονται στο Βρετανικό Μουσείο και έχουν εξαιρετική σημασία ως μέρος ενός μοναδικού Μνημείου – πάντα η Μελίνα Μερκούρη διευκρίνιζε πως δεν ζητεί άλλα ελληνικά γλυπτά, που φιλοξενούνται σε ξένα μουσεία. «Πρέπει να καταλάβετε», είχε πει» τι σημαίνουν τα Μάρμαρα του Παρθενώνα για μας. Είναι το καμάρι μας….ο φόρος τιμής στη δημοκρατική φιλοσοφία μας …η ουσία της ελληνικότητάς μας». Προς αρωγή της πρωτοβουλίας της και για να μην επιχειρηματολογούν οι διαφωνούντες με την επιστροφή, συνέλαβε την ιδέα ενός νέου Μουσείου Ακροπόλεως, όπου θα στεγάζονταν τα αριστουργηματικά γλυπτά. Προκήρυξε διεθνή αρχιτεκτονικό διαγωνισμό για την ανέγερσή του και για την χρηματοδότησή του ενεργοποίησε τον αρχαίο θεσμό των χορηγών, αλλά διοργάνωσε και εκδηλώσεις για το σκοπό αυτό (συναυλίες Β. Παπαθανασίου, Μ. Ροστροπόβιτς κ.α.). ΄Εδωσε, επίσης, έμφαση στις εργασίες αναστήλωσης των μνημείων της Ακροπόλεως και είχε την λαμπρή ιδέα της ενοποίησης των αρχαιολογικών χώρων του ιστορικού κέντρου της Αθήνας στον άξονα Ιερά Οδός – Πλάκα – Στήλοι Ολυμπίου Διός, για τη δημιουργία ενός αρχαιολογικού πάρκου. Το 1983 στο πλαίσιο πρόσκλησης των Υπουργών Πολιτισμού της τότε ΕΟΚ έθιξε την ζωτική σημασία του πολιτισμού: «Πώς είναι δυνατόν μια κοινότητα, που στερείται την πολιτικής της διάστασης, να αναπτυχθεί; ….Ο καθορισμός της ευρωπαϊκής ταυτότητας βρίσκεται ακριβώς στο σεβασμό της ιδιαιτερότητας και στο να δημιουργήσουμε ένα παράδειγμα ζωντανό μέσα από ένα διάλογο των πολιτισμών της Ευρώπης.….. Ο πολιτισμός, η τέχνη και η δημιουργία, δεν είναι λιγότερο σημαντικά από το εμπόριο, την οικονομία, την τεχνολογία».΄Ετσι γεννιέται ο θεσμός των Πολιτιστικών Πρωτευουσών της Ευρώπης με πρώτη την Αθήνα το 1985. Μία εξίσου σημαντική πρωτοβουλία της Μελίνας ήταν η ίδρυση των Δημοτικών Περιφερειακών Θεάτρων, ώστε να μπορούν όλοι οι ΄Ελληνες και οι Ελληνίδες να γίνουν κοινωνοί της Τέχνης αυτής, αλλά και το πρόγραμμα «ΜΕΛΙΝΑ – εισαγωγή του Πολιτισμού και της Θεατρικής Αγωγής» στα σχολεία. Τον Φεβρουάριο του 1994, αποχαιρετώντας τους συνεργάτες της στο υπουργείο καθ’ οδόν για αντικαρκινική θεραπεία στο νοσοκομείο ΜΕΜΟΡΙΑΛ στις ΗΠΑ, πήρε στα χέρια της μια μικρή λατέρνα – δώρο του καλού φίλου της και σπουδαίου ζωγράφου Γιάννη Τσαρούχη - , που έπαιξε το «Ποτέ την Κυριακή» κι ύστερα αποχώρησε σιωπηλή. «Εφυγε» στις 10 Μαρτίου 1994 και κηδεύτηκε με τιμές πρωθυπουργού. Μικρός φόρος τιμής στην προσφορά της είναι το «Θεατρικό Βραβείο Μελίνα Μερκούρη» που απονέμεται κάθε χρόνο για την καλύτερη ερμηνεία νέας ηθοποιού κατά την προηγούμενη θεατρική περίοδο, αρχής γενομένης από το 2007.