Francesca Spano: una breve e intensa esperienza di vita

“Protestante di ascendenze ebraiche e comuniste, insegnante e consigliera comunale, sessantottina e femminista”: con queste parole sul retro di copertina del libro che ne raccoglie gli articoli politici, filosofici e teologici (Francesca Spano, Con rigore e passione, Claudiana) Claudio Canal presenta la complessa personalità di Francesca Spano, figura di spicco del mondo politico e culturale pinerolese dalla metà degli anni ’70, delineando l’ambito degli interessi e dell’azione della sua vita breve e intensa.

Lei aveva detto di sé, con l’ironia che la contraddistingueva, che era stata allattata sui divani del Transatlantico, a Montecitorio. Infatti sua madre era Nadia Gallico Spano, una delle ventuno donne che il 2 giugno 1946 erano entrate nell’Assemblea Costituente. Alla nascita di Francesca era ancora deputata alla Camera e lo sarebbe stata fino al 1958, mentre il padre Velio era senatore; entrambi dirigenti del PCI.

Francesca nasce a Cagliari nel 1950 ma nel 1953 si trasferisce a Roma insieme con la sua famiglia per l’impegno politico dei genitori. A quattordici anni rimane  orfana del padre, esperienza che la segna profondamente. Nel solco dell’educazione famigliare, si iscrive alla FGC e naturalmente si impegna nel Movimento studentesco del liceo romano che frequenta, ma presto si allontana  dall’impronta assolutamente laica ricevuta dai genitori per avvicinarsi al cristianesimo protestante, grazie anche all’incontro con la personalità carismatica di pastori come Carlo Gay e Giorgio Tourn e agli intensi soggiorni presso il Centro ecumenico internazionale valdese di Agape, presso Prali (TO). Tuttavia, per rispetto alle proprie radici ebraiche di parte materna, sceglierà di non battezzarsi. Nel 1974 si laurea con una tesi in storia e  decide di stabilirsi a Pinerolo, dedicandosi con passione all’organizzazione culturale dei “campi” di Agape ed entrando nel Comitato esecutivo del Centro. Intanto insegna nel liceo di Pinerolo con un’attiva presenza nella CGIL scuola. Animata da autentica passione per il mondo delle idee, matura i propri orientamenti nei gruppi di ricerca teologica e in quelli femministi, nei quali convoglia anche il suo interesse per la psicanalisi; un viaggio, quello attraverso la psicanalisi, che la coinvolge personalmente e per tre anni ad Agape organizza un “campo” su questo argomento. Collabora poi attivamente alla creazione del Museo della donna valdese, fondato ad Angrogna nel 1989. A livello politico, dopo la “svolta” della Bolognina, Francesca si iscrive a Rifondazione Comunista e viene eletta al Consiglio comunale di Pinerolo, dedicandosi per qualche tempo anche alla politica attiva. Dal febbraio 1988 alla primavera del 1995 dirige la rivista Gioventù Evangelica e dal 1995 è nel Direttivo del Centro culturale valdese di Torre Pellice. Nel 1998 sposa il suo compagno, ex militante di Lotta continua e professore a Pinerolo, e nel 2003 va a vivere  a Torre Pellice, in una grande casa col giardino. La passione per il giardinaggio le ispira uno dei testi più significativi del Libretto viola, il libro che raccoglie i suoi scritti più intimi e personali, trovati nel suo pc dopo la sua morte improvvisa: l’embrione, probabilmente, di quello che avrebbe dovuto diventare un lungo racconto autobiografico.

La Parola e le pratiche. Donne protestanti e femminismi, il libro corale scritto insieme a un gruppo di donne valdesi, traccia un’analisi del cammino di condivisione con i movimenti femministi intrapreso sulla strada indicata dal “pensiero della differenza” ma anche dalla fede evangelica. Purtroppo Francesca non avrà il tempo di vederlo uscire in stampa, perché poco prima che ciò accada una rapida quanto inesorabile malattia la stronca, il 15 luglio del 2007.

Bibliografia:
Sabina Baral, Ines Pontet, Giovanna Ribet, Toti Rochat, Francesca Spano, Federica Tourn, Graziella Tron, La parola e le pratiche. Donne protestanti e femminismi, Claudiana
Francesca Spano, Con rigore e passione, prefazione di Claudio Canal, Claudiana
Francesca Spano, Il libretto viola e altri scritti, Iacobelli