Donne, salute, benessere e lavoro

donna-SALUTE-LAVORO

IV CONVEGNO NAZIONALE DI TOPONOMASTICA FEMMINILE
18-19-20 SETTEMBRE 2015
LIBERA UNIVERSITA DI ALCATRAZ (PERUGIA)

Le relatrici

Fortunata Dini

Psicologa Psicoterapeuta, svolge attività clinica libero professionale. Docente Senior sui temi della Psicologia dello Sviluppo, sui temi della Psicologia delle Organizzazioni in ottica di Genere (Gestione delle Risorse Umane, Gestione dei conflitti, Benessere Organizzativo) con contratti libero professionali per Ministeri, Università (Corsi di Master Post-lauream), Enti Locali, Istituti di Ricerca (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Consiglio Nazionale per le Ricerche, ecc.).
Ideatrice ed organizzatrice del Festival Donna e Salute di San Giuliano Terme (PI) nel 2013 e 2014 e co-organizzatrice dell’evento nazionale Donna e Salute: un ponte tra buone pratiche realizzato nel 2015 come Presidente dell’Associazione Salute&Genere con le Associazioni NoidonneTrePuntoZero, WomanToBe e la rivista Noi Donne.
Per il Comune di San Giuliano Terme è stata Presidente del Comitato d’Ente per le Pari Opportunità (2003-2007), Consigliera Comunale (2004 – 2007), Assessora (2007 – 2009 e 2009-2014, Vicesindaca (2013-2014), Vicepresidente della Società della Salute Area Pisana, Vice-Coordinatrice Consulte degli stranieri della Regione Toscana.
Ha collaborato con il Terzo Settore come Progettista e Coordinatrice di interventi per la promozione dell’agio e la prevenzione del disagio e sostegno a docenti, educatori, genitori, operatori sociali per varie organizzazioni no-profit (Cooperative sociali, Associazioni, ONLUS).

Donne, salute, benessere e lavoro

La salute è creata e vissuta dalle persone all’interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana: dove si studia, si lavora, si gioca e si ama. La salute è creata prendendosi cura di se stessi e degli altri, essendo capaci di prendere decisioni e di avere il controllo sulle diverse circostanze della vita, garantendo che la società in cui uno vive sia in grado di creare le condizioni che permettono a tutti i suoi membri di raggiungere la salute. Assistenza, olismo ed ecologia sono questioni essenziali nello sviluppo delle strategie per la promozione della salute (WHO, Carta di Ottawa, 1986)

A partire dalla Carta di Ottawa si proporrà una riflessione sui temi della salute, del benessere e del lavoro in ottica di genere.
Partendo dall’evoluzione del concetto di salute, diritto umano fondamentale e bene comune, verranno sottolineati i passaggi cruciali che hanno permesso il superamento del riduzionismo che caratterizza l’approccio del modello biomedico della medicina occidentale a quello biopsicosociale che apre la porta ad approcci di tipo olistico e centrati sull’individuo, spostando l’accento dalla prevenzione alla sua promozione.
Salute come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale, frutto di un equilibrio sinergico di stili di vita, condizioni sociali e culturali, che sta alla base di un armonico sviluppo dell’individuo in ogni aspetto della sua esistenza.
Per poter garantire a ciascuno di raggiungere questo pieno potenziale, è assolutamente necessario valorizzare le differenze, soprattutto di genere. Donne e uomini sono diversi dal punto di vista anatomo fisiologico, biologico funzionale, psicologico, sociale e culturale.
La Medicina di Genere sta cercando di ristabilire un equilibrio tra le disuguaglianze di studio, di attenzione e trattamento per garantire a tutti, donne ed uomini il miglior trattamento possibile, ma la strada da fare è ancora lunga. A conferma di ciò, ad esempio, circa il 90% dei farmaci sono sperimentati solo su uomini.
Poiché la salute, condizione di benessere globale, si crea quotidianamente in tutti i contesti in cui viviamo, sarà fatta una riflessione sul lavoro in ottica di genere. Saranno analizzate le diverse reazioni di donne ed uomini ad eventi stressanti e quali potrebbero essere le azioni di miglioramento per promuovere benessere nei contesti lavorativi.
Tra chi si occupa di cura ed assistenza troviamo un maggior numero di donne ma vedremo quanto gli stereotipi legati al genere ostacolino il loro riconoscimento, la valorizzazione e la loro piena affermazione.