Il neutro e...

Il neutro e la professoressa

 

Quando ho sentito Lucia Annunziata nel suo programma in Mezz’ora chiamare ”professore” Loretta Napoleoni, pensavo si stesse riferendo ad un uomo. Ma ho visto spuntare sullo schermo il viso di una signora, poi indicata e mi sono chiesta se l’Annunziata non avesse preso un abbaglio o avessero sbagliato con il collegamento.

Che l’Annunziata da quando è stata nominata direttora (da settembre 2012) dell’Huffington Post Italia, sia diventata maschilista? Che non riconosca all’italiano, che lei da giornalista dovrebbe conoscere bene (anche se a volte dimentica l’uso sacrosanto del congiuntivo), l’esistenza di un maschile e di un femminile del sostantivo? Oppure che abbia dato per acquisito che ‘‘professor’’ in inglese (la Napoleoni vive in Gran Bratagna) in italiano che ha i generi, non debba essere tradotto propriamente?
O che le prof del liceo le siano state così odiose da non volerle ricordare quando parla di più altre più alte professionalità, quelle universitarie?

Eppure non è da poco che è stata lanciata da Maria Pia Ercolini la Toponomastica femminile per le strade che in Italia in altissime percentuali hanno nomi maschili.
Che ne sarebbe delle varie donne di cui richiediamo vengano conosciuti nomi e cognomi? Verrebbero etichettate con un generico neutro, come dall’Annunziata poi specificato, dato che l’altro intervistato (Landini della Fiom) invece usava il termine ”professoressa” facendo riferimento alla Napoleoni?

Sembra un tematica di poco conto rispetto ad altri molto più gravi problemi il recente terremoto, la crisi che affossa la nostra economia, i giovani senza lavoro e futuro che emigrano, gli esodati, i licenziati, la sanità che fa acqua da tutte le parti, la corruzione, la mafia etc... ma pur da qualche parte che non implichi costi aggiuntivi, la nostra ”italietta” deve ripartire, no? E perché non da dare ad Aurelia (moglie di Giulio Cesare) quello che è di Aurelia?