Maria Nicotra Fiorini

MARIA NICOTRA FIORINI

Samanta Giambarresi

Maria Nicotra nasce a Catania il 6 luglio 1913 da Sebastiano e Serena Fiorini, una famiglia di antica nobiltà siracusana.

Durante la seconda guerra mondiale si presta come infermiera volontaria nella Croce rossa italiana a Catania e per l’ottimo servizio riceve la medaglia d’oro al valore. Contribuisce anche a fondare nella sua città natale l’Associazione volontari del sangue.

Molto impegnata nell’associazionismo cattolico, dal 1940 al 1948 ricopre la carica di presidente diocesana della Gioventù femminile dell’Azione cattolica di Catania.

Viene segnalata dalla Democrazia Cristiana come candidata alla Costituente e nelle liste di questo partito entra nel 1946 all’Assemblea dove non presenta interrogazioni o interventi. Resta agli atti la sua sottoscrizione a un emendamento sostitutivo nella prima parte dell’art. 51 nel quale si legge che tutti i cittadini di ambo i sessi possono accedere agli uffici pubblici o alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza.

Il suo impegno nell’immediato dopoguerra riguarda l’assistenza sociale per le fasce più deboli della popolazione, tra l’altro istituisce in Sicilia la Casa dei lavoratori, una Casa per lo studente e scuole per artigiani.

Nel 1948 si presenta nelle liste della Democrazia Cristiana nel collegio Catania- Messina-Siracusa-Ragusa-Enna e viene eletta alla Camera dei Deputati nella Prima Legislatura repubblicana. Partecipa alla III Commissione Diritto, Procedura e Ordinamento giudiziario e alla VIII Commissione Trasporti.

In qualità di parlamentare si occupa in particolare della tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri, del controllo sulla stampa destinata all’infanzia e all’adolescenza, delle questioni relative ai trasporti e alle comunicazioni.

Fa parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla miseria in Italia e sui mezzi per combatterla, composta da 21 deputati con il compito di accertare le condizioni economiche e sociali della popolazione italiana.

Partecipa anche, come unica donna tra una dozzina di deputati e senatori, alla Commissione parlamentare di vigilanza sulle condizioni dei detenuti negli stabilimenti carcerari.

Nel luglio 1949 sposa Graziano Verzotto, esponente padovano della Democrazia Cristiana, giunto a Catania su incarico di Amintore Fanfani per riorganizzare il partito siciliano. Verzotto ha un passato nelle Brigate bianche, durante la Resistenza, assieme a Enrico Mattei col quale lavora poi all’Eni.

Nel 1953 si conclude la sua esperienza parlamentare essendo la prima non eletta, ritorna a Catania dove presiede la Commissione di gestione commissariale della sezione della Dc.

Il suo principale interesse resta sempre l’assistenza sociale: si occupa anche dello stato della tubercolosi in Italia e di un’indagine sui bilanci delle famiglie povere, sulle forze di lavoro e sulle loro condizioni di vita. L’ingente materiale raccolto, poi pubblicato in 14 volumi rappresenta uno spaccato di grande valore sull’Italia alla vigilia del miracolo economico.

Si dedica al movimento femminile della Democrazia Cristiana e nel VI Congresso nazionale, tenutosi a Viareggio nel maggio del 1954, viene eletta vice delegata nazionale insieme a Stefania Rossi sotto la presidenza di Elisabetta Conci.

Nel 1960 ottiene l’incarico di presidente dell’Istituto Case popolari di Catania, incarico che ricopre fino al 1965.

Nel febbraio del 1975, in sostituzione del marito colpito da provvedimenti giudiziari, accetta di diventare presidente del Club calcio di Siracusa, la prima società calcistica ad avere a capo una donna.

Nel 1973 in seguito ad alcune inchieste giudiziarie, il marito ripara prima a Beirut e poi a Parigi e quando, grazie all’indulto, può ritornare in Italia, Maria Nicotra nel 1991 si trasferisce con lui a Padova dove muore il 14 luglio 2007.