Roma. Periferia romana

Dalla fine degli anni Settanta sono cresciuti in maniera rapida nuovi insediamenti residenziali che hanno "divorato" in breve un'ampia zona della campagna romana trasformandola in "mattoni e cemento", come canta Celentano nel "Ragazzo della via Gluck".

La zona del III municipio di Roma compresa fra la Serpentara, il GRA, il centro commerciale Porta di Roma, via della Bufalotta, via delle Vigne nuove ha visto un cambiamento straordinario negli ultimi decenni. Dalla fine degli anni Settanta sono cresciuti in maniera rapida nuovi insediamenti residenziali che hanno "divorato" in breve un'ampia zona della campagna romana trasformandola in "mattoni e cemento", come canta Celentano nel "Ragazzo della via Gluck". In questa zona si è deciso di intitolare le strade a figure femminili e maschili del mondo dello spettacolo, prevalentemente italiano.

Cercando su Google Map le strade corrono e si snodano sullo schermo del computer formando curve, angoli retti, linee diagonali e i nomi rimandano, nella maggior parte dei casi, a personaggi maschili. Nonostante la recente formazione dei quartieri e dei reticoli viari, la scelta è ancora una volta sbilanciata in favore degli uomini di spettacolo. Si va da Via Mario Del Monaco a Via Nanni Loy, da Via Gian Maria Volontè a Via Rino Gaetano, Largo Luchino Visconti o Viale Antonio De Curtis, poco meno di 60 nomi per altrettanti spazi pubblici. C'è anche un parco ed è stato dedicato ad Angelo Musco.

Le strade dedicate alle donne sono 55 in totale. Le protagoniste sono donne che si sono distinte nel canto (Lina Cavalieri), nella rivista (Wanda Osiris), che hanno contribuito allo sviluppo del cinema muto (Dina Galli, Rina De Liguoro, Maria Melato...) e hanno fatto vivere e crescere il cinema e il teatro italiano nel corso del Novecento (Lyda Borelli, Pupella Maggio, Titina De Filippo, Rina Morelli, Tina Pica, Sylva Koscina, Elsa De’ Giorgi...). Qui hanno dedicato una strada anche a Giulietta Masina. Federico Fellini è ricordato invece all’inizio della “sua” Via Veneto, appena varcate le mura di Porta Pinciana. Certo, quella è la strada che lui ha reso celebre, ma quanti film di Federico sono stati resi unici da Giulietta? Eppure a lei non è toccato lo stesso onore.

Fra le ultime denominazioni assegnate si trova via Elvira Notari, strada dedicata alla prima regista italiana, nata a Salerno nel 1875 e morta a Cava de’ Tirreni nel 1946.

Da poco tempo l’amministrazione capitolina ha denominato una via della zona di Tor San Giovanni a Eva Mameli, botanica, naturalista e accademica italiana, nata a Sassari nel 1876 e morta a Sanremo nel 1978, che è stata la prima donna italiana a conseguire la libera docenza in un'università. Eva Mameli è stata anche la madre dello scrittore Italo Calvino.

Non è andata meglio in un’altra zona della capitale. Bisogna trasferirsi fra la Pontina e la via Laurentina, quasi a ridosso del GRA. Qui le strade sono dedicate a figure italiane e straniere dello spettacolo. I nomi maschili sono molti, tra produttori cinematografici, sceneggiatori e critici, attori di teatro e di televisione. C’è anche via John Lennon che mal si inserisce fra Via Sergio Amidei e Via Luigi Zampa. Ma tant’è...!

Le donne sono molto, molto meno. Pina Menichelli e Italia Manzini Almirante dive del cinema muto; Marilyn Monroe, Greta Garbo, Edith Piaf, Ingrid Bergman dive internazionali del cinema, Silvana Mangano, Lina Volonghi e Paola Borboni per il cinema e il teatro italiano. Sono strade moderne in quartieri moderni, ma il disinteresse delle amministrazioni verso le storie delle donne appare analogo a quello del passato, anche dovendo scegliere in un campo, quello del cinema per esempio, in cui non mancano le protagoniste. Non meraviglia, quindi, che la casa del Cinema di Villa Borghese si trovi in Largo Marcello Mastroianni e che tre sale dell’edificio siano dedicate a tre personaggi dello spettacolo: due sceneggiatori (Sergio Amidei e Cesare Zavattini) e un attore (Gian Maria Volontè).