TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: | 27 |
INTITOLATE A UOMINI: | 10 |
INTITOLATE A DONNE: | 4 |
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLATE A DONNE | |
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): | -- |
Sante, beate, martiri: | 2 Santa Lucia (via, vico) |
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: | -- |
Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: | -- |
Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): | 1 Grazia Deledda (via) |
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): | -- |
Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): | -- |
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): | -- |
Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): | 1 Eleonora d'Arborea (via) |
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: | -- |
Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: | -- |
Atlete e sportive: | -- |
Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): | -- |
Censimento a cura di: Agnese Onnis
Fonte: Agenzia del Territorio (2011)
Gli scavi archeologici hanno attestato nel territorio la presenza dell’uomo sin dal periodo neolitico. Ancora oggi si possono trovare nella campagna che circonda il centro abitato punte di frecce in ossidiana e particolari pietre forate, utilizzate probabilmente per la caccia di notevole importanza sono la necropoli prenuragica di Montessu e Marchianna e i numerosi Menhir, tra i quali quello imponente detto di “Luxia Arrabiosa” nella località di Terrazzu e “is perdas croccadas”. Villaperuccio era parte delGiudicato di Cagliari e in particolar modo della curatoria del Sol. A partire dal 1258 Pisa cedette il territorio alla famiglia dei Gherardesca, e precisamente al conte Ugolino. I figli del conte insorsero contro Pisa alla fine del Trecento ma furono sconfitti. Il paese venne quindi amministrato direttamente dal comune di Pisa. Con l’arrivo degli Aragonesi il paese passò sotto il controllo di Tului. Successivamente la peste del 1348 si abbatté violentemente sugli abitanti del centro sulcitano decimandone la popolazione. Una sollevazione popolare durante la prima guerra tra Mariano IV e Pietro IV infierì ingenti danni al paese. Con la proclamazione della pace Villaperuccio riuscì ad inviare i propri rappresentanti al parlamento del 1355. La seconda guerra tra Mariano IV e Pietro IV portò all’occupazione militare da parte delle truppe giudicali. Agli inizi del XV secolo le guerre erano un ricordo lontano ma il centro abitato si era ridotto notevolmente e i campi, un tempo impiegati per l’agricoltura e per la pastorizia si stava trasformando in una landa boscosa. Il feudo venne quindi ceduto agli Otger (che riunirono sotto la loro giurisdizione anche i salti di Magai, Perdalonga e Perdeddu) che lo amministrarono nei secoli successivi i quali. Il paese si riprese completamente solo alcuni secoli dopo ed in particolar modo a partire dal XVIII secolo, quando numerose famiglie di agricoltori vi si insediarono facendo ripartire l’economia.
All'estinzione della famiglia degli Otger il territorio di Villaperuccio non fu più infeudato e nel 1821 fu incluso nella provincia di Iglesias e successivamente unito al comune di Santadi; dal 1848 fece parte della divisione amministrativa di Cagliari e dal 1859 della medesima provincia. Nel 1979 grazie ad un referendum locale Villaperuccio divenne nuovamente comune autonomo, perdendo parte del territorio che sino al 1821 faceva parte del suo feudo.