XII Munic. - Le vie delle donne

 

Margaret Mead

Margaret MeadNon è stata soltanto una grande antropologa che ha aperto nuove strade di ricerca sulla comprensione di culture “altre”, Margaret Mead ha dato anche un contributo importante volto a sfatare stereotipi e pregiudizi culturali. Americana, nata a Philadelphia nel 1901 da una famiglia di insegnanti, Margaret compie i suoi studi di psicologia presso il Barnard College.

L’incontro con Ruth Benedict le fa nascere l’interesse e la passione per l’antropologia culturale e nel 1925 conduce la prima ricerca sul campo, presso l’isola di Tau a Samoa: uno studio sull’adolescenza delle ragazze samoane, che mette in luce il fatto che nella cultura locale l’adolescenza non rappresenta un periodo di “crisi” come avviene invece in Occidente.

Dopo varie ricerche sullo sviluppo degli adolescenti, svolte anche in Nuova Guinea, si profila la teoria innovativa di Mead che, attraverso la comparazione con altre culture considerate erroneamente “primitive”, dimostra che la personalità degli esseri umani, comprese le dicotomie maschio e femmina e la costruzione dei ruoli sessuali, si formino attraverso la cultura e non la biologia.

Proprio in virtù della conoscenza di culture diverse, Margaret dedicò la sua vita anche a battaglie civili volte a contrastare e a combattere i pregiudizi, il razzismo e le discriminazioni di genere, nella convinzione che le “diversità” rappresentino un patrimonio di conoscenza e di ricchezza per l’evoluzione dell’umanità.

di Emerita Cretella


Virginia Woolf

Virginia WoolfFigura luminosa nel panorama letterario europeo a cavallo di due secoli, protagonista e interprete dello sperimentalismo novecentesco, Woolf ha saputo usare magistralmente la letteratura per dar parola, con ampiezza e varietà di toni, a un mondo inquieto, difficile, segnato da due conflitti mondiali; un mondo carico di interrogativi e ansioso sul proprio futuro, alla disperata ricerca di un linguaggio che tali sentimenti riuscisse ad esprimere e a dar loro un senso. E al cuore di questo universo disorientato, che straordinariamente descrive in opere tutte tra loro diverse per stile e linguaggio e in saggi di grande profondità interpretativa, spicca la figura femminile.

La donna, fatta di assenze e di silenzi imposti dalla cultura dominante, in un panorama letterario per secoli monopolio degli uomini, emerge come la grande ‘esclusa dalla Storia’; Woolf la racconta proprio a partire da ciò che delle donne non è mai stato scritto, raccontandone le condizioni materiali che per secoli le hanno condannate al silenzio. Ma Woolf è anche una straordinaria narratrice di spazi urbani, che nei suoi racconti descrive con grande finezza. Come per le donne, così la città raccontata da Woolf presenta scorci e dettagli descritti con precisa finezza, mentre ironizza sul fatto che a differenza degli uomini, le donne riescono a guardare gli spazi urbani con occhi affettivi, rispettosi, senza desiderare, necessariamente, di vedere il proprio nome inciso su una lastra di marmo a indicare una via.

di Maria Antonietta Saracino


Sorelle Giussani

Sorelle GiussaniTutti conoscono “Diabolik”, il primo fumetto nero, ma pochi sanno che fu ideato, disegnato, edito da Angela e Luciana Giussani, protagoniste della Milano bene in un’epoca in cui l’emancipazione femminile era “fantascienza”.

Angela ha fatto l’aviatrice e la modella, posando anche per le saponette Lux. Lavora con il marito nella loro casa editrice per ragazzi, ma poi ne fonda una propria, “Astorina”, tra molte difficoltà. I primi fumetti pubblicati furono “Maciste - L’uomo più forte del mondo” e “Big Ben”, ma con modesto successo.

Su un treno trova una copia di Fantomas e nasce l’idea di Diabolik che uscirà il 1° novembre 1962, con cadenza trimestrale e avrà le sembianze dell’attore Robert Taylor. Chiama a lavorare con sé la sorella Luciana e scrivono a quattro mani “Le avventure del Re del Terrore”. Nel 1969, il Tribunale di Milano ordina il dissequestro di Diabolik, prima accusato di turbare ingenui fanciulli impreparati a scene cruente. Escono numerosi articoli contro questo fumetto, considerato diseducativo, ma né la magistratura né il perbenismo riescono a fermarne il successo. Paradossalmente, mentre in Italia imperversa il terrorismo e la violenza criminale, le avventure di Diabolik diventano meno efferate.

Sarà l’unico fumetto in Italia a schierarsi nella campagna referendaria contro l’abrogazione del divorzio, e ospiterà per due settimane inviti a votare “no”; allo stesso tempo, sostiene campagne umanitarie e iniziative benefiche.

di Marina Borghetti