Calendaria 2022 - Catharine Van Tussenbroek

Catharine Van Tussenbroek
Roberta Gringeri



Laura Dumitriu

 

Albertina Philippina Catharine Van Tussenbroek, figlia del falegname Gerardus e di Cornelia Van Der Voort, nacque a Utrecht il 4 agosto del 1852. Ben presto si distinse per la sua determinazione sia negli studi, sia nella carriera lavorativa. All’inizio degli anni Settanta del XIX secolo si è dedicata con profitto all’insegnamento per poi divenire dirigente scolastica. Nonostante ciò, Catharine avvertiva dentro di sé che quella non era la strada giusta, pertanto nei primi anni Ottanta decise di iscriversi presso la facoltà di Medicina di Utrecht, ottenendo il primato di essere la prima studente ammessa. Nel 1887 portò a termine i suoi studi universitari con il massimo dei voti con la tesi Sulla secrezione di latte normale e anormale, diventando così la seconda laureata in medicina in Olanda. In seguito la giovane neolaureata decise di trasferirsi nella città di Amsterdam grazie all’incarico di assistente in ostetricia e malattie prettamente femminili presso il centro medico, gestito dal dottor Mendes De Leon, la Boerhaave Kliniek. In una conferenza pubblica, fece scalpore il suo pronunciamento a favore dell'attività professionale delle donne, al pari di quello della contemporanea Aletta Jacobs, la prima laureata in medicina nel suo Paese.

 

 

Il periodo successivo è stato importantissimo per la crescita personale e lavorativa di Catharine, al punto tale da farle ottenere prestigiosi incarichi anche al di fuori di Amsterdam. Nel 1891 ha ricoperto la carica di segretaria della Società olandese di ginecologia, un ruolo di grande rilievo per una donna che ha sempre amato il suo lavoro e le sue pazienti, ragazze e donne di ogni età. Ed è qui che entrano in gioco le sue innumerevoli battaglie; difatti ha mostrato particolare interesse verso alcune problematiche sociali come, ad esempio, nell’abbigliamento femminile, l’utilizzo dei corsetti ritenuti troppo stretti tanto da non permettere una corretta respirazione e agili movimenti. La questione è stata affrontata nell’articolo scritto per l’associazione Maandblad der, nel quale fece emergere la necessità di un vestiario più morbido e flessibile ma soprattutto comodo. O ancora, la mancanza di opportunità lavorative a causa della mentalità chiusa e bigotta dell’epoca, secondo la quale gli unici obiettivi per una ragazza dovevano essere il matrimonio, la prole, la cura della casa e della famiglia. Difatti così si espresse nel 1898, parlando su La mancanza di spirito di vita nelle nostre giovani donne e ragazze, in occasione dell'inaugurazione della prima mostra del lavoro femminile all'Aja: «Prima di tutto, credo che noi donne dobbiamo avere fiducia e rispetto in noi stesse. Credo che attraverso un lavoro diligente raggiungeremo l'indipendenza economica. L'immagine convenzionale della donna si evolverà quindi in un nuovo concetto. Come apparirà, io non oso prevederlo. Ma di una cosa sono certa: noi donne incarniamo l'ideale sia che utilizziamo la scopa, impugniamo il bisturi o ci mettiamo al timone dello Stato». Nella conferenza non mancò di criticare la posizione delle donne benestanti, deboli e svogliate, che preferivano trascorrere il loro tempo senza avere alcun obiettivo personale né aspettative. L'innata gentilezza, la disponibilità e la brillante carriera professionale della ginecologa tuttavia sono ricordate in particolar modo per la sua importante scoperta in campo medico riguardo l’esistenza delle possibili gravidanze extrauterine grazie a studi ed esami effettuati minuziosamente; all'inizio i suoi risultati, pur documentati con cura e quindi attendibili, non ebbero credito e provocarono scetticismo nell'ambiente, praticamente tutto maschile, almeno fino agli anni Venti del nuovo secolo, anche se le dimostrazioni scientifiche erano evidenti. Si occupò pure di un'altra tematica essenziale per il corpo femminile: il tumore della cervice uterina, a cui lavorò a partire dal 1902.

 

 

In seguito, è stata membro di diverse associazioni, enti pubblici, redazioni come il comitato editoriale del Dutch Journal of Medicine e il consiglio del Nederlandsche Maatschappij tot Promotion der Geneeskunst, ma pure vicepresidente e poi presidente del National Bureau of Women's Labour (1910-16). Ha ricoperto anche il ruolo di redattrice per il Netherlands Journal of Medicine e per il Netherlands Journal of Obstetrics and Gynecology. Successivamente fu membro del consiglio di amministrazione della Società olandese per l’avanzamento della medicina, dando un importante contributo come consulente per diverse riviste scientifiche con la collaborazione dei colleghi J. Blok e Ch. De Jong, con i quali pubblicò Introduction to the Study of School Hygiene (studio sull'igiene scolastica) e The Development of Aseptic Ostetricia (studio per contrastare la setticemia durante il parto) nei Paesi Bassi. Pure in ambito politico non è mancata la sua presenza, infatti è stata attivista della Society for Women’s Suffrage, un’organizzazione olandese in difesa dei diritti delle donne e a favore del diritto di voto. Come simbolo della sua adesione amava portare una spilla di velluto in onore della celebre suffragetta americana Carrie Chapman Catt (1859-1947). Nel 1917 nel suo Paese venne data finalmente alle donne la possibilità di candidarsi, mentre due anni dopo ottennero la possibilità di votare, quindi Van Tussenbroek si candidò alle successive elezioni parlamentari, ma non venne eletta. Dopo la sua morte avvenuta ad Amsterdam il 5 maggio 1925, in omaggio alla sua personalità di spicco, la dottoressa Marianne Herwerden, membro dell'Associazione olandese delle donne nell'istruzione accademica, ha creato un fondo fiduciario, lo Stichting Fonds, che ne porta il nome. Tale sostegno finanziario copre l’intero periodo della formazione delle giovani studenti più meritevoli grazie a delle borse di studio per la ricerca scientifica sia nel territorio olandese, sia all'estero.

 

Traduzione francese

 

Albertina Philippina Catharine Van Tussenbroek, fille du charpentier Gerardus et de Cornelia Van Der Voort, est née à Utrecht le 4 août 1852. Elle se distingue rapidement par sa détermination dans ses études et dans sa carrière professionnelle. Au début des années 1870, elle se consacre avec profit à l’enseignement et devient ensuite chef d’établissement. Malgré cela, Catharine sentait en elle que ce n’était pas la bonne voie, donc au début des années 80, elle a décidé de s’inscrire à la faculté de médecine d’Utrecht, obtenant le primat d’être la première étudiante admise. En 1887, elle termine ses études universitaires avec mention, elle a rédigé sa thèse sur la sécrétion du lait normal et anormal, devenant ainsi la deuxième diplômée en médecine aux Pays-Bas. Par la suite, la jeune diplômée a décidé de déménager dans la ville d’Amsterdam en tant qu’assistante en obstétrique et maladies exclusivement féminines au centre médical, dirigé par le docteur Mendes De Leon, la Boerhaave Kliniek. Lors d’une conférence publique, elle a fait sensation en faveur de l’activité professionnelle des femmes, tout comme celle de la contemporaine Aletta Jacobs, la première diplômée en médecine de son pays.

 

 

La période suivante a été très importante pour le développement personnel et professionnel de Catharine, au point qu’elle a obtenu des postes prestigieux en dehors d’Amsterdam. En 1891, elle a été secrétaire de la Société néerlandaise de gynécologie, un rôle très important pour une femme qui a toujours aimé son travail et ses patients, les filles et les femmes de tous âges. Et c’est là que ses innombrables batailles entrent en jeu; en fait, elle a montré un intérêt particulier pour certaines questions sociales telles que, par exemple, les vêtements pour femmes, l’utilisation de corsets jugés trop serrés pour permettre une respiration correcte et des mouvements agiles. La question a été abordée dans l’article écrit pour l’association Maandblad der, dans lequel elle a fait apparaître la nécessité d’un vêtement plus souple et flexible mais surtout confortable. Ou encore, le manque d’opportunités de travail en raison de la mentalité fermée et bigote de l’époque, selon laquelle les seuls objectifs d’une fille devaient être le mariage, la progéniture, la prise en charge de la maison et de la famille. En effet, elle s’est exprimée en 1898, sur le sujet du manque d’esprit de vie chez nos jeunes femmes et jeunes filles, à l’occasion de l’inauguration de la première exposition du travail féminin à La Haye : «Tout d’abord, je crois que nous, femmes, devons avoir confiance et respect en nous-mêmes. Je crois que grâce à un travail diligent, nous atteindrons l’indépendance économique. L’image conventionnelle de la femme évoluera alors en un nouveau concept. A quoi cela ressemblera, je n’ose pas le prévoir. Mais je suis sûre d’une chose : nous, les femmes, nous incarnons l’idéal, que nous utilisions le balai, que nous prenions le scalpel ou que nous nous mettions à la tête de l’Etat». Lors de la conférence, elle n’a pas manqué de critiquer la position des femmes aisées, faibles et apathiques, qui préféraient passer leur temps sans avoir d’objectifs personnels ni d’attentes. La gentillesse innée, la disponibilité et la brillante carrière professionnelle de la gynécologue sont cependant rappelées en particulier pour sa découverte importante dans le domaine médical concernant l’existence de possibles grossesses extra-utérines grâce à des études et des examens effectués minutieusement; Au début, ses résultats, bien que soigneusement documentés et donc fiables, n’eurent pas de crédit et provoquèrent le scepticisme dans l’environnement, pratiquement entièrement masculin, au moins jusqu’aux années 1920, même si les preuves scientifiques étaient évidentes. Elle s’occupe également d’une autre thématique essentielle pour le corps féminin : le cancer du col de l’utérus, sur lequel elle travaille à partir de 1902.

 

 

Par la suite, elle a été membre de plusieurs associations, organismes publics, rédactions comme le comité éditorial du Dutch Journal of Medicine et le conseil du Nederlandsche Maatschappij tot Promotion der Geneeskunst, mais aussi vice-président puis président du Bureau national des femmes travaillistes (1910-1916). Elle a également été rédactrice du Netherlands Journal of Medicine et du Netherlands Journal of Obstetrics and Gynecology. Elle a ensuite été membre du conseil d’administration de la Société néerlandaise pour l’avancement de la médecine, apportant une contribution importante en tant que consultant pour diverses revues scientifiques avec la collaboration de ses collègues J. Blok et Ch. De Jong, avec qui elle a publié Introduction to the Study of School Hygiene (étude sur l’hygiène scolaire) et The Development of Aseptic Ostetricia (étude pour lutter contre la septicémie lors de l’accouchement) aux Pays-Bas. Elle a également été membre de la Society for Women’s Suffrage, une organisation néerlandaise de défense des droits des femmes et de droit de vote. Comme symbole de son adhésion, elle aimait porter une broche de velours en l’honneur de la célèbre suffragette américaine Carrie Chapman Catt (1859-1947). En 1917, dans son pays, les femmes ont finalement eu la possibilité de se présenter, tandis que deux ans plus tard, elles ont eu la possibilité de voter, puis Van Tussenbroek s’est présentée aux élections législatives suivantes, mais n’a pas été élue. Après sa mort à Amsterdam le 5 mai 1925, en hommage à sa personnalité grandiose , le Dr Marianne Herwerden, membre de l’Association néerlandaise des femmes dans l’enseignement universitaire, a créé un fonds fiduciaire, le Stichting Fonds, qui porte son nom. Ce soutien financier couvre toute la période de formation des jeunes étudiants les plus méritants grâce à des bourses d’études pour la recherche scientifique tant sur le territoire néerlandais qu’à l’étranger.

 

Traduzione inglese

 

Albertina Philippina Catharine Van Tussenbroek, daughter of the carpenter Gerardus and Cornelia Van Der Voort, was born in Utrecht on 4 August 1852. She soon distinguished himself for his determination both in his studies and in her working career. 
At the beginning of the seventies of the nineteenth century she devoted herself profitably to teaching and then became a school leader. Despite this, Catharine felt within herself that this was not the right path, so in the early eighties she decided to enroll at the Faculty of Medicine in Utrecht, obtaining the primacy of being the first student admitted. In 1887 she completed her university studies with honors with her thesis On the Secretion of Normal and Abnormal Milk, thus becoming the second graduate of medicine in the Netherlands. Then the young graduate decided to move to the city of Amsterdam thanks to the post of assistant in obstetrics and female diseases at the medical center, run by Dr Mendes De Leon, the Boerhaave Kliniek. In a public conference, her pronouncement in favor of the professional activity of women, as well as that of contemporary Aletta Jacobs, the first doctor of medicine in her country, caused a sensation.

 

 

The following period was very important for Catharine’s personal and professional growth, to the point that she also obtained prestigious positions outside of Amsterdam. In 1891 she held the position of secretary of the Dutch Society of Gynecology, a role of great importance for a woman who has always loved her work and her patients, girls and women of all ages. And this is where her countless battles come into play; In fact, she has shown particular interest in some social issues such as, for example, in women’s clothing, the use of corsets considered too tight so as not to allow proper breathing and agile movements. The issue was addressed in the article written for the association Maandblad der, in which she highlighted the need for a softer and flexible clothing but above all comfortable. Or again, the lack of job opportunities because of the closed and bigoted mentality of the time, according to which the only goals for a girl had to be marriage, offspring, care of the house and family. In fact, this is how she expressed herself in 1898, speaking on The lack of a spirit of life in our young women and girls, on the occasion of the inauguration of the first exhibition of women’s work in The Hague: First of all, I believe that we women must have confidence and respect in ourselves. I believe that through diligent work we will achieve economic independence. The conventional image of women will then evolve into a new concept. As it will appear, I dare not foresee it. But I am sure of one thing: we women embody the ideal whether we use the broom, grab the scalpel or put ourselves at the helm of the State». In the conference, she criticized the position of wealthy, weak, and listless women who preferred to spend their time without any personal goals or expectations. The innate kindness, the availability and the brilliant professional career of the gynecologist, however, are remembered in particular for her important discovery in the medical field about the existence of possible extrauterine pregnancies thanks to studies and examinations carried out meticulously; At the beginning his results, although carefully documented and therefore reliable, had no credit and provoked skepticism in the environment, practically all male, at least until the twenties of the new century, even if the scientific demonstrations were evident. She also dealt with another essential subject for the female body: cervical cancer, which she worked on from 1902.

 

 

Later, she was a member of several associations, public bodies, editors such as the editorial board of the Dutch Journal of Medicine and the board of the Nederlandsche Maatschappij tot Promotion der Geneeskunst, but also vice president and then president of the National Bureau of Women’s Labour (1910-16). She also served as an editor for the Netherlands Journal of Medicine and the Netherlands Journal of Obstetrics and Gynecology. Later she was a member of the board of directors of the Dutch Society for the Advancement of Medicine, making an important contribution as a consultant for several scientific journals with the collaboration of colleagues J. Blok and Ch. De Jong, with whom he published Introduction to the Study of School Hygiene (study on school hygiene) and The Development of Aseptic Obstetrics (study to combat septicaemia during childbirth) in the Netherlands. She was also a political activist of the Society for Women’s Suffrage, a Dutch women’s rights and voting organization. As a symbol of her adhesion she loved to wear a velvet brooch in honor of the famous American suffragette Carrie Chapman Catt (1859-1947). In 1917, Van Tussenbroek was finally given the opportunity for women to stand, while two years later they were given the opportunity to vote, so Van Tussenbroek ran for the next parliamentary elections, but was not elected. After her death in Amsterdam on 5 May 1925, Dr Marianne Herwerden, a member of the Dutch Association of Women in Academic Education, created a trust fund, the Stichting Fonds, which bears her name. This financial support covers the entire period of training of the most deserving young students thanks to scholarships for scientific research both in the Netherlands and abroad.

 

Traduzione spagnola
Maria Carreras i Goicoechea

 

Albertina Philippina Catharine Van Tussenbroek, hija del carpintero Gerardus y de Cornelia Van Der Voort, nació en Utrecht el 4 de agosto de 1852. Desde muy pronto se distinguió por su determinación en los estudios y sucesivamente en su carrera profesional. A principios de los años 70 del siglo XIX se dedicó con provecho a la enseñanza para luego converstirse en directora de escuela. No obstante, Catharine se daba cuenta de que aquel no era su camino, de modo que a principios de los años 80 decidió matricularse en la facultad de Medicina de Utrecht, donde fue la primera mujer admitida. En 1887 terminó sus estudios universitarios con una tesis Sobre la secreción de la leche normal y anormal que obtuvo la nota máxima, convirtiéndose en la segunda mujer licenciada en Medicina en toda Holanda. Todo seguido, la recién licenciada decidió trasladarse a Ámsterdam con un cargo de ayudante en obstetricia y enfermedades estrictamente femeninas en el centro médico Boerhaave Kliniek, dirigido por el doctor Mendes De León. En una conferencia pública provocó un cierto revuelo su declaración en favor de la actividad profesional de las mujeres, como su contemporánea Aletta Jacobs, la primera licenciada en medicina de su país.

 

 

El periodo siguiente fue muy importante para el crecimiento profesional y laboral de Catharine, hasta el punto que recibió cargos de prestigio incluso fuera de Ámsterdam. En 1891, fue secretaria de la Sociedad holandesa de ginecología, papel de notable relevancia para una mujer que siempre amó su trabajo y a sus pacientes, chicas y mujeres de todas las edades. Y justamente ahí es donde entran en juego sus batallas: demostró mucho interés hacia algunos problemas sociales como, por ejemplo, el uso del corsé, que consideraba demasiado estrecho, tanto que no permitía una correcta respiración ni movimientos ágiles. Afrontó la cuestión en un artículo escrito para la asociación Maandblad der, donde abogó por la necesidad de un vestuario menos ajustado y más flexible, sobre todo cómodo. También señaló, entre otras, la falta de oportunidades laborales a causa de la mentalidad obtusa y santurrona de su época, según la cual los únicos objetivos para una chica consistían en casarse, tener hijos, cuidar de la casa y la familia. Y así lo dijo públicamente en 1898, en el documento La falta de espíritu de vida en nuestras jóvenes mujeres y chicas, en ocasión de la inauguración de la primera exposición nacional del trabajo de la mujer en La Haya: «Antes que nada creo que las mujeres debemos tener respeto y confianza en nosotras mismas. Pienso que a través de un trabajo diligente lograremos la independencia económica. La imagen convencional de la mujer se desarrollará por tanto en un nuevo concepto. Cómo será, no me atrevo a preverlo. Pero de una cosa estoy segura: las mujeres encarnamos el ideal tanto si manejamos la escoba, como si empuñamos un bisturí o nos ponemos al frente del Estado.» En dicha conferencia también criticó la posición de las mujeres acomodadas, débiles y sin motivación, que preferían transcurrir su tiempo sin ningún objetivo personal y sin expectativas. Además de por su innata amabilidad, su disponibilidad y su brillante carrera profesional, a la ginecóloga se la recuerda sobre todo por su importante descubrimiento en el campo médico sobre la existencia de posibles embarazos extrauterinos gracias a sus escrupulosos estudios y exámenes; al principio, aunque documentados con rigor y por tanto fiables, en su ambiente laboral, prácticamente solo masculino al menos hasta los años Veinte del nuevo siglo, no se dio crédito a sus resultados que fueron acogidos con escepticismo; incluso cuando las pruebas científicas eran evidentes. También se ocupó de otro tema esencial para el cuerpo femenino: el cancer de cérvix (o de cuello uterino), al que se dedicó desde 1902.

 

 

Más tarde formó parte de distintas asociaciones, entes públicos y redacciones científicas –como el comité editorial de la Revista Nacional de Medicina y la junta directiva de la Sociedad holandesa para la promoción de la Medicina (Nederlandsche Maatschappij tot Promotion der Geneeskunst)–, vicepresidenta y luego presidenta de la Asociación Laboral Nacional de las Mujeres (Nationale Vereniging voor Vrouwenarbeid) (1910-16). También tuvo el cargo de redactora para la Revista holandesa de Medicina (Tijdschrift voor Geneeskunde) y para la Revista nacional de Ginecología (Nederlandsche Vereeniging voor Gynaecologie). Más tarde fue miembra del Consejo de administración de la Sociedad holandesa para el avance de la medicina, desde donde dió un importante contributo como asesora para varias revistas científicas con la colaboración de sus compañeros, J. Blok y Ch. De Jong, con los que publicó un estudio sobre la higiene escolar y uno para contrarrestar la septicemia durante el parto en los Países Bajos. Tampoco hizo faltar su presencia en el ámbito político, donde fue activista de la Vereeniging voor Vrouwenkiesrech, una organización holandesa en defensa de los derechos de las mujeres y a favor del derecho al voto. Como símbolo de su adhesión, le gustaba llevar un broche de terciopelo en honor de la célebre sufragista Carrie Chapman Catt (1859-1947). En 1917 finalmente Holanda dio a las mujeres la posibilidad de candidarse y dos años más tarde obtuvieron el derecho al voto, de modo que Van Tussenbroek se candidó a las elecciones parlamentarias, aunque no fue elegida. Tras su muerte, que tuvo lugar en Ámsterdam el 5 de mayo de 1925, en homenaje a su destacada personalidad, la Dra. Marianne Herwerden, miembra de la Asociación holandesa de las mujeres en la instrucción académica (Vereniging van Vrouwen met een Academische Opleiding), creó un fondo fiduciario a su nombre. Semejante apoyo financiero cubre todo el periodo de formación de las jóvenes estudiantes más merecedoras gracias a unas becas para la investigación científica tanto en el territorio holandés como en el extranjero.