Jacqueline Groag
Laura Bertolotti
Daniela Godel
La designer Hilde Pick Blumberger, meglio conosciuta come Jacqueline Groag, nacque in una famiglia ebrea il 6 aprile 1903, in Boemia, adesso Repubblica Ceca. Da piccola non godeva di buona salute e, considerando la sua fragilità, i genitori decisero di farla istruire privatamente, in casa, a differenza degli altri figli. Per Hilde la formazione comprese le stesse materie che si insegnavano nelle scuole, ma senza mai sostenere esami. Era una bambina solitaria, sviluppò uno spirito indipendente e la particolare educazione ricevuta le lasciò, per usare le sue parole, «un gusto ingenuo e sofisticato» al contempo, che l'accompagnò per tutta la vita. Negli anni Venti andò invece a completare gli studi a Vienna, sotto la guida del professor Franz Cižec, che era assolutamente deliziato dalla sua lacunosa preparazione artistica, considerandola come un foglio bianco su cui influire liberamente, dato il naturale talento per il disegno e la decorazione che dimostrava l'allieva. Per tale motivo la raccomandò a Josef Hoffmann, allora a capo della Wiener Werkstätte, l'innovativa officina laboratorio che aveva raccolto lo spirito della Secessione viennese e dei movimenti Art and Crafts, Liberty, Art Nouveau e Jugendstil.
Hilde cominciò così a frequentare la Kunstgewerbeschule, una scuola tecnica superiore di arti e mestieri, in cui insegnava lo stesso Hoffmann, e si mise presto in luce vincendo il primo premio in una competizione interna. Dopo la laurea entrò anche lei nell'esclusivo gruppo della Wiener Werkstätte e si distinse per i suoi disegni dalle linee marcate e dai colori intensi. La traccia del suo precoce talento si trova già nel 1930 in un articolo di Hans von Ackmicz, sulla pubblicazione tedesca Deutche Kunst und Decoration, in cui veniva descritta come la punta di diamante della scuola di Hoffmann. Durante il suo soggiorno viennese, a un ballo in maschera, nel 1930, conobbe Jacques Groag, un architetto legato all'indirizzo di Adolf Loos, da cui ereditò il gusto per il funzionalismo austero che ebbe grande influenza nella sua produzione architettonica. Tra i due giovani nacque una simpatia che li portò al fidanzamento nel 1931 e poi al matrimonio nel 1937. Da quel momento Hilde cambiò il nome in Jacqueline, a cui restò legata tutta la sua opera di designer.
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A partire dal 1929 viaggiò molto tra Parigi e New York, a tutto vantaggio della sua reputazione nel campo. A Parigi disegnò tessuti per importanti case di moda come Chanel, Schiaparelli, Worth, Paul Poiret e Lanvin. Le si riconosce il merito di aver umanizzato l'austera semplicità del funzionalismo, però il fatto la mise in contrasto con alcuni esponenti del modernismo che vedevano nella sua cifra stilistica qualcosa di inutilmente frivolo. Tuttavia i dissapori non le impedirono di proseguire sulla sua strada e ottenere alcuni riconoscimenti importanti come la medaglia d'oro alla Milano Triennale nel 1933 e un'altra medaglia d'oro all'Esposizione di Parigi del 1937. Giova ricordare che erano tempi bui ed essendo i coniugi Groag ebrei, nel 1938 dovettero fuggire da Vienna, alla volta di Praga, dopo che l'Austria fu annessa alla Germania con l'Anschluss. Di lì a poco, l'anno seguente, anche l'aria di Praga risultò pericolosa, a causa dell'invasione tedesca che ormai controllava pure quel Paese, allora si trasferirono nuovamente e scelsero di andare a Londra, che pareva un luogo più sicuro, almeno nei confronti delle persone ebree.
Arrivati a Londra si stabilirono nel complesso modernista Isokon Flats, dove già risiedevano molti altri emigrati. Si trattava di un edificio disegnato da Wells Coates per Jack Pritchard. Jacques Groag stentò a integrarsi nel mondo del lavoro per la scarsa conoscenza della lingua inglese e per carenza di opportunità di impiego, ma trovò infine occupazione come arredatore d'interni e successivamente fu coinvolto da Gordon Russell nella produzione di mobili fatti in serie. L'emergenza, per la capitale britannica, era di sopperire alle necessità abitative causate dagli otto mesi di bombardamenti a opera dell'esercito tedesco, tra il 1940 e il 1941. Per Jacqueline andò diversamente, infatti cominciò quasi subito a disegnare tessuti per abiti e continuò a collaborare con le maggiori fabbriche tessili lungo gli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta. Nel 1945, con sua grande soddisfazione, uno dei suoi disegni venne scelto dal celebre sarto Edward Molyneaux per una collezione di abiti per la futura regina Elisabetta II. I coniugi Groag ottennero la cittadinanza inglese nel 1947 e il fatto permise loro di diventare membri della Society of Industrial Artist nel 1952. Insieme portarono a termine alcune importanti collaborazioni come l'allestimento di mostre ed esposizioni, la più importante delle quali fu il Festival of Britain nel 1951, per cui crearono e disegnarono il marchio.
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Tessuto per abiti, 1956 circa | Bambole di carta, 1967, stampate nel 1969 |
Nel 1959 la coppia lasciò Isokon Flats e si trasferì in una casa modernista a St. John's Wood trasformandola completamente a proprio gusto. Jacques Groag morì nel 1962, a sessantanove anni, in seguito a un attacco di cuore che lo colpì su un autobus, mentre si recava all'Opera. Jacqueline continuò a lavorare per tutto il decennio, come già durante gli anni Cinquanta, per il Design Research Unit (Dru) coinvolta da sir Misha Black, un altro ebreo emigrato, originario dell'Azerbaijan, che aveva fondato questa impresa per riunire le diverse competenze di architetti, grafici e designer industriali. Jacqueline si adoperò per la realizzazione di tessuti all'interno di navi, aerei e treni. Ideò anche i rivestimenti per la British Overseas Airways Corporation e le ferrovie British Rail. Inoltre ebbe un'importante commissione per disegnare le moquette per la London Transport, usate su treni e autobus. Per ricordare la vita, le opere e la carriera dei coniugi Groag fu allestita, nel 2020, una mostra antologica all'Isokon Gallery di Londra. Il particolare stile di Jacqueline giocò una grande influenza a partire dagli anni Venti del secolo scorso. La sua visione aveva radici nel gusto austriaco combinando con originalità elementi del tutto nuovi che contribuirono a definire lo stile in voga degli anni Cinquanta.
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Tessuto d'arredamento, 1952 circa |
Tuttavia, per comprendere il successo che ebbe in Gran Bretagna e oltreoceano, occorre tornare al dopoguerra, quando si avvertiva a tutti i livelli un forte desiderio di cambiamento, di ispirazione e di colore, a partire dalle abitazioni. L'energia e l'innovazione delle disegnatrici britanniche rivoluzionò il design introducendo l'arte moderna e contemporanea attraverso i tessuti, la carta da parati, le pavimentazioni. In una parola, democratizzarono l'arte, si chiamavano Lucienne Day, Marianne Mahler, Barbara Brown e, appunto, Jacqueline Groag. In particolare Jacqueline infuse nelle sue produzioni un senso di ottimismo e vitalità con un approccio nuovo e vibrante ispirato alle opere di Paul Klee e Roaul Dufy. Aveva sviluppato una teoria secondo la quale ogni persona ha un'età immutata nell'anima, indipendentemente dall'età anagrafica. Lei si riconosceva otto anni e alcuni critici le attribuirono, non di rado, un affascinante tratto infantile. Nel 1984 Jacqueline raggiunse il più alto riconoscimento ambito dai designer britannici: il Royal Designer for Industry (Rdi), e si spense nella sua casa di Londra il 13 gennaio 1986.
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Design tessile, 1966 circa
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Traduzione spagnola
Laura Cavallaro
La diseñadora Hilde Pick Blumberger, mejor conocida como Jacqueline Groag, nació en una familia judía el 6 de abril de 1903, en Bohemia, actualmente República Checa. De niña no gozaba de buena salud y, considerando su fragilidad, sus padres decidieron que recibiera educación privada en casa, a diferencia de sus otros hijos. Para Hilde, la formación incluyó las mismas materias que se enseñaban en las escuelas, pero sin tomar exámenes. Era una niña solitaria, desarrolló un espíritu independiente y la educación especial que recibió le dejó, en sus propias palabras, «un gusto ingenuo y sofisticado» al mismo tiempo, que la acompañó durante toda su vida. En los años veinte completó sus estudios en Viena, bajo la tutela del profesor Franz Cižec, quien estaba absolutamente encantado con su preparación artística incompleta, que consideraba como una hoja en blanco sobre la que influir libremente, dado el talento natural para el dibujo y la decoración que demostraba su alumna. Por ese motivo, la recomendó a Josef Hoffmann, entonces al mando de la Wiener Werkstätte, el innovador taller que había recogido el espíritu de la Secesión vienesa y de los movimientos Arts and Crafts, Liberty, Art Nouveau y Jugendstil.
Así fue como Hilde comenzó a asistir a la Kunstgewerbeschule, una escuela técnica superior de artes y oficios, en la que enseñaba el propio Hoffmann, donde pronto destacó ganando el primer premio en una competencia interna. Tras graduarse, ingresó también en el exclusivo grupo de la Wiener Werkstätte y se distinguió por sus diseños de líneas marcadas y colores intensos. El rastro de su precoz talento ya se encuentra en 1930 en un artículo de Hans von Ackmicz, en la publicación alemana Deutsche Kunst und Decoration, donde se la describía como la punta de lanza de la escuela de Hoffmann. Durante su estancia en Viena, en un baile de máscaras en 1930, conoció a Jacques Groag, un arquitecto influenciado por la corriente de Adolf Loos, de quien heredó el gusto por el funcionalismo austero que tuvo gran influencia en su producción arquitectónica. Entre los dos jóvenes nació una simpatía que los llevó al compromiso en 1931 y luego al matrimonio en 1937. A partir de ese momento, Hilde cambió su nombre por el de Jacqueline, al que quedó ligada toda su obra como diseñadora.
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A partir de 1929 viajó con frecuencia entre París y Nueva York, lo que favoreció enormemente su reputación en el ámbito del diseño. En París diseñó tejidos para importantes casas de moda como Chanel, Schiaparelli, Worth, Paul Poiret y Lanvin. Se le reconoce el mérito de haber humanizado la austera simplicidad del funcionalismo, aunque esto la puso en desacuerdo con algunos representantes del modernismo, quienes consideraban que su estilo tenía un carácter innecesariamente frívolo. Sin embargo, estas discrepancias no le impidieron seguir su propio camino y obtener reconocimientos importantes, como la medalla de oro en la Trienal de Milán en 1933 y otra medalla de oro en la Exposición de París de 1937. Conviene recordar que eran tiempos oscuros, y al ser los cónyuges Groag de origen judío, en 1938 se vieron obligados a huir desde Viena hacia Praga, después de que Austria fuera anexionada por Alemania con el Anschluss. Poco después, al año siguiente, el ambiente en Praga se volvió peligroso debido a la invasión alemana que ya controlaba también ese país, por lo que decidieron trasladarse de nuevo, esta vez a Londres, que parecía un lugar más seguro, al menos para las personas judías.
Una vez en Londres, se establecieron en el complejo modernista Isokon Flats, donde ya vivían muchos otros emigrados. Se trataba de un edificio diseñado por Wells Coates para Jack Pritchard. Jacques Groag tuvo dificultades para integrarse en el mundo laboral, debido al escaso conocimiento del idioma inglés y a la falta de oportunidades de empleo, pero finalmente encontró trabajo como decorador de interiores y posteriormente fue involucrado por Gordon Russell en la producción de muebles en serie. La emergencia en la capital británica era responder a las necesidades de alojamiento provocadas por los ocho meses de bombardeos del ejército alemán entre 1940 y 1941. Para Jacqueline fue distinto, comenzó casi de inmediato a diseñar tejidos para ropa y continuó colaborando con las principales fábricas textiles durante las décadas de los cuarenta, cincuenta y sesenta. En 1945, con gran satisfacción personal, uno de sus diseños fue elegido por el célebre modisto Edward Molyneux para una colección de vestidos destinados a la futura reina Isabel II. Los Groag obtuvieron la ciudadanía británica en 1947, lo que les permitió convertirse en miembros de la Society of Industrial Artists en 1952. Juntos llevaron a cabo algunas colaboraciones importantes, como la organización de exposiciones y muestras, siendo la más destacada el Festival of Britain de 1951, cuyo logotipo diseñaron y crearon.
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Tela para vestidos, hacia 1956 | Muñecas de papel, 1967, impresas en 1969 |
En 1959, la pareja dejó los Isokon Flats y se trasladó a una casa modernista en St. John's Wood, que transformaron completamente según su gusto. Jacques Groag falleció en 1962, a los sesenta y nueve años, tras sufrir un ataque al corazón mientras iba en autobús camino de la Ópera. Jacqueline continuó trabajando durante toda la década, como ya lo había hecho en los años cincuenta, para el Design Research Unit (DRU), invitada por sir Misha Black, otro judío emigrado, originario de Azerbaiyán, quien había fundado dicha empresa con el objetivo de reunir distintas competencias de arquitectos, diseñadores gráficos e industriales. Jacqueline trabajó en la creación de tejidos en el interior de barcos, aviones y trenes. También diseñó los revestimientos para la British Overseas Airways Corporation y para los ferrocarriles British Rail. Además, recibió un importante encargo para diseñar las moquetas del London Transport, utilizadas en trenes y autobuses. Para conmemorar la vida, obra y carrera de los Groag, en 2020 se organizó una exposición antológica en la Isokon Gallery de Londres. El estilo particular de Jacqueline tuvo una gran influencia desde los años veinte del siglo pasado. Su visión tenía raíces en el gusto austríaco, combinando con originalidad con elementos completamente nuevos que contribuyeron a definir el estilo predominante en los años cincuenta.
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Tela de decoración, hacia 1952 |
Sin embargo, para comprender el éxito que tuvo en Gran Bretaña y más allá del océano, es necesario regresar a la posguerra, cuando se sentía a todos los niveles un fuerte deseo de cambio, de inspiración y de color, empezando por los hogares. La energía y la innovación de las diseñadoras británicas revolucionaron el diseño al introducir el arte moderno y contemporáneo a través de los tejidos, el papel pintado y los suelos. En una palabra: democratizaron el arte; se llamaban Lucienne Day, Marianne Mahler, Barbara Brown y, por supuesto, Jacqueline Groag. En particular, Jacqueline infundió en sus creaciones un sentido de optimismo y vitalidad con un enfoque nuevo y vibrante, inspirado en las obras de Paul Klee y Raoul Dufy. Había desarrollado una teoría según la cual cada persona tiene una edad inmutable en el alma, independientemente de la edad cronológica. Ella se reconocía a sí misma como de ocho años, y algunos críticos le atribuían, no pocas veces, un encantador rasgo infantil. En 1984, Jacqueline alcanzó el reconocimiento más alto al que pueden aspirar los diseñadores británicos: el Royal Designer for Industry (RDI), y falleció en su casa de Londres el 13 de enero de 1986.
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Diseño textil, hacia 1966
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Traduzione inglese
Syd Stapleton
Designer Hilde Pick Blumberger, better known as Jacqueline Groag, was born into a Jewish family on April 6, 1903, in Bohemia, now the Czech Republic. She did not enjoy good health as a child and, considering her frailty, her parents decided to have her educated privately, at home, unlike their other children. For Hilde, the education included the same subjects that were taught in schools, but without ever taking exams. She was a solitary child, developed an independent spirit, and the particular education she received left her with, in her words, "a naive and sophisticated taste" - which accompanied her throughout her life. In the 1920s she went to Vienna to complete her studies, under the guidance of Professor Franz Cižec, who was absolutely delighted by her lackluster artistic training, seeing her as a blank sheet of paper on which to freely exercise his influence, given the natural talent for drawing and decoration that the pupil showed. He therefore recommended her to Josef Hoffmann, then head of the Wiener Werkstätte, an innovative workshop-laboratory that had gathered the spirit of the Viennese Secession and the Art and Crafts, Art Nouveau, and Jugendstil movements.
Hilde thus began attending the Kunstgewerbeschule, a higher technical school of arts and crafts, where Hoffmann himself taught, and soon made a name for herself by winning first prize in an internal competition. After graduation she also joined the exclusive group of the Wiener Werkstätte and distinguished herself by her drawings with strong lines and intense colors. A trace of her precocious talent can be found as early as 1930 in an article by Hans von Ackmicz in the German publication Deutche Kunst und Decoration, in which she was described as the spearhead of the Hoffmann school. During her stay in Vienna, at a masquerade ball in 1930, she met Jacques Groag, an architect associated with the work of Adolf Loos, from whom he acquired the taste for austere functionalism that had great influence on his architectural output. A liking arose between the two young people that led to their engagement in 1931 and then marriage in 1937. From that time Hilde changed her name to Jacqueline, to whom all her work as a designer remained linked.
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Beginning in 1929 she traveled extensively between Paris and New York, which benefited her reputation in the field. In Paris she designed fabrics for important fashion houses such as Chanel, Schiaparelli, Worth, Paul Poiret and Lanvin. She is credited with humanizing the austere simplicity of functionalism, however, the fact put her at odds with some exponents of modernism who saw something unnecessarily frivolous in her style. However, the disagreements did not prevent her from continuing on her path and obtaining some important awards such as a gold medal at the Milan Triennale in 1933 and another gold medal at the Paris Exposition in 1937. It is worth remembering that these were dark times and, as the Groags were Jewish, they had to flee Vienna in 1938 for Prague after Austria was annexed by Germany with the Anschluss. Shortly thereafter, the following year, the atmosphere in Prague also turned out to be dangerous, due to the German invasion that by then controlled that country as well, so they moved again and chose to go to London, which seemed a safer place, at least with respect to Jewish people.
When they arrived in London they settled in the modernist Isokon Flats complex, where many other émigrés already resided. It was a building designed by Wells Coates for Jack Pritchard. Jacques Groag struggled to integrate into the world of work due to his lack of knowledge of the English language and a shortage of employment opportunities, but he eventually found employment as an interior designer and was later involved by Gordon Russell in the production of mass-produced furniture. The emergency, for the British capital, was to meet the housing needs caused by the eight months of bombing by Germany between 1940 and 1941. It was different for Jacqueline. She began designing fabrics for clothes almost immediately and continued to work with major textile factories throughout the 1940s, 1950s and 1960s. In 1945, to her delight, one of her designs was chosen by the famous tailor Edward Molyneaux for a collection of dresses for the future Queen Elizabeth II. Mr. and Mrs. Groag obtained British citizenship in 1947, and the fact enabled them to become members of the Society of Industrial Artists in 1952. Together they completed some important collaborations such as setting up exhibitions and displays, the most important of which was the Festival of Britain in 1951, for which they created and designed the brand.
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Dress fabric, circa 1956 | Paper dolls, 1967, printed in 1969 |
In 1959 the couple left Isokon Flats and moved to a modernist house in St. John's Wood, completely transforming it to their own taste. Jacques Groag died in 1962, at the age of sixty-nine, following a heart attack that struck him on a bus on his way to the Opera. Jacqueline continued to work throughout the decade, as she had during the 1950s, for the Design Research Unit (DRU) involved by Sir Misha Black, another Jewish émigré, originally from Azerbaijan, who had founded this enterprise to bring together the diverse skills of architects, graphic designers and industrial designers. Jacqueline worked on fabrics for the interiors of ships, planes and trains. She also designed upholstery for the British Overseas Airways Corporation and the British Railways. She also had a major commission to design carpets for London Transport, used on trains and buses. To commemorate the lives, works and careers of Mr. and Mrs. Groag, an anthological exhibition was mounted at the Isokon Gallery in London in 2020. Jacqueline's particular style played a major influence from the 1920s onward. Her vision was rooted in Austrian taste by combining with originality entirely new elements that helped define the style in vogue in the 1950s.
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Upholstery fabric, circa 1952 |
However, to understand the success she had in Britain and overseas, it is necessary to go back to the postwar period, when a strong desire for change, inspiration and color was felt at all levels, starting with homes. The energy and innovation of British designers revolutionized design by introducing modern and contemporary art through textiles, wallpaper, and flooring. In a word, they democratized art. Their names were Lucienne Day, Marianne Mahler, Barbara Brown, and, indeed, Jacqueline Groag. Jacqueline, in particular, infused her productions with a sense of optimism and vitality with a new and vibrant approach inspired by the works of Paul Klee and Roaul Dufy. She had developed a theory that every person has an unchanged age in his or her soul, regardless of the age of registry. She considered herself as eight years old and some critics attributed to her, not infrequently, a charming childlike character. In 1984 Jacqueline achieved the highest honor coveted by British designers: the Royal Designer for Industry (RDI). She passed away at her London home on January 13, 1986.
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Textile design, circa 1966
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