Dol's Magazine
Dol's Magazine si è occupata di Toponomastica femminile dagli esordi del gruppo, annunciandone la nascita il 20 gennaio 2012 e divulgandone poi le diverse iniziative.
A partire dal mese di luglio dello stesso anno, la rivista ospita una rubrica dedicata a Vie e disparità,
con approfondimenti sui diversi contesti toponomastici regionali, provinciali e comunali.
Raccogliamo in questo spazio tutte le pubblicazioni inerenti.
 
 

 

Nel cuore della darsena di Viareggio, dinanzi al mercato ittico e incastonata fra le officine nautiche, esiste una piazza dedicata a una donna dal nome marino e poetico: Alga Soligo. In realtà non è un’area celebrativa o un luogo indicato per una raccolta meditazione, ma uno slargo fra edifici di diversa tipologia e incroci di strade, destinato a parcheggio per ciclomotori e auto lasciate lì di giorno da chi lavora negli uffici e nei cantieri della nautica, attività che ha fatto grande nel mondo la cittadina toscana.

 

Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nata duchessa a Monaco di Baviera il 24 dicembre 1837, come moglie di Francesco Giuseppe fu imperatrice d’Austria, regina apostolica d’Ungheria, regina di Boemia e di Croazia.
Nel giardino davanti alla stazione ferroviaria di Trieste, in piazza della Libertà, le è stato dedicato un monumento realizzato dallo scultore viennese Franz Seifert. La statua venne tolta dal suo sito nel 1921 a seguito di forti movimenti irredentisti e rimessa alla fine degli anni ’90. La sua effige troneggia sulla pietra del Carso, circondata da bassorilievi che omaggiano i suoi popoli e i simboli di bellezza e libertà che l’Imperatrice perseguì per tutta la sua vita.

via Mafalda di Savoia- Ravenna_PatriziaDi Nino 

L’esperienza ravennate è ben descritta nel libro ”Strada alle Donne” al femminile. Toponomastica al femminile nel comune di Ravenna, realizzato per sottolineare e rendere maggiormente visibile un percorso aperto dall’amministrazione comunale al riconoscimento delle figure femminili – negli ultimi anni si è triplicato il numero delle strade dedicate alle donne, fino ad arrivare a settantacinque alla fine del 2012, mantenendosi in continuo sviluppo.

La parità fra uomini e donne nella toponomastica non è un capriccio di parità, ma una questione simbolica non marginale.
Nominare ed essere nominate come donne ci fa esistere come persone senza scarti di genere.

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Le targhe stradali ci restituiscono storie femminili dimenticate o non raccontate, e contribuiscono a mantenere vivo il ricordo di grandi donne per le nuove generazioni. Per questo il gruppo di Toponomastica femminile le fotografa ed espone poi le foto in mostre tematiche.

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Violenza sulle donne è non riconoscere dignità e valore a quello che fanno. Violenza sulle donne è occultare i loro nomi. Violenza sulle donne è eliminare il femminile nella lingua. Con queste parole ha inizio, nell’aula magna dell’istituto superiore Vaccarini di Catania, la manifestazione di premiazione del Concorso-scuole di Toponomastica femminile in Sicilia: con frasi semplici, immediate, incisive pensate e scritte da ragazzi di sedici anni che ora spiegano emozionati le loro stesse parole “mettendoci la faccia come uomini”.

 

Pistoia, piccola città toscana, su 1142 strade solo ventuno sono titolate a donne e di queste ben dodici sono sante, martiri o benefattrici. Questa è una mancanza non più accettabile! 
Nell’aprile 2013 la nostra Rete 13 Febbraio, con il patrocinio del Comune e l’importante sostegno dell’assessora alle Pari Opportunità, ha promosso un referendum cittadino per la scelta di tre donne cui venissero intitolati altrettanti giardini. 
La scelta è stata fatta tra una rosa di trenta nomi, trenta biografie eccezionali, trenta storie di lotte, di sogni, di sconfitte e di successi, trenta modelli ai quali ispirarsi.

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Ariccia, 25 Novembre: un melograno nel giardino di scuola.

Quando al Liceo “J. Joyce” di Ariccia (RM) abbiamo deciso di aderire all’iniziativa “Ancora frutti da una vita strappata” proposta da Toponomastica femminile, abbiamo scelto di piantare un albero di melograno. Subito ci siamo rese conto dell’importanza del gesto. Il femminicidio è uno strappo violento nella rete di relazioni che sottendono ad una società civile. L’albero di melograno non può ricucire questo strappo. Ma il gesto di piantare un albero da frutto, grazie alla sua forte portata simbolica, può aiutarci ad assumere la responsabilità di coltivare i valori del rispetto e del riconoscimento delle differenze. 

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Il 25 novembre è il giorno designato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e in tutto il mondo manifestazioni ed eventi cercano di sensibilizzare l’opinione pubblica a prendere coscienza della drammatica urgenza con cui questo fenomeno si va diffondendo. Una donna è uccisa ogni due giorni da un uomo per motivi riguardanti la sua identità di genere, e spesso quest’uomo ha con la sua vittima stretti legami, è il marito, il fidanzato, il padre: questo è il tragico bollettino di guerra del femminicidio. Solo in Italia quest’anno sono state uccise finora 128 donne; e tra il 2000 e il 2012 le vittime sono state 2.220.

 

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Milano. Zona 6. Un albero e una targa alle donne vittime di femminicidio.
Martedì 26 novembre, alle 18, a Milano, nei giardini accanto al consiglio di zona 6, in viale Legioni Romane 54, è stata inaugurata una targa e un albero dedicati alle donne vittime di violenza: un’iniziativa presa dallo stesso Consiglio di zona, e in particolare dalla Consigliera di parità, con la partecipazione di Toponomastica femminile, associazioni locali, artiste/i, studenti delle scuole superiori, realtà sportive ecc..